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Autore: rumandmonkey    15/09/2011    5 recensioni
Remus, Sirius e un'amicizia che forse sta diventando qualcosa di più...
5° Classificata - Harry Potter Slash Contest indetto da MarchesaVanzetta
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il parco di Hogwarts era il posto migliore per riflettere: il sole, ancora tiepido, permetteva di passare ore sdraiati sul prato in compagnia dei propri pensieri, ma il vento fresco di metà ottobre teneva la mente vigile, impedendole di perdersi in divagazioni.
Sirius rimase lì per un bel po’ a pensare a ciò che era appena successo: non riusciva ancora a credere che Remus l’avesse baciato.
Ci mise parecchio a metabolizzare l’evento: ogni volta che cercava di analizzare la situazione ricordava il tocco delicato delle labbra di Remus sulle sue e più ci pensava, più aveva voglia di correre da lui per chiederne un altro e un altro ancora.
Ma poi si fermava e pensava che sarebbe stato troppo impulsivo, troppo stupido; avrebbe aspettato la cena e avrebbe sperato di avere tempo di parlare con lui dopo, tanto per chiarire la situazione.

In biblioteca, Remus non aveva fatto altro che pensare a Sirius e al casino che era riuscito a combinare: baciare il più etero degli etero mentre dormiva era stata l’idea peggiore che gli fosse venuta negli ultimi dieci anni.
Non riusciva ancora a spiegarsi come avesse potuto fare una cosa del genere: non era riuscito a resistere alla tentazione, la logica suggeriva questo, ma cosa c’entrava la logica con l’istinto?
Arrivò alla conclusione che forse era impossibile cercare di sbrogliare la complicata matassa di pensieri che gli affollavano la testa perché aveva desiderato sentire le labbra morbide di Sirius sotto le sue, anche se ora si sentiva un vigliacco.

Sirius si precipitò nella Sala Grande all’ora di pranzo e si unì subito a James e Peter, che già avevano preso posto a tavola.
Notò che Remus non era con loro e si guardò intorno per qualche secondo, nella speranza di vederlo arrivare.
L’attesa fu inutile e, scoraggiato, iniziò a fissare ostinatamente il suo piatto senza mai distogliere lo sguardo.
“Sai dov’è Remus?” domandò James mentre si serviva una coscia di pollo.
“No, stavo per chiederti la stessa cosa”, rispose Sirius con un’espressione abbattuta dipinta sul volto.
“È successo qualcosa?” chiese James preoccupato, avvicinandosi di più a Sirius, che arrossì e tentò di nascondersi dietro al suo bicchiere di succo di zucca.
Qualcosa era successo tra loro, ma forse non era il caso di raccontarlo al suo amico in quel momento.
“No, no, assolutamente niente” mentì Sirius. “Scusami, torno di sopra, non ho molta fame.”
Avrebbe voluto parlare con Remus, cercarlo per dirgli che era un idiota perché era scappato e avrebbe voluto baciarlo di nuovo; lo intravide alla fine del corridoio, ma lui scappò via senza dare a Sirius il tempo di chiamarlo.
Entrò di corsa nel dormitorio, diretto verso il suo baule, dal quale tirò fuori penna e pergamena, deciso a scrivere un biglietto per Remus: se non voleva ascoltare ciò che aveva da dirgli, sarebbe stato costretto a leggerlo.
Iniziare a scrivere non fu affatto facile come credeva.
Caro Remus,
No, si disse, era troppo distaccato; strappò il foglio e lo gettò via prendendone immediatamente un altro su cui scrisse:
Ciao Remus,
no, non andava bene! Si passò una mano tra i capelli e sbuffò forte prima di fare un ultimo tentativo.
“Audendum est: Venere ipsa fortes adiuvat”.
Scrisse, ricordando di una poesia babbana letta l’estate precedente proprio su un libro di Remus.
“Sono sicuro che sai cosa significa e a cosa mi riferisco.
Vediamoci tra dieci minuti nel dormitorio.
Sirius”


Chiuse il biglietto, gli diede la forma di un aeroplanino e lo incantò in modo che raggiungesse Remus ovunque si trovasse, poi si stese sul letto, cercando di calmare i battiti del suo cuore impazzito che correva sempre più veloce con il passare dei minuti.

Il biglietto raggiunse Remus e lo colse si sorpresa: non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere da Sirius, credeva che non l’avrebbe più voluto vedere dopo ciò che era successo, ma evidentemente si era sbagliato ed ora correva verso il dormitorio dandosi dello stupido per essere scappato invece di affrontare la situazione.
Quando la porta si spalancò, rivelando la figura di un Remus affannato, il cuore di Sirius mancò un battito e le sue gambe si mossero quasi involontariamente verso di lui. Remus chiuse la porta della stanza e si avvicinò a Sirius, tendendo le braccia per stringerlo forte a sé.
Rimase in silenzio per un tempo che non riuscì a calcolare; forse secondi, forse ore, ma non gli importava perché l’unica cosa che riusciva a sentire in quel momento era il calore di Sirius e il suo cuore impazzito.
“Scusami” mormorò Remus appena recuperò un po’ di ossigeno.
Sirius, per tutta risposta lo abbracciò più forte.
“Sei un idiota” sussurrò appena e si allontanò quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi: “perché sei scappato?”
“Ho avuto paura” confessò Remus abbassando lo sguardo.
“Di cosa?” Sirius sembrava non capire.
“Di tutto… avevo paura di aver rovinato tutto, avevo paura di perderti. Io…”
Forse Remus avrebbe voluto finire la frase, forse avrebbe voluto dire a Sirius quanto lui fosse diventato importante nella sua vita, ma non ne ebbe il tempo perché ogni sua volontà fu annullata dal contatto delle labbra di Sirius con le sue.
Fu una carezza leggera, un contatto appena accennato che si approfondì a poco a poco, fino a lasciare i due ragazzi senza fiato.
Si separarono a malincuore per prendere aria e si sorrisero, felici di essere lì e le loro mani si cercarono e si strinsero forte, come se non volessero mai più separarsi.
“Non scappare mai più” quella di Sirius suonava come una preghiera.
“Non ho più nessun motivo di farlo.” Rispose Remus “ho qui tutto ciò di cui ho bisogno per essere felice.”



Note Stonate: volevo aggiornare ieri e farmi un regalino di compleanno, ma ho degli amici e una famiglia molto affettuosi e il pc non ho fatto in tempo nemmeno a vederlo da lontano, ragion per cui aggiorno ora.
Siamo all'ultimo capitolo e mi sembra giusto ringraziare chi ha messo questa storia tra le seguite, le preferite o le ricordate, chi l'ha recensita, chi l'ha solo letta e l'ha apprezzata e anche chi l'ha letta e ne è rimasto disgustato, ma mi ha fatto la cortesia di non farmelo sapere. ;)
Le recensioni positive che ho ricevuto mi fanno venire voglia di tornare a pubblicare presto, ma tra lo studio e le varie attività il tempo per produrre è assai poco.
In compenso, sono in combutta con rawrandbeer per portare a termine il 100 prompt challenge e potete trovare le nostre storie qui:accendinorotante, che è ancora un po' under construction, ma che speriamo prenda vita al più presto.
Rumandmonkey


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