Never
wake up the dragon
# Decisioni difficili
I raggi del sole lo colpirono in
volto. Era già
mattino.
Quando aprì gli occhi
trovò il dolce visino di sua
figlia, intenta a fissarlo.
“Ehi..”
biascicò Rick ancora assonnato.
“Ti devo
parlare” sentenziò invece lei, seria.
“Buon giorno anche a
te!” le rispose. Poi vide il suo
sguardo “Cos’è successo?”
“Domani Kate torna al
distretto, vero?”
“Si, la convalescenza
è finita e i medici hanno dato
il loro benestare..” spiegò lui.
“Non andare..”
sussurrò sua figlia.
Rick restò in silenzio,
concentrato sulla ragazzina.
“Non tornare al
distretto. Per favore..” riuscì a dire
prima che gli occhi le diventassero lucidi.
“Tesoro lo so che ti sei
presa un bello spavento ma..”
“Un bello spavento?
Papà ho assistito ad una sparatoria!
Ho visto Kate sanguinante e ho visto te accanto a lei.. e se avesse
colpito te?
Se te ne fossi accorto in tempo e ti fossi gettato prima su di lei,
venendo
colpito? Lo so che l’avresti preferito, ormai ho capito, ma a
me non pensi? Se
ti succedesse qualcosa io...” disse tutto d’un
fiato Alexis cominciando a
singhiozzare.
Rick
l’abbracciò forte “Oh, tesoro, non mi
succederà
nulla, stai tranquilla” tentò di rassicurarla.
“Come posso stare
tranquilla?” sbottò di colpo,
allontanandolo “Hai già rischiato la vita
così tante volte in questi ultimi
anni e ti ho sempre lasciato fare! Ma ora che l’ho visto
accadere davanti ai
miei occhi..” lasciò che il padre le asciugasse le
lacrime e lei si calmò un
poco “non sto dicendo che non devi più vederla o
che non devi più frequentare
Ryan e Esposito. Questo non te lo chiederei mai! Voglio solo che smetti
di
giocare al poliziotto, ti prego!”
Rick la capiva e sapeva che aveva
ragione. Di spunti
per i suoi libri ne aveva a volontà ormai.
It’s
not for
books anymore
aveva detto, a sua
madre, tempo fa.
Ed era vero. Ora ci andava solo per
Kate. Per stare
accanto a lei. E perché infondo il distretto era un
po’ la sua seconda casa. Lì
dentro ci aveva trovato degli amici veri e giocare al poliziotto con
loro era
eccitante.
Ma sua figlia veniva prima di
tutto. Questo nessuno
l’avrebbe potuto cambiare.
“Va bene
tesoro” sussurrò dolcemente, coccolandola tra
le braccia.
Quando Alexis si sentì
meglio andò in camera sua a
cambiarsi mentre Rick raggiunse la cucina per fare colazione.
Martha era già sveglia e
pimpante concentrata su un
nuovo copione da studiare.
“Buon giorno
Richard!” lo salutò a gran voce.
“Giorno madre”
rispose atono.
“Tesoro,
cos’è quell’aria abbattuta?”
notò subito la
donna.
“Mi sento a terra
infatti!”
“Che è
successo figliolo?” domandò preoccupata
raggiungendolo al bancone della cucina.
“Alexis mi ha chiesto di
non andare più al
distretto..” spiegò Rick
“Oh.. finalmente
è riuscita a dirtelo..”
“Lo sapevi?”
“Sono settimane che ci
sta pensando; da quando Kate è uscita
dall’ospedale e i dottori le hanno dato due mesi di riposo
assoluto..” raccontò
la donna.
“E domani
scadono..” Rick collegò i fatti e comprese
meglio le parole della figlia.
“Già..”
In questi due mesi Alexis non era
mai riuscita a
chiederglielo ma ora il tempo stringeva e aveva raccolto il coraggio
proprio
quella mattina.
“Cosa le hai risposto?
Continuerai ad andare al
distretto?” domandò Martha.
“No..no, Alexis ha
ragione. Devo smettere di fare
l’incosciente e cominciare a fare il padre”
“Oh Richard.. so quanto
ti pesa questa decisione..”
“No mamma, davvero!
E’ per il bene di Alexis, va bene
così..” disse con più enfasi per auto
convincersi, alzandosi dallo sgabello
“Non ho fame..vado a lavarmi”.
Dopo che Alexis uscì per
andare a lezione di violino e
Martha alla scuola di recitazione, Rick si sedette stremato sul divano.
Erano
solo le otto di mattina e già si sentiva esausto.
La richiesta di Alexis
l’aveva colto completamente di
sorpresa, ma non aveva potuto tirarsi indietro davanti agli occhi in
lacrime di
sua figlia.
Reclinò completamente la
testa sullo schienale e
allungò le gambe sul tavolino di fronte.
Cosa avrebbe detto a Ryan e
Esposito? Come l’avrebbe
spiegato a Kate?
Guardò
l’orologio. Era quasi ora di andare da lei.
Ogni mattina, puntuale, alle 8:30
passava a trovarla.
A quell’ora Josh iniziava il turno in ospedale e
così non rischiavano di
incontrarsi. Ormai aveva imparato a memoria tutti i suoi orari per
potersi
occupare di Kate in tranquillità. L’occhio nero
era ormai guarito e non voleva
rischiare di guadagnarsene un altro.
Un paio di volte aveva incontrato
il padre di Kate ed
era stato felice di scambiare quattro chiacchiere con lui e di scoprire
nuove
cose sulla piccola Kathy.
Respirò profondamente
passandosi le mani sul volto.
Doveva dirglielo subito. Senza
tergiversare. Prima che
arrivasse qualcun altro a trovarla impedendogli di parlare. Ai ragazzi
magari
l’avrebbe detto quella sera stessa, davanti ad una birra
all’Old Haunt, ma con
lei non poteva solo dire Ehi, non ci
vedremo per un po’, questo giro lo offro io.
Doveva dirle la verità e
spiegarle le paure di Alexis.
Sapeva che Kate avrebbe capito e anzi, magari sarebbe anche stata
contenta di
non averlo più tra i piedi, pensò divertito.
Ma il sorriso scomparve poco dopo.
Il solo pensiero di
non vederla tutti i giorni e per tutto il giorno, gli
rivoltò lo stomaco.
Angolo
dell’autrice:
Eccomi con una nuova storia a
capitoli. Credo 6 o 7 al
massimo.
Per ora ne ho pronti 4. Vedremo
come evolve la storia.
Partiamo dagli spoiler riguardanti
Alexis e la sua
richiesta di mollare il distretto a Castle, passeremo attraverso i
sentimenti
di Rick e la voglia di andare avanti senza perdere i suoi amici e ci
sarà un
cattivo moooolto cattivo ad un certo punto.
Spero di riuscire a gestire bene il
tutto, fatemi
sapere man mano cosa ne pensate.
Un bacione a tutte e .. buona
lettura!