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Autore: KHima95    20/09/2011    4 recensioni
-Che piacere rivederti Giselle- disse Lee Soo Man –prego entra-
-Allora sei pronta per scrivere questo libro?- continuò.
-Diciamo che più che pronta sono obbligata- risposi sbuffando.
-Forza Giselle, è un’opportunità di lavoro che non capita tutti i giorni!- disse lui.
- Un’ opportunità di lavoro? Sono costretta a scrivere un libro su cinque pivelli che si credono dei geni della musica e lei questa la chiama opportunità di lavoro?- dissi alterandomi.
-Giselle sai benissimo il perché ti ho scelta! Eri l’unica nel gruppo di lavoro del signor Kim a non conoscere gli SHINee, ed io cercavo proprio questo! Non volevo una fan scatenata intorno a loro. Ed inoltre sei una ballerina, di danza classica certo, ma sei comunque più vicina al loro mondo-
-Scusa chi è che hai chiamato pivelli?-
Mi girai incuriosita dalla voce maschile alle mie spalle che scoprii provenire da un ragazzo biondo dalla pelle perfetta affiancato da altri quattro ragazzi altrettanto belli.
-Hmpf, e così siete voi?- dissi io, altezzosa.
-Bene, vedo che già hai conosciuto Key- disse il presidente accostandosi a me e indicandomi il biondino che aveva parlato prima.
-Ragazzi lei è Giselle- disse indicandomi –sarà la scrittrice del libro di cui vi avevo parlato-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “Ricorda Giselle, è tutto per lavoro! Questo ti aiuterà, forza e coraggio!”

Entrai nell’edificio dove il signor Kim mi aveva detto di andare, e rimasi sorpresa da quanto imponente fosse. Una signorina con un falso sorriso stampato in faccia, mi venne incontro e mi disse:

-Salve signorina, benvenuta alla SM Entertainment… Lei dovrebbe essere la signorina Giselle, giusto?-

-Si… si giusto- dissi spaesata.

-Mi segua, il signor Lee la sta aspettando-

Salimmo con l’ascensore, ed arrivammo in un corridoio pieno di porte. Vidi moltissime sale da ballo vuote, forse l’unica cosa che mi piaceva di quel freddo posto, e pensai che ci sarebbero state davvero utili. Il bussare della signorina che mi aveva accolto ad una di queste porte mi svegliò dai miei pensieri. Mi fece entrare e mi ritrovai il signore dai capelli neri, qualcuno bianco, e dal sorriso affabile che avevo incontrato qualche giorno fa.

-Che piacere rivederti Giselle- disse Lee Soo Man –prego entra-

Mi inchinai educatamente e mi sedetti sulla sedia di fronte alla sua scrivania.

-Allora sei pronta per scrivere questo libro?-

-Diciamo che più che pronta sono obbligata- risposi sbuffando.

-Forza Giselle, è un’opportunità di lavoro che non capita tutti i giorni!- disse lui.

- Un’ opportunità di lavoro?  Sono costretta a scrivere un libro su cinque pivelli che si credono dei geni della musica e lei questa la chiama opportunità di lavoro?- dissi alterandomi.

-Giselle sai benissimo il perché ti ho scelta! Eri l’unica nel gruppo di lavoro del signor Kim a non conoscere gli SHINee, ed io cercavo proprio questo! Non volevo una fan scatenata intorno a loro. Ed inoltre sei una ballerina, di danza classica certo, ma sei comunque più vicina al loro mondo-

-Senta signor Lee, ci ripensi! Io non ho la più pallida idea di chi siano questi tipi! Dia la possibilità a qualcun’altra, che magari li conosce anche meglio di me-

-Non mi interessa se li conosci o meno, li imparerai a conoscere con il tempo… Ci vivrai vicina e avrai le basi per scrivere il tuo libro su di loro- disse lui – E poi sai benissimo che questo può aiutarti a non essere più la giornalista anonima quale sei e diventare una scrittrice di successo quale vuoi essere…-

Lo guardai confusa.

Aveva maledettamente ragione! Lavoravo per un giornale che si occupava di musica, io ovviamente mi occupavo della sezione dedicata alla musica classica. Avevo sempre voluto scrivere un libro, ma non questo genere… E non come protagonisti cinque palloni gonfiati! Questo no di certo. E quando il signor Lee Soo Man era venuto in editoria ed aveva fatto la domanda “A chi piacerebbe lavorare con gli SHINee?” io ero stata l’unica a non saltellare sulla sedia come un idiota e a fare urli agghiaccianti. Ed era stato questo il mio errore… Mi ero ritrovata in quell’edificio ad organizzarmi su quando sarei diventata la nuova vicina di casa di questi cinque tipi, della quale fino a qualche giorno fa, ignoravo totalmente l’esistenza.

-Senti Giselle, sono sicuro che farai un buonissimo lavoro… Ma ti prego, cerca di lavorare in serenità! Magari ti potrei aiutare con il problema che hai con il tuo gruppo! – disse lui.

-Innanzitutto non si chiama gruppo ma compagnia- puntualizzai io –e poi lei come fa a sapere del problema che abbiamo?-

-Me ne ha parlato il signor Kim, avvisandomi che un terzo della tua giornata la passi danzando sulle scarpette da punta…- disse sorridendo.

Guardai in basso, vedendo le scarpe da ginnastica che coprivano i piedi pieni di bolle e sangue e poi guardai il presidente di nuovo.

-Si si… Già- dissi cercando di riportare il discorso al fatto che ci avrebbe dato una mano –Ma come ha intenzione di risolvere il nostro problema?- chiesi curiosa.

Lui rise: -Ah bene, vedo che sei interessata! Comunque visto che a voi mancano le sale per provare il vostro spettacolo, noi possiamo darvene! Per tre giorni a settimana, dalle otto di sera in poi, una sala tutta per voi-

Oh cavolo! Ed ora come potevo rifiutare? Facevo parte di una piccola compagnia di danza classica. E quando dico piccola intendo davvero piccola. Certo tutti noi abbiamo studiato, ma nessuno ha quelle grandi capacità fisiche per poter diventare un ballerino come si deve. E così ci siamo riuniti in questa compagnia che fa piccoli spettacoli in alcuni teatri. Il problema che si è presentato ultimamente è la mancanza di sale. Nessuno aveva più soldi per pagare l’affitto al proprietario, il signor Jang, della sala dove ci allenavamo di solito anzi siamo anche ricoperti di debiti con questo signore e così noi ci siamo ritrovati senza un posto dove provare.

-Signor Lee… Davvero farebbe questo?- chiesi speranzosa –Lo prometta!- dissi alzandomi dalla sedia e poggiando le mani sulla scrivania.

-Si… Lo prometto!- disse lui ridendo -Ah ma ovviamente i ragazzi non dovranno sapere nulla! Non voglio che si distraggano con il balletto!- aggiunse lui.

-Hmpf, il balletto non è fonte di distrazione, piuttosto lo è quella musica assordante- dissi io con un tono leggermente alterato.

-Se ci soffermiamo su questo, non ne usciremo mai fuori! Quindi Giselle, sei dei nostri?- disse l’uomo sorridendo.

-Obbligata, signor Lee… Spero lei mantenga i patti!-

-Certo cara Giselle! Ora è il momento di farti conoscere i ragazzi- disse lui sorridente –Sei contenta?-

-Yuhuu- dissi sarcastica –non vedo l’ora di conoscere questi palloni gonfiati- dissi sarcastica.

-Scusa e chi sarebbero i palloni gonfiati?-

Mi girai incuriosita dalla voce maschile alle mie spalle che scoprii provenire da un ragazzo biondo dalla pelle perfetta affiancato da altri quattro ragazzi altrettanto belli.

-Hmpf, e così siete voi?- dissi io, altezzosa.

-Bene, vedo che già hai conosciuto Key- disse il presidente accostandosi a me e indicandomi il biondino che aveva parlato prima.

-Ragazzi lei è Giselle- disse indicandomi –sarà la scrittrice del libro di cui vi avevo parlato-

-Scrittrice? Questa ragazzina che non avrà neanche vent’anni è una scrittrice? – disse indicandomi il ragazzo che mi era stato presentato come Key.

-Senti pivello- dissi avvicinandomi a lui –ho vent’anni e allora? Evidentemente sono molto intelligente per essere una scrittrice a vent’anni- esclamai guardandolo furiosa negli occhi.

-Ragazzi calma- intervenne uno degli altri quattro –ci siamo appena conosciuti! A proposito, io sono Onew, e sono il leader- disse mostrandomi un dolce sorriso. –E tu sei Giselle, giusto? Bel nome! Come il balletto.. O sbaglio?-

-Conosci il balletto di Giselle?- gli chiesi sorpresa. Lui mi sorrise annuendo ed aggiunse: -Non solo Giselle, anche la danza classica in generale- Gli sorrisi anche io, contenta che almeno uno di loro condividesse la mia passione più grande. Gli porsi la mano che lui prese e gli dissi: -Piacere di conoscerti, Onew-

 -Certo che sei lunatica- commentò ancora una volta il biondino.

-E certo che tu non perdi occasione di stare zitto- gli risposi acida.

-Ragazzi che dite continuiamo con le presentazioni?- disse il presidente cercando di interromperci.

-Direi che è meglio- esclamò il più alto dei cinque –io sono Minho, e loro sono Jonghyun e Taemin- disse indicandomi prima un ragazzo dall’aria leggermente scocciata e poi un altro molto solare. Il primo si avvicinò a me e divenne improvvisamente curioso:

-Certo che i tuoi occhi sono giganteschi!- esclamò avvicinandosi per guardarmi meglio negli occhi–Di dove sei?-

Mi allontanai facendo due passi all’indietro -Sono italiana- risposi fiera –mi sono trasferita qui un anno e mezzo fa per lavorare come scrittrice-

-Oh l’Italia, davvero un paese fantastico-

Ok forse anche questo Jongang o come si chiama lui, potrebbe essermi simpatico! Poi l’altro ragazzo, quello solare sempre biondino disse: -Io sono il ballerino del gruppo, spero andremo d’accordo- mi sorrise.

-Ballerino? Della musica che fate voi?- chiesi sperando fosse un ballerino di danza classica.

-Certo! E di cosa se no!- esclamò lui.

-Ah, si capito!- conclusi delusa.

-Bene finite le presentazioni! Ragazzi ricordatevi che ora siete nel boom della vostra fama, quindi questo libro farà contente le vostre fan. Perciò cercate di andare d’accordo con la nostra Giselle- disse guardando di sott’occhio Key. Poi aggiunse rivolto a me: -E tu Giselle, non dimenticarti del nostro patto-

Guardai leggermente divertita i visi confusi dei ragazzi e gli risposi: -Certo signor Lee, non lo dimenticherò di certo! E faccia lo stesso anche lei-

-Ma guardala ad un incontro di lavoro con le scarpe da ginnastica- esclamò Key, guardandomi da capo a piedi mentre uscivamo dallo studio del presidente.

-Ma ci vuole una laurea per essere così antipatici?- dissi mostrandogli un finto sorriso.

-Key basta!- lo rimproverò Onew –Giselle, la casa dove verrai a vivere è già pronta- continuò rivolto a me –si trova nella nostra stessa strada più o meno a cinque minuti a piedi, quindi quando vuoi puoi trasferirti-

-Ti ringrazio Onew, il tempo di organizzare le mie cose, e mi trasferirò- dissi sorridendogli.

-Io vado ragazzi, ciao- dissi salutandoli con la mano e allontanandomi.

 

Key

-Certo che tu non sai proprio tenere la bocca chiusa- esclamò Minho appena quella ragazzina si era allontanata.

-Hmpf! Io le cose le dico in faccia! Quella è solo una snob con la puzza sotto il naso, e di certo non voglio che una come lei ci giri intorno ventiquattro ore su ventiquattro- esclamai innervosito.

-Dai Key, in fondo non è così male! Sarà solo impaurita! D'altronde si ritrova con cinque ragazzi della quale non sa nulla, ed è normale che sia forse un po’… fredda e scostante!- intervenne Jonghyun.

-Ohoh, Hyung da te questi ragionamenti non ce li aspettiamo proprio- disse Minho divertito, scatenando l’ilarità di tutti.

-Yah, non si parla così ad una persona più anziana- disse Jonghyun dando un leggero schiaffo sulla spalla di Minho ma sorridendo anche lui.

-Comunque a me sembra simpatica- disse ritornando al discorso di prima Taemin.

-Si certo Tae, a te sembrebbe simpatico anche un dittatore- dissi ironico –Spero solo che si sbrighi a scrivere questo libro, così ce la togliamo prima dai piedi- conclusi.

-Dai Key, sono sicuro che se la imparerai a conoscere ti starà anche simpatica- intervenne Onew.

-Ne dubito- affermai.

 

Giselle

-Mary, ho la sala!- affermai aspettandomi qualche gridolino di gioia dall’altra parte del telefono.

-Che cosaaa?- urlò la mia amica.

-Si, già… Ti ricordi di quel lavoro che mi avevano offerto? Bè in cambio il presidente di questa casa discografica mi ha offerto una sala per tre volte alla settimana la sera!-

-Wow Giselle! Che fortuna! Non solo sei riuscita ad ottenere ciò che volevamo, ma lavori anche per la band più figa della Corea!- disse esaltata Mary.

-Scherzi? Sono solo dei palloni gonfiati, se ne salvano forse un paio… Senza contare quel biondino che già mi sta sulle scatole!-

-Chi biondino? Key o Taemin?- chiese lei curiosa.

-Come pretendi che mi ricorda i nomi? Comunque se non sbaglio quello con il nome inglese! Dio che nervoso mi ha fatto venire…-

-Gis non ti rendi conto di quanto tu sia fortunata, milioni di ragazze vorrebbero stare al tuo posto!-

-Ed io glielo cederei volentieri, credimi!- dissi scocciata.

-Ad ogni modo, Gis, va a casa e riposati, che non vedo l’ora, anzi, tutta la compagnia non vede l’ora di iniziare le prove- concluse.

Attaccai e mi diressi verso quella che non sarebbe stata più casa mia. Ce l’avrei potuta fare: si  trattava solo di finire di scrivere il libro velocemente e mi sarei tolta quei pivelli da davanti. Lo devo fare per lo spettacolo… Non c’è altra soluzione. Mi chiusi la porta dell’appartamento alle spalle e controllai la posta. C’era una lettera: già sapevo di cosa si trattava ma avevo ancora paura. La aprii lo stesso e lessi le parole che mi tormentavano da giorni: “Piccola ti conviene restituirmi i soldi dell’affitto delle sale, altrimenti non sarai più capace di usare quelle scarpettine da punta, con affetto il signor Jang”

Stracciai la carta e la gettai nella spazzatura. Entrai in camera mia e mi tolsi le scarpe. Guardai i miei piedi rossi,  ricoperti da bolle piene di sangue. Per una ballerina era normale avere piedi così: oramai ci avevo fatto l’abitudine. Certo ciò non mi permetteva usare scarpe aperte o con il tacco ma non mi importava perché le uniche scarpe che mi rendevano felici erano quelle con il gesso in punta. E quel biondino slavato si era anche permesso di giudicare il fatto che portassi le scarpe da ginnastica!

Mi guardai allo specchio sistemandomi i miei capelli lisci castano chiari che mi arrivavano in vita e toccai la mia figura riflessa. Guardai quegli enormi occhi castani che mi fissavano con severità e mi dissi: “Forza Giselle, ce la puoi fare!”

 

Angolo autrice: Eccomi quiii ^^ Non vi lascio mai, per vostra sfortuna (?) xD No vabbè dai spero siate un minimo contente del mio ritorno :3 Cooomunque rieccomi con la mia seconda fan fiction :3 Dopo Ugly Duck sono un po’ preoccupata che questa non vi possa piacere quanto la prima, quindi fatemi sapere cosa ne pensate :D

Un bacio e alla prossima ^-^

  
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