Capitolo 2 -
Scontri e cattiverie
Il
giovedì successivo, Draco arrivò
nella saletta dei capiscuola ed entrando, notò che questa
era stata ingrandita
da un incantesimo in modo da farci entrare un grosso tavolo attorniato
da 22
sedie, un comodo divano e una grossa lavagna dove erano appesi diversi
bigliettini.
Mentre era
intento a leggere questi
biglietti, la porta alle sue spalle si aprì ed
entrò Hermione con in mano
diversi fogli ed alcuni fascicoli colorati.
Draco, non
appena la vide ghignò
pericolosamente e si avvicinò con l'intento di stuzzicarla
ma rimase basito,
quando la ragazza lo ignorò come se fosse uno dei fantasmi
del castello.
Brontolando
d'insoddisfazione, il
ragazzo le disse: " Hei mezzosangue, cos'è non mi hai
visto?" e la
ragazza alzando gli occhi gli disse: " Oh scusa Malferret ma io di
solito
non perdo tempo a guardare le cose che non m'interessano!".
Draco era
scioccato e non sapeva se
lo era di più per il fatto di essere stato definito una cosa
o per il fatto che
lei avesse detto che non gli interessava.
" Caspita, vedo
che abbiamo fatto
colazione con dei limoni eh? Stamattina sei più acida del
solito!" le
disse brusco lui e prima che lei potesse ribattere, la porta si
aprì e tutti
gli altri componenti del consiglio fecero il loro ingresso.
Quando tutti si
furono seduti,
Hermione prese la parola e disse: " Buongiorno a tutti, come vedete
l'ultima novità riguarda la presenza qui del signor
Malfoy, al quale è
stato chiesto dalla preside in persona di fare da capo giudice del
concorso.
Ovviamente ora
illustreremo al signor
Malfoy, come si svolgerà tutta la manifestazione.
Daphne vuoi
occupartene tu?".
Draco era ancora
più furioso, dato
che per ben due volte in pochi secondi Hermione l'aveva chiamato signor
Malfoy
solo per sottolineare, come gli aveva d'altronde predetto Blaise, che
non era
affatto intenzionata a chiamarlo per nome come faceva con gli altri.
Daphne
sorridendo si alzò e disse:
" Benvenuto Draco, allora devi sapere che la manifestazione si
svolgerà il
31 ottobre dopo il tramonto.
Saremo noi,
organizzatori della
festa, ad aprire le danze nella Sala Grande alle sette di sera poi
dalle otto fino
alle nove ci sarà il concorso di bellezza che
servirà ad eleggere Miss Hogwarts
di seguito poi fino a mezzanotte ci sarà la sfilata di moda;
infine dei fuochi
di artificio magici, offerti da Zonko e dalla ditta dei Tiri vispi
Weasley,
daranno il via ai balli con musica da discoteca suonata dalle sorelle
Stravagarie e questi si concluderanno all'alba."
Illustrato il
suo discorso, Daphne si
risedette ed Hermione riprese la parola: " Pansy vuoi essere
così gentile
da passare al signor Malfoy questi depliant, che
gli spiegheranno tutti
i nostri interventi in modo da farsi un quadro preciso della
situazione."
La mora
Serpeverde si alzò dal suo
posto e si diresse verso Draco, dandogli il materiale indicato da
Hermione poi
con un sorriso languido se ne tornò al suo posto.
Hermione, con
voce incolore disse:
" Bene, se non ci sono altri aggiornamenti direi che per oggi possiamo
anche chiudere qui".
Quindi dopo
essersi salutati, ad uno ad
uno uscirono dalla stanza lasciando Hermione lì seduta a
ricontrollare tutti
gli appunti.
La ragazza non
si era però accorta
che nella stanza era rimasto anche Draco, che continuava a guardarla
stringendo
forte i pugni.
Il ragazzo
cercava di dominare i suoi
impulsi: avrebbe voluto umiliarla ma non sapeva come fare.
Poi ghignando
pericolosamente si
avvicinò in silenzio, afferrando uno dei suoi boccoli ed
attorcigliandoselo
intorno al dito.
Hermione
sussultò a trovarselo
accanto e con quel movimento avvicinò involontariamente i
suoi capelli al naso
di Draco, che fu investito da un dolcissimo profumo al cocco.
" Che diavolo
stai facendo
Malferret? " gli chiese agitata la ragazza e lui, rimasto basito da
quel
profumo non gli rispose, continuando come se fosse ipnotizzato, a
toccare quel
morbido boccolo.
Quando
però si rese conto di essere
osservato, si allontanò con il cuore che gli batteva veloce
nel petto.
Indispettito dal
modo in cui si
sentiva, cattivo replicò: " Stavo solo controllando la
merce!".
Hermione
spalancò gli occhi e disse:
" Ma di che diavolo di merce parli? T'informo che io non sono in
vendita!"
ma il ragazzo ghignando odiosamente le rispose: " Oh sta tranquilla, io
non sprecherei neppure uno zellino del mio immenso patrimonio per una
sporca
mezzosangue! Se però tu vuoi offrirti gratis, io sono sempre
disponibile per la
beneficienza!".
" Oh, senti
dannato di un
furetto, segui attentamente ciò che ti dico: evapora,
svanisci, dissolviti!"
urlò lei.
Draco
scoppiò a ridere fragorosamente
poi disse: " Uh, uh, uh Granger siamo nervosette eh? Cos'è
Lenticchia non
ti soddisfa tra le lenzuola o sei in piena sindrome premestruale?".
Hermione
arrossì dalla rabbia, fino
alla cima dei capelli poi quasi fuori controllo, urlò come
una banshee impazzita
: " COME CAZZO TI PERMETTI MALFERRET?" e Draco, sempre ghignando
disse:
" Calma, calma,
mezzosangue! Non
pensavo che una puritana, frigida come te potesse avere un linguaggio
così
scurrile; e poi credi davvero che seguirei i tuoi consigli riguardo al
fatto di
sparire?".
La grifoncina
con un sorrisetto
ironico, puntò i suoi occhi sul volto del principe di
Serpeverde poi disse:
" Oh ma Malfoy, credo che tu abbia frainteso: quando ti ho detto di
sparire non volevo darti un consiglio.
Il mio non lo
era affatto; tutt'al
più era un imperativo categorico: levati dai piedi!".
" Granger "
disse sornione
Draco " devo forse ricordarti le parole della preside? Lei mi ha detto
che
dobbiamo lavorare insieme, che dobbiamo collaborare per dare ancora
più lustro
a questa manifestazione ed io sono qui per questo".
Hermione
sentì di essere sul punto di
esplodere e alzatasi di scatto disse: " Draco Lucius Malfoy, principe
dei
miei stivali, capo di una ridda di folli marchiata Serpeverde, figlio
di un
fottuto Mangiamorte con quella faccia di bronzo puoi prendere in giro
la
preside e rigirartela come un calzino bucato ma a me non mi freghi.
So perfettamente
che di questo
concorso non te ne frega un beneamato cavolo; tu hai accettato questo
incarico
solo per rompere le uova nel paniere a me ma sappi che io non te lo
permetterò.
Se vuoi la
guerra, io ti darò la
guerra e credimi quando avrò finito con te maledirai il
giorno in cui hai messo
piede ad Hogwarts per la tua prima dannatissima volta.
I tuoi cari ed
"innocenti"
genitori avrebbero fatto meglio ad iscriverti a Durmstrang; almeno
lì non
c'erano le ragazze che tanto hanno fottuto il tuo cervellino e i tuoi
ormoni.
Forse un
pò di astinenza e meno
ginnastica lombare, ti avrebbe dato più
possibilità di diventare una sorta di
essere umano!".
" No mia piccola
mezzosangue,
non credo che sarebbe stata una buona idea andare a Durmstrang; basta
guardare
gli elementi che vi appartengono!" celiò il biondo.
Hermione, con
uno sguardo interrogativo
chiese: " Ma di che cavolo parli?" e Draco preparandosi a dare alla
ragazza la sua stoccata finale. con tranquillità le rispose:
" Oh, basta
guardare Victor Krum!
Doveva essere
proprio arrivato alle
cozze se ha volto il suo ambito sguardo di scimmione a una scorfana
come te; d'altronde
tra reietti ci s'intende!".
La mano di
Hermione, schizzò potente
e si andò ad abbattere sulla guancia nivea del principe
delle Serpi, lasciandogli
il segno delle cinque dita poi con voce irata disse: " Sei proprio un
verme! E' tipico dei Malfoy attaccare chi non né presente e
non può difendersi;
sei un vigliacco della peggior specie.
Vedo che non ti
è bastato il pugno
che ti ho dato al terzo anno! Ti do un consiglio Malferret non
incrociare più
il mio cammino, perchè la prossima volta non sarò
così clemente" quindi
dette quelle parole, marciò fuori dalla stanza dei
capiscuola lasciando un
Draco ferito e furioso.
Hermione
entrò nella sua stanza in
lacrime, delusa fortemente dal ragazzo che amava alla follia.
Dopo pochi
secondi, Ginny arrivò al suo
fianco e dovette sudare un bel pò di camicie per farsi
raccontare dalla sua
amica che cosa fosse successo.
Quando lo seppe,
la piccola Weasley
furiosa con il principe delle Serpi, attese che la povera Hermione si
addormentasse stremata dalle lacrime ed uscì con un diavolo
per capello, dalla
torre del Grifondoro diretta nei sotterranei delle Serpi dove poco dopo
s'imbatte in Blaise.
" Zabini,
dov'è quella serpe
velenosa?" disse furiosa e il ragazzo ghignando le rispose: " Beh,
qui Weasley, siamo tutti delle serpi velenose ma credo che, vedendo il
tuo viso
alterato tu ti stia riferendo a Draco no? Che ha fatto adesso?"
concluse
nervoso.
La ragazza gli
raccontò l'accaduto,
così come le era stato riferito dalla disperata caposcuola e
Blaise strinse i
pugni, disgustato dal comportamento del suo amico.
E dire che lo
aveva anche avvertito
ma ora basta! Non era più disposto ad accettare inutili
intolleranze da parte
sua.
Era giunta l'ora
che il principino
Malfoy, si desse una regolata e se non voleva farlo di testa sua lo
avrebbe
costretto lui; parola di Blaise Zabini.
" Sta tranquilla
Weasley, ci
penso io a Draco; fidati di me, tu torna pure da Hermione che a
sistemare sua
maestà, ci penso io.
Mi ero tanto
raccomandato che non
facesse cazzate ma evidentemente il ragazzo deve essere un
pò duro di
comprendonio e credo che sia il caso che me ne occupi io, in modo da
dargli una
bella svegliata.
Ti prometto che
domani, Draco Lucius
Malfoy farà le sue scuse ad Hermione! Ti fidi di me?".
La ragazza
rimase un pò lì a pensarci
poi annuì in silenzio e girando sui tacch si diresse alla
torre non prima però,
di aver ringraziato il ragazzo.
Blaise
aspettò che la ragazza
scomparisse nel corridoio poi stringendo i pugni disse: " E ora a noi
due,
caro Draco!".
Quasi correndo
rientrò nella Sala
comune e chiese a Theo dove fosse il biondo e lui gli disse che era in
camera
sua.
Quindi salendo i
gradini a due a due,
arrivò davanti alla sua porta che spalancò con un
calcio ben assestato.
Entrato nella
stanza, trovò Draco
disteso a letto intento a ripassarsi Pansy Parkinson.
Accecato dalla
rabbia e dall'ira,
Blaise prese per un braccio la ragazza e la gettò malamente
fuori dalla camera,
ignorando le sue urla di protesta poi chiuse la porta, la
sigillò ed imperturbò
la camera.
Draco intanto,
si era alzato dal
letto furioso per l'assurdo comportamento del suo amico e fuori di
sé urlò: "
BLAISE MA CHE CAZZO TI PRENDE? COME DIAVOLO TI SEI PERM...." ma non
poté
terminare la frase, che un pugno potente del moro lo fece atterrare
dall'altro
lato del letto.
Draco si
rialzò a fatica, pulendosi
il sangue che fuoriusciva dal labbro inferiore, con il dorso della mano
e
guardando il suo amico negli occhi furiosi gli chiese: " Ma si
può sapere
che hai?" e lui per tutta risposta, grugnì d'insoddisfazione
poi esplose:
" Draco, per Merlino ti avevo chiesto esplicitamente di non fare
cazzate
con Hermione e tu che fai la offendi in quel modo? Sei proprio un
bastardo!".
Capito di cosa
stesse parlando Blaise,
il biondo scoppiò in una fragorosa risata poi disse,
velenoso: " Ma
guarda, madamigella Granger non ha perso tempo a correre dal suo
cavalier
servente, per reclamare giustizia vero?".
Blaise sputando
sul pavimento, scosse
la testa e disse: " Per quanto ti farebbe piacere vederla
così, sappi che
non è stata lei a venire da me ma sono stato io a scoprire
tutto.
Poco fa, ho
incontrato la piccola
Weasley e vedendola furiosa, ho usato la legilimanzia scoprendo cosa
avevi
fatto ad Hermione".
Il moro si disse
che era meglio non coinvolgere
la Weasley in quel macello e decise di condire il tutto con dei grossi
sensi di
colpa: " Mi fai schifo Draco! La fine della guerra non ti ha proprio
insegnato niente vero? I morti e i feriti non ti hanno insegnato
niente? La
glacialità e la bastardaggine di tuo padre non ti hanno
insegnato niente?".
Draco lo fissava
imperterrito,
cercando di capire dove volesse andare a parare.
E Blaise
continuò: " Sai a
differenza tua, a me bruciano ancora le decine di cadaveri che ho visto
stesi
per strada; questa dannata guerra non ha fatto nessuna distinzione caro
il mio
Draco, tra Purosangue e Mezzosangue.
Molti hanno
lottato fianco a fianco,
perchè alla fine anche noi maghi perfetti ci eravamo resi
conto della follia di
Voldemort, che era rimasto solo attorniato da tuo padre, dalla tua
pazza zietta
Bellatrix col marito al seguito e dal padre di Nott.
Era solo,
così come avrebbe dovuto
essere fin dall'inizio; ho visto con i miei occhi, Ian Nott uccidere a
sangue
freddo Matthew Greengrass, solo per aver osato dire che tutto quello
sembrava
una follia.
Eppure Theo, non
si sente
responsabile delle azioni del padre e non è stato
colpevolizzato da Daphne e
Astoria.
Solo tu, ti
comporti come se fossi
d'accordo con i pensieri dei Mangiamorte, continuando a odiare i
Mezzosangue.
Proprio tu, che
dovresti odiare più
di chiunque altro il pensiero dei Purosangue come tuo padre, specie
dopo quello
che ha fatto a te che sei suo figlio.
Non dirmi che
hai dimenticato tutto,
perché saresti davvero una grossissima delusione!"
Draco fissava il
pavimento,
consapevole di non riuscire ad alzare gli occhi sul suo amico, che gli
stava
gettando in faccia il fallimento della sua vita.
Blaise riprese:
" Hai
dimenticato tutte le Cruciatus che tu e tua madre vi siete beccati da
tuo
padre? Mi fai pena Draco, mi fai veramente pena.
Nonostante tu
gli abbia detto in
faccia che lo odiavi, per la freddezza con la quale ti aveva cresciuto,
stai
ancora utilizzando il suo metro di misura per giudicare i Mezzosangue e
tutti
quelli che reputi inferiori a te ma mettiti in testa che loro sono
fatti come
noi, amico.
Nelle loro vene
scorre lo stesso
sangue, rosso e denso come il nostro, il loro corpo è
formato da carne, ossa e
muscoli come il nostro.
Non sono diversi
da noi e tu lo sai
ma nonostante tutto continui a comportarti come una bestia e mi
dispiace,
perché io lo so che non sei così altrimenti non
ti saresti opposto a lui per
non diventare un Mangiamorte e non dirmi che lo hai fatto solo per
egoismo,
perchè sai bene che sarebbe una grande baggianata.
Certo
è più facile e soddisfacente
per te godere del dolore che infliggi alle persone no? Ti piace far
soffrire
gli altri, in particolare Hermione ma un conto è la battuta
sarcastica mentre
un altra cosa è utilizzare rabbia, cattiveria e odiose
parole.
Mi spieghi cosa
volevi dire con
" volevo controllare la merce?" o con il fatto di non spendere uno
zellino per una Sanguesporco?".
Draco a quelle
parole trasalì,
sentendosi per la prima volta assalire dai sensi di colpa.
Blaise, con un
espressione sprezzante
e con una voce odiosa, gli disse: " Beh sai che c'è Draco,
io non credo
che spenderò più uno zellino sulla nostra
amicizia! Stai attento, perchè
nonostante io ti conosca da quindici anni, sono pronto a voltarti le
spalle.
Io non riesco a
concepire neppure
l'idea di poter essere amico di una persona, che è capace di
deludermi nel giro
di pochi giorni, dopo avermi promesso che si sarebbe comportato bene.
Non sono
disposto a tornare
sull'argomento, finché tu non andrai da Hermione a
presentargli le tue formali
scuse per il tuo ignobile comportamento.
Dimostrami che
non mi sono sbagliato
a darti fiducia, amico! Dimostramelo ed io tornerò a
rispettarti ma fino ad
allora, non considerarmi neanche e se m'incontri fai finta di non
conoscermi!".
Detto questo,
Blaise tolse l'incanto
alla stanza e in silenzio uscì dalla porta, lasciandosi alle
spalle Draco che
si sentiva completamente un verme per averlo deluso.
Il biondo si
gettò sul letto e per la
prima volta in vita sua, pianse lacrime di vergogna.