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Autore: Ang3l    05/10/2011    8 recensioni
-Tu, ti sei fatto passare per un prete!-
-Ehi- esclamò il biondino, sollevando un sopracciglio -Io non ho mai detto di esserlo. Sei tu, paperetta, che sei arrivato a quella conclusione-
-Tu... mi hai confessato! E... sei nudo!- sbottò.
E che cavolo!, quel tizio non aveva dei vestiti? Possibile che ogni volta che lo incontrava era in mutande?
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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 -Non ci credo…- la ragazza bionda si toccò, sconvolta, le labbra rosee, mentre si lasciava scivolare con la schiena contro il muro. Atterrò con dolcezza sul pavimento freddo e duro, il cuore che le palpitava impazzito nel petto e gli occhi spiritati. La porta del suo appartamento era stata lasciata aperta –era troppo sconvolta persino per pensare di chiuderla- e da qualche parte accanto a lei c’erano la borsa e le chiavi che le erano scivolate dalle mani.
Si toccò nuovamente le labbra, le labbra incriminate, sentendole calde e infuocate. Colpevoli.
Cazzo, cazzo, cazzo. Cos’aveva combinato?
 
-Non.Ci.Credo.- il ragazzo era seduto immobile sul suo letto, i pugni stretti sulle cosce e gli occhi chiari scintillanti di rabbia. Di furia. Di istinto omicida.
-Neji-kun… ti… ti senti meglio?- balbettò Hinata, guardandolo apprensiva. Non aveva mai visto –ma proprio mai- il cugino ridotto in quello stato: sconvolto e spaventosamente furioso.
Neji non le rispose, affondando i denti nella carne morbida delle labbra, le labbra incriminate. E giurò a se stesso che quel deficiente gliela avrebbe pagata cara. Molto cara.
E che cazzo.
 





 
///Qualche ora prima///
 





Sakura osservò, delusa, le lancette del suo orologio da polso che ormai segnavano le 19:07. Quel pomeriggio in gelateria era praticamente volato, tra una chiacchiera e l’altra, un sorriso di Rock Lee e un’occhiataccia di Sasuke.
Le vetrate del locale cominciavano a tingersi di morbide pennellate arancioni, creando un simpatico contrasto con le pareti color lilla.
Sospirò –un sospiro alla “E adesso quando rivedrò il mio Sasuke-Kun?”- afferrando la borsa rosa che giaceva sul pavimento accanto ai suoi piedi. –Mi dispiace ragazzi- cominciò –Ma devo proprio scappare-
-Nooo!- esclamò Rock Lee, sputacchiando un po’ dell’acqua che stava bevendo –Resta ancora un pochino con me! Con noi, cioè. Dai dai!-
La ragazza scosse desolata il capo.
-Neji-kun- intervenne Hinata, poggiando con delicatezza la sua tazzina di caffè sul piattino –Credo che anche noi dovremo andare-
-Concordo- annuì Neji, alzandosi in piedi e tirando fuori il portafogli dalla tasca posteriore dei pantaloncini.
-Era ora- borbottò Sasuke, la cui ira nei confronti del genere umano minacciava di esplodere da un momento all’altro.
Rock Lee sbuffò rumorosamente, gonfiando le guancie e facendo tremolare le labbra. Non aveva alcuna voglia di restare solo con quella mummia dell’Uchiha!
Cominciò a dondolarsi impaziente sulla sedia, sforzandosi di pensare velocemente ad un’idea per rimanere ancora un po’ insieme alla sua amata Sakura e, dopo aver rischiato di cadere all’indietro ed essersi rovesciato addosso tutto quello che c’era sul tavolino, ebbe l’illuminazione.
Schioccò le dita, sorridendo raggiante –Sakura-chan!- annunciò –Ti accompagno a casa!-
-Eh?- la ragazza lo guardò sorpresa, bloccando la mano che stava sventolando in direzione di Ino in segno di saluto.
-Ti accompagno a casa, dolcezza- ripeté il sopracciglione, assumendo l’espressione da “gran figo che aiuta le povere donzelle in difficoltà” –A quest’ora potresti incontrare gente poco raccomandabile, dei maniaci, scippatori di borse, mucche impazzite… Ma non temere, baby! Il grande Rock Lee sarà lì al tuo fianco pronto a difenderti da tutto e da tutti!-
-Rock Lee- disse Sakura, scandendo bene le parole, una venetta che cominciava a pulsarle minacciosa sulla fronte –Sono solo le sette di sera, non mezzanotte!-
-Dettagli, dettagli- brontolò, porgendole goffamente il braccio –Mi permetta di onorarla-
-Onorarti di che?-
-Di scortarla a casa, milady-
-Mh. E poi chi 'scorterà' te, idiota?- borbottò Sasuke, pronto a fuggire da quell’inferno zuccheroso.
Hinata soffocò una risata, nascondendo il volto dietro una mano.
-Non ho bisogno di essere scortato, io- ribatté Lee, alzando il mento e gonfiando il petto –Sono un uomo, io-
Sasuke non gli concesse neppure una misera occhiata –Se lo dici tu-
-Sasuke-kun!- trillò all’improvviso Sakura, con lo stesso sorrisone di Rock Lee di qualche istante prima –Perché non vieni anche tu? Mi farebbe molto piacere e sarei più tranquilla a fare la strada al tuo fianco-
-Ma… ma… ma!- balbettò il sopracciglione, in un disperato tentativo di cancellare dalle proprie orecchie le orribili parole uscite dalle meravigliose labbra della fanciulla –Ma… peeerchè?-
-Perché- rispose la rosa, cercando in fretta una risposta –Perché… perché così, poi, non ritornerai a casa da solo, no?- E perché Sasuke-kun accompagnerà me a casa, no? Perché Sasuke-kun è geloso di me! Perché Sasuke-kun è preoccupato per me! Perché Sasuke-kun mi…
-No- Perché Sasuke-kun ha detto…. ‘no’?!!
-Ma…- balbettò Sakura -…peeerchè?-
L’Uchiha non rispose –lui, umile uomo di poche parole- alzandosi annoiato dalla sedia e lasciando cadere alcune monetine sul tavolo.
Sakura lo guardò delusa, abbassando il volto rosso come un pomodoro. Al contrario, invece, Lee ghignò vittorioso.  Rock Lee uno, Uchiha zero.
-Cattivo Sasuke-kun- scimmiottò Neji, alzando le sopracciglia in un’espressione diabolicamente divertita –Lasciare sola una povera ragazza con un…- lanciò un’occhiata al sopracciglione -…un bambino-
Lee si portò una mano al cuore, indietreggiando di un passo –Offensivo!-
Neji scrollò le spalle, indifferente.
-Per favore, Sasuke-kun- mormorò Hinata, cercando di ‘tradurre’ gentilmente le parole del cugino –Non p… potresti accompagnarli?-
Sasuke sbuffò, lanciando ad un sorridente Neji un’occhiata di ghiaccio. Uno sguardo alla “Prima o poi morirai, stupida femminuccia”. Poi, con eleganza e scioltezza, diede le spalle ai suoi ‘amici’, dirigendosi verso l’uscita del locale e –Muovetevi- fu l’unica parola che pronunciò.
Sakura strillò entusiasta, aggiustandosi in fretta e furia i capelli, baciando con gratitudine la guancia morbida di Hinata e correndo via, dietro il suo ‘amore’.
Rock Lee, immobile, guardava ancora a bocca aperta il punto dove Sasuke Uchiha aveva pronunciato la parola “Muovetevi”. Rock Lee zero, Uchiha diecimila.
 
-Ok, Uzumaki, apri bene le orecchie-
Naruto, seduto pigramente sullo schienale di una panchina a sorseggiare una birra e a giocherellare col suo cellulare, alzò lo sguardo sul suo miglior amico, Kiba Inuzuka.
-Cosa vuoi, palla di pelo?- borbottò, ruttando e scompigliandosi i capelli già abbastanza scompigliati. Quasi sorrise: chissà cosa avrebbe detto quella schizzinosa di una paperetta se lo avesse visto in quel momento, quando somigliava più ad un animale che ad un uomo.
-Oggi- continuò Kiba, aggiustandosi il giubbottino di pelle e osservando attentamente ogni singola persona che camminava sul marciapiede dall’altra parte della strada (aveva la tipica espressione da “lupo affamato in cerca della sua preda”) –Oggi, ti insegnerò a riconoscere una ‘donna-pantera’-
-Che palle- sbuffò Naruto, stiracchiando le lunghe gambe intorpidite –Ancora non ti sei stancato di questi stupidi giochetti?- Ormai con Kiba era sempre così. Il suo unico chiodo fisso erano il sesso e le ragazze. E i cani –adorava i cani. Gli unici esseri viventi in grado di sopportarlo.
-Giochetti?- ripeté Kiba, sconvolto. Si voltò a guardarlo e –Questo io lo chiamo lavoro, amico. Per essere precisi, è un’arte. Ed io, modestamente, sono un professionista in questo campo-
-Sì sì, certo- Si trattenne dallo sbuffare nuovamente. Aveva sperato che dopo la spiacevole situazione del ‘ritrovarsi in mutande in un confessionale’ –certo, un pooo’ era stata anche colpa sua. Ma, in fondo, cosa c’era di male nel travestirsi da femmina, conquistare l’attenzione di Kiba e, poi, urlargli in faccia di essere ‘un babbeo mezzo gay’?- quel cagnaccio avesse smesso di correre con la bava alla bocca dietro ogni ragazza, e invece…
-Zitto e ascolta- tagliò corto l’Inuzuka, sventolando infastidito una mano nella sua direzione –Allora, per prima cosa, devi osservare il modo di camminare di una donna- gli indicò alcune ragazze che camminavano sul marciapiede –Una donna-pantera cammina lentamente, scivola, con eleganza. Come una cacciatrice-
-Mh-mh- fece Naruto, continuando a sorseggiare la birra e digitando velocemente una frase sul suo profilo di facebook: “Notizia flash, gente:quel cagnaccio di Kiba si è appena trasformato in un filosofo del sesso. Ps. RAMEN TI AMO!”
-Seconda cosa: i capelli- proseguì Kiba, annuendo da solo e assottigliando gli occhi su una figura che avanzava a passo deciso tra la folla –Devono essere alla moda e ben curati. Infine: lo sguardo- agguantò il braccio del biondo, scrollandolo perché gli prestasse attenzione –Anche solo guardandoti, lei ti sta scopando. Perché una donna-pantera è la regina del sesso-
-Bene- Naruto lanciò la bottiglia in un cespuglio –E una volta che l’hai riconosciuta, cosa si fa?-
-Guarda e impara, bimbo- Kiba si passò una mano tra i capelli color cioccolato, mise sù il suo miglior ‘sorriso-sexy’ e attraversò risoluto la strada. Gli occhi erano incollati alla sua preda: una ragazza alta, dai lunghi capelli scuri, le gambe snelle e lo sguardo –a detta dell’Inuzuka- assetato di sesso. Una perfetta donna-pantera, insomma.
Ghignò, leccandosi le labbra. Una volta riconosciuta, una donna-pantera va sbattuta contro un muro…
Sotto lo sguardo curioso di Naruto, Kiba si avvicinò alla ragazza, le poggiò le mani sulle spalle e la inchiodò al muro.
-Che diav…-
…e poi baciata.
Soffocando qualsiasi protesta della fanciulla, il ragazzo la baciò con arroganza –te lo faccio vedere io il ‘babbeo mezzo gay’, Uzumaki- , premendole il proprio corpo contro. Fu in quel momento che si accorse di un… particolare di troppo. Sì, c’era decisamente qualcosa di troppo in quella ragazza, qualcosa, giù, che premeva contro i suoi pantaloni, proprio come un…
Si staccò di colpo, indietreggiando e sgranando gli occhi. Non. Poteva. Essere…
Una ragazza alle sue spalle –che non aveva neppure notato- trattenne il respiro, mormorando un –N… Neji-kun…-
In lontananza, gli arrivò ovattata la risata di Naruto.
E infine, davanti a lui, un ragazzo lo guardava furente. Incavolato nero. Scioccato. Disgustato. Incavolato nero.
-Ma tu… sei un maschio!- urlò Kiba, puntandogli contro un dito accusatore. Come aveva potuto sbagliarsi? Lui, poi! Era davvero un babbeo mezzo gay??
No, impossibile, di sicuro era colpa di quel ragazzo con quei capelli così… femminili, con quelle gambe così… femminili, con quegli occhi così dannatamente femminili!
Eppure –diavolo- i suoi pugni non sembravano affatto femminili, anzi…
-Tu- offuscata dalla rabbia, la voce di Neji era ridotta a un sussurro appena udibile. Ma un sussurro carico di così tante promesse-minacce di morte, che persino Hinata indietreggiò di vari passi.
-N… Neji-kun… t… ti prego…-
-Io lo uccido. Ora. Qui.- sibilò, ancora incapace di muovere le gambe. Come aveva osato, un insulso mezzo uomo, baciarlo? E per di più davanti a sua cugina!
Kiba sembrò non sentirlo neppure, lì in piedi –per miracolo ancora in piedi- con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata. Ho baciato un ragazzo. Io! Ho baciato un ragazzo, hobaciatounragazzo…
-Ehi, ehi- Naruto saltellò allegramente verso di loro, schiaffeggiando divertito la spalla dell’amico che barcollò pericolosamente in avanti –Interessante lezione, Kiba!- poi guardò incuriosito il volto del ragazzo/donna-pantera e –Nooo! Ma tu… tu sei il ‘miglior amico’ della paperetta! Ti ricordi ancora di me?- scoppiò a ridere –Non pensavo avessi… ehm, certi gusti-
Ora uccido anche lui e la sua boccaccia, pensò lo Hyuuga, sforzandosi di ricordare come funzionavano le gambe.
Intuendo le intenzioni ‘poco amichevoli’ del cugino, Hinata raccolse tutto il proprio coraggio e, timidamente, toccò il braccio dell’Uzumaki, mormorando un –F… Forse è m… meglio se p… porti via il t…tuo a… amico…-
Naruto ci pensò sù per qualche  minuto, osservando un Kiba alquanto sconvolto, quasi traumatizzato, che continuava  a blaterare un’irritante –Hobaciatounragazzo, hobaciatounragazzo…- fissando il vuoto.
Sospirò in modo esagerato, gettando il capo all’indietro. –Pff… Mi tocca sempre fare la parte dell’eroe- e, agguantato un braccio dell’Inuzuka, lo trascinò senza tanti complimenti lungo il marciapiede, ridendo come un pazzo.
Neji inspirò a fondo, i pugni ancora stretti lungo i fianchi. Prima o poi, ti ritroverò. E poi ti ucciderò.
 
Ino era furiosa. Era quasi mezzanotte e aveva appena terminato il suo prima turno di lavoro. Era stato il pomeriggio più lungo della sua vita. Non per il lavoro –le piaceva lavorare- ma per colpa delle parole di Shikamaru. Quelle parole che le bruciavano ancora dentro, pungenti e insopportabili, tartassandole senza sosta il cuore.
Una bambina. Le aveva dato della bambina viziata e capricciosa.
Strizzò gli occhi, inspirando a fondo l’aria frizzantina della sera in un vano tentativo di calmarsi.
Come aveva potuto trattarla così?
Camminava velocemente lungo il marciapiede, pestando con forza i piedi sul cemento e rischiando in più di un’occasione di cadere a gambe all’aria. Non si rese neppure conto di dove si stava dirigendo, finché non si ritrovò –col fiatone, gli occhi lucidi e i capelli disordinati- davanti al portone del piccolo appartamento di Shikamaru.
E non capì neppure il perché il suo dito si fosse incollato con tanta insistenza al campanello.
E non capì neppure  il perché la sua mano, non appena la porta si fu aperta rivelando un assonnato Shikamaru, si alzò a colpire con forza la guancia del ragazzo.
Non capì nulla. Il suo cervello doveva essere andato momentaneamente fuori uso, lasciando al corpo il totale comando di ogni sua azione.
Sì, doveva essere proprio così. Perché all’improvviso si ritrovò a tremare, a piangere, a urlare come una povera pazza tutti gli improperi che conosceva e -…Tu sei un povero stronzo- fu il suo ultimo singhiozzo.
E Shikamaru, semplicemente, se ne stava lì in piedi, silenzioso. La fissava e basta.
E Ino allora gli si scaraventò addosso –aveva una disperata voglia d far affiorare una qualche emozione negli occhi del Nara, dimostrargli che ormai, lei, era una donna-, tirandolo  per la maglia del pigiama e premendo con forza le labbra su quelle di lui.E fanculo anche all’ultimo briciolo di razionalità.
 





 
/////////
 





-Non ci credo!- Naruto Uzumaki, steso su di un vecchio divano rosso, rideva di tutto cuore del suo coinquilino Kiba che, ancora mezzo intontito, era seduto a gambe incrociate sul pavimento, immobile.
-E’stata la cosa più esilarante che abbia mai visto!- continuò, rischiando un infarto –Il grande Kiba, l’uomo dalle mille donne …che bacia un ragazzo! E davanti a tutte quelle persone, lì, in mezzo alla strada!-
Kiba tremò appena, balbettando un –No… impossibile… incubo…-
Naruto si alzò in piedi, improvvisamente serissimo, avvicinandosi all’Inuzuka, battendogli una mano sulla spalla e –Sei stato grande, cagnolino- per poi scoppiare nuovamente a ridere.
 
Shikamaru richiuse piano la porta –dopo essere rimasto per svariati minuti a fissare il punto dove Ino era fuggita-, dirigendosi come un autonoma verso il letto, dove si lasciò cadere inerme. Peccato che mancò di qualche centimetro il materasso, atterrando dolorosamente sul pavimento.
Non vi badò, toccandosi invece la guancia dolorante, passando poi alle labbra ancora umide.
E –Wow- mormorò. Che giornata.






 
***



 
Ma Buonasera, gente ** Sì sì, lo so che sono in ritardisssimo ( E, sì, ammetto anche che mi ero completamente dimenticata di dover scrivere il capitolo "xD Poi, l'altro giorno mi è arrivata 'l'illuminazione' e mi sono detta "Oh bip! Mi sono dimenticata "Le Mutande"! xDxD) Ma voi non volete uccidermi, vero? *fa la faccina di cuccioloxD*
Ma parliamo del capitolo ^-^ Che, per tutti i cavoli, è lunghissimo -almeno per me ò___ò- Ed è incasinatissimo, sorrììì mìììì! 
Ma almeno c'è Narutino *-* e dal prossimo capitolo *rullo di tamburi* lo rivedremo di nuovo alle prese con la 'paperetta'! ** Poi c'è Rock Lee -da specificare che la sfida "Rock Lee uno, Uchiha zero ecc ecc..." esiste solo nella sua testa U_u E c'è Ino con Shika ** 
Ok, ammetto anche che mi sono divertita un sacco a scrivere tutte queste scemenze """xD E ci saranno errori ovunque -ho scritto il capitolo in tutta fretta, mentre qui in questa giungla, tutti mi parlavano nelle orecchie >.<-  E.... e, bhe, io spero che abbiate capito qualcosa ahahahxDD
Come sempre, ringrazio tutte le fantastiche/meravigliose persone che hanno commentato lo scorso capitolo -quel maledetta numero cinque ò.ò Orrore!- e tutti coloro che hanno inserito la storia tra le Preferite ( 12 ) ; Ricordate ( 7 ) ; e Seguite ( 56 ). Grazie ;__; 
Come sempre... scappo! xD Un bacione&alla prossima, Vale ^-^
   
 
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