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Autore: LucreziaPo    05/10/2011    4 recensioni
Attenzione spoiler su Harry Potter and the Deathly Hallows! chi non vuole rovinarsi la sorpresa, non legga nulla!!!! e se dopo la morte di Voldemort, Dio decidesse di far esprimere ad Harry il desiderio di far tornare in vita le persone care che lui ha perso nella lotta??? e se lui accettasse?? ci saranno baci, battute e scherzi con i Malandrini di nuovo riuniti, amore, scommesse e risate!!!! mi raccomando ditemi che ne pensate!!! un bacione Lily Black 90
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I protecting you & A new Life'
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Harry capì cosa significasse avere una donna incinta in casa i primi giorni che passò insieme a Keira.

La ragazza, quasi al terzo mese, era in preda alle nausee.

Non faceva in tempo a mettere il cibo in bocca che era costretta a rimetterlo.

Perfino gli odori erano troppo intensi.

Sirius si ritrovò vittima delle sue occhiate truci.

“Come se fosse colpa mia…”borbottò ad Harry, un giorno.

“Beh, in effetti…”

“Non ti mettere anche tu! Voglio almeno un alleato in questa casa!

Ma quando torna Prongs?”

Sirius alzò gli occhi al cielo.

Harry rise tra sé.

Gli dispiaceva vedere Sirius così sconsolato per via di Keira, ma era una cosa passeggera e lo sapeva.

Infatti Keira passava dall’avere un pessimo umore a sprizzare gioia per tutti i pori e proporre nomi per il bambino.

“Mi piacerebbe Lawrence se fosse un maschio. O John. E Melinda se è una bambina. O Elizabeth. Suona bene Elizabeth Black? Od Elena?”

E continuava così, con Sirius che annuiva senza ascoltarla realmente.

Aveva sentito quella lista così tante volte da impazzire.

Harry guardava il suo padrino e riusciva quasi a percepire l’eccitazione che provava per aspettare un figlio.

Lo vedeva sorridere più spesso, guardare il pancione di Keira dolcemente e se lo meritava.

Meritava ogni bene possibile.

Harry di tanto in tanto si vegliava di colpo, gridando e stringendo il lenzuolo con forza, con nelle orecchie la risata dei Mangiamorte e le urla di suo padre.

Nei primi giorni che passò a casa non riuscì a chiudere occhio.

Sentiva il terrore invaderlo ogni volta che chiudeva gli occhi, l’angoscia, l’orrore e si svegliava di continuo.

Quindi aveva passato la prima settimana vagando di notte per la casa, sfogliando libri e cercando di mantenersi sveglio, finché Sirius non l’aveva trovato addormentato sul divano e l’aveva costretto a bere una pozione calmante per non fargli fare gli incubi.

E la situazione era migliorata.

Sirius sapeva benissimo che Harry stava soffrendo.

Vedeva il suo sguardo perso, lo sentiva gemere ed urlare nel sonno, ma non poteva far altro che stargli accanto e tranquillizzarlo, mentre la rabbia contro gli aggressori cresceva, insieme all’impossibilità d’agire dato che non si conoscevano i colpevoli.

Harry d’altro canto era piuttosto taciturno.

Sirius capiva che non aveva voglia di affrontare l’argomento e probabilmente si vergognava degli incubi a causa del suo stupido orgoglio, ma sia lui che Keira, che Ron ed Hermione tentarono in ogni modo di distrarlo e tirargli su il morale.

Harry andava a trovare suo padre tutti i giorni e James accoglieva lui, Sirius e Keira come se non li vedesse da anni.

Lily aveva preso a trascorrere la maggior parte del tempo in ospedale ed Harry la rivedeva solo la sera tardi.

Le mancava avere la sua presenza intorno ogni giorno e Lily lo capiva perché tentava di passare più tempo possibile con lui.

“In che senso hai sfidato tuo padre?”

Keira guardò Harry.

Erano seduti sul divano, le schiene appoggiate ai braccioli, e mangiavano biscotti e Nutella.

“Dice di essere imbattibile. L’ho sfidato.”

“A che?”

“Quidditch.”

Keira per poco non si strozzò con il biscotto.

Sgranò gli occhi.

“C-cosa? E tu gliel’hai lasciato fare?”esclamò rivolta a Sirius che leggeva tranquillamente il giornale, sprofondato sul divano.

Perché si agitava tanto?

“Che avrei dovuto fare, Kei? Sai che Harry è testardo quanto James. E poi non accadrà nulla.”

“Sai che James è competitivo.”

“Lo so benissimo, ma so anche che non giocherebbe duro con Harry. È suo figlio.”

Harry li guardava senza capire.

“Ehi, mi spiegate perché dite così? Cosa…”

“James è un asso nel Quidditch, Harry. È decisamente imbattibile. Senza offesa. Non ti ho visto giocare, ma ho visto tuo padre e lui e la scopa sono una cosa sola. Sirius, smettila di leggere quel cavolo di giornale!”

Sirius sbuffò e prese ad ascoltare.

“Così bravo…”iniziò lei, ma Sirius l’interruppe.

“Da essere scelto dalla Nazionale Irlandese.”

Harry sgranò gli occhi.

Cosa?

La Nazionale?

Era davvero così bravo?

“Non sapevo che avesse giocato con la Nazionale.”

Sirius scosse il capo.

“Non giocò, infatti. Venne qualcuno a vederlo durante una partita all’ultimo anno e gli propose di entrare nella Nazionale. Ma tuo padre non si sentiva pronto e il talent scout disse che gliel’avrebbe chiesto più in là...

Ma poi tuo padre preferì fare l’Auror. C’era la guerra, lui era fidanzato ed aspettava un bambino da Lily. Non poteva abbandonare tutto e partire ogni volta. E preferiva combattere a fianco dell’Ordine.”

“Immagino che non si sia arrugginito nel tempo, vero?”

Sirius rise.

“Credo che stavolta sarai tu a perdere, figliolo!”

“Grazie dell’incoraggiamento!”

Sirius rise di nuovo ed Harry si sentì scoraggiato.

Davvero era così bravo suo padre?

 

“Ammettilo, l’hai fatto apposta a scegliere il Quidditch come campo di sfida!”chiese Harry appena suo padre rimise piede a casa.

“Bentornato, papà. Come stai?”gli fece il verso James, arruffandogli i capelli.

Harry notò solo in quel momento quanto fosse dimagrito ed il volto fosse un po’ sciupato.

Perfino i capelli sembravano meno ritti in capo del solito.

“Stai bene?”chiese, ora preoccupato.

“Solo stanchezza.”

James gli posò una mano sulla spalla e si chiuse in camera dove dormì per parecchie ore.

Harry si volse verso la madre.

“Sta bene, vero?”

Lily gli carezzò i capelli.

“E’ stanco, Harry.”

“Solo?”

“Sì. Se ci fosse qualcosa, te lo diremmo. Ora aiutami a preparare la cena, su.”

“Davvero papà era stato scelto per la Nazionale di Quidditch?”

Lily sorrise.

“Te l’ha detto Sirius, vero? Dovevamo impedirvi di fare quella stupida scommessa.”

“Anche tu credi che vincerà lui, no?”

Lily agitò la bacchetta in modo che le patate si pelassero e tagliassero da sole, mentre metteva a cuocere la salsa.

“Io non faccio pronostici. Sei in gamba, Harry. Davvero. Vedremo come andrà.

Ho solo timore che vi facciate male.”

“Non voglio che mi lasci vincere, comunque.”

Lily rise.

“Non lo farà. Ti vuole bene, ma James è davvero molto competitivo. Soprattutto nel Quidditch. Stasera vengono anche Remus, Tonks e Teddy, cambiando argomento. Scommetto che Keira avrà richiesto a Remus quanta più cioccolata possibile, dato che oggi Remus è andato a Mielandia.”

Harry non poté fare a meno di sorridere.

Si sentiva bene, nonostante l’idea di confrontarsi con suo padre l’agitasse un po’.

 

“Sai, mi serviva proprio che tu mettessi Harry in agitazione?”sibilò James a Sirius giorni dopo.

James s’era completamente rimesso ed era tornato a lavorare al Ministero con Sirius e gli altri Auror.

Quella giornata era così noiosa che iniziarono a fare aeroplanini di carta ed a vedere quale andasse più lontano.

“Non ho detto nulla che non sia vero. E tu non dovevi sfidarlo.”

“Mi ha sfidato lui!”

“James, ha 18 anni. 20 meno di te. È più inesperto. Se si facesse male?”

“Ora sei ridicolo. Credi davvero che gli permetterei di farsi male? Non m’interessa prendere il Boccino se Harry viene ferito. È solo un gioco.”

James lanciò un aeroplano di carta che volteggiò, incantato dalla magia, in tutte le direzioni finché non ebbe la sfortuna di finire nell’occhio sano di Moody, appena entrato nella loro stanza.

“POTTER! Ma ti sembra il luogo? Al lavoro!”ringhiò.

 

Il cielo era terso quando Harry e James stabilirono di sfidarsi a Quidditch.

Harry si sentiva più nervoso che mai.

Non solo doveva affrontare suo padre, ma a quanto pareva James era un asso nel Quidditch.

Si chiese cosa suo padre non sapesse fare.

Si riunirono tutti, famiglia Weasley, la famiglia Lupin, Hermione, Sirius, Lily e Keira, nel campetto di Quidditch del quartiere.

“Ok. Ora libero il Boccino. Il primo che lo prende vince.”

Sirius lasciò andare, dopo i due Bolidi, la piccola pallina dorata che si dibatteva tra le sue mani.

Fred e George avevano insistito per fare i Battitori e proteggere Harry e James dagli attacchi dei Bolidi.

Quando il Boccino fu liberato, Harry lo perse immediatamente di vista.

Era come scomparso.

Vide suo padre, in sella alla sua Nimbus 1978, volteggiare in alto, gli occhi aperti in cerca del Boccino.

Schivò un paio di Bolidi con naturalezza, come se avesse avuto un altro paio di occhi dietro il capo.

Invece, un Bolide urtò così forte Harry alla gamba da farlo barcollare dalla scopa.

Ma si raddrizzò, ignorando le grida di preoccupazione tra cui individuò quella di sua madre e della signora Weasley.

Poi lo vide.

Un luccichio dorato in basso.

Si tuffò, schiacciandosi sulla scopa, senza rendersi conto che suo padre James l’aveva individuato prima di lui.

Le scope s’urtarono e James mormorò una mezza scusa, concentrandosi sul Boccino.

Era vicinissimo a terra.

Harry vide la terra avvicinarsi sempre di più e tese la mano per prendere il Boccino.

Mancavano pochi centimetri…

James spronò la scopa ed afferrò il Boccino quasi un minuto prima che Harry potesse arrivarci.

Poi raddrizzò velocemente la scopa.

Ma Harry non fece in tempo.

Provò a raddrizzare la scopa, ma era ormai vicinissimo al terreno.

Si sarebbe schiantato.

Si sarebbe…

Qualcuno l’afferrò per la vita e lo tirò su con tutta la scopa, prima che potesse schiantarsi contro il terreno.

Harry sentì il cuore battergli a mille, il fiato mozzo, come se avesse corso per miglia e miglia senza fermarsi.

“Tutto bene?”

James stringeva il Boccino in una mano e teneva stretto Harry con l’altra.

L’aveva afferrato appena in tempo, prima che si facesse davvero male.

“JAMES! HARRY!”

Lily corse verso di loro, i capelli mossi che le fluttuavano intorno, preoccupatissima, seguita dagli altri.

James planò dolcemente al suolo e lasciò andare Harry.

“Siete impazziti! Vi potevate uccidere!”esclamò Molly.

“Harry, stai bene?”

Lily s’avvicinò al figlio che annuì.

“La tua gamba…”

Solo in quel momento Harry notò il leggero tremolio della gamba sinistra, dove il Bolide l’aveva colpito.

James s’infilò il Boccino in tasca e s’avvicinò.

“Fa’ vedere.”

Harry sbuffò, mentre tirava su il pantalone.

Un grosso livido si stava allargando sotto il ginocchio.

James mormorò un incantesimo che Harry non conosceva e la gamba tornò intatta.

“Ora va meglio?”

Harry fece segno di sì con il capo.

Era stupito.

Seppur più grande, suo padre era davvero un asso nel Quidditch. Era decisamente più veloce e quella sterzata all’ultimo secondo, per non schiantarsi al suolo...Harry non c’era riuscito.

“Te l’avevo detto che ero imbattibile. Soprattutto nel Quidditch.”ghignò James, ma guardava il figlio, preoccupato.

Gli posò una mano sulla spalla, mentre gli altri tornavano in casa Potter, dove Lily e Keira avevano preparato qualcosa da bere e da mangiare.

“S-sì. Grazie di avermi salvato.”

“Avrei dovuto lasciar perdere quel Boccino. Era troppo vicino a terra e tu mi hai seguito.”

“Non te l’avrei lasciato prendere così facilmente.”

“Se ti fossi schiantato, tua madre mi avrebbe ucciso, sai? Ed anche Sirius.”

“Ma sto bene, grazie a te.”

James abbozzò un sorriso e gli tese il Boccino, ora calmo tra le sue mani.

“Davvero non ne hai mai mancato uno? Ti ho visto nel ricordo di Piton che giocavi sempre con uno di questi.”

“Già, ci giocavo sempre. Era un po’ idiota, vero? Ma mi aiutava a riflettere. E sì, ho sempre preso tutti i Boccini d’oro in ogni partita.”

“Mi insegnerai qualche trucco?”chiese Harry, speranzoso.

James sorrise, il sorriso più ampio che avesse mai rivolto a qualcuno.

Gli passò un braccio attorno alle spalle.

“Tutto quello che vuoi. Perfino la Finta Wronsky.”

“Sai fare la Finta Wronsky?”

Harry sgranò gli occhi dallo stupore.

Lo guardò, colmo d’ammirazione.

“Sì e te l’insegnerò, se sopravvivo a tua madre.”

E ridendo tornarono a casa.

 

“E’ un genio! Non ho mai visto nessuno giocare così, essere così veloce! Harry, tuo padre è davvero un genio!”

Ron aveva gli occhi che brillavano, esaltato.

Harry sorrise.

Si sentiva fiero di suo padre e Ron aveva ragione, dopotutto.

“Gli ho chiesto di insegnarmi qualcosa?”

“Spero che quel “qualcosa” non implichi uno sfracellarsi al suolo.”disse Lily, avvicinandosi e sedendosi accanto ad Hermione sul divano.

“Tranquilla, Lils. Non gli insegnerò nulla di pericoloso. Ma voglio assolutamente provare la sua scopa. Una Firebolt!”

James, con gli occhi che brillavano, si sedette accanto ad Harry ed iniziò a fargli il solletico sui fianchi.

“NO! MOLLAMI! Ahahahah!”

Harry tentò di sgusciare via dalla presa di James, ma era in trappola, soprattutto quando suo padre chiamò in aiuto Sirius.

 Fu solo quando Harry scivolò sul pavimento, reggendosi la pancia dal ridere, che smisero.

“S-siete d-dei defic…”

“Ehi! Porta rispetto!”l’ammonì Sirius.

Harry tirò fuori la bacchetta e la puntò verso i due.

“E voi iniziate a correre…”

Lily osservò il figlio rincorrerli, senza riuscire a trattenere una risata.

Remus s’avvicinò a lei.

“Cosa stanno facendo?”

“Harry si vendica perché hanno usato la tortura del solletico.”

“E James e Sirius scappano?”

“Già, mi chiedo anche io chi sia più bambino tra i tre. Anche se Harry è più giustificato di loro.”

Ron ed Hermione ridacchiarono.

Non avevano mai visto Harry così sereno, come da quando aveva rivisto i suoi genitori.

Ed anche se in quel momento Sirius era riuscito a bloccargli le braccia ed impedirgli di fare a loro qualche maledizione, non sfuggì la risata di Harry.

Si stava divertendo un mondo con loro.

 

“Non capisco perché le chiamino gioie della gravidanza.”brontolò un Sirius assonnato scendendo in cucina per la colazione, qualche giorno dopo.

James gli lanciò un’occhiata comprensiva, riempiendogli il piatto di uova, salsicce e bacon.

“Cos’è successo?”chiese Harry.

“Voglie. Stavolta del cioccolato di Mielandia. Mi sono dovuto smaterializzare ad Hogsmeade alle tre di notte. Fortuna che il negozio era ancora aperto…”

Sirius posò il viso tra le braccia sul tavolo, gli occhi chiusi.

“Dovresti riposare.”disse Lily, dolcemente.

“Se Keira la smette di svegliarmi ogni ora, lo farei.”

“Dico a Kingsley che non stai bene?”

James indossò il mantello e guardò l’amico.

“No. Se rimango ancora a casa impazzisco. Vengo con te.”

Ingurgitò in fretta la colazione, salutò Harry e Lily e si smaterializzò.

Harry guardò sua madre, interrogativa.

“Non è facile aspettare un figlio. È un po’ fastidioso per le nausee, le voglie, i mancamenti…ed i compagni affrontano tutto con le loro donne.”

“E Sirius sta uscendo fuori di testa?”

“Non mi stupirebbe se venisse a dormire sul divano.”

“Digli che se vuole può dormire in camera mia.”s’offrì Harry.

Sirius era davvero esausto e s’addormentò al lavoro e James lo riportò a casa, sorridendo, comprensivo.

 

“Mi dispiace davvero.”

Keira si sentì decisamente in colpa quando James gli raccontò che Sirius s’era appisolato sul lavoro e che era esausto.

“Mi dispiace.”ripeté.

Ormai era incinta di tre mesi.

“Capita. Anche io ho fatto impazzire James quando aspettavo Harry.”

Lily la guardava comprensiva.

“A proposito di tuo figlio, dov’è?”

Keira si guardò intorno.

La casa era stranamente silenziosa.

“Hogsmeade. Oggi c’era il primo giorno di uscita per Hogsmeade ed Harry ne ha approfittato per vedere Ginny. È dura stare lontani l’uno dall’altra.”

“Mi accompagnerai alla prima ecografia?”chiese Keira, distraendo Lily dai suoi pensieri.

Lily sorrise.

“Certo. Deve venire anche Sirius, comunque!”

“Sì ed Harry e James. E Remus e Tonks.”

“Vuoi invitare tutti?”

Keira ridacchiò, stranamente al settimo cielo.

I suoi sbalzi d’umore erano frequenti e spesso era cupa e pensierosa, tranne in quel momento.

Il pensiero di vedere suo figlio o figlia l’emozionava tantissimo e voleva tutti accanto a sé.

“Credi che Harry sarà geloso?”chiese d’un tratto, ritornando pensierosa.

Lily sollevò gli occhi dal libro che stava leggendo e la guardò.

“Harry?”

“Sirius ed Harry sono molto legati. Credi che Sirius amerà questo bambino?”

Lily la guardò senza capire.

“E’ suo figlio, Keira. Ovvio che l’amerà. Ed amerà anche Harry come ha sempre fatto. Harry è grande abbastanza per capire che Sirius gli vorrà sempre bene, anche se dovesse mettere al mondo una decina di figli.”

A quella visione Keira sgranò gli occhi.

“No, uno basta ed avanza!”

“Potrebbero essere gemelli…”rifletté Lily e Keira sbarrò gli occhi.

Gemelli?

Come avrebbe gestito due bambini?

Ora si stava facendo prendere dal panico…

“Oh, andiamo! Rilassati! Sei troppo nervosa…”

 

Rivedere Hogsmeade fu stranissimo per Harry, Ron ed Hermione.

Incontrarono Ginny a Mielandia, dove Harry la baciò e la strinse a sé con ardore.

Non la vedeva da quasi due mesi e gli sembrava fossero passati dei secoli.

Guardò le sue guance rosse per l’imbarazzo, i capelli rossi legati in una coda alta e gli occhi scuri brillanti di gioia.

Quanto l’amava!

Sarebbe stata dura resistere senza vederla per altri due mesi, prima delle vacanze di Natale…

Hogsmeade era immersa nella neve, nonostante fosse appena ottobre.

Dopo la paura di perdere Harry, Ginny si stringeva a lui, quasi con fare protettivo.

Tutto procedeva nella normalità.

Era strano vedere le persone, gli studenti passeggiare e fare acquisti quando mesi prima c’era solo il terrore e la paura di morire.

“Che mi dite? Novità?”

“Il signor Potter ha stracciato Harry a Quidditch.”rispose Ron alla sorella, prima che qualcun altro potesse aprire bocca.

Ginny guardò Harry, che scrollò le spalle.

Non l’aveva presa sul personale.

“E’ decisamente più bravo. Sirius mi ha raccontato che era stato scelto per la Nazionale Irlandese.”

Ron sgranò gli occhi.

“Questo non ce l’avevi detto!”fece, quasi ferito.

Harry sorrise.

“A quest’ora sarebbe stato famoso!”

Ron guardò Harry, stupefatto.

Il padre di Harry era praticamente un campione nel Quidditch.

“E perché ha rifiutato?”

“Per stare con la sua famiglia e combattere, no?”rispose Hermione, come se fosse la risposta più logica.

Ron la guardò come se fosse impazzita.

“Ha rinunciato a giocare allo sport che più ama per…”

Hermione guardò Ron, trucemente.

Insomma, che discorsi faceva?

Come si poteva mettere a paragone la famiglia e la carriera?

“Tu cosa sceglieresti?”chiese lei, in un tono che non ammetteva risposte sbagliate, le mani sui fianchi, i capelli più gonfi che mai.

Ron iniziò ad arrossire ed a balbettare.

Hermione era davvero terribile, quando s’arrabbiava.

“Lasciamoli ai loro bisticci.”rise Harry, mettendo un braccio attorno alle spalle di Ginny.

Ginny si strinse di più a lui, respirandone il profumo, baciandolo sulle labbra.

Gli era mancato tantissimo.

Harry era venuto qualche volta ad Hogwarts per trovare lei e Dumbledore, ma averlo lì per un intero pomeriggio era un sogno.

Sentirsi tramite lettere non era decisamente la stessa cosa.

“Come va a scuola?”

“Tutto bene. Quegli idioti dei Serpeverde fanno meno gli idioti del solito e sembrano più spaventati, ora che Tu-Sai-Chi è morto. Non possono più fare gli spavaldi e nessuno li può proteggere. Ci sentiamo tutti più al sicuro.

È cambiato il professore di Difesa contro le Arti Oscure. È un tipo che si chiama Bruan, ma è a posto. È in gamba. Non quanto Lupin, ma è bravo. E…”

Harry l’ascoltò parlare, godendo del suono della sua voce.

“Come va a casa?”

“Keira soffre di sbalzi d’umore e voglie e Sirius d’insonnia.”riassunse Harry e Ginny rise.

“Povero Sirius!”

“Tu come hai preso la storia del bambino?”aggiunse poi Ginny.

Harry sollevò un sopracciglio, come per dire “In che senso?”.

Ginny lo guardò, un po’ nervosa.

“Non ti fa nessun effetto? Non temi che Sirius si possa allontanare da te o dagli altri?”

Harry scrollò le spalle.

A dir la verità, ci aveva pensato, da quando aveva scoperto che Keira era incinta.

Ma Sirius e James erano sempre così affiatati e lo coinvolgevano sempre in ogni cosa, anche quando voleva non essere coinvolto.

Fu in quel momento che James e Sirius uscirono dal negozio di Fred e George, “I Tiri vispi Weasley”, carichi di sacchetti.

Si bloccarono quando videro Ginny ed Harry.

“Ehi! Ciao ragazzi! Dove sono Ron ed Hermione?”chiese James.

“Probabilmente ad uccidersi da qualche parte.”rispose Ginny, guardandosi intorno.

Non c’erano.

“Fanno sempre così.”aggiunse.

“Che fate con quelle compere? Cosa volete organizzare stavolta?”

“Nulla di che. Sono solo caramelle Mou molle lingua, due Puffole Pigmee per tua madre e Keira e qualche crostatina canarina.”

Harry alzò gli occhi al cielo.

“Non combineremo nulla.”fece Sirius, capendo il suo sguardo esasperato.

“Non è mia la responsabilità, comunque.”

“Certo, tesoro. Siamo adulti e vaccinati.”

James gli scompigliò i capelli, sorridendo e facendo arrossire Harry.

“Ricordatevi di andare da Mielandia per Remus e Keira.”mormorò, arrossendo e Ginny rise tra sé, nel vederlo così imbarazzato.

Sirius alzò gli occhi al cielo.

“Anche Remus sembra una donna incinta con tutto il cioccolato che mangia.”sbuffò, facendo ridere gli altri.

“Ci vediamo a casa. Sta’ attento.”aggiunse, sorridendo.

Ed allora Harry capì ed anche Ginny.

Il bambino non avrebbe causato nessun problema nel rapporto che aveva con Sirius.

Li vide allontanarsi, i due Malandrini ridenti, e sorrise.

Erano davvero incorreggibili, era come se il tempo per loro non fosse mai passato.

 

“Credevo fossero tornati a casa.”commentò Harry, quando, con Ron ed Hermione, ora riappacificati, entrò nei Tre Manici di Scopa e vide due facce familiari.

James e Sirius erano lì, seduti ad un tavolo con due pinte di Idromele davanti.

Ridevano e scherzavano, come se il tempo non fosse mai passato.

Harry guardò Sirius.

Aveva gli occhi che gli brillavano.

Provò ad immaginare la sua di vita senza Ron od Hermione…probabilmente neanche lui avrebbe resistito…

Adesso capiva bene il dolore che aveva provato Sirius alla morte di James.

“Siete le star del locale.”annunciò Ron e Sirius e James si voltarono verso di loro.

“Già, siamo delle celebrità.”

James si spostò sulla panca per far sedere gli altri.

“Ginny?”chiese ad Harry.

“E’ tornata a scuola.”

“Perché vi guardano tutti?”chiese Ron.

Tutti gli sguardi del locale erano fissi su Sirius e James.

“Perché sono bellissimo.”rispose James e Sirius per poco non soffocò nel suo idromele dalle risate.

“Al massimo, guardano me, non te. Ti ricordo il mio fan club ad Hogwarts.”

Harry li guardò senza capire, soffocando una risata.

“Fan club?”

“Ce l’avevo anche io, Pad. Ed era più numeroso.”

“Fan club?”

Stavolta fu Hermione a chiedere.

“Avevate dei fan club? Perché?”chiese Ron.

Finalmente James e Sirius risposero.

“Perché le ragazze ci adoravano. Eravamo…piuttosto noti a scuola.”spiegò Sirius.

“Perché eravate delle pesti?”rise Harry e Sirius gli lanciò una finta occhiataccia.

“Disse l’innocentino. No, perché eravamo bravi a lezione e bravissimi a Quidditch. E bellissimi.”spiegò James e si passò una mano tra i capelli, fingendo di vantarsi.

Harry si ricordò quel gesto, dal ricordo che aveva visto di Piton.

“Ti spettinavi sempre i capelli.”

“Sì ed era un vanaglorioso del cavolo. Però gli volevamo bene.”

“Ti comportavi da idiota anche tu.”rimbeccò James e Sirius dovette tacere.

“Comunque credo ci guardino perché siamo resuscitati dall’oltretomba. E da ragazzi venivamo sempre qui. A bere Idromele e Whisky Incendiario.”disse Sirius, dopo aver bevuto un sorso del suo Idromele.

“Keira e Lily sapevano dei fan club?”chiese Ron.

“Sì, lo sapevano tutti. Era un po’ fastidioso alla fine.”

“Credevo ti piacesse la popolarità, papà.”fece Harry, sorridendo.

“Certe volte erano inquietanti. Tipo la Romilda Vane che era cotta di te. Solo mille volte peggio.”

“Già…ricordo ancora cosa hanno fatto con i miei boxer.”annunciò Sirius e Ron, Harry ed Hermione lo guardarono, arrossendo.

“Questa era una cosa che non volevo sentire.”ammise Harry e James rise.

“Davvero Rosmerta credeva che l’avessi ucciso io?”

Sirius guardò James incredulo per poi posare lo sguardo sulla donna dietro il bancone.

“Mi sento ferito.”aggiunse.

“Sirius, non fare idiozie. Non più del solito. Già vi guardano tutti.”lo pregò Hermione, capendo cosa stava per fare Sirius.

“Ehi, Rosmerta!”esclamò Sirius, sventolando la mano.

“Abituatici. Fa sempre così.”commentò James, ma stava ridendo.

La locandiera s’avvicinò a Sirius.

“Ehi, ragazzi.”

Guardò Harry, Ron ed Hermione.

“Vi porto qualcosa?”

“Tre Burrobirre.”disse Ron.

“Mi ritengo personalmente offeso.”annunciò Sirius con fare melodrammatico ed Harry desiderò avere quella Burrobirra da bere per non scoppiare a ridere.

“Che cosa? Perché?”

“Perché hai ritenuto che io avessi potuto far fuori questo qui!”

Sirius indicò James che salutò con la mano.

La situazione era così irreale e folle che Harry soffocò quasi per non ridere e vide anche Ron ed Hermione fare lo stesso anche se sul viso della ragazza c’era un’espressione esasperata.

Rosmerta borbottò qualcosa come una scusa e poi filò via per prendere delle Burrobirre.

Harry poté ridere liberamente.

“Sei tremendo!”esclamò, guardando Sirius che sorrise, un sorriso a trentadue denti.

“Grazie!”

“L’hai sconvolta.”fece Hermione.

Era arrabbiata.

“Dovevo solo dirle che ritenevo assurdo che avesse pensato a me come assassino di James, dato che siamo quasi gemelli siamesi.”

“E lui/lei?”

Sirius guardava il monitor senza capire.

Quell’esserino minuscolo era suo figlio/a?

Keira era riuscita a convincere Sirius, Remus, Tonks, Lily, James ed Harry a venire con lei alla sua prima ecografia.

In verità aveva invitato anche Remus e Tonks, ma tutti, tranne Sirius, aspettavano fuori perché la dottoressa aveva protestato per la troppa gente.

Keira annuì, felice.

Era il loro bambino.

Poterne sentire il battito era qualcosa di meraviglioso.

Osservò il proprio grembo, appena pronunciato dopo 3 mesi di gravidanza e poi il monitor.

“Non si conosce ancora il sesso?”chiese.

“No, è ancora troppo presto.”disse la dottoressa, una donna burbera sulla sessantina.

“E sta bene? Sia lei che il bambino stanno bene?”domandò Sirius.

“Sì, in perfetta salute.”li rassicurò lei.

Sirius tirò un sospiro di sollievo.

Finalmente la tensione svanì.

“Prenda questi integratori e si ricordi di mangiare abbastanza per due persone, ma eviti schifezze o roba troppo grassa.”disse la dottoressa, prima di spedirli fuori.

“Allora, com’è andata?”

“Stai bene?”

“Il bambino?”

“Già conosci il sesso?”

Keira e Sirius furono investiti dalle domande di Lily, James, Remus e Tonks.

“Tutto bene. Stiamo tutti e due bene.”

Keira si sentì soffocare d’attenzioni, tra abbracci e sorrisi.

“Congratulazioni!”

Harry sorrise a Sirius e Keira e la ragazza l’abbracciò.

“Credo, anzi so, che sarai un perfetto fratello maggiore.”

Harry la guardò, incredulo.

“Non sono suo fratello.”

“Una specie, sì. Sei sempre il figlioccio di Sirius, dopotutto.”

Keira gli arruffò i capelli.

“Tuo padre James sarebbe gelosissimo, ma sappi che Sirius ti considera davvero come suo figlio.”bisbigliò lei all’orecchio di Harry.

Harry non poté fare a meno di sorridere.

“Ed abbiamo deciso chi farà da padrino a nostro figlio o figlia.”stava dicendo Sirius e guardò Remus, con un sorriso.

L’uomo lo guardò, incredulo.

“Io?”

“Sì, tu. Remus John Lupin, faresti da padrino a mio figlio?”

“Da come l’ha detta, sembra una proposta di matrimonio.”ghignò Keira, rivolta ad Harry che rise.

“Credevo l’avresti chiesto a James!”disse Remus e guardò l’altro amico che scrollò le spalle.

“Siete entrambi i miei migliori amici. E poi gli avevo promesso che avrebbe fatto da mio testimone alle nozze…se mai mi sposerò!”aggiunse, poi, guardando Keira che scosse il capo.

“Non sono tipo da matrimoni!”disse, ma stava sorridendo.

Mai dire mai.

“Già, ricordo. Per farti infilare il vestito da damigella ci ho messo una vita!”fece Lily e Keira ghignò.

“Lunastorta, allora? Accetti?”

Remus fece un sorriso luminoso.

“Certo.”

“Che bello!”

Sirius non riuscì a trattenersi ed abbracciò l’amico, quasi soffocandolo.

“Ah, Sirius! Così mi uccidi, però!”

Ma stavano ridendo come due ragazzini.


Spazio dell'autrice:
Salve a tutti!!! Volevo ringraziare MartuZZa97, mikelina, millyray, brando e danyazzurra per aver commentato il precedente capitolo!
Vi ringrazio tantissimo!
Spero che anche questo capitolo vi piaccia.
E come sto facendo da un paio di capitoli a questa parte, voglio proporre gli attori ed attrici che sono perfetti per i personaggi, secondo me.
Avevo già proposto la mia attrice preferita per Keira, ma penso che questa sia decisamente migliore, ditemi che ne pensate:

http://s1.hubimg.com/u/755636_f520.jpg

 

http://28.media.tumblr.com/tumblr_kutnwxTMqr1qzg3vso1_500.png

 

http://www.teleblog.it/wp-content/gallery/personaggi-merlin-morgana/katie_mcgrath_10.jpg

 Ciao ed a presto!


  
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