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Autore: the ghost of Bonnie    07/10/2011    2 recensioni
Con un padre amante dei Babbani come Arthur Weasley, c'era da aspettarsi che volesse passare qualche giorno nella Londra Babbana. Una cosa che non mi sarei mai aspettata? Incontrare lui. Sono qui per raccontarvi una delle cose più meravigliose che mi sia mai successa al mondo. La cosa peggiore che mi sia successa al mondo? Perderlo. Beh, questa è la mia storia.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Fred Weasley, George e Fred Weasley, Ginny Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Quell'uomo non mi aveva restituito l'mp3! Arrivai a casa lanciando la mia borsa in un punto impreciso nella stanza, poi balzai in piedi, girovagando come se lo potessi trovare, nonostante sapessi perfettamente che nella mia stanza di certo non lo avrei trovato.
Andai a dormire, e quando mi svegliai, presi lo stesso pullman, dovevo andare da Elizabeth. Nessun posto libero. Cacchio. Poi, ne vidi uno.
« Posso? » domandai alla ragazza seduta. Lei si voltò e sorrise: la stessa ragazza rossa di ieri.
« Certo! » rispose. La ringraziai e mi sedetti, lei continuò a fissarmi. « Sei la ragazza che ieri ha incontrato Fred, vero? » mi chiese, poi si mise a frugare freneticamente nelle sue tasche.
« Ecco, tieni. » mi disse, porgendomi il mio mp3. Sorrisi e la ringraziai, e velocemente lo infilai nella borsa nera. Il pullman si fermò, salutai la ragazza e scesi, dirigendomi a casa di Elizabeth. Mancava ancora un bel pezzo di strada, e lo zaino pesava, per di più avevo anche la chitarra sulla spalla.
« Vuoi una mano? » sobbalzai e mi voltai. Fred. Come aveva fatto a trovarmi? O meglio, che ci faceva lì?
« Ehmmm.. no grazie » alzai gli occhi al cielo e continuai la mia andatura da zoppa.
« Oh, ma andiamo! » disse lui sbuffando, ma sorridendo. Poi, mi raggiunse velocemente e mi sfilò lo zaino, mettendolo sulla sua spalla.
« Ti avevo detto di non averne bisogno! » sbuffai.
« Un 'grazie' sarebbe sufficiente » disse lui, mettendosi al mio fianco. Mugugnai qualcosa, e proseguii la strada come se non lo avessi accanto. Arrivai davanti alla casa di Elizabeth, lo guardai e dissi:
« Beh, come vedi sono arrivata. »
« Beh, come vedi ho il tuo zaino. » rispose lui, sfoderandomi un sorriso.
« E gentilmente potresti restituirmelo? » dissi, avvicinandomi cercando di prendere lo zaino. Lui sorrise e me lo porse. Poi, rimase lì per qualche secondo.
« Ehmm.. sono arrivata. Che ci fai ancora qui? » dissi, dopo aver bussato.
« So che sei arrivata. »
« E perché non te ne vai? » bussai di nuovo.
« Perché non ho voglia di muovermi. »
« Beh, fattela venire. Se la mia amica Elizabeth ti vede qui penserà male.. ELIZABETH, APRI QUESTA PORTA! » urlai, bussando di nuovo. Niente. Mi voltai, tirai un calcio ad una pietra davanti a me. Una vibrazione al mio cellulare nella tasca dei jeans. Elizabeth. Oh, questa volta mi sente.

Ehi, scusami, non ci sarò a casa fino a questa sera tardi, non venire. Beth.

« Perfetto! » esclamai, in preda ad un attacco nervoso.
« Cosa è perfetto? » chiese Fred, mettendosi di nuovo al mio fianco mentre io mi incammino, invertendo la strada fatta poco prima. Lo guardai.
« Niente » sbuffai scuotendo la testa. « Va tutto benissimo: ho preso un pullman che ho trovato miracolosamente, sono arrivata qui, ho incontrato te, Elizabeth non c'è e non torna prima di questa sera, e adesso non so dove prendere un altro pullman prima di almeno un'ora e mezza! Oh, ma una cosa positiva c'è: ho di nuovo il mio mp3! »
« Beh, ti posso accompagnare » disse. « Vieni » mi sussurra, mi fa cenno di seguirlo, mi porta in un posto isolato.
« Accio scopa! » urlò, e sgranai gli occhi quando una scopa sfrecciò davanti a noi. Come nei cartoni animati che guardavo da bambina. Solo che quella era la realtà, oppure un sogno? Montò sulla scopa. Come se potesse volare! Beh, era piombata davanti a noi in un secondo... ma era sicuramente un trucco.
« Sali? »
« Su quella cosa? No grazie. » e continuai il mio cammino, mentre lui volava accanto a me lentamente, fissandomi.
« Sicura? »
« Si. »
« Beh, allora ciao! » disse, e sfrecciò alto nel cielo, e sgranai gli occhi: non potevo crederci. La magia non esisteva. Era di sicuro un sogno.
   
 
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