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Autore: CottonBatu    29/06/2006    21 recensioni
“No, Hermione, non se ne parla!” urlò Ron esasperato, dalla troppa insistenza di sua moglie. “Ti prego Ron, è solo un pomeriggio, cosa vuoi che sia un misero pomeriggio?!” chiese lei supplicante. “Hermione, tu non capisci, c’è la partita dei Cannoni oggi! Non posso stare a badare a Ellie mentre tu vai a fare spese con Ginny! Non è giusto!” piagnucolò lui cercando in qualche modo di impietosirla. Ovviamente non riuscì in alcun modo.
I tanto sospirati Missing moments della mia ff 'Solo un'occhiatina'!
Ellie è tornata.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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7 anni Elly

Mini prologo – Elly ha sette anni, i suoi fratelli hanno uno tre e l’altra due anni; il resto è facilmente seguibile! Buona lettura ^^

 

 

SUO MISSING MOMENTS

3. IL PRANZO DELLA DOMENICA

 

 

Il sole splendeva alto nel cielo in una bella mattinata di luglio.

Un bimbetta dai boccoli castani e gli occhi di un azzurro limpidissimo, sgambettava nel grande lettone dei suoi genitori, mentre la casa era ancora addormentata.

Rivolse uno sguardo alla sua sinistra e sorrise, mostrando impudentemente i suoi due unici dentini, nel vedere sua madre, ancora addormentata, alzare ritmicamente il petto, nel sonno.

Rigirò gli occhietti vispi anche alla sua destra, ridendo apertamente alla vista di suo padre che occupava gran parte del letto e che ronfava beato nonostante la  posizione innaturale. Gli si gettò sopra, ancora ridendo. Il ragazzo sussultò biascicando qualcosa di incomprensibile, per poi rigirarsi su di un fianco e continuare a dormire.

La bambina sembrava perplessa e fece un piccola bolla di saliva, nel tentativo di sbuffare.

Rimase un altro pochino a guardare i genitori profondamente addormentati e cercò un altro paio di volte di svegliarli, prima di arrendersi definitivamente.

Si grattò pensierosa la testolina riccioluta, poi scese tranquillamente dal lettone, non badando alla sederata che diede sul parquet una volta scesa, e sgambettò fuori dalla stanza facendo strani rumorini con la bocca,tornando solo qualche minuto dopo, trascinando per la maglietta suo fratello di appena un anno più grande e ancora semi addormentato.

 

“Che vvoi, Gilly?” chiese il bimbo stropicciandosi un occhietto una volta arrivati di fronte al letto dei loro genitori. La bambina indicò sorridendo in direzione di Hermione

 

“Pappa!” il bimbo la guardò

 

Veja mamma, no me!” disse lui scuro in volto, spostandosi un ciuffo di capelli rossi dagli occhioni nocciola ancora assonnati. Gilly mise il broncio

 

“Ma non si veja!...tu più bavo a vejare!” il fratello le mise una manina paffuta sulla testolina spettinata  

 

Alloha ti aiuto…”

 

Bavo Ben!”  Gilly battè le manine contenta, mentre il fratello zampettava verso sinistra, trovandosi poco dopo sua madre di fronte, profondamente addormentata.

Allungò un braccio e cominciò a scuotere Hermione

 

“Mamma…” iniziò a chiamare lui. Gilly pensò bene di arrampicarsi su letto e aiutarlo, cominciando a saltare ripetutamente addosso a Ron

 

Papy!” rise Gilly quando lui aveva borbottato un ‘ancora cinque minuti, ti prego’ cambiando posizione e riprendendo a russare.

Ben raggiunse Gilly sul lettone dopo che al terzo richiamo Hermione aveva mugolato qualcosa prima di ricominciare a dormire. I due bambini si scambiarono uno sguardo sconsolati. Scesero dal letto e così come aveva fatto la bimba qualche istante prima, uscirono dalla stanza per tornare solamente dopo aver svegliato Elly, che si lasciava trascinare in camera ancora con gli occhi chiusi.

 

“Che vi è preso?” mugolò lei abbandonandosi in un angolino del letto dei suoi genitori nel tentativo di riprendere sonno. Ben e Gilly stavano cadendo nella disperazione.

La bimba, tentò di riscuotere la sorella maggiore, mentre Ben, ormai del tutto sveglio e vispo più che mai, si guardava attentamente intorno in cerca di qualcosa di particolarmente rumoroso da scagliare contro il muro, così da svegliare il resto della famiglia.  

 

Veja! È taddi!” urlò Gilly nell’orecchio di Ron, che si limitò a cambiare di nuovo posizione.

Ben fece viaggiare ancora un po’ il suo sguardo per la stanza, poi improvvisamente si illuminò. Si avvicinò a suo padre, mentre Gilly risaliva per l’ennesima volta sul letto tentando di scuotere Elly e Hermione, e un sorrisino furbetto gli si disegno sulle labbra

 

Papy…c’è un ragno…” un sussurro bastò a far scattare il ragazzo. In un istante saltò in piedi sul letto uscendosene con un urletto isterico più che preoccupante, e facendo svegliare – finalmente – sia Elly che Hermione, con un sussulto

 

“Che cavolo ti prende?!” urlò Hermione, a metà tra l’assonnato e lo scocciato, mentre dopo lo spavento iniziale, si passava una mano sugli occhi, cercando di abituarsi alla luce mattutina. Elly aveva le pupille dilatate dallo spavento. Gilly e Ben ridacchiavano.

 

T-tu...! Non farlo mai più!” disse Ron, ancora scosso, vedendo il figlio ridere apertamente

 

“Tu non ti vejavi!” si scusò il bambino, mentre abbracciava una gamba del padre, ancora in piedi sul letto. Hermione ridacchiò

 

“Sempre il solito dormiglione!” Gilly le gattonò incontro, corrucciata in volto

 

“Anche tu dommiona! È taddi!” questa volta fu Ron a ridere, mentre prendendo Elly con un braccio, e Ben con l’altro, si ributtava a peso morto sul materasso. Hermione storse il naso

 

“Io non sono dormigliona…” mormorò lei piccata, mentre Gilly le si arrampicava addosso, adagiandosi qualche secondo dopo sul suo petto

 

“Tu taaaaanto dommiona…è taddi e nonna si abbabbia…” Hermione corrucciò la fronte alle parole della figlia e rivolse un sguardo verso il suo comodino, dove troneggiava una piccola sveglia color panna. Quando la ragazza lanciò un urlo alzandosi di botto dal letto portandosi dietro anche la bimba sopra di lei, Ron la guardò allarmato

 

“Che è successo?!Hermione lo guardò con gli occhi dilatati in maniera preoccupante

 

Molly!” Ron si corrucciò

 

“Che ha fatto mia madre?”

 

“è domenica, Ron, domenica!” il ragazzo non capiva ancora e si scambiò uno sguardo perplesso con Elly, in quel momento era arrampicata sul suo collo. Hermione alzò gli occhi al cielo, mentre con Gilly in braccio cominciava a dirigersi verso la porta per raggiungere il bagno

 

“Il pranzo, Ron! Abbiamo promesso a tua madre di andare da lei oggi!” Ron si grattò pensosamente il mento

 

Tu hai promesso, Hermione! Io non ricordo neanche quand’è stata l’ultima volta che ci abbiamo parlato!”

 

“Ma se è venuta ieri!” urlò lei dal bagno, cercando di sovrastare lo scroscio del lavandino in cui stava cercando di lavare Gilly. Ron fece una smorfia e prese in braccio Ben e Elly per raggiungere la ragazza

 

“Possibile che non te ne ricordi?”  chiese lei asciugando il visino paffuto della bimba. Ron alzò le spalle

 

“Lo sai come sono fatto, amore…”

 

“Sì ma ti ha raccomandato per dieci minuti di quanto ci tenesse a questo pranzo!” il ragazzo si sforzò inutilmente di ricordare

 

“Ma sei sicura che si stesse riferendo proprio a me? Di solito queste cose le dice a te, visto che continua a ripetere che sei quella intelligente!” Hermione diede lo spazzolino a Elly e cominciò a lavare la faccia a Ben, mentre Gilly si dimenava tra le braccia di Ron

 

“Io ero a prendere i tuoi figli a casa di Harry e Ginny! Non posso mica fare tutto io!” le orecchie di Ron divennero rosa

 

“Ora sono solo figli miei?! E poi anche io collaboro alla vita familiare!” Hermione alzò un sopracciglio, mentre Elly sputacchiava dentifricio alla ciliegia nel lavandino

 

“E in che modo?! I bambini li prendo e li porto io, la spesa la faccio io, la casa la pulisce Molly,, tu cosa fai? Svuoti il frigorifero?!Ron strabuzzò gli occhi

 

“Non solo! Controllo assiduamente che la poltrona non sia rotta, stravaccandomici sopra a intervalli regolari di qualche ora, testo la morbidezza continua dei nostri cuscini e addirittura ti avverto quando gli asciugamani non sono abbastanza morbidi, così puoi comprare un ammorbidente di maggiore qualità!” Hermione sembrava in procinto di tirargli addosso il porta-spazzolini di ceramica. Gilly, Ben e Elly ridacchiarono

 

“Ma si può sapere come ho fatto a sposarti?!” chiese lei uscendo in gran carriera dal bagno, con i due figli maggiori alle calcagna

 

“Che vuoi che ti dica, amore…al mio fascino non si resiste!” disse lui ridendo alla vista dell’occhiataccia che gli rivolse Hermione, tutta rossa in faccia.

 

 

 

 

*

 

 

Ron Weasley e famiglia arrivarono alla Tana verso mezzogiorno.

Parcheggiarono il maggiolone verde mela di Hermione appena fuori dal cancelletto e si avviarono verso l’entrata, leggermente preoccupati dalla reazione che avrebbe avuto Molly al loro – seppur minimo – ritardo.

Davanti alla porta, un bimbo della stessa età di Elly, e dagli occhi di una particolarissima tonalità di viola, li accolse con un gran sorriso

 

“Ciao!” li salutò tranquillamente lui. Ron e Hermione sorrisero

 

Andrew! Non sapevamo trovarti qui!” disse la ragazza sorridendo, mentre Elly le si nascondeva dietro in un improvviso attacco di timidezza, continuando comunque a guardarlo; Ron gli diede un buffetto sulla testa. In quel momento il padre di Andrew uscì in giardino salutando i due ragazzi con un gran sorriso

 

Remus!” dissero loro mentre lui prendeva in braccio il figlio, che nel mentre aveva fatto diventare i suoi capelli da castani a celesti. Tutti risero e Gilly saltellò tra le braccia del padre tutta eccitata, nel vedere i giochi di colore che Andrew creava senza nessuna fatica come sua madre.

Il gruppo entrò in casa, affollata come raramente lo era stata. Nel salotto li accolsero Bill e Fleur che dopo un saluto veloce dovettero accantonare i convenevoli e riprendere a rincorrere le loro tre figlie, Sophie di sette anni, Jolie di sei e Sylvie di cinque, le quali avevano pensato bene di prendere il servizio buono di nonna Molly e cominciare a rincorrersi tra loro con i piatti di ceramica in mano.

Subito dopo furono salutati più che allegramente da un Arthur Weasley e una Tonks che si scambiavano occhiate tra lo schifato e il divertito, mentre fissavano Charlie e la sua nuova fiamma, una modella rumena di nome Karina, mangiarsi la faccia a vicenda comodamente seduti sul divano della Tana. Ron ridacchiò.

Hermione si divise dal marito ed entrò in cucina con solo Elly ancora attaccata ai suoi jeans.

 

Hermione, tesoro!” la salutò Molly, tutta affaccendata tra la lasagna e l’arrosto, sorridendole amabilmente. Seduta al tavolino di legno, stava Ginny, che puliva la fragole e che si alzò subito per abbracciarla. Elly si rilassò un pochino, quando sua zia le diede un fragolina da assaggiare.

Qualche secondo dopo, il resto della famiglia Potter arrivò barcollando attraverso la porta evitando per un pelo il ramo anglo-francese della famiglia che ancora scorrazzava ridendo e urlando per la casa.

 

Harry!” lo accolse Hermione, cercando di trattenere le risate nel vedere il suo migliore amico con in braccio i due gemellini Lily e James - straordinariamente uguali agli originali Lily e James Potter - di tre anni, e il piccolo Ian, coetaneo di Gilly, sulle sue spalle, che giocava allegramente con un peluches a forma di Ungaro spinato e sbavava di tanto in tanto sulla testa del padre.

Ginny, mossa da grande bontà d’animo, gli corse in aiuto, prendendo la piccola Lily che, tutta tranquilla, continuava a giocare con la sua adoratissima bambola si pezza, unico gioco a cui lei degnava più di uno sguardo distratto.

Hermione scambiò qualche battuta con Harry – che resosi conto che Ian gli aveva sbavato sulla testa si era subito eclissato in bagno – e poi cominciò a giocare con i due piccoli Potter, mentre Lily faceva bolle di saliva con Gilly, che appena vide la bambola di pezza dell’altra, non mancò di far comparire Rupy, il pupazzo che le aveva da poco passato in eredità Elly.

 

 

*

 

 

“Hai visto?” chiese Ginny ad un certo punto abbassando notevolmente la voce. Hermione si corrucciò

 

“Cosa?”

 

“Quella ragassa c’est odiosà! Oh sciao Hermionì!” disse Fleur entrando in gran carriera nella piccola cucina con tre piatti di ceramica in mano. Hermione si girò verso di lei

 

“Chi?”

 

“Oh bambina, non mi dire che non hai ancora notato Miss coscia lunga!” s’intromise Molly prendendo i piatti dalle mani di Fleur

 

“Ma parlate della nuova ragazza di Charlie?” le tre donne annuirono sbuffando

 

“Dovresti sentirla, Hermione, è una sgualdrina! Ci ha provato con Harry!”

 

“E con Billì!”

 

“E con Arthur!” tutti si girarono verso Molly, attonite

 

“Ve lo giuro su quello che volete bambine mie, l’ho visto con questi miei occhi come cercava di circuire il mio povero marito!”  Hermione ridusse gli occhi a due fessure, poi Fleur la prese per le spalle

 

“Tieni d’ochio Ron, dami retta mon petit! Quella è una donnascià, mai fidarsi di done come lei!” la ragazza annuì, leggermente inquietata.

 

“Ma…scusate, se sta con Charlie come fa a provarci con il resto della sua famiglia?!...Insomma…Charlie non lo vede?”

 

“è questa la cosa assurda, lui se ne accorge, e se la ride pure quel disgraziato!” disse Molly tutta concitata togliendo le ditate dai piatti con uno straccio

 

“Come sarebbe a dire?! È la sua ragazza e…”

 

“Lo sai com’è fatto Charlie, no? Lui è di mente aperta…” mormorò Ginny mimando le virgolette con la mano. Fleur nel mentre aveva piantato lo sguardo sul salotto, dove Charlie e Karina stavano ancora dando spettacolo. Hermione rivolse lo sguardo dove stava guardando la cognata

 

“Eppure sembrano così affiatati…”

 

“Oh, ma lo sonò!” disse Fleur concitata

 

“Il problemà è che lo sonò solo quando sono attaccati come la cossa con lo scolio!”

 

“Sì, e lei è la cozza” convenne Ginny

 

“Ovviò”

Intanto, nell’altra stanza, Charlie e Karina si erano staccati.

 

 

 

*

 

 

 

“è un piacere conoscerti Karina” disse Ron, cercando di tenere bene a mente il visino aggraziato di Hermione, mentre la ragazza si ergeva nel suo metro e ottanta di curve

 

“Oh, tu defe essere Ron! Charlie mi ha pparlato cossì tanto di teh!” Ron sorrise nervosamente

 

“Oh, anche a me ha parlato moltissimo di te! Ormai è proprio come se ti conoscessi da una vita!” mentì lui uscendosene con una risatina isterica, mentre vedeva il fratello maggiore appena un passo dietro Karina, mettersi una mano sugli occhi indeciso tra scoppiare a ridere e disperarsi.

Karina prese sottobraccio Ron, ancheggiando per la stanza e ignorando bellamente il piccolo Ben che seguiva come un’ombra il padre, lanciandole occhiatacce

 

Allohra…che laforo fai Ron?” chiese lei ammiccando al ragazzo, mentre entrambi si sedevano sul divano e Ron metteva tra loro Ben, che continuava imperterrito a fulminare la modella con lo sguardo. Lei rivolse al bimbo un sorriso finto e Hermione fissava la scena a distanza, con gli occhi ridotti a fessure pensando ad una tortura abbastanza dolorosa da infliggere al marito se avesse ceduto alle avance di quella donna. Fleur, Ginny e Molly erano uscite dalla cucina, e si erano messe poco dietro Hermione, con gli occhi furenti di rabbia.

 

“Ehm…sono un allenatore…di Quidditch…” Karina sembrava molto impressionata, anche se Ron aveva seri dubbi che sapesse persino cosa volesse dire la parola.

 

“Che cossa interessante! Io sono motella in mi paesse…” Ron cercò di fare un’espressione interessata più convincente possibile. Poco lontano da loro Charlie e Bill se la ridevano alla grande, mentre Hermione era indecisa se picchiare Charlie per aver portato una donnaccia simile a casa oppure direttamente Karina, che sembrava non calcolare minimamente le occhiatacce che le rivolgevano i tre quarti della famiglia.

 

“Tu sa…io so molto pella…tu trofa me pella?” chiese lei poggiandogli una mano con le unghie smaltate di rosso sul petto. Ron sorrise

 

“Oh, Karina…tu sei molto bella…” Hermione stava trattenendo a stento le lacrime. Fleur imprecò in francese

 

“…ma senza offesa, trovo molto più bella mia moglie” la mascella di Karina mancò di poco il pavimento. Ron le rivolse un piccolo sguardo comprensivo sussurrandole unmi dispiace’ mentre le batteva una mano sulla spalla, poi si alzò e si diresse verso Hermione strappandole un bacio mozzafiato che scatenò molti commenti da parte di tutti i presenti.

Karina si alzò furiosa e dopo aver dato uno schiaffo a Charlie e urlantogli contro qualcosa in rumeno, uscì ancheggiando sui suoi tacchi a spillo, inciampando subito dopo sull’erba.

Tonks, con in braccio Andrew che fissava Elly ridacchiare, mentre i suoi genitori si baciavano, rimase un attimo perplessa

 

“Ma dove l’hai trovata quella, si può sapere?” Charlie alzò le spalle

 

“Ci usciva un mio collega e mi ha detto che era carina così…ci ho provato” disse semplicemente lui mettendosi le mani in tasca, minimamente scalfito dal fatto che la sua ora ex-ragazza ci aveva appena provato con il suo fratello minore, nonché padre di famiglia.

 

“Senza preoccuparti minimamente che lei ci provasse con il resto del mondo nel frattempo?” chiese ancora Tonks con uno sguardo divertito

 

“Che vuoi che ti dica, Dora…sono un uomo dalla mente aperta” disse lui con una tranquillità quasi disarmante, mentre dalla sua tasca scivolavano più o meno cinque o sei foglietti con sopra nomi e numeri di telefono diversi

 

“E quelli?!” chiese Arthur più divertito che sorpreso. La bocca di Charlie si allargò in un sorrisino furbo

 

“Le assistenti di volo babbane sono gli esserini più deliziosi che io abbia mai avuto il piacere di incontrare…”

 

 

*

 

 

Circa un’ora dopo l’uscita di scena – oserei dire trionfale - di Karina, l’intera famiglia era seduta alla lunga tavola in giardino, posta proprio sotto il piccolo gazebo recentemente montato da Arthur.

Durante il pranzo si poteva tranquillamente notare la difficoltà di Fleur – ancora più isterica da quando aveva scoperto di aspettare il quarto Weasley – e di Bill, nel pieno dell’ennesimo tentativo di far mangiare le lasagne senza sporcare alle bambine i vestitini nuovi comprati dalla nonna materna, che a quanto pare sentiva il bisogno di spendere cifre da capogiro per tre pezzi di stoffa, pur di contrapporsi alle doti culinarie dell’altra nonna.

Lupin, che al contrario di Bill e Fleur, mangiava relativamente tranquillo - rassicurato probabilmente anche da fatto che il figlio indossasse una salopette che non costava più di dieci galeoni - osservava più che attonito la voracità made in Weasley con cui Elly, Ben e – anche se in maniera più limitata – Gilly, tracannavano cibo con una velocità e in una quantità invidiabile solo a quella di Ron.

Nel frattempo Tonks, che più che altro rideva, tentava inutilmente di dare una mano a Harry e Ginny, in seria difficoltà con Ian che invece di mangiare la pappa, si metteva in bocca il suo pupazzo a forma di drago e giocava con il cucchiaio di plastica grondante di omogeneizzato, e con James, al quale il cibo arrivava per il 90-95% sulla maglietta, non giungendo alla bocca.

Arthur si guardò in giro più che mai divertito, e ringraziò mentalmente i gemelli, trattenuti dal disarmante inventario del negozio e Percy evidentemente troppo preso ad adulare i potenti al ministero per ottenere più facilmente cariche non meritate, per non essersi aggiunti anche loro a quella sorta di circo che era quella grande famiglia.

 

Arrivati al dolce la maggior parte dei presenti tirarono un sospiro di sollievo. La piccola Lily – il cui vestitino era lindo come appena indossato – si alzò con qualche difficoltà dal tavolo, e invitò Gilly a giocare con Rupy e Kitty (la bambola si pezza), mentre i grandi prendevano caffé e liquori vari.

A poco a poco tutti i bambini si divisero i piccoli gruppetti molto vicini tra loro e alla fine solo Andrew, unico maschietto della sua età e molto timido al primo approccio con gli altri, si ritrovò senza nessuno con cui giocare.

Il bimbo si guardò intorno e quando vide Lily e Gilly, Ian, Ben e James, Sophie, Jolie e Sylvie giocare tranquillamente le lacrime gli cominciarono a pungere gli occhioni color lavanda.

 

“Perché piangi?” una vocina timida gli arrivò alle spalle all’improvviso. Andrew si girò e di fronte a lui si ritrovò Elly. Il bimbo abbassò lo sguardo

 

“Io non sto piangendo” Elly fece un passo verso di lui guardandolo meglio negli occhi

 

“Sì che stai piangendo…”

 

“Non è vero”

 

Si che lo è!...però se tu dici di no anche se non è vero, non ti preoccupare, perché non lo dico che hai pianto!” il bambino sorrise

 

“Grazie” Elly alzò le spalle

 

“Di niente…ehm…ci vuoi venire con me?” Andrew la guardò, mentre la guance nivee gli si tingevano leggermente di porpora

 

“Ma tu non vuoi giocare con le tue cuginette?” la bimba storse il naso

 

“Non tanto…Sophie mi sta antipatica” Andrew annuì

 

“Allora andiamo?”

 

“Dove?”

 

“è una sorpresa!” sorrise lei. Andrew si corrucciò

 

“Ma io lo voglio sapere!”

 

“Se te lo dico che sorpresa è?! Andiamo dai…” disse lei iniziando a camminare verso il retro della casa. Andrew la seguì, nonostante qualche incertezza. Camminarono per un po’ e Elly si fermò solamente una volta arrivata di fronte ad una grande siepe.

 

“E ora?” chiese il bambino più perplesso di prima. Elly alzò gli occhi al cielo

 

“Certo che tu non hai proprio pazienza eh?!” disse lei cominciandosi ad arrabbiare. Lui intuendolo fece diventare i suoi capelli verde smeraldo, facendola subito ridere.

Calmate le risa lei si aprì un piccolo varco tra i rametti e insieme a Andrew raggiunse la parte opposta della siepe, che nascondeva un piccolo giardinetto con un’altalena attaccata a un albero, che dall’esterno non si riusciva neanche a scorgere.

 

“Wow…” riuscì a dire lui completamente attonito. Lei sorrise compiaciuta, andandosi a sedere sull’altalena

 

“Come ci riesci?” chiese lei ad un certo punto. Lui si girò verso di lei sedendosi sull’erba soffice

 

“A fare cosa?”

 

“I capelli verdi e blu!” rise Elly entusiasta. Andrew sorrise

 

“Mi viene naturale! Anche mamma lo fa”

 

“è per questo che ha sempre i capelli rosa e cambia sempre forma del naso?” il bimbo annuì

 

“Per adesso io so solo cambiare i capelli, il resto è difficile…però quando sono grande diventerò bravissimo!” disse lui gonfio d’orgoglio. Elly cominciò a ondeggiare sull’altalena

 

“Lo vorrei saper fare pure io…” mormorò lei abbassando lo sguardo. Andrew si alzò e le si parò davanti

 

“Te lo insegno?” chiese lui sorridente

 

“Ma io non sono come te e zia Tonks!”

 

“E allora? Mica i tuoi capelli devono per forza diventare veramente di colore diverso!” Elly lo guardò incuriosita

 

“E come faccio?”

 

“Come li vuoi capelli?”

 

“Gialli!” rispose pronta la bimba tutta sorridente

 

“Ora li hai gialli!”

 

“Davvero?!” chiese lei portandosi una ciocca di capelli davanti agli occhi  “Ma sono ancora rossi! Non è vero che sono gialli!”

 

“Questo perché sei tu che li vuoi vedere rossi e non gialli” disse semplicemente lui mentre i suoi capelli diventavano lilla “usa la fantasia”

 

“Sicuro che funziona?”

 

“Funziona molto di più della magia!” Elly lo guardava poco convinta, ma gli diede comunque retta

 

Hey! I miei capelli sono gialli!” disse lei mettendosi davanti agli occhi una ciocca fulva. Andrew annuì soddisfatto

 

“Te lo avevo detto!” Elly scese dall’altalena e ridendo lo abbracciò. Lui si spostò guardandola strano.

 

“Che fai?!

 

“Ti abbraccio!” rispose semplicemente lei

 

“Ma è roba da grandi! E poi bleah! I maschi e le femmine non si abbracciano!”

 

“Mia mamma e mio padre lo fanno sempre!”

 

“Sì ma loro sono sposati! Se ci vogliamo abbracciare ci dobbiamo sposare…” disse pensieroso lui. Elly rifletté un po’

 

“Allora quando siamo grandi ci sposiamo!” lui ci pensò su, poi alzò le spalle

 

Ok

 

Ok” convenne lei annuendo soprappensiero

 

“Ma mica ci dobbiamo dare anche i bacini, vero?!” disse lui dopo un po’. La bimba fece una faccia schifata

 

“No! Io i bacini li do solo al mio papà!...E a Ben se non si sposta” Andrew convenne

 

“Sì, anche io i bacini li do solo a mamma…”

 

“Allora è deciso no? Ora lo andiamo a dire a mamma e papà?” Andrew alzò le spalle, mentre lui e Elly si prendevano per mano per tornare dagli altri

 

Ok

 

 

*

 

 

 

Co-come hai detto scusa?!  chiese Ron con fare isterico

 

“Io e Andrew ci sposiamo” ripeté ferma Elly, mentre dietro il ragazzo, Hermione, Molly, Arthur, Tonks e Lupin si ficcavano le mani in bocca per non ridere

 

“E perché?!” chiese stupidamente Ron accasciandosi su una sedia. La bimba alzò le spalle

 

“Così ci possiamo abbracciare… - il ragazzo stava per avere un infarto - però siamo d’accordo che io i bacetti li do solo a te e a Ben e lui solo a zia Tonks…sennò che schifo…” Ron riprese vagamente a respirare

 

“Allora possiamo?” chiese Elly. Ron fissò prima lei e poi Andrew che spalancò i suoi enormi occhioni violetti

 

“Non…non possiamo riparlarne fra…diciamo…trenta- quarant’anni? Così mi abituo all’idea…” Elly a Andrew si scambiarono un’occhiata, poi si rivolsero di nuovo a Ron

 

“Ma  non è tardi?” Ron scosse la testa istericamente

 

“No, no…” i due bimbi alzarono le spalle

 

Ok

 

 

 

 

 

 

 

Amori miei adorati!!!!! Scusate tanto il ritardone, prometto che non lo faccio più!!!! *gigia si inchina e chiede perdono*!!!!!

Spero tanto che anche questo MM vi sia piaciuto, ci ho lavorato moltissimo! ^^

Ringraziamenti ^^

Aleberyl90, mem (cercherò di accontentarti il prima possibile! ^^), Merilyn, redRon, MaryPotter92, Topomouse, la mia tesorissima nonché socia ( ^__- ) daisy05, zia funkia, Tabita, Ronny92, Lolly (non saprei sai?! Ammetto di non averci pensato…diciamo di sì, dai! ^^), primavera, Elly, Saty, Lu, MitsukiAngel, Lily_Evans, Marauders ^^, pinkstone

GRAZIE MILLEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!! Siete dei tesori!!!! ^^

Alla prossima, mi raccomando lasciate una recensioncina! ^^

Baciottosi bacini baciotti potti ^o^!

 

 

   
 
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