Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Blacket    01/11/2011    11 recensioni
{...} "Amare quindi, risulta l'arte più acuta e meschina delle storie di mondo."
- Accetto, Francis. Che il Re sia.-
Ignorò lo sbigottimento di uno, l'occhiataccia quasi ben azzecata di suo fratello, che però sostava poco più in là. Era meglio non badare alle proteste, perchè chi doveva decidere, era lui.
Ed in quel momento, aveva appena deciso di amare la sua Grande Maestà.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
01 L'A. del Re.
 L'amante del re







"Lui era l'essenza del più intimo dei pensieri, era la flebile volgarità, che s'insinuava in un compito ancora più nobile e difficile da portare a termine.
Amare."

Entrare nel letto di una persona, violarne semplicemente le coltri era un gesto così sporco; che per lui poteva apparire solo superficiale, ed al quale si accostava con riluttanza; un gesto così insulso che poteva riuscire a smembrare quel piccolo e meraviglioso circolo vizioso che era fare l'amore.
L'Amante aveva l'arduo dovere di amare, in quel momento che si trovasse ora a sfiorare labbra e capelli, ora a lambire il tutto solamente con lo sguardo.
Chiunque fosse la persona scelta -Bensì di scelta si parlava, non dell'uomo o donna che avrebbe offerto di più- ci si doveva ritrovare ad amarla ed apprezzarla fin nel profondo; anche per una sola notte, pomeriggio o mattina che fosse.
E tutto questo prima che l'Amante se ne vada, prenda quel suo angolino di cuore e parta guidato dai venti dell'obbedienza; non lasciando mai nè promesse nè tutta la sua intera anima a qualcuno.

"L'Amante impara ad apprezzare chi deve, fino a riuscire nell'intento di donare il proprio cuore; per poi strapparlo benevolmente dalle mani della persona che l'aveva ricevuto.
Amare quindi, risulta l'arte più acuta e meschina delle storie di mondo."


Feliciano Vargas, che si sapesse o meno - a lui non importava più di tanto- era La Sua Maestà di chi amava per arte e vocazione; e poco importava che si trattasse di scommessa o gioco oppure vago presentimento; si era già prospettato di accogliere quella piccola sfida lanciata dal caso.





Anno del signore 1307


Odore di fumo, di pesante vociare, in quella piccola taverna.
C'era l'aria della birra, c'era l'appena accennato sentore del legno; si parlava di scommesse in quell'aria satura di abitudini.
- Pronto, Felicièn? -
E sorrideva sornione l'italiano, mentre la moneta appena lanciata girava pigra sopra la sua testa, ricadeva tintinnando sul legno duro mostrando la sua faccia migliore.
La Croce.
Vargas si sedette meglio, un lieve sbuffo simile ad una risata, e si chiedeva ironicamente perchè le scommesse dovesse perderle tutte lui.
- Va bene, va bene. Ho perso. - Eppure sorrideva, accettava quella sua "punizione" anche con garbo. Una veloce occhiata al francese seduto vicino a lui, che ridacchiava sommesso rigirandosi fra le mani la maledetta moneta.
- Felicièn, sembra che lo fai apposta. - Come suo solito appoggia un gomito al tavolo, pure lui si degna di sorridere davanti alla sconfitta dell'altro. Feliciano lo sa, che in quel momento sta pensando, fa arrovellare i pensieri per trovare una condizione a lui adatta, un qualcuno che potesse andargli bene.
Fare lavori simili -sia ben chiaro- non era certo il modo migliore di trascorrere l'esistenza e guadagnarsi il pane.
Ma il segreto, che riusciva a far apprezzare quello stile di vita, sviava tutto nel Metodo.  
"Si trattava di scelta, mai d'altro".
- Nobile, oui. Ricco, importante. Voglio vederlo, mentre cercherà invano l'unica cosa che non saprà comprare. - Altro sorriso da parte dell'italiano, questa volta ammonitorio. Ma semplice e abituato com'era al carattere di Francis, poteva anche lasciare correre. Lo squadrò quindi bene, mentre continuava a parlare.
- Magari, il Grande Re. -
Evidente che scherzasse, almeno a giudicare dalla sua espressione. Eppure Feliciano, aveva l'insana voglia di prendere sul serio quella bieca proposta.
Il Re.
Inarcò un sopracciglio, mentre cercava fra i suoi ricordi e pensieri una sua immagine, almeno da rammentare il viso. Oppure, poteva avvicinarselo inconsciamente cominciando a chiamarlo con il suo nome di battesimo senza definirlo maestà: Ludwig.
- Accetto, Francis. Che il Re sia.-
Ignorò lo sbigottimento di uno, l'occhiataccia quasi ben azzecata di suo fratello, che però sostava poco più in là. Era meglio non badare alle proteste, perchè chi doveva decidere, era lui.
Ed in quel momento, aveva appena deciso di amare la sua Grande Maestà.














Blacket's Time:
Okay. L'avevo in mente da tempo, dovevo riuscire a pubblicarla, e possibilmente anche a formare un seguito decente.
Spero che a qualcuno possa piacere; che vi abbia lasciato una buona impressione. Oppure non è piaciuta affatto; ma apprezzo il fatto che siate arrivati fino a qui e che abbiate letto comunque.
Ne approfitto per ringraziarvi, lascio l'alone di mistero intorno alla storia, e saluto.

Baci, Blacket.

  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Blacket