Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Sophie Hatter    19/11/2011    4 recensioni
“Senti, Potter, non so che cosa tu voglia ma non avevo alcuna intenzione di disturbare le vostre confidenze stamattina, mi trovavo già in aula per puro caso e non so cosa aggiungere a mia discolpa, perché non c’è altro che io possa dire, ma ti assicuro che ho cose ben più importanti di cui occuparmi che non siano i vostri affari personali… se invece vuoi chiedermi del prossimo finesettimana a Hogsmeade, con mio rammarico devo annunciarti che ho già preso appuntamento con uno Schiopodo Sparacoda”.
Mentre Lily cerca di recuperare il fiato dopo quel discorso a raffica, James Potter sorride enigmaticamente dietro alle spesse lenti degli occhiali rotondi, facendo salire una mano a spettinarsi i capelli già in disordine.
“A dire la verità, l’argomento era più che altro il primo”, risponde, “ma mi rallegra sapere che ti interessava ricevere un invito da me”, aggiunge, e Lily si sente avvampare di colpo.
Maledetto idiota.
*
La raccolta si è classificata seconda al "Lily e James, Missing Moments contest" di Tittivalechan91 indetto sul forum di Efp, vincendo inoltre il premio caratterizzazione e il premio originalità.
L'ottava shot si è classificata seconda a parimerito al contest "E tu cosa scegli?" di _Aras_ indetto sul forum di Efp.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Horace Lumacorno, I Malandrini, Lily Evans, Minerva McGranitt | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Love is... (the only weapon which I got to fight)'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
s8 Piccolo avviso: sono andata a rileggermi il topic a cui è iscritta questa shot e mi sono resa conto che la giudice aveva richiesto che rimanesse inedita solo fino alla scadenza del contest, non necessariamente fino alla pubblicazione dei risultati. Ergo datemi pure della stordita, ma la buona notizia è che posso non interrompere la pubblicazione settimanale e arrivare con regolarità fino alla fine della raccolta. Incrociate le dita per il contest anche per me, la storia è già stata valutata e io sono in ansia pazzesca XD in ogni caso, quando avrò il giudizio lo aggiungerò in fondo all'ultima storia, insieme a quello già ricevuto per l'intera raccolta.
Buona lettura! <3
S.




Cosa fai stasera




Prompt: cuori
Ambientazione: settimo anno
Parole: 3056




14 febbraio 1978

“Signorina Evans, le spiace trattenersi un momento?”
Lily impreca mentalmente, mentre un’espressione di improvviso disappunto le affiora sul volto. Tuttavia, sa di non poter essere scortese; il professore ha già ricevuto fin troppe risposte ai limiti del tollerabile da parte sua e ad ogni modo, finché non avrà sentito cos’ha da dire, non può condannarlo già in partenza pretendendo di sapere di che si tratti. È costretta a voltarsi e a fronteggiare l’insegnante di Pozioni, annuendo con sguardo fermo e sicuro di sé. Poi torna a dargli le spalle per un attimo e cerca James con gli occhi.
“Vai pure”, gli sussurra, riserbandogli una lieve carezza sul braccio sinistro. Gesti furtivi, che Lily preferisce non far cogliere agli sguardi indiscreti della gente.
Lui si blocca, si sistema gli occhiali sul naso.
“Ok, ti tengo il posto”, le risponde; poi la guarda con intensità, come fa di solito prima di baciarla. Ma Lily sa che non lo farà. Non così platealmente. Si limita a sfiorarle la punta delle dita con la mano, dopodiché si volta ed esce dall’aula insieme a Sirius. Quando non è rimasto nessuno oltre a lei e a Lumacorno, Lily accosta la porta alle sue spalle.
“Signorina Evans… lei sa che non l’ho mai pregata e che ho sempre rispettato le sue volontà”, inizia il professore, con tono bonario. Lily annuisce di nuovo: suo malgrado deve riconoscere che è vero. Tuttavia…
“…tuttavia, non può continuare a dirmi di no. Sono anni che lo fa. C’è un limite a tutto e, se non posso cambiare il fatto che lei non faccia parte della mia Casa, posso almeno persuaderla a prendere parte ad una delle mie feste”.
In quel momento, nella testa di Lily risuona una sola parola: no.
No, no, no, no, no, assolutamente ed imperativamente no.
“Professore, io non… non sono un tipo da cerimoniali, gliel’ho già spiegato”, risponde, tentando di essere diplomatica. La verità è che sono piuttosto le riunioni del Lumaclub a non essere fatte per lei. Ci è andata una sola volta, al secondo anno, insieme a Severus: era la prima volta che il professore li invitava e lei non aveva assolutamente idea di ciò a cui andava incontro. Si era ritrovata circondata da Serpeverde, figli di papà e palloni gonfiati, ed era fuggita con una scusa inventata su due piedi dopo neppure mezzora.
Da allora ha sempre rifiutato, senza mezzi termini.
“Mi ascolti. Le garantisco che stavolta si tratterà di una cosa assolutamente informale. Giusto perché un paio di suoi compagni mi hanno domandato di organizzare qualcosa per San Valentino, sa… pare che ci tengano molto a festeggiare. La signorina Barnett di Corvonero e il signor Burrow di Grifondoro, credo che anche lei li conosca, dato che sono entrambi Prefetti. Insomma, sarà una riunione molto semplice, si prenderà un the e si mangerà un dolce… andiamo, signorina Evans, le do il permesso di portare chi vuole”.
Lily increspa le labbra. Sa che James e Lumacorno non vanno esattamente d’amore e d’accordo, perciò il tono allusivo con cui ha pronunciato quell’ultima frase desta in lei qualche sospetto.
“Il problema non è questo, in realtà…” prova a ribattere, ma il professore la interrompe subito.
“Su, su, signorina, me ne sono accorto, non c’è bisogno di nascondere la cosa. È evidente che ci sia del tenero con il signor Potter”.
Lui ridacchia sotto i baffi, ma Lily non è affatto contenta. È piuttosto certa che sia stato qualcuno che partecipa regolarmente alle sue riunioni a riferirglielo.
“Anche James non è tipo da cerimoniali, purtroppo”, replica, irrigidita.
“Ma come, un ragazzo proveniente da una simile casata sarà sicuramente abituato a cose di questo genere…” protesta Lumacorno, gesticolando in maniera eloquente. Lily alza gli occhi al soffitto, maledicendo tra sé le famiglie Purosangue e le loro abitudini aristocratiche. Era una cosa a cui ovviamente non aveva pensato prima di rispondere.
“Andiamo, signorina Evans. Non le chiedo di fare nulla di malvagio. Per una volta, mi faccia il piacere di accettare”.
“A dire il vero, professore, ho già accettato una volta”, ricorda Lily e per poco non rabbrividisce.
“Ma in questa occasione sarà diverso, c’è qualcosa da festeggiare… che lo faccia da me o altrove, cosa crede che cambi?”
Lily ha dei seri dubbi sul fatto di aver mai preso realmente in considerazione l’idea di festeggiare San Valentino, ma è inutile lanciarsi in disquisizioni sentimentali con un professore di Hogwarts. L’effetto risultante sarebbe, molto probabilmente, piuttosto grottesco.
“Cercherò di convincere James, ma non posso garantire nulla”, dice infine, non sapendo che altro inventarsi.
“Oh, vedrà che ne sarete entusiasti entrambi”, risponde Lumacorno, con un grande sorriso che compare a distendergli il volto.
“Una sola condizione, però: per favore, professore, stronchi sul nascere queste poco simpatiche voci di corridoio. La maggior parte delle volte si rivelano inesatte, per non dire completamente errate”.
Un piccolo giro di parole per mandare un semplice messaggio: non vuole essere oggetto di pettegolezzi con terze persone, specialmente con un professore coinvolto nella discussione.
“Le lascio un paio di inviti, non si preoccupi di fornirmi una conferma: si presenti semplicemente stasera alle otto nella sala trofei”.
“Professore, non le ho ancora detto che verrò di sicuro”.
“Mi basta sapere che ci penserà su, per il momento”.
“E va bene”.
Lily prende i due biglietti, si sistema la borsa sulla spalla sinistra e poi esce di corsa dall’aula, dirigendosi verso la Sala Grande. Per caso, mentre cammina a passo spedito, l’occhio le cade su quei due cartoncini. Si rende conto che sono scritti con inchiostro rosa e decorati con vezzosi cuoricini.
Comincia ad avere il vago sospetto che dietro a tutto ciò, in combutta con Lumacorno, ci sia anche la professoressa Blanchard, l’insegnante di Divinazione, una donna di origini francesi che gira sempre per la scuola con i capelli cotonati, le unghie laccate di un rosso cupo molto vistoso e una vezzosa sciarpa con fantasia in simil-pelle di drago intorno al collo. La sua amica Margaret la adora e sostiene che sia bravissima. Potrà anche darsi che lo sia, a dispetto della sua fuorviante maniera di presentarsi, ma questa improvvisa collaborazione con Lumacorno a Lily non piace per niente.
“Te l’avevo detto che secondo me c’era del tenero fra quei due”, le dirà di sicuro Margaret, in tono convinto, totalmente indifferente al fatto che lui abbia circa venticinque anni più di lei.
Lily entra in sala grande a passo rapido, ignorando le abituali teste che si sollevano nello stesso attimo ad osservare scrupolosamente la persona che ha appena fatto il suo ingresso. Scorge James seduto a fianco a Remus, Sirius e Peter ai soliti posti e li raggiunge. In tavola ci sono verdure alla griglia e pesce ai ferri.
“Lumacorno mi ha dato questo”, dice, rivolta al suo collega Caposcuola, in tono fintamente distratto. James prende in mano l’invito con sguardo interrogativo. Lily lo osserva con la coda dell’occhio: se dapprima la smorfia della sua bocca tradisce un moto di perplesso scetticismo, subito dopo sul volto di James compare un sorriso che non si aspettava di vedere.
“È un invito per due”, commenta, mentre Sirius si sporge da sopra la sua spalla per leggerne il contenuto, con la totale mancanza di discrezione che lo contraddistingue.
“Già”, conferma Lily, disponendo nel piatto quattro fette di pane in maniera perfettamente simmetrica. James, intanto, mastica il suo boccone di peperoni e patate.
“Dev’essere interessante”.
“Dev’essere ridicolo”, obietta Sirius, squadrando il suo amico dall’alto in basso come se non avesse più idea di chi si trova davanti. James si stringe nelle spalle con aria noncurante.
“Ci vuoi andare?” le domanda. Lily gli risponde precipitosa.
“Non senza di te, ovviamente”.
“E che problema c’è? A me va. Andiamoci”.
Lily si ritrova a scambiare un’alquanto inusuale occhiata d’intesa con Sirius, di fronte all’anomalo entusiasmo che James sta manifestando all’idea di andare ad una festa di un professore che non gli sta esattamente simpatico. Il Caposcuola si volta verso il suo migliore amico e gli fa un occhiolino fugace, che pure sembra non rassicurare pienamente Sirius. Poi torna a guardare Lily, con un gran sorriso.
“Sei sicuro di aver capito bene?”
“E per chi mi hai preso? Non sono mica un Serpeverde idiota!”
C’è da dire che per certe cose non è assolutamente cambiato, anzi, sembra ancora l’undicenne iperattivo e un po’ molesto che ha conosciuto sull’espresso per Hogwarts il primo settembre di alcuni anni fa.
“Spero che tu sia convinto che si tratti di una buona idea”, sospira Lily, servendosi di gamberetti in salsa cocktail.
“Avrai finalmente l’occasione di vedere quanto sono bello in abito da cerimonia. Sta’ tranquilla, solo per questo non te ne pentirai”.
“James…”
“Sì, lo so che odi queste cose frivole e piene di cuoricini ovunque. Ma fidati di me quando ti dico che sarà divertente”.
E così le toccherà presentarsi questa sera da Lumacorno, fornendogli su un piatto d’argento l’occasione di esultare e congratularsi con lei per aver finalmente ceduto.
La parte di lei che non aveva mai avuto intenzione di andare a quella festa contava soprattutto sulla risoluta opposizione di James a parteciparvi, ma aveva evidentemente fatto i conti senza l’oste.
“Sì, sarà molto divertente vederti vestito da pinguino”, commenta Sirius, mentre Lily dispone con ordine maniacale le olive verdi tagliate a fette sul pane insieme ai pezzetti di tonno. Non ha particolarmente fame, ma fare quei giochetti con il cibo la distrae dal pensare che ormai non ha più motivi per rifiutare quel discutibile invito decorato a cuori.


*

Mentre Lily percorre i corridoi di Hogwarts, quella sera, non si sente affatto tranquilla. Ha dovuto chiedere in via eccezionale ai Prefetti di occuparsi in vece sua e di James del pattugliamento serale dei corridoi, finita l’ultima lezione ha avuto a malapena il tempo di esercitarsi a perfezionare il suo Incanto Patronus per domani – è sicura che il professor Flanders lo farà eseguire a tutti in classe durante la lezione, perciò sarebbe doveroso da parte sua presentarsi con un minimo di preparazione – e ci ha messo un’ora per infilarsi quell’odioso vestito da sera. Mary ha dichiarato con fierezza, dopo averla aiutata, che sembra uscita da un romanzo di Jane Austen, o qualcosa del genere. In realtà lei si sentiva più che altro una perfetta idiota, con quell’abito che la strizzava in vita  - impedendole quasi di alzare le braccia per spazzolarsi i capelli – per poi allargarsi fino a terra in un’ampia gonna a ruota. Ascoltando il rumore dei suoi passi che rimbomba sul pavimento di pietra, continua a rimpiangere silenziosamente la comodità della divisa.

A fianco a lei, James non pare assolutamente in preda al suo stesso turbamento, anzi: ha l’espressione di chi si sente perfettamente a suo agio. Forse Lumacorno aveva ragione sul suo conto, anche se a Lily costa fatica ammetterlo; in fondo sa, per sentito dire, che le famiglie Purosangue sono tutte tendenzialmente molto aristocratiche e abituate, pertanto, a ricevere parenti lontani impaludati in simili abiti costosi.
Il sorrisetto che continua a rivolgerle, comunque, non la rassicura più di tanto.
“Se vai avanti a fissarmi così finirò per arrossire”, le dice a un certo punto, con quel solito ghigno da impertinente che l’ha sempre mandata su tutte le furie. Stavolta, però, Lily si sente strana.
“Stai… stai bene così”, spiega, e in effetti lo pensa davvero. Nonostante i modi spesso irriverenti e quella zazzera di capelli neri che neppure stavolta è riuscito a mettere in ordine, James sembra nato per far parte di quel mondo. Lei, al contrario, non ci si ritrova per niente. Finora era riuscita a dimenticarsi del fatto che proviene da una famiglia di Babbani, ma in quel momento non può fare a meno di rifletterci su. Finché resteranno a scuola, protetti da spessi muri e da torrioni, questo non rappresenterà un problema per la loro storia. Ma dopo? Chi le garantisce che non cambierà nulla?
“Io ho sempre cercato di farti capire che sono bellissimo, Evans, ma tu ci sei arrivata solo dopo sette anni…”
“Se te l’avessi detto solo un paio d’anni fa, il tuo ego si sarebbe gonfiato talmente tanto che non saresti più tornato con i piedi per terra per chissà quanto tempo”.
“Questo è un modo implicito per dirmi che comunque lo pensavi anche prima?”
Per fortuna, Lily ha la scusa perfetta per evitare di rispondere a quella scomoda domanda: sono arrivati alla sala trofei. Decide che entrare è più facile che cercare un modo per zittire James, perciò, senza pensarci su troppo, apre la porta con un gesto deciso, tirando i battenti in ottone.
Lo spettacolo che le si offre davanti agli occhi è piuttosto controverso, forse perché non ha avuto il tempo di pensare a cosa aspettarsi.
Al centro della sala è stato allestito un buffet decisamente fornito, a cui gli invitati si stanno abbondantemente servendo; le sedie sono state disposte ordinatamente ai lati, di modo da lasciar libero lo spazio al centro. Una musica languida e soft si diffonde dappertutto, facendo muovere a ritmo la testa cotonata della professoressa Blanchard. All’interno della sala si riescono a distinguere solo coppie, per quanto la luminosità delle candele, unica fonte di luce, lo consenta; da ultimo, ciò che Lily nota sono le decorazioni appese ovunque, consistenti, ovviamente, in cuori dei più svariati colori e dimensioni. I festoni sono animati, e palpitano. Le costa davvero un grande sforzo non piegare la bocca in una smorfia di completo disappunto.
“Che diamine siamo venuti a fare qui?” domanda a denti stretti, gettando un’occhiata in tralice a James. Lui si ravviva il colletto, con una nonchalance per cui Lily non può fare a meno di provare una profonda invidia, e le sorride.
“Io ho intenzione di mangiare. Vieni con me?”
Senza lasciarle il tempo di replicare, James le preme dolcemente una mano sulla schiena e la conduce verso il tavolo del buffet. Mentre si avvicinano, Lumacorno li nota e viene loro incontro. James, inaspettatamente, si comporta da vero gentiluomo: Lily continua ad osservarlo ammirata, non riuscendo assolutamente a capire da dove abbia tirato fuori tutto questo garbo e questa compostezza. Se non fosse per quell’incorreggibile capigliatura, sembrerebbe davvero un rispettabile giovane Purosangue, una perfetta rappresentanza del mondo magico. Sorride pensando che corrispondeva parecchio alla figura del giovane mago che si era tanto immaginata da piccola, fin dal momento in cui aveva scoperto che le sarebbe arrivata la lettera per Hogwarts. Era solo una bambina e fantasticare le piaceva troppo per rinunciarci. Poi era arrivato il giorno di salire sul treno e tutte le sue dolci illusioni si erano frantumate di fronte a quel ragazzino arrogante ed impertinente, a cui aveva dichiarato una silenziosa guerra fin dall’inizio. Ora, quel piccolo guastafeste è diventato il suo ragazzo e le strizza furbescamente l’occhio mentre tracanna d’un sorso un bicchierino di Rum Esplosivo al cioccolato e peperoncino.
Insomma, per Lily la serata sembra procedere meglio del previsto. Niente guai all’orizzonte, nonostante non sia propriamente il genere di festa a cui partecipi volentieri, continua a pensare gettando occhiate in tralice a quei festoni a forma di cuori. La presenza di James si rivela, peraltro, sempre un’ottima scusa per svignarsela nei momenti in cui Lumacorno la trascina da parte per presentarle alcuni suoi invitati d’onore, ex allievi di Hogwarts che secondo lui potrebbero offrirle brillanti possibilità di carriera futura: dopo lo scambio di qualche frase di circostanza, Lily può allontanarsi a cercarlo senza troppi problemi, affermando di non volerlo lasciare da solo. Quando poi lo ritrova, con gli occhi sempre un po’ più lucidi e il sorriso più languido, si stupisce del fatto che ora sia lei a rincorrerlo, dopo che per anni è successo il contrario.
A un certo punto però, quando il desiderio di fuggire da quella confusione inizia a serpeggiare in lei, si rende conto che ha perso di vista James. Mentre si guarda intorno freneticamente, riesce ad individuarlo: è salito in piedi su una sedia e, con un fischio, ha richiamato l’attenzione degli invitati. Lily ammutolisce, coprendosi gli occhi con le mani per non guardare. Ecco che è arrivato il momento della catastrofe.
“Scusate, volevo fare un piccolo annuncio”, dice James, con un tono di voce reso più sicuro di sé dall’alcol. “Dato che non potrebbe esserci occasione più adatta di questa festa organizzata nel giorno di San Valentino, per la quale ringrazio di tutto cuore il professor Lumacorno” – che in quel momento lo sta occhieggiando con aria minacciosa – “sono lieto di poter rendere finalmente pubblica la mia attuale e serissima relazione con la Caposcuola Evans. Avete capito bene, serissima. Perciò, signori presenti, potete anche smettere di guardarla. Ogni tentativo d’approccio sarebbe per voi tanto inutile quanto dannoso, ve lo posso garantire. Grazie dell’attenzione, ma ora dobbiamo proprio scappare. A presto!”
Balzando con agilità giù dalla sedia, James corre dritto verso di lei, la afferra per il polso con presa salda e la trascina verso la porta della sala trofei, spalancandola con un colpo di bacchetta e richiudendosela alle spalle in fretta e furia. Travolta dalla rapidità con cui tutto è successo, Lily non riesce più a ragionare con coerenza. Capisce solo che stanno ancora correndo a perdifiato per i corridoi, impaludati nei loro abiti da cerimonia, e che entrambi stanno ridendo a crepapelle. Sono riusciti a rovinare la perfezione di un ricevimento in piena regola, questo è poco ma sicuro. James ha dovuto dare spettacolo come al solito – avrebbe dovuto aspettarselo. Era rimasto troppo silenzioso e tranquillo durante il tempo precedente trascorso lì. Tuttavia, non riesce assolutamente ad essere arrabbiata con lui: ha risollevato l’umore della serata e l’ha portata via di lì esattamente nel momento in cui lei lo desiderava. Questo riesce a riscattarlo dall’essere salito su una sedia per dichiararla di sua proprietà di fronte a tutti, in fondo.
Quando finalmente si fermano, giunti alle scale che portano alla torre di Grifondoro, Lily è ansante e scompigliata e si ritrova a fissare un James altrettanto sconvolto dalla corsa.
“Tu sei totalmente fuori di testa”, gli dice, ma non c’è traccia di rimprovero nella sua voce. Forse sta iniziando ad abituarsi a frequentare un simile scalmanato.
“Beh, è evidente che è per questo che stai con me”, risponde lui, con un affascinante ghigno di soddisfazione che non sparisce neppure nel momento in cui posa le labbra sulle sue, inebriandola con un dolce aroma di alcol. Per questa volta ha ragione, pensa Lily abbandonandosi al bacio.







Nota conclusiva: sui non proprio idilliaci rapporti fra James e il professor Lumacorno si parla abbastanza in giro, e io mi trovo d’accordo. Quando Harry gli viene presentato, Lumacorno racconta solo di Lily, non nomina mai James: sappiamo che non può essere perché era una capra nella sua materia (James viene sempre definito come uno studente dai risultati brillanti, quindi al massimo non era estremamente dotato come Lily, ma di sicuro non andava male in Pozioni), quindi l’ipotesi che resta è che i due non fossero molto in sintonia dal punto di vista caratteriale.
Vi lascio con un arrivederci alla prossima settimana e l'anticipazione del prossimo capitolo (che è stato, probabilmente, il più apprezzato dalla giudice Tittivalechan per quanto riguarda l'uso del prompt - non vi chiedo di indovinare cosa succederà ma vi assicuro che sarà piuttosto esilarante XD):

“Secondo Safran, il signorino sposerà la sua fidanzata. Safran ne è sicuro”.
“Uh, ti ringrazio. Se mi sposerà, vorrà dire che non sarò stato ucciso”.
“Il signorino si ricordi di Safran, quando dovrà scegliere il suo Elfo domestico”.
“Puoi contarci”.
Mentre James si sente sempre più barcollante, l’Elfo dà un’occhiata all’orologio a pendolo appeso sopra le loro teste.
“È ora di tornare al lavoro. Il signorino deve tagliare le cipolle”.


Buon week end!



Aggiornamento (20/11/2011): oggi sono arrivati i giudizi, dai quali ho appreso che questa shot si è classificata seconda al contest "E tu cosa scegli?" di _Aras_. Ringrazio di cuore la giudice, che è stata molto rapida, e riporto qui il risultato:

Seconda classificata a parimerito: Cosa fai stasera - Jane Gallagher
Grammatica e stile: 9,5/10
La verità è che è sono piuttosto le riunioni del Lumaclub a non essere fatte per lei. Come vedi c'è un doppio verbo essere, va tolto è. Quando usi i puntini di sospensione lo spazio va solo dopo di essi, non prima. Per Sala Grande serve la maiuscola, poiché è un nome proprio. Non ho trovato altri errori. Passiamo allo stile. Hai utilizzato principalmente il tempo presente per la narrazione: una scelta difficile, per usare adeguatamente questo tempo è necessaria una grande abilità. Si rischia che la narrazione non risulti scorrevole o che sembri troppo semplice o forzata in certi punti. Tu sei riuscita ad utilizzarlo molto bene, ci sono solo alcuni punti in cui sembra appunto un po' forzato, ma non c'è male. In generale, lo stile è liscio, scorre tranquillo lasciando al lettore il tempo di leggere, senza correre e senza andare troppo lentamente.
Originalità: 10/10
Non ho mai letto una fanfic su un evento simile. Partendo da un assoluto cliché (la festa di San Valentino) hai saputo realizzare una trama originale e credibile. E' perfettamente possibile che Lumacorno decida di dare una festa del genere, dati i suoi precedenti. Hai saputo strutturare bene la storia, inserendo dei particolari nuovi, come per esempio la simpatia/non-simpatia di Lily per Lumacorno; noi conoscevamo solo la versione del vecchio Lumacorno, che adorava la ragazza.
IC personaggi: 10/10
Lily e James sono perfetti. Lily, nella sua insicurezza interiore per la sua natura, nei vecchi ricordi di Severus, nell'amore per James che non vuole sbandierare al mondo, nella pacata gentilezza sotto cui si nasconde un animo forte e deciso. James, innamorato di Lily da sempre, incredibilmente dolce con la ragazza che ama, l'ho adorato. Hai saputo anche tirar fuori il suo animo malandrino, la sua uscita inaspettata ma perfetta alla festa di Lumacorno, l'eleganza del purosangue e la malizia del ragazzo. Sono semplicemente perfetti.
Gradimento personale: 10/10
L'ho adorata! Amo Lily e James, e mi è piaciuta tantissimo la caratterizzazione perfetta dei due. James soprattutto, che con i suoi modi gentili, il lieve sfioramento delle dita di lei, è un amore!
Totale: 39,5

Tolti gli errori di distrazione, per i quali mi mangiucchio le mani, sono immensamente felice di questo risultato. Non mi aspettavo di arrivare così in alto, nonostante tutto. Ora mi resta solo da ansieggiare per la mia Gideon/Marlene XD Grazie di cuore a voi che commentate, perché con le vostre belle parole mi fate sempre arrossire. A presto!
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Sophie Hatter