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Autore: IsEileen    30/11/2011    0 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima storia, perciò via libera a commenti e a recensioni, siate inflessibili!!
Il mio racconto parla di una ragazza, Eileen, che si troverà in mezzo ad un mucchio di persone alquanto eccentriche, i demoni ( non quelli classici contrapposti agli angeli, bensì quelli della mitologia greca, che ho vlouto un pò reinventare a modo mio). Eileen si troverà sul baratro di una guerra che coinvolgerà entrambi i mondi umano e demoniaco.
Il resto lo lascio a voi, buon divertimento e buone lettura^^ un saluto dalla vostra IsEileen
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BLOODY SECRETS
CAPITOLO 1
Dopo aver aspettato un paio di minuti, Eileen piano accese di nuovo il suo computer per continuare a cercare informazioni sui demoni: le ci vollero dieci minuti buoni ( la rete era pessima), ma alla fine riuscì ad accedere al motore di ricerca e a digitare la parola. Sarebbe stata incollata lì per ore, però erano già le nove di sera, la ragazza era stanchissima, anche se non aveva alcuna intenzione di coricarsi presto, non dopo il litigio di poco prima.
Sedendosi comoda, Eileen  cominciò a spulciare nuovamente le pagine, ma quando cliccò sui link, le finestre non si aprirono e al loro posto comparve la scritta “ERRORE DI CONNESSIONE”.
<< Diamine!>> esclamò << è arrivata al punto di bloccarmi la connessione a internet pur di tenermi al sicuro?>>.
 Sbuffando, la ragazza spense di nuovo il computer e si alzò: la sua stanza era di dimensioni modeste, con un letto a baldacchino a una piazza e mezza, un armadio, una cassettiera ed un comodino stile antico tutti coordinati. Solamente da pochi anni Eileen aveva messo anche una scrivania per fare i compiti insieme al pc, non appena sua madre l’aveva ritenuta abbastanza grande da non imbambolarsi con sciocchezze. I muri erano di un azzurro ormai sbiadito dal tempo, ma che appena dipinti erano stati di un bel color cielo; il pavimento di parquet invece era occupato da tre grandi tappeti bianchi, sui quali la ragazza amava sempre sdraiarsi per leggere, e da variopinti pouf.
Con calma Eileen si spogliò e si infilò il pigiama, spense la luce e, pensando alla mostruosa lunghezza di quattordici giorni, si addormentò.
*
<< Leen… >>
<< Mmmh…?>>
<< Dai alzati, devo ricominciare a chiamarti come quando eri bambina?>> disse la madre di Eileen mezza divertita
<< No, no scusami…però è strano, stanotte non ricordo che sogni ho fatto, e poi tu hai dovuto svegliarmi…che giorno è?>> mugugnò la ragazza.
<< E’ il 20 Dicembre, tesoro. Martedì.>>
<< Che cosa??? Come è possibile? L’altro giorno era appena il sette!>> esclamò Eileen saltando fuori dal letto e iniziando a vestirsi.
<< Lo so. Se penso che domani sarai maggiorenne…e non sarai più la mia bambina, non ci credo nemmeno io.>>
<< Ma dai mamma, pensi davvero che scoccata l’ora X di domani sparirò?>>
<< Dovresti intuire di che parlo.>>
<< Oh, già. E’ vero.>>, la ragazza si fece seria mentre finiva di allacciarsi le scarpe. Sua madre la guardò un attimo, poi disse:
<< Per favore, stai attenta oggi. Potrebbero già trovarsi in giro strani individui, cerca di stare sempre con qualcuno…>>
<< D’accordo, tanto sono sempre con Jackie ed Emily, sai bene che sembriamo trigemine separate alla nascita!>> rise Eileen, in cuor suo però sentiva che sarebbe comunque successo qualcosa. La ragazza corse in cucina e , afferrati due biscotti al volo, afferrò la borsa e uscì.
 
Arrivò a scuola appena in tempo. Ad aspettarla c’era Emily, sua migliore amica da sempre:
<< Ma dai, ti sembra l’ora? Stavo per chiamarti sai? Mi hai fatto preoccupare!>> sghignazzò.
<< Ha ha. Molto divertente. Mi sono solo dimenticata della sveglia, e ho dovuto prendere la corriera dopo quella solita.>>
<< Ma se sei sempre puntuale! Se è così, domani succederà l’Apocalisse!>>, Eileen sbarrò gli occhi.
<< Ehi, che ti prende? Guarda che scherzavo…>> fece l’amica.
<< No, scusa, è che quello che hai detto…non fa niente.>> concluse Eileen. Solo in quel momento la ragazza percepì una mente insolita interessata a lei: come aveva fatto a non accorgersene?
Si girò, come per controllare una delle cinghie della borsa, e vide dall’altro lato della strada un individuo alquanto strano che la fissava…o perlomeno così sembrava: indossava un impermeabile beige, un borsalino marrone, in più una sciarpa e un paio di occhiali scuri nascondevano quasi interamente il viso; l’unica cosa che si poteva ancora vedere erano i capelli: nerissimi, come una notte senza stelle.
L’individuo non fece alcun movimento, restò semplicemente a guardare Eileen, che invece venne riscossa dalla voce di Emily:
<< Ehi! Cosa stai guardando? Certo che oggi sei proprio strana!>> esclamò.
<< Oh, no! Scusa, ma oggi proprio non è giornata. E’ che quell’uomo mi stava fissando, penso.>> mormorò la ragazza.
<< Mi sa che hai le allucinazioni, perché qui non c’è proprio nessuno.>> ribatté l’amica.
<< Ma non è pos…>> disse l’altra girandosi a controllare, << entriamo, è meglio. Non ho proprio voglia di fare altre figuracce.>> concluse, incamminandosi. Emily la seguì poco più indietro, ma prima di entrare scrutò nervosamente la strada, poi, accertatasi che non ci fosse nessuno, raggiunse la sua migliore amica.
 
Le due non erano nemmeno entrate, quando le accolse una voce allegra:
<< Salve popolo!>> e da sotto il primo banco emerse una testa di capelli neri corti e parecchio arruffati, con i suoi rispettivi occhi, naso e bocca.
<< Ciao Jackie…>> commentarono in stereo Eileen ed Emily. Loro tre non potevano essere più diverse: Eileen era di altezza media, magra, con i capelli lisci color castano chiaro, scalati e lunghi fino a metà schiena, e aveva gli occhi di un verde smeraldo molto intenso. Emily era poco più bassa di Eileen, snella, con capelli biondo- castani mossi e molto lunghi, più occhi color del mare. Jackie infine era alta più o meno come Eileen, fisico anni ’50, che le era anche molto invidiato, capelli neri e corti con un taglio sbarazzino, e occhi color muschio.
Insieme le tre si erano soprannominate le” Trigemine”, poiché fin dalla prima superiore avevano stretto un profondo legame d’amicizia.
<< Beh? Cosa sono quelle facce?>> domandò Jackie, con il sorriso appena più lieve.
Eileen ed Emily si guardarono, poi guardarono l’altra a insieme scoppiarono a ridere:
<<  Niente, non preoccuparti. Uno stalker gironzola intorno alla nostra Leen, niente di grave…>> sparò Emily.
<< Ommioddio! Leen, confessa!>> sghignazzò Jackie.
<> azzardò la terza, spostandosi a distanza di sicurezza. Jackie diventò di mille colori:
<< NON CHIAMARMI JACQUELINE, RAZZA DI…>> cominciò.
<< Signorina Vance, se non le dispiace potremmo anche darci una calmata e iniziare la lezione.>> commentò il professore di fisica, entrando in classe. Jackie, furente e con gli occhi che ancora sprizzavano scintille, si sedette lentamente, mentre Eileen ed Emily  si accomodarono nei due posti in prima fila davanti a lei. Eileen rise tra sé: il meglio doveva ancora arrivare.
 
Finita la lezione, Eileen si accomodò come al solito sul banco di Jackie e disse:
<< In effetti c’era un uomo che guardava dalla parte mia e di Emy, ma non sono nemmeno sicura che fissasse noi, poteva benissimo essere immerso nei suoi pensieri…>>
<< Hai percepito qualcosa?>> la interruppe l’amica mora
<< Beh, in effetti…qualcosa si.>> fece Leen.
<< E perché non l’hai detto prima?>> scattò Emily
<< Perché pensavo che fosse un caso, un pensiero come tanti!
<< Testona, sei proprio ingenua.>>
<< Senti chi parla! Tu invece non ti sei nemmeno accorta che c’era qualcuno!>>
<< Si, invece, ma non volevo spaventarti!>>
<< Ah, beh, così hai preferito farmi fare la figura di quella che ha le allucinazioni…>>, Eileen guardò le due amiche a lungo, poi, sentendo la campanella e vedendo entrare l’insegnante dell’ora successiva, rimandò la conversazione a dopo le lezioni.
Finita la scuola, le tre si diressero alla fermata delle corriere, in attesa del mezzo, e Jackie ad un tratto disse:
<< Leen, guarda! E’ il tizio di stamattina quello?>>
<< Dove? Dove? >> esclamò ansiosa l’interpellata
<< Lì, vicino a quell’albero enorme! Non avevi detto che aveva un cappotto beige e l’aria stramba?>>
E in effetti qualcuno con un cappotto beige c’era, ma stavolta era a viso scoperto e Eileen vide un ragazzo dai capelli neri e corti, un po’ mossi e scalati, con una frangia obliqua e piuttosto disordinata; gli occhi erano nascosti dal cappello borsalino. L’insieme dava a quello strano individuo un che di misterioso, pericoloso ed affascinante al tempo stesso; Eileen si chiese chi fosse, non avendolo mai visto prima, poi una voce la riscosse:
<< Ehi, Bella Addormentata, perdiamo la corriera!>> disse Emily
<< Ops! Scusami, arrivo!>> esclamò l’altra voltandosi per l’ultima volta a guardare il ragazzo, ma con suo grande disappunto, era sparito di nuovo.
Sedutasi sul sedile accanto ad Emily, Eileen rimuginò sull’accaduto:
<< Mi sono rigirata ed il ragazzo non c’era più, uffa.>>
<< Beh, cosa pretendevi, che stesse lì tutto il giorno?>> replicò Jackie facendo capolino dal posto dietro.
<< Ma erano passati si e no due secondi dopo che Emily mi aveva chiamata e mi ero girata!>>
<< Si vede che lo guardavi in un modo che lo faceva arrossire, e così si è nascosto dietro l’albero!>> ridacchiò Emily.
<< Dovete ammettere però che era carino, anche se si vedeva ben poco di lui>> rifletté Jackie a voce alta  << E aveva anche un mezzo sorriso stampato in faccia…>>, ora il suo tono era quasi sognante.
<< Ho ho ho, qualcuno ha avuto un colpo di fulmine, eh?>> azzardò Leen, dando di gomito ad Emily.
<< Ma che dici! Nemmeno lo conosco, fulminati tu!>> la rimbeccò Jackie.
<< Dai Jackie, a noi lo puoi dire! Qualsiasi cosa tu dica, non uscirà dalle nostre bocche>> disse Emily con un lampo negli occhi che non prometteva nulla di buono.
<< Oh, ma state buone per una volta, sempre a spettegolare voi due…>> mugugnò la mora
<< Chi, noi? Neanche per idea!>> cinguettarono le altre due con una finta espressione scandalizzata.

Recensite, mi raccomando!! E non andateci piano ^^. Un saluto dalla vostra IsEileen
  
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