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Autore: Lollo    28/07/2006    12 recensioni
Quando Hermione vuole sapere una cosa, come tutti sanno, è impossibile tenergliela nascosta, anche Ron lo sa bene. E di sicuro, se prima non se n'era reso conto, ora gli era chiaro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.Sogni.

 

-

 

Dedico questa fanfiction alle ragazze Drunks che mi hanno fatto venire l‘ispirazione e alla Vally, che mi sopporta sempre e comunque.

 

 

Ron continuava a fissare la porta, interdetto e confuso. Non riusciva a spiegarsi quella reazione, il fatto che lei fosse scappata via così velocemente da lui... gli sembrava di averle spiegato tutto, di averle chiesto scusa per quello stupido sogno e tutto, rassegnato ma felice in fondo – molto, molto, mooooooolto, in fondo – di poter salvare così la loro amicizia. E poi Hermione reagiva così.

Si lasciò cadere smarrito e sconsolato sulla sedia, la testa tra le mani. Pur non capendo assolutamente niente di quella situazione, non potè far a meno di odiarsi. Se non si fosse lasciato trasportare sarebbe stato tutto normale adesso, come prima; invece no, aveva dovuto fare il deficiente, senza pensare alle conseguenze. Picchiò un pugno sul tavolo, arrabbiato con se stesso.

«Ron... che hai?» sentì la voce allarmata di Harry provenire dalla porta. Alzò lo sguardo e lo trovò sulla soglia della cucina, che lo fissava perplesso e preoccupato. Si impose di alzarsi e avere un’aria più tranquilla: non aveva decisamente voglia di raccontargli quell’umiliante situazione. Sospirò impercettibilmente. «Sì, tutto a posto, non preoccuparti» disse in quella che sperava fosse una voce convincente. Harry si passo una mano tra i capelli, corrugando la fronte.

«Non vi capisco... prima trovo Hermione che piange, poi tu così... sai cosa può esserle successo?» gli domandò, confuso. Il cuore di Ron gli si fermò nel petto.

«Hermione piange?» chiese a sua volta, con una nota di disperazione e di smarrimento nella voce. Harry annuì. «In giardino, nel granaio... le ho chiesto che avesse, ma mi ha detto di andare via che voleva stare un po’ sola... non ne sai niente, allora?»

«No... no, non ne ho proprio idea...» mormorò. Harry si strinse nelle spalle, con l’aria di non sapere che pesci pigliare. «Bè, a questo punto penso... non so, che sarebbe meglio lasciarla stare, ce lo dirà quando si sentirà meglio...» ipotizzò, uscendo dalla stanza. Appena Harry varcò la soglia, Ron sfrecciò via, verso la porta sul retro, diretto verso il granaio. Doveva chiarire, fare qualcosa, non sapeva neanche lui cosa, ma doveva farla; non capiva questa reazione da parte sua, davvero, ma quello che gli importava non era capirla, ma fare in modo che tutto tornasse com’era prima – per quanto lui desiderasse tutto il contrario, ma era sempre meglio che niente, no?

Si fermò all’entrata, anismante per la corsa. Hermione era in un angolo, rannicchiata con le ginocchia al petto, e il cuore gli si strinse alla sua vista. Si avvicino lentamente, poi le si sedette accanto. Lei alzò la testa dalle ginocchia improvvisamente, di scatto. Aveva le guance umide e gli occhi rossi, e quando notò che era stato Ron a sedersi vicino a lei la sentì trattenere il respiro.

Nessuno dei due disse nulla per qualche minuto, fremi in quella posizione, finchè Hermione non mormorò, la voce roca: «Che cosa vuoi

Lui abbassò lo sguardo. «Hermione, mi dispiace, davvero... insomma, non... non è mica che posso controllare quello che sogno» disse, consapevole del fatto che ripeteva quelle parole da un’ora, arrossendo. Le tirò su col naso. «Sì, lo so. Non dovrei prendermela così, non voglio metterti in difficoltà.» abbassò lo sguardo.

«Ora è tutta colpa mia, se non potrò averti neanche come amico...» disse, la voce improvvisamente intrisa di pianto.

«Ma che dici, io voglio essere ancora tuo amico...» disse, sollevato da quella frase. Allora lei voleva essere di nuovo amica sua! Ma si fermò in mezzo alla frase, improvvisamente conscio del ‘neanche’ che lei aveva pronunciato.

«Ora è tutta colpa mia, se non potrò averti neanche come amico...»

Neanche come amico? Si voltò verso di lei, frastornato, in cerca di capire la frase.

«Sì, lo so,» stava dicendo lei con voce bassa e rabbiosa, in risposta a quello che Ron aveva detto prima.

«Ehi, aspetta,» disse lui, deciso a capire bene, «Cosa significa, ‘neanche’?»

Lei lo guardò come se fosse pazzo. «Cosa?»

Lui prese un respiro, cercando di frenare la sua irruenza. «Hai detto che per colpa tua ora non potrai avermi ‘neanche’ come amico... perchè quel neanche?»

Lei adesso lo stava guardando come se fosse decisamente impazzito; poi assunse di nuovo quello sguardo sofferente.

«Ronald Weasley, ma mi odi o cosa?»

Ron strabuzzo gli occhi. Lui che la odiava era una cosa paradossale. «Ma sei pazza?!» disse, a voce alta. Hermione continuava però ad avere quell’espressione.

«Hermione, senti, non ho davvero capito... ma soprattutto non capisco questa tua reazione,» lei a quella frase aprì la bocca come sconvolta ed umiliata, ma lui non se ne rese conto  «Voglio dire, era solo un sogno, e -- »

«Lo so, lo so, maledizione! Scusa se mi sono in un qualche modo illusa! Dovevo capirlo che tanto per te era solo una... una... cosa fisica, ecco» concluse lei interrompendolo con voce acuta, tirandosi in piedi. Lui la fissò.

«Cosa?» sussurrò. Hermione lo fissò, emise un gemito frustrato e battè un piede per terra, esasperata. «Perchè, perchè, perchè continui a volermi far soffrire? Cosa ti ho fatto? Lasciami in pace e basta, okay?» e si girò, per andarsene. Ma Ron non aveva nessunissima intenzione di lasciarla andare adesso; balzò in piedi e le afferrò un braccio.

Lei si divincolò. «Lasciami andare!» gli ordinò, di nuovo in lacrime.

«Aspetta, aspetta! Cosa mi stavi dicendo prima?» era caduto in una specie di trance, un filo di speranza di nuovo in lui. Lei lo fissò, stavolta perplessa, ma ancora diffidente. Lui scosse la testa.

«Io... io credo di non aver... afferrato, ecco.» arrossì.

Lei spalancò gli occhi. «Io... stavo dicendoti... che tu, insomma... mi piaci, brutto deficiente!» disse infine, rossa in faccia.

Ron sentì improvvisamente caldissimo, e le lasciò andare il braccio.

«Ah. Ah. No, no... allora no.... non avevo capito, no...» fu solo capace di dire.

Suo malgrado, Hermione, roteò gli occhi, incredula. «E... allora?» chiese poi, timidamente.

«Allora dico... dico che sì.» mormorò, impacciato.

«Sì significa...» iniziò lei, questa volta decisa a non fare confusione.

«Significa... significa che sì... che mi piaci anche tu, ecco» concluse alla fine, arrossendo ancora di più. Alzò gli occhi sul suo viso, e si accorse sussultando che non l’aveva mai trovata così bella; gli occhi arrossati luminosi, un grande sorriso sul viso, i capelli scompigliati... improvvisamente fu conscio di cosa significava il fatto che si piacevano a vicenda, e non potè frenarsi.

Esitante, si abbassò verso di lei, ed Hermione si sporse verso l’alto; le loro labbra si sfiorarono appena un attimo, poi si scostarono velocemente, ancora increduli di quel che era loro successo. Si fissarono un attimo, prima che la scena si ripetesse: lui si sporse verso di lei, lei verso di lui, gli occhi chiusi, le bocche unite, e questa volta dopo qualche istante Ron dischiuse quasi involontariamente le labbra, la sua lingua che lambiva piano la bocca di Hermione; lei dopo un po’ la dischiuse a sua volta per approfondire il bacio. Ron non potè fare a meno di pensare al sogno della sera prima, e dirsi che in ogni modo quello era decisamente meglio.

Lentamente cominciò ad accarezzarle la schiena da sopra la maglietta, ma poco dopo le sua mani scivolarono esitanti sotto di essa, incerte; la sentì trattenere il respiro, per poi stringersi di più a lui, infilandogli le mani nei capelli. Ron, acquistato un po’ di coraggio, stava per spostare le mani sul davanti, quando lei si staccò improvvisamente, rossa in volto. Lui la guardò, affascinato ed allarmato.

«Cosa c’è? Ho fatto qualcosa di male?» chiese, ansioso. Lei scosse la testa.

«No, no... anzi,» disse, e abbassò gli occhi sorridendo. «Però, pensavo... cosa credevi che ti stessi dicendo, prima, allora?»

Ron avvampò. «Uhm, bè» cominciò sfregandosi il mento imbarazzato, «Io... credevo che ti riferissi all’altra sera... che ti fossi... offesa, per il sogno.» disse, infine.

«Oh!» disse lei sorpresa. «Io... no... no, per niente, a dirla tutta» confessò, e le sue guance si imporporarono. Stettero abbracciati così per qualche attimo, prima che lei tornasse a sollevare la testa, per ricominciare quello che avevano interrotto. Ma questa volta fu a lui che venne in mente una cosa.

«Aspetta,» disse, «Ho sentito, mentre eri addormentata... che anche tu hai pronunciato il mio nome.» la guardò interrogativo. «Cosa sognavi?» incalzò.

Lei aprì la bocca ad intermittenza. «Ah, no... niente di che... non me lo ricordo più...» balbettò. Ron sorrise furbescamente. 

«Eh, no, non vale! Io te l’ho detto ieri sera, stavo morendo di vergogna ma l’ho fatto!» disse, incrociando le braccia.

«Ti giuro, non ricordo...» cominciò Hermione, sulla difensiva. Lui la guardò accigliato, ma dentro di sè gioiva. «Signorina Granger, stava facendo brutti pensieri sul sottoscritto?»

Lei lo fissò incredula «Ehi, ehi, da quando sei così audace, tu?» Ron sorrise compiaciuto. Si sentiva di affrontare il mondo in quel momento.

«E comunque... no, non erano brutti, decisamente no.» concluse Hermione, arrossendo.

Lui le puntò un dito accusatore addosso. «Ma che imbrogliona! Tu che mi avevi fatto tutta quella scena per il mio sogno, quando anche tu...»

«Oh, sta zitto e baciami» disse lei, scocciata. Aveva appena posato le labbra sulle sue quando lui la spinse via dolcemente. «No, non cercare di sviare il discorso...»

Lei alzò gli occhi al cielo, esasperata. «Va bene, va bene. Mi dispiace, scusami. Soddisfatto?»

Lui la guardò per un attimo, pensoso. «Sì,» decise, «Ma non abbastanza» aggiunse poi, attirandola a sè nuovamente.

Fine.

 

Che dire, eccoci qui col capitolo finale ancora una volta! Spero che vi sia piaciuto leggerlo almeno quanto è piaciuto a me scriverlo ^_^ Ringrazio moltissimo tutti quelli che hanno commentato e commenteranno. Buone vacanze a tutti! ^_________^

  
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