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Autore: Momoko Hajime    14/12/2011    1 recensioni
Dunque ero nel passato. E non in un posto qualsiasi ma bensì nella Konoha del passato. Il mio obbiettivo era quello di arrivare al palazzo dell’Hokage, che si vedeva chiaramente anche da lontano, ma la strada da percorrere… quello era il problema. Erano almeno 40 minuti che giravo per il villaggio della foglia, e giustamente la gente cominciava a guardarmi male. Ad un tratto vidi un ragazzo abbastanza alto, riccio, moro e con due grandi occhi del medesimo colore dei capelli che si dirigeva nella mia direzione. Dietro di lui, lo seguiva un altro ragazzo forse più alto, con dei capelli neri e lunghi raccolti in una coda. Quello non era un semplice ragazzo, quello era…
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Shisui Uchiha
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Cap 2.

Quando mi risvegliai, ero in una foresta. Ed era strano dato che fino a 10 minuti fa ero a casa di Federica, sul suo divano a vedere un film. L’ultima cosa che ricordavo era uno strano vortice dal colore blu. MA CERTO! Ci eravamo avvicinate per vedere cos’era e ci ha risucchiate!

Ma Federica dov’era? Eppure quando il vortice ci ha risucchiate eravamo insieme. Dato che non sapevo dove fosse la mia amica, cominciai a cercare una possibile uscita da quella foresta. Dopo parecchio tempo riuscii a trovare una piccola stradina che mi portò fino a …. Aspettate un attimo.
Perché quello sembra il portone per entrare a Konoha?!
Un po’ titubante mi addentrai nel villaggio, e alzando lo sguardo vidi le statue dei 4 Hokage. Quello era davvero il villaggio della foglia, e questo stava a significare che quel vortice ci aveva condotte nel mondo di Naruto. Ma perché?
L’unica cosa da fare era ritrovare Federica, e forse avevo capito dove si trovava. Mentre camminavo, vidi in lontananza una donna. La riconobbi subito e mi sorpresi di vederla li. Mikoto Uchiha era viva.
Dunque ero nel passato. E non in un posto qualsiasi ma bensì nella Konoha del passato. Il mio obbiettivo era quello di arrivare al palazzo dell’Hokage, che si vedeva chiaramente anche da lontano, ma la strada da percorrere… quello era il problema. Erano almeno 40 minuti che giravo per il villaggio della foglia, e giustamente la gente cominciava a guardarmi male. Ad un tratto vidi un ragazzo abbastanza alto, riccio, moro e con due grandi occhi del medesimo colore dei capelli che si dirigeva nella mia direzione. Dietro di lui, lo seguiva un altro ragazzo forse più alto, con dei capelli neri e lunghi raccolti in una coda. Quello non era un semplice ragazzo, quello era…
Non feci in tempo a dire nulla che il riccio mi si avvicinò sorridendo.

“Ti sei persa?”
“I-Io… si. Ecco dovrei andare al palazzo dell’Hokage.”
“E’ quello laggiù.” Disse sempre con quel sorriso sulle labbra.
“Si, che è quello lo avevo capito. Ma non so la strada che devo fare per arrivarci .”
“Tranquilla! Ti accompagniamo noi.”
E fu così che mi ritrovai tra Shishui e Itachi, con il cuore che da un momento all’altro avrebbe anche potuto smettere di battere. Stare a stretto contatto con loro fa uno strano effetto, e vedere Shishui dal vivo è molto meglio che vederlo nel manga… è molto più carino di quello che sembra. Lo sentii ridacchiare quando si accorse che lo stavo fissando.
“Allora, come ti chiami?”
“Io sono Alessia, ma puoi chiamarmi anche Momo. Tu invece chi sei?”
“Io sono Shishui Uchiha e lui è Itachi Uchiha. Quindi ti chiami Alessia, è un nome divertente lo sai?” disse ridendo
“Il mio è un nome divertente? Il tuo non è da meno credimi.”
“Ahahaha, forse per alcuni può risultare buffo. E dimmi, quanti anni hai?”
“Ne ho 15 e voi?”
“ Entrambi 16 anni. Sembri più grande.”
“Mi stai dando della vecchia?”
“Ahahaha sei davvero simpatica sai!? A differenza di quel musone di mio cugino.”
“ Lo vedo, non ha aperto bocca.”
E mi beccai la prima occhiataccia.
“Non ho motivo di parlare.”
“Lascialo perdere! Devi sapere che anche se sembra cattivo, sotto,  sotto è un pezzo di pane.”
“Immagino.” dissi in tono decisamente ironico.
“Siamo arrivati.” Disse Itachi.
Entrammo nel palazzo dell’Hokage, ed una volta arrivati nel suo ufficio trovai Federica.
“Ciao Fè” dissi io
“Aleeeeeeeeeeeeeeeeeee!” E mi saltò addosso.
“Signor Hokage.” Dissero i due ragazzi in coro.
“Itachi, Shishui. Cosa ci fate voi qui?”
“Abbiamo solo accompagnato Alessia.”
“ E lei chi è?” chiese Shishui con una strana luce negli occhi.
“Lei è Federica, una mia amica.”
“Io Shishui e lui è Itachi.”
“Lieta di conoscervi ragazzi.”
E mentre loro facevano conoscenza io parlavo con l’Hokage.
“Federica, mi ha detto che venite da un’altra dimensione, e che uno strano vortice vi ha condotte qui.”
“Si, esattamente. E non sappiamo perché ci abbia condotto proprio qui, a Konoha. Ma cosa più importante, non sappiamo come tornare a casa.”
“ Noi non sappiamo nulla, ma vi promettiamo che in qualche modo vi faremo tornare a casa, ma dovete darci del tempo.”
“Certo, capisco. Ma per il tempo che servirà a capire meglio la situazione, noi dove staremo?”
“Ho già un’idea. Shishui, Itachi vi dispiacerebbe ospitare queste due ragazze da voi per un po’ di tempo?”
COSA?!?!
Non che mi dispiacesse stare con uno dei due eh! Ma non volevo cacciarmi in guai da cui sarei difficilmente uscita.
“Avete capito benissimo. Non sanno dove stare, e noi non abbiamo posti dove ospitarle quindi staranno da voi. Alessia con Itachi e Federica con Shishui. Questa è la mia decisione e adesso andate a farvi un giro, e magari voi due ragazze potreste anche prendere in considerazione l’idea di diventare ninja.”
Con le ultime raccomandazioni, l’Hokage ci mandò a fare un giro per il villaggio. Shishui sembrava felice di passare del tempo con Fè, mentre Itachi… bhè lui sembrava più propenso al suicidio che a passare del tempo con noi. Il tempo passò in fretta, tra le risate degli unici due che riuscivano a divertirsi e i silenzi di tomba di quelli che invece sembravano troppo immersi nei loro pensieri per trovare qualcosa di positivo in quello che stava succedendo. Fattasi una certa ora, decidemmo di tornare a “casa”.
Dopo esserci salutati con la promessa di ricontrarci il mattino seguente, ogni uno prese la propria strada. Anche se con un po’ di difficolta  visto che Fede non era molto propensa a lasciarmi andare. Durante il tragitto nessuno dei due parlò. Una volta a casa di Itachi, il panico mi invase. Cercai di non farlo notare più di tanto, ma visto che avevo iniziato a tremare lui se ne accorse.
“Cos’è hai paura dei miei?”
“No, perché dovrei?”
“Stai tremando come una foglia.”
“Ti preferivo quando stavi zitto.”
Altra occhiataccia.
Entrando la prima persona che vidi fu Sasuke. Un piccolo e tenero Sasuke, che corse incontro al fratello e gli saltò addosso.
“Lui è mio fratello, Sasuke.”
“Ciao, io sono Alessia.”
“Sei la ragazza di mio fratello?”
Ora l’occhiataccia se l’era beccata lui.
“No, sono solo una sua amica.”
“Strano, non credevo avesse amiche femmine.”
“C’è una prima volta per tutto.”
Poi sentii la voce di una donna. Doveva essere Mikoto.
“Itachi! Sei tornato finalmente. E lei chi è?”
“Mamma, lei è Alessia. Un’ amica.”
Si era davvero sforzato per dire la parola “amica” e non “ospite indesiderato”.
“Buonasera signora, e scusi il disturbo.”
“Tranquilla nessun disturbo, e ti prego chiamami Mikoto. Non sono poi tanto vecchia.” Disse sorridendo
“Va bene.”
Quella donna era riuscita a farmi sentire a mio agio. Ed infatti non tremavo più come prima.
“Mamma ascolta. L’Hokage mi ha affidato il compito di prendermi cura di lei, quindi dovrà restare da noi per un pò.”
“Ahh, che bellezza finalmente un’altra donna in casa! Sai cara stare dietro a tre uomini mi da un gran da fare. Fai come se fossi a casa tua, se ti serve qualcosa sono in cucina a preparare la cena. Itachi tu falle vedere la sua stanza!”
“Seguimi.”
La stanza in cui avrei dormito per un tempo indefinito, era davvero bella… o almeno io la trovavo così. Era abbastanza grande, c’era una finestra che affacciava sul giardino e sul davanzale c’erano dei vasi con parecchi fiori.
“Deduco che tu non abbia vestiti oltre a quelli che indossi, quindi domani mia madre ti porterà a comprare qualcosa. Se hai bisogno d'aiuto sono fuori ad allenarmi, ma gradirei non essere disturbato.”
“Va bene.”
Visto che non avevo nulla da fare scesi in cucina ed andai ad aiutare Mikoto. Mentre preparavamo la cena parlammo molto… bhè in realtà era più lei a parlare. Mi raccontava dei progressi di Itachi che era diventato un anbu, e del fatto che il piccolo Sasuke fosse geloso del fratello. Una volta pronta la cena chiamammo i ragazzi, e poco dopo arrivò anche Fugaku.
“Caro, bentornato. Oh, quasi dimenticavo… Fugaku ti presento Alessia, starà con noi per un po’ di tempo, l’Hokage ha dato ordine ad Itachi di prendersi cura di lei.”
“Buonasera, signore. E scusi il disturbo.”
“Non c’è motivo di scusarsi. Se l’Hokage ha affidato a mio figlio un compito del genere, devi essere davvero importante. Comunque, quello che conta è che tu non distragga Itachi dai suoi allenamenti.” Disse con tono freddo e distaccato.
“N-Non si preoccupi, non farò nulla che possa disturbare gli allenamenti di suo figlio e naturalmente anche lei.”
Con un’occhiata gelida, si dileguò nel lungo corridoio lasciandomi sola con Mikoto.
“Tranquilla, anche se fa il duro in realtà vuole solo il bene dei suoi figli. E’ un pezzo di pane, credimi. Imparerai a conoscerlo.”
Un pezzo di pane?! Ma sta scherzando?! Altri due minuti e sarei morta solo guardandolo negli occhi.

Una volta a tavola, l’atmosfera non era poi così pesante come mi ero immaginata, almeno non per me. Fugaku ed Itachi parlavano degli allenamenti mentre il piccolo Sasuke sbuffava per le attenzioni che il padre riservava al fratello. Così, visto che nessuno pensava a Sasuke decisi di farmi raccontare la sua giornata all’accademia. Quando glielo chiesi, sul suo volto si aprì un enorme sorriso. Cominciò a raccontarmi dei progressi che aveva fatto, dei bei voti che prendeva, e quando seppe che non ero un ninja e che non ne sapevo molto, mi promise che mi avrebbe insegnato tutto il regolamento dei ninja e anche a lanciare gli shuriken. Intanto che io parlavo con Sas’ke, Itachi ogni tanto ci guardava interessato, come se volesse partecipare anche lui alla nostra conversazione. Alla fine della cena, io e Sas’ke ci mettemmo a giocare a carte, mentre Itachi tornò ai suoi allenamenti, quando poi tornò si mise anche lui a giocare con noi. E ogni tanto lo guardavo sorpresa, il cambiamento che riusciva a fare quando c’era suo fratello era davvero notevole. Con gli altri cercava di fare l’indifferente, l’insensibile ma quando si trattava del suo fratellino, non gli importava molto di mostrarsi per com’era veramente. Ad una certa ora portammo Sasuke a letto, visto che si era addormentato durante la partita. Portato lui, anche io andai a dormire, pensando che forse quella permanenza a villa Uchiha non sarebbe stata poi così male.

***
Su word sono ben 6 pagine di FF e una cosa del genere non era mai successa prima d'ora. Naturalmente questo capitolo è molto meglio del primo, e spero vi piaccia. Se avete qualcosa da dire, oppure se volete farmi notare qualche errore ne sarei più che felice. Stringendo ringrazio tutti quelli che leggeranno il capitolo e spero che qualcuno recensisca. Grazie a tutti.
   
 
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