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Autore: Flurry    24/12/2011    10 recensioni
E se le cose non andassero come tutti speriamo? E se Blaine non avesse la forza di lottare per stare vicino a Kurt? Cosa succederebbe dopo 14 anni di silenzio?
Piccola one-shot (adesso trasformatasi in long-fic) su un Blaine cresciuto e pentito che torna a New York per vedere Kurt ancora una volta e per prendere una decisione importante...
"Mia madre diceva sempre che quando una speranza muore,
quando un sogno si spegne,
la mattina dopo lo si può ritrovare adagiato sui fili d'erba;
è diventato una piccola goccia di rugiada,
una minuscola amara promessa non mantenuta che bagnerà le antenne dei grilli,
che annegherà qualche formica...
Penso che probabilmente Central Park stamani sarà molto umido...
Brilleranno al sole le mie lacrime, i miei vaneggiamenti,
uccisi dalle tue parole." -cap 7-
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Rimpianti'
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Ciao a tutti.... Visto che è la vigilia e che a Natale siamo tutti più buoni, spero davvero che metterete da una parte l'odio verso la sottoscritta che aggiorna praticamente una volta al mese e vi godrete l'epilogo di questa storia...>.<


è davvero lungo e mi è costato una fatica tremenda, un po' per la struttura abbastanza complessa, un po' per la difficoltà di mettere definitivamente la parola fine a questa fic... ç_ç


Prima di lasciarvi ad una, spero piacevole lettura, voglio dirvi una cosa che spero vi farà piacere...

Ho una mezza idea di scrivere due one-shot basate su due canzoni che mi fanno sempre pensare ai Kurt e Blaine di questa storia... Sarebbero ambientate nel passato, al tempo della loro rottura...

Beh, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, se le leggereste volentieri, o se è meglio che mi astenga; insomma devo ancora decidere da che lato far pendere la bilancia! x)


Ok, sarà meglio che vi lasci... Ci vediamo a fine cap per ringraziamenti e chiacchiere varie! ;)
PS: Importante; questo cap è diverso dagli altri, il punto di vista del narratore è, come vederete poco sotto, diverso e sono passati molti anni dal momento in cui abbiamo lasciato la klaine l'ultima volta... ok, basta spoiler, enjoy!



________________________________________________________________________________




RUTH


“Amore per piacere vai a togliere quella pianola a tuo fratello, sta facendo venire il mal di testa a tutti, io vado a chiamare il cane”

“Mamma, aspetta!”

“Dimmi”

Lei mi guarda con gli occhi un po' confusi, stringe in mano il telefono e ha l'espressione perplessa e concentrata di quando intuisci qualcosa di poco piacevole...

“Ha chiamato nonno Scott, ha detto qualcosa sull'anniversario di Kurt, credo...”

Un brivido freddo mi corre lungo la schiena...


Papà...

Al sentire il tuo nome mi trema un po' il cuore, come sempre,

come se in un fruscio di vento mi scompigliassi i capelli...

Ma, me lo dicevi sempre, io sono troppo sentimentale...


“Mamma....”

Judy mi guarda con quei suoi occhioni azzurri, curiosi,

e io so di non poter più rimandare questo discorso,

questa storia.


Vorrei fartela vedere,

così intelligente, così forte...

Credo che andreste d'accordo, sai?


Devo riscuotermi, ora sono io l'adulta.

“Vieni, rientriamo in casa, voglio raccontarti una cosa...

Prima però vai a prendere la pianola a Justin, dagli qualcos'altro con cui giocare, qualcosa di meno rumoroso”

Lei mi sorride e si volta, correndo nell'altra stanza.

Io prendo un respiro, sentendo il familiare formicolio allo stomaco che mi viene tutte le volte che parlo di te,

tutte le volte che penso a te,

tutte le volte che mi manchi...

è una presenza costante la tua assenza.


Mi avvicino alla mensola del camino e prendo la nostra foto,

la tua preferita,

quella dove siamo tutti insieme nel portico della casa al mare, ti ricordi?

Ci sono io piccola e sorridente,

attorniata dalla mia, spropositatamente enorme, famiglia...

Sorrido, pensando a quanto amore ho ricevuto,

in quanti cuori mi è stato concesso uno spazio...

Ci siete tu e Blaine, radiosi,

tu guardi la macchina fotografica, lui guarda te,

come se non ci fosse niente di più bello, niente di più importante al mondo...

Dall'altro lato ci sono Scott e Ted, anche loro sorridenti, anche loro felici...

Accarezzo le vostre facce, i nostri sorrisi,

la polvere può coprire questa foto,

i colori dei nostri vestiti possono sbiadire sulla pellicola,

ma il suono delle nostre risate è chiaro nelle mie orecchie,

rimbomba nel mio cuore la perfezione di quel pomeriggio...


“Eccomi”

Mi volto, cercando di ricacciare indietro la lacrima che minaccia di scendermi sul viso.

Mi siedo sul divano accanto a Judy,

sentendo addosso il suo sguardo indagatore.

“Hai detto che nonno Scott ha parlato di un anniversario, vero?”

Lei annuisce

“Beh, tu non puoi ricordartelo perchè eri appena nata, ma sai che la mamma ha avuto tanti papà... E che tra questi c'era Kurt.”

“Kurt... è lui che ha scelto il mio nome, vero?”

Sorrido, ripensando alla tua campagna per scegliere il nome di mia figlia...

Sei sempre stato un tipo testardo, fino alla fine...

“Esatto, te lo dico spesso, vero?”

Lei annuisce, sorridendo.

Sospiro, vedendo nell'azzurro dei suoi occhi, il barlume dei tuoi.

“Lui... Ti voleva molto bene, sai? Lui e Blaine ti hanno amata dal primo momento in cui ti hanno vista. Vorrei che avessi avuto il tempo di conoscerli...

E... ecco, l'anniversario di cui ti ha parlato nonno Scott...

la settimana prossima saranno passati dieci anni dal giorno in cui se ne sono andati e ci sarà una cerimonia...”


Dieci anni...

Mi sembra ancora assurdo dirlo ad alta voce...

Dieci anni senza te,

dieci anni senza voi...


Lei annuisce seria, sensibile,

prendendo dalle mie mani un po' tremanti la foto.

“Blaine è questo qui, quello con il sorriso grande, vero?”

Annuisco; sì, quello con il sorriso grande.

“Gli volevi tanto bene, mamma? Come io lo voglio a te e a papà e a Justin... e anche a Lucky?”

“Sì amore, tanto bene... è difficile dire addio a qualcuno che si ama così tanto, sai?

Ci si riesce solo con l'amore di altre persone, e io avevo te e papà...”

Lei mi stringe un po' la mano

“Ma questa cerimonia allora... è per nonno Kurt?”

“Sì tesoro, ma anche per Blaine... Sai, è successo lo stesso giorno...”

“Se ne sono andati insieme?”

Annuisco, mentre i ricordi di quei giorni lottano per tornare a galla nella mia mente.

“Sì... E beh, con nonno Scott abbiamo deciso di fare questa cerimonia per loro, per la loro memoria, perchè chi li conosceva potesse spendere un po' di tempo a ricordarli.

È così che le persone che non ci sono più sopravvivono, piccola, nei ricordi, nei pensieri di chi rimane... Per questo abbiamo deciso di scrivere delle lettere in cui chi vuole può scrivere quello che prova, quello che ricorda... ”

La voce inizia a tremarmi quando lei mi interrompe

“Posso scriverla anche io?”

La sua domanda mi sorprende,

la sua ingenuità infantile, pura e senza riserve, mi sorprende...

“Certo, se vuoi... Puoi anche fare un disegno...”

“No mamma, ho dieci anni, sono grande abbastanza per scrivere una letterina...

Pensi che saranno contenti se faccio fare un disegno anche a Justin?”

Sento il cuore stringersi, commosso

“Sì, amore, sicuramente...”

“Allora vado subito, sai come è fatto Justin, è lentissimo a colorare!

Non essere triste mamma..”

La guardo saltellare via.

No, non sono triste...

non è tristezza, è nostalgia.

nostalgia dei vostri volti,

dispiacere di non avervi qui adesso..


Appoggio la cornice al suo posto e mi concedo di stendermi un po' sul divano.

La lettera...

è per quello che papà ha chiamato, sicuramente voleva sapere se l'ho scritta.

Mi vergogno un po' a dire che ancora non ci sono riuscita...

Tutte le volte ci provo; prendo in mano il foglio, la penna...

ma non esce niente, o almeno niente di sincero, niente di vero.

So perchè, so che per farlo dovrei fare un tuffo in tutte quelle emozioni che mi provoca il pensare a te, a voi...

So che prima o poi dovrò scendere a patti con l'enorme carico emotivo che avete lasciato sulle mie spalle, con tutti quei sentimenti contrastanti...

Devo permettere ai miei ricordi di riaffiorare, per poter rievocare i vostri volti, i miei sentimenti....


Chiudo gli occhi, determinata a sfruttare questo raro momento di tranquillità.

Dietro le mie palpebre inizio a vedere proiettato il film di quei giorni.

La prima immagine che vedo è il tuo volto, papà...

il tuo volto tirato in una smorfia preoccupata...

Non dimenticherò mai quello sguardo, lo sguardo di chi si sente sconfitto,

di chi è appena stato messo a terra dalla vita.

Lascio che le memorie fluiscano, scivolando in un dormiveglia inquieto...



C'è la mia cucina, quella della casa vecchia,

con le ante della dispensa attaccate con lo scotch, con i fornelli un po' arrugginiti.

Ci sono io, più giovane, più riccia, con la faccia stanca e felice di chi si occupa di un bambino piccolo.

Indosso un grembiule da cucina e probabilmente sto cercando di mettere insieme una cena commestibile.

L'aria sa di serenità e promesse.

Poi c'è il rumore di una mano che bussa alla porta d'ingresso.

Una piccola corsa per andare ad aprirla, ancora con le mani bagnate.

Un sorriso,

la tua espressione,

poi la consapevolezza.


Non sorridi, puzzi di ospedale e di dolore.

Che è successo?”

Una domanda semplice, cui so che seguirà una spiegazione che non credo di voler ascoltare.

C'è un sospiro che brucia di lacrime trattenute mentre scivoli dentro casa.

Blaine...”

Nel tuo sussurro scricchiola l'impalcatura di quel mondo che forse sta per crollarci addosso.

Stava male, così gli ho fatto fare delle analisi, siamo andati in ospedale e hanno detto...”

Un respiro di aria solida.

Hanno detto che ha un cancro...”

Parole che escono dalla tua bocca veloci e dolorose come un fiotto di sangue.


Non è possibile, non ci credo.

Troppo veloce, troppo assurdo.

Le mie parole sanno di incredulità e negazione.

Ma... cosa hanno detto di preciso? Perchè oggi ci sono tanti metodi, tante possibilità... Lo possono operare, no?”

Sospiri rasseganti, gesti stanchi.

No, non possono...

No, no, no, si sono sbagliati, non è vero. Andremo da altri medici, in un altro ospedale, non possono dire di no, Blaine non può...”

Un urlo strozzato a interrompere il filo dei miei vaneggiamenti

Ruth! Smettila! Smettila, ti prego...”

Mani che tremano, stomaci che si contorcono.

Non si sono sbagliati, per quanto anche io lo desideri...

è successo, Blaine sta male... Blaine... morirà e non serve a niente convincersi del contrario...

Perderemmo solo tempo, tempo prezioso...”

E infine gambe che non reggono, lacrime che scorrono.

Tempo... una parola che improvvisamente sa di minaccia.

Quanto?”

occhi che si incontrano, dolori che si abbracciano.

Pochi mesi... forse un anno se rifiuta le cure...”

Rabbia, frustrazione, strette nelle mie mani legate, nei tuoi occhi sconfitti.

Lui è... tranquillo. È a casa ora, sono uscito per prendere la cena e per dirtelo.

Non so che fare. Lui non... Non vuole ridursi a un vegetale... Non vuole affievolirsi piano piano.”

No, lui non vuole farti soffrire.

Non vuole che TU debba vederlo affievolirsi...

Non è giusto... Io non voglio, non so che fare...

Abbracciami.”

Singhiozzi e brividi che giocano a rincorrersi, in una danza macabra,

in un girotondo nauseante.

Mani che stringono e che non vogliono lasciar andare...



“Mamma? Sei sveglia?”

La voce cristallina di Justin si infiltra tra i miei pensieri.

Acqua pura che lenisce il dolore dei ricordi.

Mi passo una mano sugli occhi, cercando di strappare alle palpebre quelle immagini.

Mi alzo, provo a sorridere.

“Sì, sono sveglia...Vieni qui.”

Decido di accantonare la sofferenza in un angolo, almeno per un po'.

Lui trotterella allegro verso di me, sventolando orgoglioso un foglio.

“è il disegno per Kurt e Blaine?”

Annuisce con un sorriso soddisfatto sul volto.

“Quello piccolo sono io, poi Judy, mamma, papà e nel mezzo lucky. Guarda che bella coda lunga che gli ho disegnato!

Ha detto Judy che ce l'ha regalato Blaine e così gli posso dire grazie!

Ti piace?”

Sorrido commossa mentre passo una mano tra i suoi ricci scuri

“è bellissimo amore, sono sicura che gli piacerà tanto...”

Lui mi porge il disegno e mi lascia un piccolo bacio sulla guancia.


Poi cambia argomento con la naturalezza e la spontaneità dei bambini,

come vorrei riuscire a farlo anche io...

“Ho fame. Posso mangiare una merendina?”

Non ho il tempo di rispondere, una voce alle mie spalle mi interrompe.

“No che non puoi, tra poco si cena, ti rovini l'appetito...

Ciao amore.”

“Ciao Brian.”

“Papà!”

Mi volto, sentendo il calore familiare della mano di mio marito sulla spalla.

Per un secondo mi sento invasa da un moto di gratitudine per questa quotidianità,

per questa sicurezza, tranquillità, costruita tra piccoli problemi giornalieri,

difetti, litigi, sbavature, affetti...

“Lo sai, ho fatto un disegno bello bellissimo!”

“Bravo piccoletto, ora vai un po' a giocare, devo parlare con la mamma, ok?”

Sento Brian sedersi sul divano e guardare curioso la fantasiosa rappresentazione che Justin ha fatto della sua famiglia.

Si accorge della mia espressione vuota, tesa.

Mi conosce.

“Tutto ok?”

Annuisco

“Sì, tutto bene, solo... potresti occuparti tu della cena stasera? Io sono stanca e ho davvero bisogno di prendermi un momento per pensare alla lettera, riordinare le idee...”

La sua mano calda si sposta sulla mia, rassicurante, conosciuta.

“Va bene, vai a riposarti. Ordino la pizza così quei due teppisti staranno tranquilli per un po'.”

“PIZZAAAA!!! Justin papà prende la pizza!”

Con un sospiro indeciso tra l'irritazione e il divertimento si alza dal divano, raggiungendo i bambini.

Sollevata mi avvio in terrazza, decisa a fare definitivamente i conti con tutta questa storia.


Quando esco fuori l'aria fresca mi pizzica le guance,

mi stringo nella maglietta, stendendomi sull'amaca.

E qui, raggomitolata su me stessa, mi raggiunge un'ondata di nostalgia.

Non è più il vento a carezzarmi i capelli,

sono le tue mani bianche, papà;

non è più il cigolare dell'amaca a cullarmi;

è la chitarra vecchia di Blaine...

Alzo lo sguardo già salato di lacrime,

guardo questo cielo estivo e la sua vastità non mi rassicura, mi fa sentire così piccola, indifesa.

Mi fa sentire una bambina.

Dove sei?

Ho bisogno di te, non avresti dovuto andartene...



Ci sono io, pelle giovane e occhi già più stanchi, troppo consapevoli,

C'è la porta di casa vostra, è bianca e blu.

Stringo tra le mani un contenitore con del cibo, profuma di buono, profuma di affetto.

Busso, ma nessuno risponde.

Busso di nuovo, ancora silenzio.

Prendo la chiave di emergenza ed entro.

Mi avvolge l'odore di voi, quell'odore che mi è così familiare e che mi farà così male perdere...

Si sparge nell'aria insieme alle vostre voci,

non c'è il silenzio che mi aspettavo di trovare.

Siete in casa e state litigando.


Muscoli tesi, nocche bianche,

occhi asciutti e stufi di piangere.

Dovrei andarmene e lo so.

Invece cammino verso camera vostra, facendo più piano che posso.


...Smettila Kurt, sul serio, basta.”

No, perchè dovrei? Non hai il diritto di decidere anche per me!”

Calmati per favore, non ho mai voluto farlo e lo sai...

Ma questo... Questo è assurdo, non posso permetterti di fare una cosa del genere!”

Perchè?”

Un sussurro, parole ruvide di dolore e rabbia.

Dammi dei motivi, Blaine, perchè davvero, non ci arrivo.”

Si chiamano Ruth e Judy, i motivi, Kurt, non fare finta di non saperlo.”

Un brivido gelido lungo la mia pelle.

Corre su binari di un timore ancora senza nome.

Ti amano, non ti lascerebbero mai solo...”

Un secondo di silenzio,

scricchiolii di certezze.

Ruth se ne sta andando, Blaine... Lei e Brian si trasferiranno da lui, in North Carolina, me l'ha detto stamani.

È giusto, deve vivere la sua vita con l'uomo che ama, io l'ho già fatto...”

respiri trattenuti, acidi che ustionano la mia gola secca.

Non posso respirare,

non riesco a pensare.

Kurt...”

No Blaine, stavolta non c'è niente, niente che tu possa fare o dire per farmi cambiare idea...

A meno che tu non ti decida a combattere questa cosa, a curarti, a cercare di sconfiggerla.

Se tu puoi scegliere di arrenderti, posso farlo anche io.”

Rumore di passi,

corpi che si incontrano,

singhiozzi che si infrangono contro pelle calda.

Ti amo... Ti amo così tanto che fa male ogni volta che respiro...

La tua presenza mi consuma, ma la tua assenza mi ucciderebbe.

Ho bisogno di te, Blaine, ho bisogno di te.... non so più come si fa a vivere a metà.”

Stringimi.”

Non posso lasciarti andare, non posso permetterti di voltare le spalle ed andartene un'altra volta, non posso tornare a vivere senza di te... Semplicemente non posso...”

Suoni che si solidificano a mezz'aria,

significati che inaridiscono il cuore.

Abbiamo avuto il nostro tempo, insieme. Abbiamo avuto più di quello che potessi sperare...”

Tu potresti avere di più, Kurt...”

Senza di te? Non mi interessa. Ho passato abbastanza anni da solo per sapere che non è quella la vita che voglio, che i giorni senza di te non sono giorni, sono brandelli di tempo vuoti, senza significato, senza colore... Tu non vuoi morire piano piano, beh, nemmeno io lo voglio.

Non voglio svegliarmi in questo letto e avere freddo, non voglio sentirmi soffocato ogni volta che respiro aria che non è impregnata di te, non voglio dimenticarmi il tuo odore, non posso farlo un'altra volta...

Non sono più un ragazzino, posso prendere queste decisioni da solo...

Potrei avere più tempo, è vero, potrei avere ancora tanti anni da vivere, ma non li voglio, ho già avuto tutto quello che desideravo, tutto quello di cui avevo bisogno...

Nessuno può capirlo meglio di te, anche tu avevi deciso che non valeva la pena di restare in un mondo dove non poteva più esserci un “noi”, dove puoi solo sopravvivere, perchè sai che la vita, quella vera, è un'altra cosa...”

Kurt... Non è la stessa cosa, io non avevo niente da perdere... Stavolta è diverso.”

Ruth? Lo so... È ingiusto, è sbagliato nei suoi confronti ed è l'unico motivo per cui mi sento in colpa... Ma se restassi, lo farei solo per lei, per la sua vita... E non si può continuare a vivere per la vita di un altro, non se si vorrebbe abbandonare la propria, non se la propria non ha più senso...

Finirei par farle solo del male, lei ha bisogno di me, non dello spettro che diventerei se andassi avanti senza di te...

Voglio che lo facciamo insieme, Blaine, voglio venire via con te...”

Non doveva finire così...”

Forse no, ma sarebbe finita comunque...

Ho sempre detto che la mia vita è iniziata con te, e voglio che con te finisca... Se c'è qualcuno con cui voglio condividere quel momento, beh, sei tu...

Preferisco... Preferisco decidere io quando e come andarmene... E voglio che sia con te, tra le tua braccia; voglio che siano i tuoi occhi l'ultima cosa che vedo e il tuo odore l'ultima cosa che respiro...”

Aria immobile,

rumore di cuori che battono impazziti,

di lacrime che solcano le guance.



All'improvviso mi sveglio,

il vento fresco sulla pelle,

un senso di oppressione al petto...

Lascio qualche lacrima libera di scendermi sul viso

e continuo a rivivere quella scena nella mia testa.

So che quel momento rimarrà inciso nella mia memoria per sempre,

il momento in cui ho saputo che avrei perso mio padre,

il momento in cui ho lasciato che la rabbia prendesse il sopravvento,

quello in cui ho capito che, per quanto dolore ti portino, ci sono scelte che non puoi criticare,

decisioni che non puoi far altro che subire...

Perchè avrei tanto voluto averti accanto a me questi anni,

avrei voluto farti conoscere i miei figli,

farmi confortare da te quando le cose si facevano difficili,

avrei voluto i tuoi consigli a guidarmi e i tuoi abbracci a darmi coraggio...

Avrei voluto avere vicino mio padre,

l'uomo brillante e sicuro che avevo conosciuto...

Ma, ci ho messo tanto, forse troppo tempo a capirlo, quell'uomo esisteva solo con l'appoggio di un altro, con l'amore incrollabile e certo di un'altra persona....

Tu non potevi continuare a vivere, non senza Blaine...

Ce l'avresti fatta fisicamente, il tuo corpo sarebbe sopravvissuto al dolore,

ma non tu, la tua mente, il tuo cuore...

Saresti stato sempre zuppo di ricordi, di nostalgia...

E per quanto mi costi ammetterlo, so nel profondo che io non sarei mai riuscita a colmare quel vuoto, non avrei potuto lenire il dolore di perdere non la metà di se stessi, ma il proprio nucleo, la parte più intima di sé...


E penso all'ultima immagine che conservo di te...

Rivedo sotto le mie palpebre quei due corpi abbracciati, quei volti fermi, ma sereni.

Ricordo tutto di quella notte, l'odore dell'erba umida, il rumore dei fuochi d'artificio;

ricordo voi, mentre immagino i vostri ultimi respiri confusi tra il chiacchiericcio della folla,

gli ultimi battiti coperti dal suono delle esplosioni nel cielo.

Era il quattro luglio, tutto vibrava di gioia, di vita,

l'aria era fresca e il cielo limpido e il vostro legame non era mai stato così forte.

Non mi avevate detto niente, ma lo avevo intuito,

in qualche modo sapevo che quella era la sera designata, quella in cui mi avreste lasciata...

Mi sono chiesta perchè quel giorno, perchè quel posto e forse adesso capisco;

non volevate il silenzio e la solitudine ad avvolgervi, ma la meraviglia nei volti di bambini e lo scoppiettio di mille luci...


Finalmente so cosa devo scriverti.

Ora posso dirti che ti perdono, questa volta senza reticenze, questa volta con consapevolezza.

Che avevi ragione, sono stata forte e ce l'ho fatta, sono andata avanti con la mia vita e nel mio cuore ho continuato a rivolgermi a te, a cercare conforto in un abbraccio che poteva essere solo nella mia mente.

Ho continuato ad appoggiarmi all'uomo meraviglioso che avevo conosciuto e la sua immagine non è stata consumata dal dolore, è rimasta nitida, coraggiosa e pulita ai miei occhi.

Forse solo ora posso dirti che probabilmente è stato meglio dovermi riferire ad una figura immaginaria ma perfetta, piuttosto che ad un uomo reale, ma spezzato...


Corro in camera, convinta che questa volta le parole fluiranno via da me con sicurezza,

e sarà per dirti ciao,

sarà per dirti grazie, papà...



KURT – BLAINE


Il cielo scuro, punteggiato di stelle luminose.

L'erba morbida, umida.

Tanta gente, sorrisi, chiacchiere.

Tutto sembra più vivido, tutto sembra meno importante.

Una coperta di qualche colore, stesa sul terreno.

Due corpi vicini, due mani intrecciate.

Sorrisi, lacrime.

I fuochi di artificio che squarciano il silenzio con rombi che vibrano fin dentro le nostre anime sottili,

che attraversano il cielo come un stilettata.

Pelle calda percorsa da brividi di timore,

respiri veloci di consapevolezza.

Battiti che lentamente, dolcemente rallentano,

lasciando fluire via il tempo allo stesso ritmo.

La presa della mani che si fa appena più stretta prima di allentarsi,

la bocca che articola solo poche, limpide sillabe, che si perdono nel rumore di luci colorate.


Ti amo.”


Poi solo il cielo, riflesso nei tuoi occhi.







T_T... Questo è più o meno lo stato attuale di chi ha scritto questa fic...


Sono piuttosto terrorizzata dalle reazioni a questo epilogo, mi rendo conto di quanto si discosti dal resto della storia; cambia tutto, il tempo, il narratore....

Ma me lo ero immaginato così, volevo raccontare questo momento attraverso i ricordi di un personaggio che un po' tutti abbiamo amato, Ruth; volevo che ci fosse un epilogo a tutta questa vicenda e nella mia testa è sempre stato questo, spero solo di averlo reso in maniera comprensibile e gradevole a tutti voi...


In sostanza; Kurt e Blaine sono stati insieme per almeno 20 anni, mantenendo con Ruth ottimi rapporti... Non so perchè, ma mi immagino che Scott non abbia cercato di allontanare Kurt, sapendo che ormai per la bambina rivestiva un ruolo paterno. =)

Spero tanto che la decisione di Kurt sia risultata chiara, so che quello del suicidio è un argomento forte e che va maneggiato con cautela. Il fatto è che ambientando l'epilogo così tanti anni dopo, dovevo per forza descrivere il momento della loro separazione e non riuscivo ad immaginarmelo se non così, non riuscivo a dividerli, così li ho fatti uscire di scena insieme, nel modo più delicato, ma al contempo reale che sono riuscita ad immaginare... Spero che sia risultato tutto realistico e non forzato, in caso contrario vi esorto a farmi tutte le critiche che volete, sono assolutamente ben accette!


Ringraziamenti: In primis la mia sorellina, grazie alla quale mi sono decisa a pubblicare la one-shot iniziale, poi tutti coloro che mi hanno esortata a sviluppare quell'idea; praticamente siete stati voi a salvare Blaine! XD

In particolare ringrazio chi mi è stato accanto dall'inizio, scaldandomi il cuore e convincendomi che quello che stavo facendo non era una follia.... Grazie di cuore, perchè è stato tutto quello che mi avete detto a farmi tornare la passione per la scrittura.... grazie grazie grazie, siete stati magnifici e vorrei avere un modo per venirvi ad abbracciare tutti! **

Grazie a tutti quelli che hanno letto tutta la storia,

Grazie a tutti quelli che hanno impiegato un minuto del loro tempo per recensirla, sono sincera quando dico che ogni commento mi ha esaltata e resa davvero, davvero felice;

Grazie a tutti quelli che hanno inserito la fic nelle seguite/ricordate o addirittura preferite! =D

Grazie anche a Kurt e Blaine, grazie ai quali ho conosciuto persone incredibili, con cui spero avrò modo prima o poi di approfondire la conoscenza. Della serie, aggiungetemi su fb, scrivetemi e importunatemi come e quando volete, per me è un piacere! =)


Quindi... Vi lascio con un po' di numeri:1408 letture del primo cap, 110 recensioni, 23 nelle preferite, 17 nelle ricordate, 32 nelle seguite.... GRAZIE!!!! ç_ç


Spero che mi concederete un piccolo commento a questo epilogo, un pensiero, un complimento o una critica; che mi farete sapere cosa ne pensate della storia e delle due possibili one-shot...

In ogni caso Buon Natale a tutti!!!!! Spero davvero di risentirvi presto... ;)


Grazie ancora di tutto, con affetto,


Sara

AGGIUNGO IL LINK ALLE DUE ONE SHOT 07/06/12


  1. “You are the smell before rain” -Blaine POV-

    http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=923282&i=1

  2. “Baby please remember” -Kurt POV-

    http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=948429&i=1

   
 
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