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Autore: MidnightShiver    26/12/2011    14 recensioni
Albus Silente, preside della famigerata Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, chiede a una delle sue studentesse più brillanti, Hermione Granger, di portare a termine una missione che ha a che fare men che meno con Draco Malfoy.
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Dal primo capitolo:
- Professore... E' davvero tutto quello che vuole che io faccia? Impedire a Malfoy che... che la uccida?
- Vedo che l'aver scelto lei è stata una buona cosa. La sua perspicacia mi colpisce sempre, Signorina Granger. No, in realtà voglio che lei, sempre se accetterà, faccia in modo che Malfoy si renda conto che la "parte" da cui sta non è... diciamo... vantaggiosa.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Capitolo uno  -  Mission



A Elisa, perché la serpe perde la pelle, ma non il vizio.





You disappear with all your good intention.
And all I am is all i could not mention.
Like who will bring me flowers when it's over?
And who will give me comfort when it's over?


La pioggia ticchettava ripetutamente sui vetri delle finestre.
La biblioteca scolastica diventava man mano sempre più deserta verso quell'ora di sera.
C'era solo un ospite che Madama Pince vedeva frequentemente, se non tutti i giorni.
Con due dita, ella spostava lentamente le pagine di un pesante manuale d'incantesimi, qualche volta staccando la mano dal volume per spostarsi dietro l'orecchio un ricciolo ribelle, ormai caratteristico di sé stessa.
L'espressione che aveva in volto era abbastanza buffa.
La ragazza arricciava le labbra e le stringeva mentre metteva a fuoco le parole stampate sulla carta ingiallita, socchiudendo leggermente gli occhi, un po' affaticata da tutto quel tempo che qualcuno definiva "sprecato" sui libri , ma che per lei non lo era affatto.
Forse infastidita da quel suono che ormai si era fatto rimombante nella sua testa, la ragazza distaccò lo sguardo dalle parole e un po' imbronciata chiuse il libro, inserendo un segnalibro per capire a che punto era arrivata.
Poi oltrepassò lentamente la biblioteca, facendo un cenno a Madama Pince in saluto, che ricambiò con un sorriso anche troppo solare.
Con i libri pesantemente accumulati sulle braccia la ragazza si avviò verso la torre dei Grifondoro.
Si concentrò particolarmente sul primo titolo che riusciva a scorgere dalla pila che teneva tra le braccia.
Il titolo era inciso sulla copertina rigida, che sembrava molto antica e scavata da vari ghirigori scuri, il materiale con cui era rivestito sembrava...
Boom.
La ragazza venne spinta a terra da qualcosa o da qualcuno, facendole cadere tutti i libri, sparpagliandoli per il corridoio.
Era un po' addolorata, era caduta sul fondoschiena e un libro, per la precisione il più pesante di tutti, le era caduto sul ginocchio, provocandole molto probabilmente un ematoma violaceo.
Quando rialzò lo sguardo, si accorse che davanti a lei c'era un ragazzo.
Era molto più alto in confronto a lei, i suoi capelli erano lisci e perfettamente ordinati, di un biondo platino, che gli ricadevano a ciuffi leggeri sul volto, dando al ragazzo un' aria più matura e dura rispetto agli altri anni.
Draco Malfoy era in piedi davanti a lei, guardandosi intorno freneticamente.
Poi, alla fine, dopo che era calato un muto silenzio, la ragazza, da coraggiosa Grifondoro , cominciò a parlare:
- Malfoy, guarda dove vai la prossima volta.
Il ragazzo sembrò quasi ignorare quelle parole, scansandola velocemente e cercando di non inciampare sui libri, senza neanche darle una mano.
- Sì, già... Scusa Mezzosangue.
Hermione si accorse solo ad allora che il ragazzo a malapena l'aveva notata e aveva cominciato subito a correre verso il lato opposto del corridoio rispetto a lei, proseguendo la sua traiettoria.
La ragazza si rassegnò, non avrebbe animato una litigata, non ne aveva voglia, e così si rialzò, riordinando tutti i libri.
Si sistemò la gonna della divisa, lisciandola con la mano semi-libera.
Cominciò a camminare un po' più velocemente, diretta, come sempre verso la Sala Comune dei Grifondoro.
Si fermò di piombo, quasi facendo di nuovo cadere tutti i libri che sorreggeva con le braccia, ripensando lentamente ad ogni singola parola del breve discorso avuto poco prima con Malfoy.
- Mi ha chiesto scusa? - chiese più a sé stessa, facendo rimbombare la voce per il corridoio.

*****

She took a plane to somewher out in space,
To start a life and maybe change the world

See I never meant for you to have to crawl
No I never meant to let you go at all.

Don't ever say goodbye.



- Parola d'ordine - disse la Signora Grassa, specchiandosi su un bicchiere stretto a forza dalla sua mano cicciona.
- Maltafinocchia *
- Prego.
Il ritratto della Signora Grassa si spostò, rivelando un buco dal quale Hermione passò, come tutti i santi giorni.
La Sala Comune era deserta, il fuoco ancora scoppiettava fiocamente dentro il camino, illuminando appena il profilo dei divani di stoffa rossa e oro.
Hermione si sedette su uno di essi, quello proprio davanti al fuoco e, approfittandosi del fatto che non c'era nessuno lì intorno e che probabilmente erano tutti a cena, si distese completamente occupando con le lunghe gambe tutto il divano.
Appoggiò la testa sul poggia gomito e per un attimo si rilassò chiudendo gli occhi, prestando attenzione solo al lieve scoppiettìo del fuoco.
- Signorina Granger...
La ragazza alzò la testa un po' spaventata: non si aspettava di trovare qualcuno nei paraggi e si risistemò completamente, dai capelli alla divisa.
Si guardò intorno, ma non vedeva nessuno.
L'unica cosa animata lì intorno era il fuoco, ma non aveva niente di strano, la faccia di Silente era ben impressa tra le fiamme...
La faccia di Silente tra le fiamme?
- Professore! - urlò un po' spaventata - Mi scusi, non l'avevo vista...
- Oh, non si preoccupi signorina, anzi, sono io a dovermi scusare per averla interpellata senza preavviso. Mi dispiace disturbarla adesso che è tornata dalla biblioteca, ma dovrei parlare... Ci possiamo vedere nel mio ufficio, tra circa dieci minuti?
- Va bene, professore...
- E, mi raccomando, stavolta se non le dispiace non dica nulla al Signor Potter e al Signor Weasley, gradirei scambiare una chiacchierata amichevole solo con lei...
- Non ci saranno problemi professore...
- Ah, Granger, prima che me ne dimentichi: Sorbetto al limone.
E, senza lasciare neanche alla ragazza il tempo di rispondere, sparì, lasciando che le fiamme si ricomponessero allo stato originale.
- Sorbetto al limone... Che cosa diavolo vuole dire? - sbuffò la ragazza.
In cinque minuti, era uscita dalla Sala Comune, diretta verso l'ufficio del Preside.

*****

Who will bring me flowers when it's over?
And who will give me comfort when it's cold?
Who will I belong to when the day just won't give in?
And who will tell me how it ends and how it all begins?


Si trovò in pochi minuti davanti ad una porta, dietro due gargoyle.
Dai racconti di Harry era lì l'ufficio del Preside di Hogwarts.
Il problema era che non aveva la più pallida idea di come entrarci e non voleva affatto arrivare in ritardo.
Dopo qualche secondo di esitazione, provò ad afferrare la maniglia dietro i Gargoyle: questi subito si misero a zampe incorciate l'uno con l'altro per non farla passare.
- Parola d'ordine - dissero in coro, con voci tenebrose e calde.
La ragazza esitò ancora, guardandosi intorno, sperando che il Preside apparisse da un momento all'altro a dirle che era uno scherzo.
Poi le vennero in mente le ultime parole della breve conversazione con Silente.
Sperando che funzionasse, pronunciò con tono coraggioso queste parole:
- Sorbetto al Limone.
I due Gargoyle si ritirarono ai lati della porta, abbassando la testa.
La ragazza si fece coraggio e a testa alta varcò quella che doveva essere la porta del Preside.
Si trovò davanti a una specie di scala a chiocciola di pochi gradini.
Li salì tutti e si ritrovò di fronte ad una stanza immensa.
Alle pareti vi erano scaffali stracolmi di libri, di cui Hermione riconobbe qualche titolo babbano.
Al centro della stanza, su una specie di palchetto rialzato, vi era posta una scrivania con vari oggetti: l'unico che riconobbe fu la Giratempo che aveva usato al terzo anno.
Insieme ad essa vi era un bacile di pietra, perfettamente levigato, inciso sul bordo da Rune.
L'interno era riempito da una sostanza che Hermione non seppe ben definire: né liquida, né gassosa, la sostanza ondeggiava come se fosse acqua all'interno di quel bizzarro contenitore.
Accanto ad esso, l'ultimo oggetto che era presente sulla scrivania oltre a qualche foglio rovinato, c'era una cosa che Hermione definì ome una specie di clepsamia**.
La forma era uguale a quelle che si trovavano comunemente nel mondo babbano: due coni arrotondati comunicanti tra loro per il vertice.
La sabbia al loro interno era tendente al viola.
Anche se questa era nel cono superiore sembrava immacolata: non un granello stava adesso scorrendo verso il cono opposto.
Hermione, affascinata da quell'oggetto, lo prese in mano, scrutandolo appena.
- Vedo che trova molto interessanti gli oggetti sulla mia scrivania, Signorina Granger.
Il preside era apparso da pochi secondi, parlandole con la sua solita calma e dolcezza.
Hermione, spaventata da quell'arrivo improvviso quasi fece cadere la clepsamia a terra.
La posò di nuovo sulla scrivania e abbassando il capo, arrossì, temendo di essere stata troppo ficcanaso.
- No, no, non mi fraintenda... La curiosità è sempre un bene, anche se a volte può essere pericolosa... - disse, pronunciando le ultime parole con aria distante.
- Comunque. Mi scusi se sono arrivato in ritardo, ho avuto un piccolo contrattempo.
Hermione fu abbastanza veloce da notare che il Preside portò la mano destra dietro la gamba, per non mostrarla.
Su di essa vi era una macchia che ricopriva tutta la mano, e forse anche parte del braccio, facendola sembrare bruciata, ma ancora perfettamente intatta.
- Professore che cosa ha fatto alla ma...
- Mi scusi, Signorina Granger, non vorrei affatto sembrarle scortese, ma ci sarà tempo per le domande, tanto tempo. Stavo dicendo... Devo chiederle un favore.
La richiesta le sembrò un po' strana: il tono del preside sembrava... sembrava quasi supplichevole, spaventato.
- Che genere di favore, Professore?
- Oh, ahimé! Quante domande a cui vorrei rispondere, Signorina Granger! Mi duole tanto dirglielo di nuovo, ma anche per le spiegazioni ci sarà tempo. Ora devo essere io a chiederle delle cose.
Hermione era sempre di più incuriosita dalle parole del preside, così tanto che anche lui sembrò capirlo e continuò a parlare senza esitazione.
- Devo chiederle delle cose riguardo al Signorino Draco Malfoy. Lei che cosa ne pensa?
- Beh, professore... Non vorrei accusare troppo in fretta le persone, ma in questo periodo sembra sempre più strano. Certo, non è il ragazzo più gentile che io conosca... Oh, Professore, sospetto che Draco sia un Mangiamorte!
L'aveva detto davvero?
Aveva appena confessato al suo preside che sospettava un sedicenne di essere Mangiamorte?
Sì, lo aveva fatto, e non sembrò pentita.
Non nei primi momenti.
- Mmm... Eccellente, eccellente. Vedo che lei è sempre più perspicace. Sì, è vero, Draco Malfoy è un Mangiamorte.
Ci fu una breve pausa in cui Hermione non credette per un attimo che il Preside stesse dicendo la verità. Era lì, le stava spiattellando tutto in faccia, ma perché?
- Mi ascolti bene, signorina Granger... E' molto difficile quello che le sto per chiedere... E' una cosa rischiosa, la avverto. E' tanto rischiosa quanto necessaria.
- Professore, che cosa dovrei fare? - chiese Hermione sempre più impaziente.
- Lei deve... Deve viaggiare attraverso il tempo e cambiare una certa serie di eventi.
Il tono pacato che aveva il professore si era rabbuiato, passando dal buffo al serio, facendo capire che non stava scherzando con la giovane.
- Che genere, di eventi?
- Come le ho appena detto, Draco Malfoy è diventato un Mangiamorte. Se per scelta o per dovere, questo non ci riguarda, ma sappiamo che è così. So di per certo che il Signorino Malfoy ha una missione da compiere, che porterà a termine alla fine di quest'anno. Lei deve fare in modo che non compia questa missione, ma che la compi un altro.
- Che missione deve compiere?
- Deve uccidere me.
Il sangue si raggelò nelle vene di Hermione, facendola sobbalzare all'improvviso e dimenticando le buone maniere.
- Professore, ma cosa sta dicendo! Malfoy non ucciderebbe mai nessuno... Lei non può morire... - si ritrovò a dire come una bambina che crede ancora nelle favole.
- Se non morissimo, non saremmo mai in grado di apprezzare la vita così come facciamo... E poi, è davvero sicura che Malfoy non sarebbe capace di farlo?
Con le parole del preside, Hermione si rese conto di una cosa: conosceva davvero in fondo Malfoy per sapere che non avrebbe ucciso nessuno?
No, non lo conosceva affatto.
E in quel momento capì subito le intenzioni del preside.
- Professore... E' davvero tutto quello che vuole che io faccia? Impedire a Malfoy che... che la uccida?
- Vedo che l'aver scelto lei è stata una buona cosa. La sua perspicacia mi colpisce sempre, Signorina Granger. No, in realtà voglio che lei, sempre se accetterà, faccia in modo che Malfoy si renda conto che la "parte" da cui sta non è... diciamo... vantaggiosa.
- Posso avere del tempo per pensarci?
- Come ho già detto all'inizio della discussione, Signorina Granger, ci sarà tempo, tanto tempo.
E fu così che con un cenno, la congedò.



I said I’m Only Human…

I said I’m Only Human…




RIFERIMENTI:

* = Dato che siamo in un ipotetico sesto anno, ho fatto delle ricerche sul libro e ho scoperto che la parola d'ordine di quell'anno era Maltafinocchia , per essere più precisa possibile nei riguardi del libro.
** = Clepsamia è il termine specifico con cui si indica una clessidra a sabbia. Preferisco usare questo termine perché è più consono. Se l'avessi chiamata con il nome più comune clessidra si sarebbe intesa dal punto di vista scientifico una clessidra ad acqua.

NOTE DELL'AUTRICE.
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto!
La canzone è Flowers for a ghost - Thriving Ivory .
La frase che dice Silente "
Se non morissimo, non saremmo mai in grado di apprezzare la vita così come facciamo", è una frase di Jacques-Yves Cousteau, militare e navigatore francese.

LA STORIA.
Come avrete ben capito, Silente chiede ad Hermione di compiere una missione per lui, ovvero di cercare di "salvare" in qualche modo Draco dal diventare Mangiamorte e fargli capire che non è molto "giusta" la parte da cui sta. Che cosa farà, Hermione? Accetterà o no? La risposta al prossimo capitolo!

DULCIS IN FUNDO.
Vi voglio augurare un Buon Natale a tutti quanti!
Gli auguri per l'anno nuovo ve li farò più in là, tanto, come ho già scritto, ci sarà tempo, tanto tempo.
Recensite e passate dalle mie altre fanfictions, che potete trovare qui.
Oppure nella mia pagina di Facebook cliccando qui.



  
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