Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: RoSyBlAcK    17/08/2006    4 recensioni
...Si attaccò al suo collo e si fece scivolare lungo la sua schiena, tenendosi forte e senza far cadere a terra i vestiti ancora caldi di lui. con le sue narici più grandi, Ramoso sentì il profumo fresco della ragazza, e le sue dita sottili scivolare sotto il suo pelo, accarezzando la sua pelle calda. Sorrise e si lanciò sotto i rami scalpitanti, sentendola avviluppata su di se, come se non dovesse lasciarlo mai... leggeteeee!!! e commentateee!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 12

CAPITOLO 12

UNA PROMESSA

 

Dal treno scese una sola figura. Aveva un lungo mantello nero, il cappuccio tirato sul viso le metteva in  ombra i tratti del volto. Nel buio, solo due occhi chiari vi sbucavano. Era una persona piccola, e soppicava appena. Si avvicinò ai ragazzi e disse con voce burbera: -vi manda Silente?

James non riusciva a parlare. Per tutto il resto della serata era stata Lily a farlo, benchè fosse chiaro che non ne aveva la minima voglia. E fu ancora lei a farlo. –esatto. È lei quello che dobbiamo portare…

-al quartier generale, sì. Piacere, sono Alastor Moody.

Lily sorrise, riconoscendo il nome del noto auror. –è un piacere conoscerla.- sussurrò piano.

-anche per me cara.- la sua roca voce burbera si velò di gentilezza per un istante. –allora, andiamo? Sarei stanco, oltre che infreddolito.

Si voltarono e presero a camminare in direzione della casa. Alastor, arrancando nella loro scia.

-siete Potter e Evans vero? i giovani aiutanti.

-già.- mugugnò James, perché Lily sembrava troppo presa a cercare di spiare sotto il mantello dell’uomo.

-se posso permettermi…perché entrate nell’Ordine solo adesso?- chiese Lily.

L’uomo fece una risata sarcastica. –perché prima ero occupato.- disse.

Lily sembrò soddisfatta, e continuò a studiarlo.

A James non importava di Moody. Gli importava solo di quelle parole che continuavano a suanargli in testa. Lily, lei, la sua Lily… provava qualcosa. E non qualcosa di piccolo…aveva scritto d’amarlo. Perché non gli dava quella lettera? Sapeva bene quello che lui provava, no? forse doveva ricordarglielo. O forse, lei lo avrebbe fatto quella sera. Perché se no aveva quella lettera in tasca?

Entrarono in una piccola via. A terra, un rivolo di pioggia scivolava tra le lastre di pietra del pavimento. James non si era accorto che stesse piovendo. Si toccò le guance e se le scoprì bagnate. Guardò Lily. I capelli rossi appiccicati alla fronte, il trucco un po’ sbavato. Così sembrava un po’ selvaggia…la Lilian che aveva baciato. Lily la selvaggia…principessa guerriera… James voleva solo baciare di nuovo quelle piccole labbra rosse e un po’ imbronciate.

-eccoci…- fece piano la ragazza, leggendo l’indirizzo. –credo che noi dobbiamo stare fuori…

-ma piove.- ribattè l’uomo.

-dobbiamo tornare al castello, è tardi. Ci bagneremo, non è un problema.

James annuì. L’acqua gelida gli scivolava tra i capelli, risvegliando dentro di lui ogni singola parola appena letta.

-grazie del passaggio ragazzi. A presto.- salutò Alastor.

-ci saluti Ewan.

-va bene. a presto- ripetè, prima di sparire al di la del portone. Lily si voltò verso James e sorrise appena.

-ce l’abbiamo fatta allora…

-già.

-dobbiamo tornare, indietro…

-già.

Quell’alone d’imbarazzo che per tutta la serata avevano tentato di smorzare, improvvisamente ricalò sulle loro teste. Si misero a camminare, in silenzio. Ripercorsero i loro stessi passi fino a che non furono ai confini di Hogmade. Lontano, le luci del castello si perdevano nel frenetico cadere della pioggia.

-James?

Lui sgranò gli occhi, rallentando il passo quando si accorse che lei si era fermata. –dimmi.

Lily si morse il labbro, rendendolo più rosso. –grazie…

-di cosa?- si fermò anche lui.

-di non aver nominato i miei per tutta la serata, anche se avresti voluto farlo.

James sorrise, un po’ deluso e un po’ commosso. –volevo che fossi tu a iniziare il discorso.

-è che io… non volevo farvi stare male…

-noi stiamo male se tu non ci rendi partecipi del tuo dolore.

-non volevo farvi vedere cosa si prova, perché voi non potete capire…

-lo so, noi non possiamo…ma possiamo aiutarti. Aiutarti a stare un po’ meglio…

gli occhi di Lily erano pieni di lacrime, ma la pioggia gli impediva di vedere se stava piangendo.

-io non posso stare meglio…tu non sai come sono stata cattiva quest’estate…non gli ho nemmeno permesso di starmi vicino…

-loro non potevano farlo comunque…

-ma avrei potuto provarci. Adesso, adesso loro se ne sono andati senza sapere nulla di me.

ora James vide chiaramente le lacrime mescolarsi alla pioggia, i singhiozzi diventare parte del suo solito sorriso, sostituirlo. Le si avvicinò e le prese le spalle tra le mani, costringendola a guardarlo. –Lily, loro sapevano bene che lasciandoti vivere la tua vita così come l’avevi scelta, avrebbero dovuto rinunciare a te. E l’hanno fatto, per renderti felice.

-io non sono felice, però…

-devi provare a esserlo di nuovo, Lil… o tutti i loro sacrifici, saranno stati inutili…

Lily si mise le mani sul viso, singhiozzando. –non ho nemmeno potuto…salutarli…abbracciarli…

James se la portò accanto e la strinse. Sentì il suo piccolo corpo singhiozzante premersi sul suo petto, accoccolarsi contro di se. Lily si strinse a quel corpo grande, forte, che la difendeva dalla pioggia che gli cadeva addosso, che nascondeva le sue lacrime nella notte. avrebbe voluto sorridere, ma continuò a piangere. Perché aveva rotto la diga e adesso nulla, avrebbe potuto frenarla. Lui la coprì un po’ con anche il suo mantello. Lily iniziò a tremare, di freddo, di paura, d’emozione.

-Lily, si piangi…piangi, tranquilla…- James sentiva gli occhi riempirglisi anche a lui di lacrime. Le accarezzò la schiena, e poi su, su, fino ai capelli. Erano bagnati, e grosse gocce di pioggia scivolarono tra le sue dita facendogli il solletico. Trovò l’elastico e lo sfilò. Come una cascata rossa i capelli di Lily gli piombarono tra le mani, soffici e bagnati, leggeri e profumati.

-dai, andiamo Lily…ti stai bagnando tutta…

-no, ti prego…stiamo qui…non voglio tornare al castello…

-ma ti prenderai un raffreddore…

-non te ne andare, resta così…ti prego…

James sentì le mani di Lilian correre lungo la sua schiena e ancorarcisi sopra, stringendolo con forza. Vide le sue guance bagnate appoggiate al suo petto. Sorrise, continuando ad accarezzarla con calma. –certo, staremo qui, tutto il tempo che vorrai…

E la pioggia continuò a cadere su di loro, abbracciati nella notte che avanzava, sotto la cupola di nuvole grige che li sovrastava, nell’erba ferita dal temporale e nel lago agitato dalla tempesta. Lontano, il palazzo assopito e il Platano immobile, unici testimoni di quell’abbraccio. Lily sentiva gli occhi chiuderlesi sotto il peso delle troppo lacrime, del sonno, e non seppe mai quanto tempo passò. Voleva solo restare li, così, in eterno. Perché finalmente non era un cuscino a cingerla, non era un falso viso e un falso momento, era tutto vero. non voleva doversi staccare da lui, da quel maglione di lana, dalle sue mani che le accarezzavano la schiena, il corpo, così come nessuna mano aveva mai fatto, stringendola e coccolandola come mai nessuno aveva fatto per lei negli ultimi anni. Si lasciò trasportare da lui, quando sentì che si muoveva. Ignara della pioggia che aveva smesso di cadere, ignara delle lacrime che non le scorrevano più sulle guance, del sorriso che aveva illuminato i suoi occhi chiusi. Il morbido tocco del suolo l’accolse, e lei si accucciò meglio, senza guardare. Sentiva il corpo di James accanto a lei, e non le importava dove l’avesse portata, purchè continuasse a stringerla così.

James sorrise, guardandola dormire, la testa appoggiata nel suo grembo. Le foglie sotto il pino erano solo umide, bagnate appena perché riparate dalla folta chioma dell’albero. Lei si era lasciata trascinare fino ai margini della foresta. Le prese una mano e la strinse appena. Sorrise. –tranquilla, hai ragione… io non ti lascerò mai, Lily…è una promessa…- sussurrò. E nel sonno, lei fece un piccolo sorriso.

 

Un raggio rosato di un sole bambino si liberò dalla fredda morsa della notte nuvolosa, trapassò le ultime gocce superstiti, pizzicò le loro palpebre abbassate, illuminando i loro visi addormentati. A quel piccolo raggio ne seguì un secondo, timido e prematuro, prese a giocare sulla superficie scura del lago, facendolo risplendere d’oro e rosa. Lily aprì gli occhi. Non c’era più alcun peso all’altezza del suo stomaco. Si alzò, stiracchiandosi. E si accorse che aveva usato le gambe di James come cuscino. Il ragazzo aveva i capelli ancora bagnati, attaccati alle guance e alla fronte. Il viso ancora un po’ in ombra, fiocamente illuminato dalla luce fresca dell’alba. Non potè trattenersi dall’accarezzargli il volto. Lui stropicciò il naso, sorrise, aprì gli occhi. Lei ritrasse la mano in fretta. Non poteva permettersi quel lusso. Il lusso di avere James come l’aveva desiderato. C’erano cose più grandi al mondo, che stavano accadendo. Che stavano sconvolgendo le loro vite. Cose che nemmeno una notte abbracciati poteva cancellare.

I loro occhi si incontrarono nella penombra. Dopo tanto aspettare, quello era il momento giusto. Ci sono cose che non si possono evitare, e in quel momento, non poterono evitare di sorridersi. Nonostante il grande, immenso male che imperterrito cresceva intorno e dentro di loro. Lily si accorse che non importava. Che non era da quello che dipendeva cio che lei provava o meno. Si mise una mano in tasca. Doveva imparare a essere sincera, decise, mentre James si stiracchiava.

-James, io…

lui le sorrise, vedendola impallidire. La tasca era vuota.

-tutto bene?

lei scosse il capo. –no…avevo…portato una cosa, ma…

James annuì. –lo so.

-cosa?

Fu lui ora a mettersi una mano in tasca, e ne tirò fuori un pezzo bagnato di carta, nero per l’inchiostro sbavato con la pioggia.

Lily arrossì, ma nonostante questo fece un piccolo sorriso.

-mi dispiace tanto, James.

-per cosa?

-per essere stata così immensamente stupida, e…

lui sorrise. –alla fine ho vinto.

Lily abbassò gli occhi. Un raggio di sole le accarezzò il viso, facendo risplendere i suoi occhi verdi umidi di lacrime e di felicità.

-James, io…

-lo so, Lily… non sei coraggiosa. Per questa volta, posso esserlo io.

Le si avvicinò, le prese la testa tra le mani, reggendola come se fosse fatta di cristallo. –ho tanta paura, James…

-lo so, lo so… ma non devi. Qualunque cosa accadrà, io e te, l’affronteremo. Combatteremo insieme questa e tutte le battaglie che avremo davanti, se me lo permetterai…

Lily abbassò gli occhi, imbarazzata. Poi James la vide sorridere, e lo fece anche lui. chiuse gli occhi un istante, per sospirare, e lei fu li. Li, tra le sue braccia, le labbra premute sulle sue, le mani che giocavano tra i suoi capelli bagnati, seduta sulle sue gambe, abbracciata a lui. Continuò a baciarla, assaporando il dolce gusto delle sue labbra, rievocato non solo dalla memoria, il profumo dei suoi capelli, le sue guance lisce premute sulle sue. A Lily veniva da ridere, mentre lo baciava, con forza, finalmente, come se mai e poi mai qualcosa avrebbe potuto renderla più felice. Come se da quel bacio, dipendesse tutta la sua intera vita. Desiderò immensamente che non finisse mai, e continuò a stringerlo. Lentamente il bacio si placò, lui si staccò dolcemente e appoggiò il capo nel suo seno che rabbrivida, bagnato. Lei continuò ad abbracciarlo, a baciargli i capelli. I loro respiri piano si regolarizzarono, i loro cuori iniziarono un unisono battito tranquillo. James rialzò il viso e lei dischiuse le labbra, per accogliere un suo nuovo, lungo bacio. un lento bacio, mentre i raggi di una fredda alba li illuminavano, di rosa e d’oro, sulle loro labbra, finalmente unite.

Lily sorrise. James sorrise.

-grazie…- sussurrò lui.

lei scosse il capo. –ti amo.

E nella luce di quel nuovo giorno si baciarono ancora, pronti a ricominciare anche loro. Questa volta, insieme…

FINE

 

Dedico questa fiction a tutti gli amori che sembrano impossibili.

Un grazie enorme a tutti coloro che hanno seguito la mia storia e che hanno creduto in me…

Alla prossima!

Rosy_Francis

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: RoSyBlAcK