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Autore: Mary_Whitlock    02/01/2012    7 recensioni
Non esistono angeli e diavoli nel mondo umano come in quello vampiro, proprio come il tao il mondo è formato da persone bianche e nere ma in ogniuno di queste c’è sempre un punto diverso, un punto nero in un mare di bontà e un punto bianco in un mare di distruzione. Non che questo riesca sempre a prendere il sopravvento su una persona ma spesso lo porta a fare scelte sbagliate, soprattutto se spinto da un sentimento forte come l’amore. E’ di questo che parla la mia storia, di gelosia, di imbrogli, di angeli troppo cattivi e di diavoli troppo buoni.
DALLA STORIA:
- Jasper – ripete lei facendo un sospiro.
- Maria – rispondo io bloccando la mano che istintivamente era pronta richiudere la porta – Cosa vuoi da me? Cosa vuoi ancora?-
- Il tuo aiuto. Ti prego, ti scongiuro, ti supplico, aiutami ancora una volta-
CON GRANDE ONORE BETATA DA: AnnieMGreene
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale, Maria, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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 Always

 

 

- Rose – la mia voce uscì leggere dalle labbra facendo bloccare la bionda.

Erano ore che camminavamo senza sosta, erano ore che la seguivo senza fare domande ne controllare le sue emozioni ma ora eravamo al confine del Canada e volevo delle spiegazioni.

- Rose ti prego dimmi il perché di tutto questo – esclami mentre la preoccupazione di averla fatta soffrire cresceva in me.

- Io devo dare a te un perché? – rispose voltandosi e mostrandomi per la prima volta i suoi occhi pieni d’ira, quegli occhi di cui tanto avevo sentito parlare nei suoi racconti ma che mai avevo creduto potessero appartenerle – Io? Sei tu che devi dire a me il perché! Sei tu chi mi devi delle spiegazioni!-

La sua voce usciva tagliente e scaldata solo dalla rabbia. Nessuna traccia di quell’amore fraterno che era protagonista in tutti i nostri discorsi, nessuna traccia di quella sua tonalità dolce e leggera che sempre utilizzava nei miei confronti.

- Forza… perché? –

La guardai negli occhi pronti a darle una risposta, pronto a rispondere con altrettanta grinta, ma come bloccate le parole non uscirono, ma come se fossi muto la mia bocca restò aperta senza produrre alcun suono.

- Perché? – ripeté avvicinandosi tanto da far sfiorare i nostri nasi.


Alzai leggermente le spalle incapace di dare altra spiegazione.

Conoscevo finalmente cosa provavo per Maria, conoscevo finalmente il perché di quella felicità che mi invadeva quando la guardavo sorridere ma non ero ancora capace ad ammetterlo. Fin da piccolo ero sempre stato un gran oratore, tanto bravo da riuscire a convincere la gente che quello che dicevo era quello che gli bastava sapere, tanto bravo da convincere la gente che fossi una delle persona più oneste del villaggio. Ma in realtà non mi era mai piaciuto parlare di me. Certo non mi dava fastidio stare al centro delle attenzioni, sarei uno sciocco a non ammetterlo, ma appena mi si chiedeva di raccontare chi fossi ho sempre cambiato discorso o raccontato la mia storia saltandone pezzi rilevanti. Parlavo tanto ma in realtà non dicevo mai nulla, parlavo tanto ma la gente in realtà sapeva solo quello che io volevo che sapesse.

Non ero l’unico nella famiglia Cullen ad avere questo difetto, ad avere questa pecca. Rosalie era uguale a me.

Non saprò mai se questa incapacità derivasse dal fatto che quando non ti piace il tuo passato non ti va di parlarne o semplicemente da una caratteristica che si ha dalla nascita, so per certo però che è questo nostro comportamento che ci ha da sempre uniti.

Quando parlavamo con gli altri a volte ci trovavamo in difficoltà per le numerose domande, con noi no. Sapevamo parlare quando era giusto parlare, sapevamo fermarci quando era giusto fermarci, ma soprattutto sapevamo quanto per l’altro fosse difficile aprirsi in quel mondo.

Non mi piaceva raccontare di Jasper Whitlock come a lei non piaceva parlare di Rosalie Hale e questa informazione ci bastava.

Ma quella volta tutto era diverso, quella volta voleva sapere, quella volta era desiderosa di capire cosa provassi veramente, perché sapeva che dietro quell' alzata di spalle si celasse qualcosa di più grande, perché era certa che quel gesto non significasse nulla. 

Non avrebbe mollato come faceva di solito, non si sarebbe accontentata. Non quella volta.


- Perché?! – domandò ancora gettandomi con una spinta a terra ma senza ottenere da me altra risposta se non un “non lo so” forzato.

- Perché? – solo allora sdraiato sull’umido pavimento del bosco mi immersi nei suoi occhi rendendomi conto di un particolare che prima non avevo colto.

Quegli occhi aggressivi, quegli occhi che sembravano pronti ad aggredirmi in realtà racchiudevano tristezza e paura, sentimenti che si era impegnata tanto a nascondermi ma che quel leggero strato di lacrime avevano tradito.

-  Per voglia – risposi infine sussurrando e facendo un profondo respiro – per pura voglia –

Con un piccolo sorriso forzato si sedette accanto a me senza distaccare gli occhi dai miei, come se quella fosse una delle nostre numerose chiacchierate e non il mio interrogatorio.

- Si tratta però di una voglia diversa da come te la immagini – continuai alzando la voce e incapace di tenermi tutto dentro.


Proprio come Alice più di una volta mi aveva detto appena parli con qualcuno di un tuo problema non riesci più a fermarti, non riesci a bloccare quelle parole che se prima ti mancavano ora sembrano fin troppe nella tua mente. Continuano ad uscire una dopo l’altra senza che tu possa fare qualcosa e a ogni frase che pronunci senti la tranquillità farsi strada dentro di te, senti che da quel momento tutto sarà diverso perché ci saranno due persone a sorreggere lo stesso peso.


- E’ una voglia che unita al bene inconfondibile che nutriamo l’uno nell’altro, perché parti della stessa famiglia, diventa un’emozione nuova e bizzarra – dissi vedendo il sorriso sul suo volto aprirsi sempre di più - Un sentimento oscuro anche per me, empatico per eccellenza. Ma che alla base resta sempre quello: Voglia! –

- Hai pensato a Alice? – la sua voce riempì nuovamente l’aria dopo minuti di silenzio ma questa volta era dolce e tranquilla e i suoi occhi non mostravano che la paura che prima aveva cercato invano di celare – insomma eravate perfet… -

- Ho pensato a Alice – la interruppi prendendole una mano e cercando di tranquillizzarla – ma in quel momento non mi è importato più di tanto. La volevo Rose, più di qualunque altra cosa. Inizialmente mi era venuto in mente che potesse essere perché ero più animale che uomo ma poi o capito che quella era più una scusa che inventavo per nascondere i miei veri sentimenti. Ero distrutto Rose, non sapevo quanto potessi reggere ancora. Quando Alice mi ha usato mi sono visto il mondo crollare addosso, ho visto tutte le promesse che mi aveva fatto scomparire. Non la voglio più vedere, non la voglio più sentire… non la voglio più. Non mi interessa se avesse scoperto tutto anche ora, non mi interessa se ci rimarrà male quando vedrà che io e Maria siamo nuovamente riuniti. Non mi importa. Maria c’era quando lei non c’era -

- Maria sa sedurti J – rispose lei sospirando – Non l’hai ancora capito dopo 100 anni di schiavitù nei suoi confronti? Non hai ancora capito che stai ricadendo nello stesso errore? Possibile che sei così dannatamente stupido?! –

- L’hai detto pure te! – inveii io lasciandogli cadere la mano irritato da come non si fidasse di me, irritato da come non si fidasse di Maria – Hai detto sì o no che era diverso? Hai detto sì o no che dovevo darle un’altra possibilità? -

- Ho detto che è diverso dalla mia situazione – sottolineò senza alzare la voce e avvicinandosi di più a me - Ti ho detto di non ucciderla. Mi sono anche io affezionata in qualche modo a lei Jasper, è molto più simile a me di quanto mi aspettassi, ma mai...mai permetterò che tu ricada nello stesso errore. Ti voglio troppo bene per vederti soffrire -

La sua mano si strinse nuovamente intorno alla mia mentre i suoi occhi diventavano nuovamente lucidi di quelle lacrime che mai più avrebbe pianto – Sei il mio fratellone e lo sarai sempre –

Sorrisi leggermente lasciandomi poi avvolgere dalle sue braccia protettive.

Solo Rose sapeva darmi quell’affetto, solo Rose sapeva veramente farmi sentire completo.

Sembrerà buffo ma quella ragazza tanto fredda quanto dolce, quella ragazza che sembra non aver bisogno di affetto ma che ne aveva bisogno più di chiunque altro, quella ragazza che seguirei fino in capo al mondo pur di non perdere, quella ragazza mi fa sentire a casa. Era l’unica che veramente mi aveva accettato, era l’unica che mi chiamava “Fratello” non per convenienza, era l’unica con la quale potevo sedermi su un letto e raccontare di tutto. Con Rose tutto era più famigliare, tutto era diverso. E anche se in quella famiglia sarei sempre restato solo il marito di Alice, anche se la mia famiglia sarebbero per sempre restati Peter, Charlotte e Maria, lei avrebbe sempre fatto parte della mai vita.

- Non è diverso solo dalla tua situazione… ma anche… ma anche dalla mia – la mia voce uscì fievole dalle mie labbra mentre la vedevo sciogliere l’abbraccio e fissarmi interrogativa.

- Che cosa intendi dire? –

- Intendo dire che io sono diverso da quello che ero una volta – risposi sospirando -  Sai questa notte non so bene cosa è successo ma dopo che…diciamo che avevamo compiuto l’atto come sempre, dopo che avevamo fatto una cosa veloce senza amore, l’ho bloccata prima che potesse uscire, l’ho rivoluta con me. Certo non è che le situazione sia cambiata ma alla fine si è sdraiata e siamo restati lì per ore senza fare nulla. Mai era successa una cosa del genere... non con Maria –

- Ma perché? –

- Perché questa volta sono più mortale che immortale – risposi afferrandole le mani – Lei è diversa ma lo sono anche io. Io la voglio ma in maniera diversa e lei vuole me ma in maniera diversa. Fammi riprovare ti prego. Fidati di me. –

- Mi fido ciecamente di te – rispose lei sorridendo a malincuore – Ma se proverà anche solo a torcerti un capello non avrò problemi a riservarle lo stesso trattamento di Royce -

Sorrisi debolmente a quella che ero certa essere una battuta ma anche un tra le più grandi verità.

E mentre il sole cadeva nel mare, e mentre il cielo si dipengeva di rosso strinsi la sua mano più forte, consapevole dell'amore che provava per me e che io ricambiavo, consapevole che mai mi avrebbe abbandonato, consapevole che mi avrebbe sostenuto nei momenti più difficili.

Consapevole che saremmo stati insieme

Per sempre.

 

 

 

Ok finalmente pubblico.

Mi scuso più che con voi con la mia beta, nuovamente pubblico senza di lei e questo non può che farmi rimanere male... ma probabilmente è partita, fortunata lei, e io non posso proprio non sfruttare le vacanza di natale per aggiornare. Per lo meno questo è stato un capitolo abbastanza facile da scrivere e devo dire che mi piace abbastanza perchè fa vedere quel rapporto che tanto adoro dei miei due personaggi preferiti. Sopratutto mi è piaciuto poter mostrare la parte dolce e nascosta di Rosalie anche se mi sembra di farlo da tutta la storia. Questo rapporto lo rafforzerò ancora perchè semplicemente io adoro gli Hale e voglio dargli la loro parte.

Spero sia piaciuto anche a voi.

Poi finalemnte si è capito cosa prova Jasper per Maria... sono felice soparatutto di essere riuscita a capirlo bene io! Inizialemente non sapevo proprio come spiegarvelo.

Vi avviso che il prossimo capitolo a mio parere sarà un po' noioso ma sereve assolutamente... è uno di quei capitoli definibili di passaggio ed è inevitabile... l'unico problema è che sarà tutta una pov Maria e pensare di doverla scrivere mi viene male-.-" Ma solo lei può sapere certe cose quindi...

Comunque vi ringrazio tanto per esserci sempre, come già detto mi ha sorpreso vedere come siano arrivate tante recensioni dopo averlo bloccata... davvero un successo :)

Non so cos'altro dirvi... se non che spero vi sia piaciuto (si lo so sono ripetitiva ma ci tengo davvero tanto) e che io possa aggiornare presto.

Bacioni e grazie come al solito alle mie stelle e chi mi segue anche se in silenzio

Mary

   
 
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