Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: neamh    31/01/2012    7 recensioni
"Una persona li aveva uniti (volutamente, lo sapevano bene entrambi), li aveva costretti a frequentarsi e li aveva spinti a considerare lati dell'altro a cui mai avevano pensato.
Perchè erano sempre stati la Mezzosangue so-tutto-io e il Principino delle Serpi.
Niente sarebbe dovuto cambiare." (capitolo 17)
Un nuovo arrivo ad Hogwarts: è bella, bionda ed è una Malfoy. Con il brutto vizio di intromettersi negli affari amorosi del suo cuginetto...
A volte, però, persino i cupido restano intrappolati nella loro ragnatela di romanticismo...
Ecco la mia seconda fiction, dedicata alla mia migliore amica Jessica!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
debolezze
Capitolo 28:  Debolezze


I due si guardarono negli occhi, scambiandosi uno sguardo allarmato e scattarono in piedi. Draco si infilò la felpa e diede un’aggiustata al letto, mentre Hermione si riallacciava la camicetta.

Si coprì con il Mantello e si avvicinò alla porta per uscire, ma, mentre metteva la mano sulla maniglia qualcuno bussò.
I tre si sentirono gelare.
Draco lanciò un’occhiata a Cassy. Sii naturale …
La bionda afferrò un libro a caso dal comodino e si mise a leggere sulla poltrona.
La Grifondoro nel frattempo si mise affianco alla porta, pronta ad uscire all’entrata dell’ospite.
“Avanti” disse Draco, cercando di apparire rilassato.
Lucius Malfoy entrò nella stanza, sbattendosi la porta alle spalle. Hermione era in trappola, ma almeno era invisibile.
“Draco” si scambiò un cenno di saluto con il figlio “Cassy” si rivolse alla ragazza che scattò in piedi. “Vuoi sederti, zio?” chiese educatamente quella, accennando alla poltrona su cui era seduta fino a poco prima, ma l’uomo non le rispose, intento com’era ad esaminare la camera.
Hermione, in un angolo, cercava di rimanere immobile e di respirare più silenziosamente che poteva. Sentì lo sguardo di Malfoy senior passarle attraverso ed indugiare un attimo nel punto in cui si trovava. Trattenne il fiato, ma quello passò oltre. Da dov'era vedeva l’espressione impassibile di Cassy e quella torva che Draco riusciva a mala pena a celare.
“A cosa dobbiamo la visita, padre?” chiese. “A un padre serve un motivo per venire a visitare il figlio?” La Grifondoro notò Draco frenare una risata sarcastica, mascherandola con uno dei suoi ghigni.
Lucius posò lo sguardo sul figlio. “Come ti sei conciato?” gli fece notare “Sembri un babbano” non nascose il moto di disgusto che quel termine gli procurava. Hermione si ricordò improvvisamente quanto, anche nei momenti in cui più aveva odiato Draco, lo aveva sempre preferito al padre. Ora che lo conosceva meglio sapeva che la somiglianza tra i due era più apparenza che altro.
“Comunque sono venuto per parlare con i tuoi professori. Vengo ora dall’ufficio del professor Piton.”
Draco cercò lo sguardo di Hermione alle spalle del padre, anche se sapeva che non lo avrebbe potuto vedere. Dannazione …
“Cosa – Cosa ti ha detto?”
“E’ il tuo ultimo anno, voglio che tu esca bene da qui. Mi ha detto che hai avuto un calo nei mesi passati, ma ora i tuoi voti si stanno riprendendo.”
“Piton dice che è piuttosto normale, anche tra i migliori studenti.”
“Quindi non c’è un motivo particolare?” Per un istante il figlio ebbe la terribile tentazione che lui sapesse. Scosse la testa, incapace di dire altro.
Lucius lo guardò fisso. “Non c’è qualcosa che ti distrae, vero? Il Quidditch? Una ragazza?” ipotizzò.
Draco fu preso dal panico, ma intervenne Cassy a salvarlo.
“Hai parlato anche di me al professor Piton, zio?” gli chiese.
Quello rivolse la sua attenzione alla ragazza. “Certo. Dice che sei una studentessa brillante. Una delle migliori che abbia mai avuto. E ha aggiunto che non hai problemi a tenere testa alla Granger.” Draco ebbe un attacco improvviso di tosse solo al sentir pronunciare il nome. “Non che io avessi dubbi: una Malfoy non può certo essere battuta dalla prima mezzosangue che passa.”
B o o m
Lucius si voltò di colpo verso alla sua destra, ma non vide niente di sospetto, nonostante il rumore.
Hermione trattenne il respiro e si maledisse mentalmente: aveva colpito il comodino di Draco, facendo cadere un libro.
Glielo tirerei volentieri in testa questo libro.
“A proposito di quella sangue sporco” continuò Lucius, rivolto sempre alla nipote “Mi hanno riferito che tu e lei siete grandi amiche.”
Se Draco e Hermione avevano fatto di tutto per nascondersi, lei e Cassy non ci avevano neanche pensato.
“Vero” ammise semplicemente quella. “E’ una ragazza intelligente, la sua amicizia mi fa comodo.”
Lucius era a dir poco colpito da quella risposta “E ti sembra adeguato?” le chiese, ma non le diede il tempo di rispondere “Girano voci anche su una tua presunta relazione con un certo Bambino Sopravvisuto …”
A parlare di Hermione non aveva problemi, ma l’argomento Harry Potter era fuori questione. “Fra me e Potter è finito tutto tempo fa” rispose con tono piatto, maledicendosi mentalmente perchè solo nominarlo le faceva un effettaccio.
“Potter?” Lucius scoppiò in una risata fredda “Speravano mi stessero mentendo. Ci mancherebbe solo che finissi con l'imparentarmi con quella sottospecie di eroe dei miei stivali. Non sarebbe degno neanche di lucidare i miei calderoni, figuriamoci di diventare mio nipote." Guardò Cas, stavolta più serio "Dopo le voci che sono circolate a Capodanno non possiamo permetterci un altro scandalo ...”
“E tu?” si rivolse improvvisamente al figlio “Le permetti di frequentare certe compagnie?”
“Permetti?” era Cas ad obbiettare. “Io frequento chi mi pare e piace, non ho bisogno di avere il permesso da nessuno.”
“E in questo modo costringi mio figlio a frequentare certa gente …”
“Già, gli ho puntato la bacchetta alla tempia” commentò sarcastica.
“E questo che vorrebbe dire?” lo sguardo di Lucius era rivolto di nuovo verso il figlio.
“Niente, non vuol dire niente” rispose Draco, ignorando lo sguardo della cugina che lo invitava a parlare.
“Tu non hai niente a che fare con loro, vero?”
“Certo che no”
Sentì lo sguardo indagatore del padre ancora su di sé. Doveva mettere a tacere ogni suo dubbio.
“Oh andiamo, padre. Secondo te io vado a perdere tempo, a sporcare il mio sangue, con la mezzosangue e con quell’idiota di San Potty?” lo disse deciso, stampandosi un bel ghigno in faccia che convinse Lucius.
Hermione sentì un pugno allo stomaco. Una piccola parte di lei le urlava che lo stava dicendo solo per la presenza del padre, ma sapeva che quella giustificazione non era abbastanza. Non dopo tutto quello che c’era fra di loro. Non dopo quello che lei si era accorta di provare.
Draco guardò Cassy, che lo fissava scuotendo la testa: era delusa.
Cercò di non pensare al fatto che lì, da qualche parte, c'era anche lei
“Beh, io sono stufa di sentire certi discorsi. Buon ritorno a casa, zio” Cassy prese e uscì, lasciando aperta la porta abbastanza a lungo da permettere anche il passaggio di Hermione, il cui Mantello la sfiorò. Cercò di fermarla in qualche modo ma sapeva di non poterla chiamare. Lasciò quindi che se ne andasse: stavolta Draco l’aveva combinata grossa.
Prima di chiudere la porta sentì Lucius chiedere informazioni al figlio sul suo mal di schiena.


Una parte di lei voleva trovare Hermione, anche se sapeva che non sarebbe stato facile. Nascondersi in un castello grande come Hogwarts non era difficile, soprattutto da invisibili.
In quel momento, però, la sua migliore amica non era la sua priorità. La discussione con Lucius le aveva aperto gli occhi: cosa stava facendo? Mentiva spudoratamente come Draco?
Sapeva dov’era a quell’ora.
Si incamminò verso il campo di Quidditch, pensando a cosa dire.
Più si avvicinava e meglio distingueva le sagome dei giocatori di Grifondoro, intenti negli allenamenti. Riconobbe Harry volare lì vicino, intento a provare qualche acrobazia. Si arrestò a mezz’aria quando la vide. Si avvicinò al resto della squadra e disse loro qualcosa, per poi volare verso di lei e atterrarle affianco.
Non gli diede neanche il tempo di scendere dalla scopa: lo afferrò per il mento e lo baciò.
Harry, preso alla sprovvista, non esitò a rispondere. Si godè il momento fino in fondo, terrorizzato dall’idea che, separandosi da lei, avrebbe scoperto che si trattava solo di un sogno.
Ma il sorriso che aveva sul volto Cassy spazzò via ogni suo dubbio.
“Che – Che significa questo?” le chiese.
La ragazza lo guardò negli occhi. “Che voglio stare con te. E non mi importa che tu sia Harry Potter.”
“Quindi tutto quello che è successo …?”
“Abbiamo sbagliato entrambi, mettiamoci semplicemente una pietra sopra e andiamo avanti …”
“Insieme?” “Insieme”
Harry la afferrò per la vita e la baciò.

Entrò in biblioteca certo di trovarla lì.
La vide seduta al suo solito tavolo appartato, china su un volume di antiche rune.
Le si avvicinò da dietro “Ti devo parlare.”
La ragazza si voltò a guardarlo “E hai scelto di farmi un agguato in biblioteca perché sai che qui non posso urlare e farti una scenata?”
“No, solo perché sapevo che saresti stata qui.”
“Beh, comunque non ho intenzione di ascoltarti o di sorbirmi qualsiasi tipo di giustificazione da parte tua, quindi risparmia il fiato.”
Draco sbuffò: sapeva che sarebbe stato difficile. “Io posso spiegare”
“E’ quello che dicono tutti”
“Che cosa avrei dovuto dire a mio padre? Lo sai come è fatto …”
“Non mi pare che Cas si sia fatta tutti questi scrupoli …”
“Lei può permetterselo, io no!”
Hermione si stampò un ghigno sul volto “Nel senso che lei ha le palle per farlo e tu no?” chiese sarcastica.
Draco scosse la testa “Sai che non penso certe cose … Te l’ho detto …”
La ragazza rise “Rifilarmi due paroline dolci per portarmi a letto non è mica questa grande dichiarazione d’amore”
Quella parola lo mise a disagio“Chi ha mai parlato d’amore?”
“Già …” Hermione sentì le lacrime salirle agli occhi: quanto era stata stupida.
Lui si accorse di quella reazione e cercò di prenderle la mano, ma lei la ritrasse.
“Io sono proprio un’idiota!” ormai non riusciva più a frenare il pianto “Ho veramente creduto che tu non fossi lo stronzo che pensavo, invece lo sei. E sei anche così debole da non riuscire ad ammettere a tuo padre che ci frequentiamo, figuriamoci che stiamo insieme.” Si era alzata in piedi, incapace di stare ferma. “Ma questo non è stare insieme, è solo una continua presa per il culo. E io che ho addirittura pensato di essermi …” Non riusciva a dirlo, ora meno che mai.
Draco la fissava, senza riuscire a dire una parola.
La ragazza raccolse tutte le sue cose “Io e te abbiamo chiuso!” e corse via senza voltarsi.



Spazio dell'autore
Vi avevo promesso la litigata ed eccola qui. Lucius, come immagino avevate presvisto, non porta mai serenità, ma la sua visita è stata molto utile a Cassy ....
Spero che siate contenti per lei e Harry. Tra Draco e Hermione non mancheranno i problemi, invece, ma se non ne avessero non sarebbero loro ...
A presto!
Mary
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: neamh