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Autore: Stardust_    31/01/2012    1 recensioni
Juliette, Jules per gli amici, frequenta il 3° anno di Hogwarts, è stata smistata nei coraggiosi e puri di cuore, i grifondoro. Un giorno, incontrò Fred e...
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nervosismo.



Le due ragazze rimasero per parecchio tempo davanti quella pergamena decorata con ghirigori di tutti i colori; le loro espressioni erano comunque le stesse, ferme, decise facce di tue idiote convinte di aver visto la Madonna (?). Sarah fu la prima che gridò, guardando felicissima e con le lacrime agli occhi dalla gioia l'amica, ancora confusa sul quel che sarebbe potuto succedere. I balli scolastici erano qualcosa di inutile, di stupido e di completamente noioso; Jules era convinta di questo, anche perché nessuno l'aveva mai invitata a ballare o a chiacchierare di qualcosa, di qualunque cosa. Passarono pochi istanti prima che le due grifondoro si misero a saltellare come delle deficienti, gridando e piangendo allo stesso tempo; non importava se qualcuno le poteva vedere… nelle loro testoline vagava il pensiero che i due le avrebbero potute invitare a ballare un lento sotto il cielo (finto) stellato della Sala grande. Ovviamente erano solo fantasie, che però nella mente delle ragazzine passarono piuttosto osservate e favorite rispetto alle altre.

"Ok, tranquilla Jules… magari Fred e Spike ci inviteranno, o magari li vedremo vestiti tutti agghindati e balleremo con loro" diceva Sarah euforica, tenendo l'amica per il polso, stringendola sempre di più. Questa, si contorse in una smorfia di dolore, e le ci volle un po' prima di riuscire a liberarsi da quel bracciale di dita ormai ancoratosi al suo corpo. Spike era l'altro ragazzo, quello di cui la bionda era follemente cotta. Lei era solita innamorarsi dei ragazzi più grandi, ma questo era veramente carino, la castana lo doveva ammettere, sembrava un angelo con quei suoi occhi azzurri e i suoi capelli ricci e scuri.

"Ok Sarah, però non ti montare troppo la testa, insomma… ci abbiamo parlato solo una volta, non credo vogliano davvero invitarci al ballo scolastico" disse Jules malinconicamente, guardando in basso e massaggiandosi il polso ancora rosso. Alle parole della grifondoro, l'altra sembrò morire improvvisamente, come un girasole di notte, afflosciato sul suo verde e lungo gambo. Gli occhi pieni di speranze e felicità si spensero, e la bocca da un enorme sorriso mutò in una smorfia, quasi offesa dalle parole di Jules. "Beh, tu pensa quello che vuoi. Io continuo a sognare!" rispose incrociando le braccia e alzando la testa. Sarah era veramente capace in materia ragazzi, il problema era l'amica, la quale, in caso si trattasse di una materia, non sarebbe capace di prendere la sufficienza.

Le due ripresero a camminare nel lungo corridoio, fino ad arrivare in sala comune, stranamente vuota.

 

- - - - - - - -

Le due entrarono nel dormitorio; dentro non vi era nessuno, come dopotutto aveva immaginato Jules. A quell'ora erano tutti in biblioteca a studiare o a fare i compiti, tutti tranne loro, che furbamente si erano avvantaggiate tutto pochi giorni prima. La ragazzina con i capelli scuri si buttò sul letto, posizionato a sinistra della prima finestra presente nella stanza; si portò le mani alla fronte, quasi per sentire se aveva la febbre, e se quel che le stava succedendo poteva viverlo lucidamente. "Ok, mettiamo il caso che ci invitino, come ci vestiamo??" diceva Sarah, camminando nervosamente avanti e indietro per il dormitorio, slacciando il cravattino dei grifondoro che aveva intorno al lungo collo. Era stressata, e si vedeva da come il suo respiro diventava sempre più affannoso parlando di quel ragazzo di cui era tanto innamorata. Parlava di abiti ampi, corti, attillati, senza o con le spalline, color canarino, blu, rossi, rosa confetto… Jules stava esplodendo, perché doveva vestirsi bene per un ragazzo?! Se a lui piaceva veramente sarebbe andata bene comunque, senza bisogno di agghindarsi eccessivamente.

Ovviamente la ragazzina tenne tutto per se, senza dire nulla a Sarah delle strani e folli idee che le passavano per la testa; in tutti quegli anni passanti con la bionda, aveva imparato che non era buona cosa il suo essere nervoso...

  
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