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Autore: londra555    12/02/2012    13 recensioni
C’era una volta un regno dove tutte le creature vivevano in pace e tutti erano felici. La regina di quel regno aveva una figlia bellissima, con i capelli color dell’oro e gli occhi del colore del cielo nelle mattine d’estate.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Siamo arrivati alla fine! Sinceramente non so come ringraziarvi per le splendide recensioni! Quindi mi limito a un banale ma sentito: grazie!!! Un abbraccio a tutti voi.

Settima parte

Entrarono nella grande sala del trono mano nella mano. Lord Tubbington un paio di passi più indietro. Il re e la regina si alzarono contemporaneamente con un sorriso incredulo sui loro volti. Fecero un rapido movimento e si lanciarono ad abbracciare la propria figlia che dovette lasciare la mano che stringeva a malincuore. Dopo diversi minuti di abbracci, sorrisi e parole d'affetto la situazione tornò più calma. Il re, dopo aver ripreso il suo posto fu il primo a parlare, mentre la regina fissò per un attimo la principessa Brittany che stringeva di nuovo la mano di Santana.
-Ma dicci, tesoro! Dov'è il principe Finn?
-Non ne ho idea, padre.
-Come? E allora chi è il baldo cavaliere che ti ha salvata e che ti sposerà?
-Non c'è nessun cavaliere, padre – continuò sorridendo.
-Come? Sei scappata da sola?
-Sai benissimo qual'era l'incantesimo. Non mi sarei mai potuta liberare da sola. Solo una persona poteva salvarmi.
Santana iniziava ad essere nervosa, il re evidentemente non voleva capire la situazione perché era tutto abbastanza ovvio. E questo non poteva essere un buon segnale.
-Tesoro. Mi vuoi dire chi dobbiamo ringraziare allora? - domandò di nuovo ignorando volutamente le mani delle due fanciulle intrecciate.
-E' proprio al mio fianco, padre.
Il re dovette rendersi conto che, a quel punto, era difficile continuare a ignorare quello che aveva davanti. Saltò in piedi, un poco rosso in viso.
-Cosa? Non scherziamo! Santana è una giovane dama, non avrebbe mai potuto salvarti! Adesso voi due mi dite come sono andate le cose esattamente.
-Io la amo, padre.
Il re boccheggiò un paio di volte, si voltò per guardare con la coda dell'occhio la regina che aveva uno sguardo enigmatico. Ma, dato che non sembrava intenzionata a intervenire si vide costretto a proseguire.
-Questo non può essere! Io non te lo permetterò! Domani stesso Santana verrà rispedita nel suo regno e manderemo una spedizione per cercare di ritrovare il principe Finn e finalmente potremo celebrare il matrimonio.
La principessa strinse forte la mano di Santana e aprì la bocca per protestare, ma una voce profonda la anticipò.
-Vale davvero così poco la parola di un re?
La sala intera si voltò con spavento, quella voce era inconfondibile.
-Tu! Come osi presentarti ancora qui, strega? - domandò il re.
-Ovviamente vengo per ricordarti le tue parole e le tue promesse – la strega Sylvester gli lanciò un'occhiataccia, poi mosse il volto per incrociare rapidamente lo sguardo con la principessa, che sorrise appena.
-Quelle parole non valgono! Doveva andare in sposa ad un principe!
-No, doveva andare in sposa al suo vero amore! - ribadì la strega.
La regina si alzò lentamente dal trono. I suoi occhi si fissarono sul volto della strega e iniziò ad avvicinarsi piano. Nella sala cadde un silenzio tombale. Quando fu a meno di un metro si fermò. La guardò a lungo, sempre con quell'espressione enigmatica che, alla fine si aprì in un sorriso.
-Sei tu, Sue?
-Mi riconosci dopo tutti questi anni? - sospirò.
-Ti ho cercata a lungo, quando mio padre ti ha allontanata da me. Ma eri sparita.
-Cosa sta succedendo? - Chiese confuso il re.
-La strega Sylvester è la mia cugina Sue. Quando eravamo piccole lei viveva con noi al castello -iniziò a spiegare la regina -Poi, un giorno, quando io avevo appena 12 anni e lei era poco più grande a causa di un errore sono caduta nel lago. Sue cercò di salvarmi ma non ci riusciva da sola, per fortuna da quelle parti passava uno dei guardaboschi di mio padre che mi tirò fuori dall'acqua. Altrimenti sarei affogata quel giorno. Purtroppo il re, mio padre, pensò che l'incidente fosse stato causato volontariamente da Sue per poter ereditare lei il regno. Non ascoltò nessuno, nemmeno me. La bandì, allontanandola. Da allora non più saputo niente. Anche se l'ho cercata a lungo.
-Sono tornata per poterti proteggere anche se da lontano. Sapevo che non era colpa tua. Poi è nata la principessa Brittany. E ho iniziato a nascondermi sotto gli abiti di una vecchia per poterla conoscere e mi ricordava di te da giovane. L'ho amata come se fosse la mia stessa figlia. E merita di essere felice.
La regina le sorrise, accorgendosi che tutto quello era stato fatto solo perché aprissero gli occhi.
-Santana! - disse a voce alta dopo un secondo.
La ragazza diventò rossa e scattò sull'attenti balbettando qualcosa.
-Vorrei sapere se hai qualcosa da dire – continuò la regina dopo essersi accorta che la giovane non avrebbe smesso tanto presto di balbettare senza una richiesta diretta.
Santana spalancò gli occhi e fu tentata di scappare. Ma poi sentì la mano della principessa Brittany che la stringeva con forza e prese un profondo respiro.
-Mia regina, io amo Brit, voglio dire, la principessa! Darei la mia vita per lei. La prego non mi separi da lei.
La regina sorrise.
-Amore mio, sai benissimo che questo non è proprio possibile, possiamo trovare un'altra soluzione – iniziò il re.
-Fai silenzio tu! Sei il principe consorte e non rispetti la parola data! Che razza di esempio per il popolo! Ma non importa perché il potere è nelle mie mani e io dico che le nozze si faranno alla prossima luna!
Brittany sorrise felice e si voltò per guardare Santana che aveva un espressione un poco incredula ancora. Le prese il volto e la baciò dolcemente sulle labbra.
Lord Tubbington faceva le fusa soddisfatto mentre pensava:
e vissero tutti felici e contenti!

Ma nel bel mezzo di quel pensiero suonarono le trombe e il banditore ufficiale del regno entrò trafelato e con un espressione confusa in volto.
-Il principe Finnocenzio terzo e … - si schiarì la voce – una vasca da bagno in bronzo!
Tutti si voltarono curiosi verso il principe che entrava con un enorme sorriso sul volto e appena dietro di lui, come annunciato, quella che effettivamente sembrava una gigantesca vasca da bagno di bronzo piena d'acqua spinta da una dozzina di uomini.
-Regina, re, principessa Brittany! Che piacere vedere che siete sana e salva! Sono tornato con delle novità!
-Oh, principe Finn! Mancavi solo tu, ci siamo chiesti dove fossi finito, non avevamo tue notizie da quando sei partito – disse la regina.
-Si mia regina! Quando ho lasciato il castello mi sono subito diretto verso la mia meta e mi sono imbattuto nel castello dove era tenuta imprigionata la principessa! Ma con grande stupore, dopo aver superato le prove non ho trovato ad attendermi la principessa Brittany!
-Aspetta com'è possibile? Ma dove sei andato? - domandò curiosa la regina.
-Al sud naturalmente!
-Al sud? Ma ti avevamo detto chiaramente che era al nord! Ti ho anche accompagnato sino al sentiero che avresti dovuto seguire – esclamò il re.
-Oh... era al nord? Che strano pensavo fosse al sud – iniziò pensieroso il principe.
-Non preoccuparti, sono sicura che sia stata la nostra Sue a confonderti con qualche innocente incantesimo perché sapeva che tanto non potevi salvare la nostra Brittany – disse la regina rivolgendo un sorriso affettuoso alla sua ritrovata cugina.
Questa sollevò un sopracciglio e scosse la testa.
-Io non ho fatto proprio niente con questo qui! Credo che sia così di natura.
Il principe Finn sembrava confuso da quello scambio. Semplicemente decise di lasciar perdere e continuare.
-Dicevo, ho superato le prove e ho sentito una voce melodiosa. E li ho trovato la donna che amo e che amerò per sempre! Le ho anche già chiesto di sposarmi... ma c'è un problema!
In quel momento si sentì una melodia dalla vasca e lentamente apparve una figura di una creatura metà donna e metà pesce. La sirena sorrise al suo pubblico salutando con la mano e poi iniziò a cantare.

Rachel mi chiamo
e tutte le creature del mare amo
giacché mio padre è Tritone
senza alcuna discussione
una strega cattiva mi imprigionò
gelosa della mia voce, si vendicò
lasciandomi sola in un castello
a cantare un solo ritornello
aspettando che il vero amore
arrivasse per conquistare il mio cuore.



Santana guardava e, soprattutto, ascoltava quella creatura con faccia sconvolta.
-Ma parla sempre così? Mi dispiace principe Finn effettivamente è un problema -disse alla fine, dando voce al pensiero della maggior parte delle persone li dentro.
-Cosa? Non è quello il problema! Quello non è adorabile? - domandò il principe Finn con sguardo innamorato.
-No! - dissero allo stesso tempo Santana, la strega e Lord Tubbington.
-Comunque il problema è che lei deve vivere in acqua e io invece non posso!
Rachel gli sorrise e poi prese un respiro per iniziare di nuovo a cantare.

Questo è quello che sono
non posso stare con lui sul trono
finché non...


-Si si! Lascia che sia lui a parlare! - la interruppe immediatamente Santana tra i mormorii di assenso.
-Quindi abbiamo bisogno di un incantesimo per trasformarla in umana! - finì il principe.
-Aspetta un momento! Io ho un'altra idea! Perché non troviamo un incantesimo che possa trasformare il principe Finn in tricheco e ci liberiamo di entrambi? - domandò Santana.
Lord Tubbington non riuscì a trattenere una risata. E anche la regina dovette nascondere un sorriso. La principessa Brittany era troppo presa dal guardare la sua Santana per interessarsi a qualunque cosa stesse succedendo.
-Oh quindi tocca a me? - chiese perplessa la strega.
Il principe la guardò speranzoso.
-Va bene – disse alla fine a malincuore -Ma da umana parlerà in modo più o meno normale!
Poi fece una smorfia poco convinta per quello che stava per fare e pronunciò poche parole.
Una luce avvolse la sirena che in pochi secondi si trovò con due nuove gambe abbracciata al principe Finn che l'aiutava nei suoi primi passi.
La regina sorrise avvicinandosi alla figlia.
-Credo che sia arrivato il momento di festeggiare! Andiamo nella sala dei banchetti!
La folla si mosse lungo il corridoio obbedendo felice a quella richiesta.
Brittany camminava abbracciata a Santana che aveva una strana espressione preoccupata sul viso. La principessa le diede un bacio sulla guancia.
-Cosa c'è che ti preoccupa San?
-Niente, Brit.
-Non mentirmi. Cosa c'è che non va?
Santana sollevò gli occhi timidamente.
-Sto pensando a una cosa.
-Puoi dirmi tutto.
-Ecco tu sarai la regina e avrai bisogno di un erede e io...
-Oh San! Non essere sciocca! Dovresti saperlo che nelle favole i bambini li porta la cicogna! - disse abbracciandola ancora più stretta.
Pochi passi dietro Lord Tubbington sorrise. Questa volta lo poteva pensare davvero:
e vissero tutti felici e contenti.
  
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