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Autore: rose_jh    12/02/2012    9 recensioni
- Tu lo sapevi! - dissi isterica a bassa voce. Alzò le spalle ridendo ancora.
Lo colpii di nuovo. - Tu lo sapevi e non mi hai detto niente! - sbottai poi, a tono normale. - Ho sbagliato a darti fiducia, sei solo un egocentrico del cavolo, ti odio troppo Mal… -
- Sssh! - mi tappò la bocca con una mano, con l’altra avvicinò il mio viso al suo attraverso la mia nuca e mi baciò a lungo la guancia, provocando degli “uuh” e delle risate dei ragazzi. - Penso di preferirti mentre dormi. - appurò sorridendo sulla destra.
Provai ad allontanarlo da me con le mani, inutilmente, quindi mi arresi e gli morsi un dito. - Cazzo - imprecò ritraendo la mano e massaggiandosela. - devo chiamarti leoncino. - fece poi ridendo.
Mi sistemai i capelli e mi allontanai leggermente da lui, incrociando le braccia, senza neanche degnarlo di uno sguardo.
- Non dirmi che ti sei arrabbiata davvero! - esclamò accarezzandomi la schiena con una mano.
Mi girai a guardarlo e scostai la sua mano da me, incavolata. Alzai lo sguardo ai suoi occhi, ritrovando il suo viso in un’espressione infantile, con tanto di labbro sporto. Risi. - Vaffanculo, idiota! -
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prefazione;
 
Alex, Taty, Marty, Frenk e Rose sono cinque ragazze italiane, migliori amiche dalle elementari.
 
Alex è una ragazza alta e bella; ha i capelli castano chiaro mossi che le arrivano alle spalle e gli occhi castano scuro; è simpatica, solare, ha il sorriso perennemente stampato sulle labbra ed ha compiuto i suoi diciassette anni il  20 luglio 2011.
È una calamita naturale per i ragazzi, ma non si concede a nessuno di quelli che le si avvicinano. Fino ad ora è sempre stata single, in cerca del vero amore. È molto romantica e le piace vestire alla moda. La timidezza non è parte di lei e stare al centro dell’attenzione non le da per niente fastidio, anzi, è molto disinvolta in tutto.
Il suo sogno è pattinare: volteggia su pattini a rotelle e sul ghiaccio nella stessa facilità con cui respira e si è inscritta a Settembre nella rinomata scuola di Pattinaggio sul Ghiaccio di Londra “ Olympic Dream Ice School” (http://www.olympicdreamiceschool.com/). Grazie alle numerose gare che vince, riesce a mantenersi tra affitto e retta scolastica.
 
Taty ha gli occhi verdi e i capelli castani e lisci; è bella, dolce, romantica ma davvero molto timida ed impacciata con i ragazzi; ha compiuto i suoi diciassette anni il 31 marzo 2011.
Il suo sogno è la medicina: nonostante la sua natura facilmente impressionabile, adora in particolare la chirurgia. Dopo aver frequentato brillantemente i primi tre anni del liceo classico campano, si è inscritta allo University College London (http://www.ucl.ac.uk/) nella capitale inglese, per studiare medicina chirurgica e troverà lavoro a Settembre come libraia durante il pomeriggio, proprio a Londra.
 
Marty è una ragazza molto aperta che ama ridere, ma spesso la timidezza prende il sopravvento su di lei. Però, attraverso i suoi stupendi occhi nocciola, riesce a trasmettere tutto ciò che prova, senza aver bisogno di parole. Ha compiuto diciassette anni il 15 ottobre 2011.
Il suo modo di vestire è romantico e delicato, adora i colori chiari. La sua passione è la moda: ha un senso estetico eccezionale e confeziona i propri abiti da sé la maggior parte delle volte, e spesso anche per le amiche. Frequenterà il London College of Fashion (http://www.fashion.arts.ac.uk/) a Settembre, lavorando in una boutique londinese molto rinomata, pagandosi, come le altre, studi e affitto.
 
Frenk è un classico esempio di sfacciataggine, ma nel senso più positivo al mondo. È simpatica, scherza persino con gli sconosciuti ed è spesso grazie a lei che le altre riescono a sorridere nei loro giorni più brutti.
Ha due grandi occhi castani, dei capelli mori cortissimi ed il ciuffo tinto di rosso. È diventata maggiorenne il 27 agosto 2011, prima di tutte le altre.
È sempre disponibile ad aiutare il prossimo e la amano tutti: bimbi, giovani, anziani… persino gli animali.
Il suo sogno è diventare una veterinaria professionista, in quanto riesce ad esprimere la sua dolcezza al meglio proprio col mondo animale. Anche lei come Taty ha frequentato tre anni in un liceo in Campania, ma adesso frequenterà lo University College London (http://www.ucl.ac.uk/) studiando medicina veterinaria e lavorerà da assistente veterinaria.
 
E infine Rose, una ragazza dai capelli lunghi castani e gli occhi castani.
Dopo essere stata debole sempre, adesso è forte, decisa, pronta ad affrontare la vita di petto, perché non vuole ulteriori delusioni. È chiusa e riservata, odia essere al centro dell’attenzione e respinge tutti i ragazzi che le si avvicinano, anche se vogliono essere solo suoi amici, perché non vuole rischiare di innamorarsi ed è decisa nell’essere single: vuole esserlo fino alla maggiore età, in quanto non crede neanche alla squallida favoletta del “vero amore”.
Le piace occuparsi del suo aspetto; nonostante non lo dia a vedere, è sempre in cerca della perfezione, ha bisogno di sentirsi perfetta a livello estetico per nascondere le sue insicurezze. Ha compiuto diciassette anni l’8 giugno 2011.
Il suo sogno è scrivere: il suo mezzo migliore di comunicazione e proprio battere a computer tutte le sue emozioni, ma fino ad ora non ha scritto nessun libro. Ha frequentato i primi tre anni del liceo classico campano e adesso si è inscritta alla London School of Journalism (http://www.lsj.org/) e lavora come barista in un’importante discoteca Londinese.



 
Capitolo 1 : "Living the dream, baby!"
 
Era il 3 settembre 2010. Con la mano che ancora mi tremava, e con lo sguardo di quattro ragazze agitate, ma emozionate, su di essa, lentamente girai la chiave all’interno della serratura.
La porta si aprì.
Ci guardammo negli occhi velocemente, e dopo aver preso un respiro profondo, spalancai la porta di ingresso.
- Benvenute nella nostra nuova e bella casa, bambole. - ci disse Frenk interrompendo quell'imbarazzante silenzio, con un sorriso a trentadue denti.
Iniziammo a guardarci intorno con delle espressioni ebeti, poi, come per telepatia, buttammo a terra le valige e iniziammo a saltare e urlare come pazze per tutta la casa.
- Ehi, ma qui dentro fa freddo! -  urlò Taty che smise di saltare, imitando la voce di una bimba.
- Infatti, ma anche fuori… è appena iniziato settembre e quasi nevica! - mi lamentai, adocchiando il cielo dalla finestra del salotto.
- Quasi, tesoro. Niente neve tutto l'inverno. - ribatté subito Marty.
Spalancammo tutte gli occhi.
- Che?! - le domandò Alex. - Ah, sì, l'avevo sentito anch'io. Quest'anno stranamente non nevica, dobbiamo aspettare l'inverno del 2011. - continuò Taty. - Che cazzata mondiale. - sbuffò Alex.
- Adesso basta parlare del tempo. Siamo a Londra, e io la voglio vedere tutta! - interruppi la loro breve conversazione.
Ci catapultammo per le scale trascinandoci a catena, non appena finii di chiudere la porta.
Una volta fuori il portone di casa ci bloccammo sulla soglia, ancora tenendoci le mani.
Londra era bellissima e noi eravamo a bocca aperta.
Non potevamo ancora credere che i nostri genitori ci avessero lasciate andare a vivere nella capitale di un altro Paese. D'altronde eravamo quattro sedicenni e una diciassettenne, e nessuna di noi era molto affidabile.
A differenza di Taty e Frenk, Marty, Alex ed io non andavamo molto d’accordo con i nostri genitori.
I genitori di Taty e Frenk, sapendo che sarebbero andate a Londra per frequentare il college, non hanno fatto storie. E poi si fidavano ciecamente di loro.
Quelli di Marty invece erano venuti a mancare quando lei era piccola, ed era stata affidata ad una sua vecchia zia ancora zitella, la quale la odiava senza motivo. Un po’ come Cenerentola e la matrigna.
Infine, io ed Alex avevamo un rapporto complicato con i nostri genitori. Tutti e quattro erano sempre presi dal lavoro, non erano mai a casa. Io ero figlia unica, mentre Alex aveva un fratello di ventiquattro anni con cui aveva un rapporto splendido, che però aveva approfittato del suo matrimonio per scappare dalla prigione che molti chiamano “casa” a soli diciotto anni.
Dalla nostra prigione, noi, siamo scappate a sedici anni, venendo a Londra.
Avremmo trovato dei lavoretti part-time per mantenerci gli studi e l’affitto della casa, insieme a qualcosina che ci spedivano i nostri genitori verso la fine del mese.
 
- We’re living the dream. - sussurrai ricordando la famosa frase dei miei idoli, mentre tutte trattenevamo il fiato tenendoci per mano e guardandoci negli occhi nervosamente.
Le ragazze mi sorrisero e insieme urlammo: “LIVING THE DREAM, BABY!” , per poi scoppiare a ridere guardando gli sguardi dei passanti che pensavano fossimo matte.
Girammo tutto il giorno per Londra, divertendoci a prendere i Double-decker , mentre io scattavo foto a non finire e Marty comprava roba da mangiare in ogni bar, solo per conservarne le confezioni. Era una sua assurda mania, che però noi altre appoggiavamo ogni volta. In effetti non potevamo fare altrimenti: avevamo tutte manie strane, e dovevamo "sopportarci" l'una con l'altra.
 
Tornammo a casa verso le sei, sfinite, solo per aver girato un piccolo quartiere londinese, che rispetto ai nostri italiani sembrava enorme.
Dopo aver disfatto tutte le valige e sistemato i mobili di tutta la casa, già ammobiliata, a nostro piacimento, ci sparpagliammo sulle poltrone e sul divano che avevamo piazzato davanti la nostra Tv.
Dopo un lungo combattimento per avere il telecomando, Alex si alzò in piedi e lo fregò a tutte le altre.
Iniziò a girare i canali.
- X FACTOR! - urlò lei dopo un po'.
- Sì, stupendo, lascia qui! - le disse Marty.
- Cavolo, ci siamo perse già tre puntate! - continuò Frenk dispiaciuta.
- Non so che ci troviate in questo programma così demenziale. - dissi, scocciata. Sospirai. - Vado a ordinare le pizze, voi divertitevi con tutti questi idioti. - Feci un gran sorrisone finto e mi diressi in cucina, col sottofondo dei loro sbuffi, e chiamai la pizzeria più vicina. Dopo neanche venti minuti portarono le nostre pizze e, come cinque ubriaconi che mangiano come porci guardando la partita, armate di Pizze Margherite e Coca-Cole davanti la Tv, iniziammo a seguire X factor.
Guardavamo attente le esibizioni e trovammo critiche per ogni singolo concorrente.
Dopo un po’ il presentatore introdusse un gruppo che avrebbe cantato Only Girl di Rihanna.
Erano cinque ragazzi, quattro castani ed uno biondino, che cantavano con un corpo di ballo alle spalle.
- Quanto è bono quello sulla destra! - sbottò all’improvviso Frenk fissando lo schermo.
- Il biondino ha un non so ché di dolce! - continuò Marty.
- Questo qui sembra proprio un orsacchiotto! Che dolce! - disse Alex assumendo un’espressione buffissima, che provocò la mia risata.
- Oh, quest’altro riccio ha degli occhi bellissimi! -  aggiunse infine Taty con gli occhi che le brillavano.
Poi guardarono me aspettando che dessi un commento all'ultimo rimasto.
- Cosa ne pensi, Rose? - mi spronò Taty.
- Per me non sono niente di che, anzi. Credono di essere stupendi, visto il loro atteggiamento sul palco, ma non lo sono. Non basta essere carini, bisogna avere una bella voce per cantare. - risposi, e le altre sbuffarono ancora. Pazienza, non mi piaceva il loro modo di… “atteggiarsi” sul palco. Volevano fare i fighi, in poche parole.
- Ma ce l’hanno una bella voce! Ascolta! - Alex prese il telecomando e alzò il volume a settanta.
- Sì, sono dotati. Ma dilettanti. -  ribadii.
- Ma ti prego, sono fantastici! È normale che siano dilettanti, sono ad X factor. A me già piacciono un mondo, però. - mi disse Marty sperando di farmi cambiare idea.
Non risposi, alzai solo le spalle.
- Niente da fare, non la smuovi questa qui.  - affermò Frenk dandomi delicatamente e amichevolmente una spallata.
 
MERCOLEDì 28 NOVEMBRE 2011, un anno dopo.
- L’avevi promesso, però! - Taty mi si posizionò di fronte con le braccia incrociate, bloccandomi la strada.
- Ti prego! E poi non puoi rimanere da sola a casa, noi non ci siamo mai divise… solo per andare a scuola o al lavoro! - mi disse Frenk sedendosi accanto a me sul mio letto.
- Bene. Questi cinque cretinetti ci divideranno per la prima volta. - risposi io.
Marty mi fulminò con lo sguardo. - Cretinetti?! Ehi, stai parlando dei One… -
- Sì sì, certo. Non mi importa chi sono, so solo che mi stanno fin troppo antipatici, non mi piace come cantano, ed io non ci vengo a conoscerli, occhei?! - Mi impuntai: li odiavo.
- Come fai a dire che ti sono antipatici se non sai neanche come si chiamano, né chi sono realmente? E non hai MAI ascoltato una loro canzone, non puoi dire che non ti piace come cantano. - ribatté Alex fredda.
- E poi sai quanto sarà importante per noi quattro questa Signing Session, le altre le abbiamo perse tutte! - mi ricordò malinconica Taty.
- NON mi sono antipatici, va bene così? - mi arresi, e sbuffai. - È solo che non voglio conoscerli, punto. Vi accompagno. Però rimango fuori. - Ormai ero stata sconfitta da quelle quattro pesti, che tanto amavo.
Dopo qualche urlettino di gioia, mi si buttarono addosso e ci abbracciammo.
- Va bè, andiamoci a preparare, è tardi! Sono le cinque e tra un ora iniziano! - ci ricordò Marty con gli occhi illuminati di gioia.





Macciao :3
Allora, questa è la mia prima Fan Fiction che pubblico su Efp, quindi siate buone çwç
Prima di tutto, GRAZIE PER AVER LETTO IL PRIMO CAPITOLO :'D
Spero che recensiate in tante! E se vi è piaciuto, potete anche aggiungere la storia alle preferite, alle seguite o a quelle da ricordare, mi farebbe davvero piacere *--*
Non sono molto brava a scrivere, quindi se c'è qualche errore potete anche dirlo, io apprezzo molto ^^

Detto questo... boh, niente, grazie ancora :3 Spero vi piaccia anche il prossimo capitolo u.u


Rose♥.
 

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