Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Dernier Orage    18/02/2012    3 recensioni
Frammenti di vetro o lomografie di vita quotidiana.
* Geometrie Umane (1987)
* What I Need (1999)
* I Soldati che Restano (2037)
* I'm a stranger here (1997)
* Whatever happens, I love you (1990)
* Rappelle-toi (1978)
* Altrove (2027)
* Il tatto nell'audacia (1981)
* Quanto può essere profonda una persona? (1982)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'No Human Can Drown '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




What I Need






Brest, Settembre 1999

Vederlo giù in strada era tremendo. La valigia lasciata sul marciapiede, sotto il lampione. Gli occhi ormai neri fissi sulla sua finestra, nessuna espressione. Immobile, camicia e pantaloni, la tempra corrotta dal tempo e dal peso delle aspettative. No, non riusciva a non correre da lui.
Poteva essere il gioco della seduzione o quello del bisogno. Stephane cercava le sue labbra con malcelata disperazione e senso di mancanza nel petto, non poteva accettare una nuova separazione dall’uomo, no, dalla persona che al mondo amava di più. Lo amava come se fosse stato la metà bella del suo organismo e della sua anima, lo amava come padre figlio gemello amico contemporaneamente. Qualcosa di strappato alla sua essenza. Il suo riparo e la sua ispirazione. L’unica persona al mondo da ventinove anni.
Lo aveva deluso col tradimento ma gli aveva dimostrato che non provava la stessa intensità di sentimenti, nei suoi occhi traditori aveva letto la condanna all’accettazione e all’assopimento, il fuoco si stava spegnendo poiché non attizzato.
- Hai portato l’adulterio nel nostro Shangri-La .- Il dolore era insostenibile perché aveva conosciuto il paradiso. Ismael non rispose ma salì in auto, aveva delle ombre violacee sotto gli occhi, lo sguardo cupo e perso nel vuoto.
Stephane guidò per minuti che parvero ore, in silenzio, illuminati ad intervalli regolari dai lampioni, fino al una costruzione diroccata in periferia. La porta aveva un lucchetto di qualche anno, era visibile che non era stato aperto ultimamente, passarono da una finestra sul retro, sollevando dai cardini uno scuro.
Ismael si guardava intorno nel buio, Stephane accese due candele con un fiammifero. Non era cambiato niente in quasi vent’anni. L’impiantito di legno, le cataste di pacchi e di stampe, la struttura della monotype derubata da gran parte degli ingranaggi.
Nascosto in uno scaffale angolare c’era un vecchio telegrafo a fili di ottone, lo scrittore lo sfiorò con la punta delle dita.
- Avevo imparato a battere i nostri nomi, lo facevo sempre, tu non capivi. TiTi TiTiTi TaTa TiTa Ti TiTaTiTi / TiTiTi Ta Ti TiTaTaTi TiTiTiTi TiTa TaTi Ti – Sussurrò con un sorriso amaro. Non scorse negli occhi dell’amato traditore una risposta o un barlume. Nella stanza attigua accese altre cinque candele e una sigaretta, la poggiò sulle labbra di Ismael accarezzandole leggermente.- Io non gioco più. Ho una famiglia e nei miei piani ne fai parte anche tu. Prendere o lasciare.-
Ismael inspirò profondamente, i tratti del viso si accigliarono per qualche millesimo di secondo. Tenendo in bilico la sigaretta accolse l’indice e il medio della mano destra di Stephane in bocca, gli occhi liquidi e fissi sulle sue labbra.











   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Dernier Orage