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Autore: Sibilla Delfica    19/02/2012    1 recensioni
Nel mio mondo esistevano tre regole importanti: la prima era, mai cedere alla tentazione, come se non l'avessi già fatto, la seconda diceva di non lasciarsi trasportare dalla passione carnale per una persona e terza mai avere rapporti con gli umani.
Naturalmente accompagnate da quelle più ovvie non uccidere e non rivelare la propria vera natura agli umani.
Non sono umano.
Sono un Angelo, la creatura più bella che esista nel intero universo, io sono la tentazione vivente per ogni umana esistente sulla terra.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero spossata.

Il mio corpo sembrava gelatina, avrei dovuto aprire gli occhi per vedere dove quella pazzoide di un Angelo mi aveva portato o cosa mi aveva fatto, ma gli occhi bruciavano e non riuscivo ad aprirli.
Ma cosa serviva continuare a lamentarsi, cosa serviva aprire gli occhi?
Quando tutto sembrava non avere più senso, quando la mia vita si stava trasformando in un mondo parallelo popolato da creature che avrebbero dovuto aiutarmi e che invece tendevano a farmi soffrire di più. 
Quando anche quella che sembrava la mia migliore amica non era altro che un illusione, allora mi chiedo: l'amore che provavo anche esso era una stupida illusione che mi ero creata per non soffrire troppo. Non può essere così dolorosa un illusione! Gli occhi continuavano a non aprirsi e la mia mente annegava nei pensieri più assurdi, nelle speranze più inutili e nella dura realtà. 
La crudele realtà, è lei che fa soffrire, lei non guarda in faccia a nessuno.
-Giada non puoi aprire gli occhi qui...- una voce si faceva strada tra i miei pensieri ingarbugliati.
Non mi importava più di tanto dei mie stupidi occhi, volevo tornare alla mia vita, volevo tornare in dietro, non avrei mai voluto incontrare Bryan, anche se mi sarei privata di alcune emozioni uniche, anche se non avrei mai amato nessun altro come lui. 
Mi odiavo, perché sapevo di stare mentendo a me stessa, sapevo che anche la sofferenza mi ricordava lui e questo mi bastava. Quando credi che tutto va puttane e proprio in quel momento che capisci cosa vale davvero, ma è sempre troppo tardi, e allora si soffre.
-Giada mi puoi ascoltare?- la voce fastidiosa di Ambra tornava. 
-Sì- nella mia risposta non c'era alcun entusiasmo. -Siamo nel Regno Supremo, in un posto speciale che si chiama la Grotta delle Meraviglie, qui il Signore non ci può sentire, qui ti posso raccontare tutto- quel “tutto” mi faceva ben sperare, forse avrei smesso di vivere nell'illusione, ma allo stesso tempo avevo paura di Lei: la realtà crudele. 
-Vai- portai le mie mano automaticamente al viso, per proteggermi da una sberla virtuale che sarebbe arrivata presto.
-Tu sai già qualcosa del Regno supremo, per esempio le regole su cui è fondato da sempre e quando dico sempre faccio rifermento all'inizio della vita- Ambra si fermò un attimo, poi continuò -Io faccio parte di una congrega di ribelli così veniamo definiti dal Signore: la Setta degli Angeli Neri, il nome può incutere un po' di paura, ma in realtà noi vogliamo soltanto rinnovare queste regole antiche che non portano beneficio a nessuno, tu conosci la storia di Lucifero?-Angeli Neri, congreghe, ribelli, la realtà non era solo crudele, ma anche complicata.
-Si conosco la storia, ti riferisci alla cacciata di Lucifero e alla formazione del Regno del male- dico tentando di non rendere percepibile la mia instabilità. 
-Esatto, Lucifero è stato cacciato, ma mai definitivamente e ora ci minaccia, vorrebbe impossessarsi del Regno Supremo, minaccia il Signore di far passare dalla sua parte le sue schiere e il Signore ha paura perché non è più potente come una volta. 
Quindi è entrato in un circolo vizioso. Per questo sta esaudendo tutte le richieste di Lucifero, il quale gli chiede di avere peccati per alimentare il suo Regno e diventare sempre più potente. il Signore, in tal modo, invece di proteggere il suo Regno come crede stia facendo si sta distruggendo con le proprie mani!- che situazione difficile, il Signore credeva di stare facendo il giusto credeva che tenendosi buono Lucifero, egli si sarebbe accontentato. Il male è bene sapere che non si accontenta mai!
- Capisco, ma io cosa centro in tutto questo? Dove vuoi arrivare?- Mi dava fastidio quando non si arrivava al nocciolo della questione. 
-La mia setta vuole uccidere Lucifero, ma questo va contro tutte le regole, come d'altronde va contro tutte le regole l'amore che tu provi per Bryan e che lui prova per te, se si può fare un eccezione per il vostro bellissimo amore, si può fare un eccezione anche per Lucifero- era una cosa del tipo, se va bene a voi va bene anche a noi che razza di piano era? Io non volevo di certo essere presa in giro da una massa di creature alate!
-Io non so cosa avete voi Angeli nella testa, so solo che io non mi faccio prendere in giro da nessuno e soprattutto da voi , io Giada non sono un test e tanto meno lo diventerò, poi c'è un altro problema siete sicuri che Bryan mi ami ancora?- non so dove fosse uscita tutta quella grinta improvvisa, ma per fortuna le mie scorte di forza non erano ancora del tutto esaurite. 
Ambra non rispose subito. Lo sapevo loro mi volevano solo usare come prova, Bryan non mi amava, era solo una scusa, a loro serviva solo una piccola e inutile umana, l'unica che avevano sotto mano e che disgraziatamente si era innamorata di un Angelo ero io. 
-No Giada lui ti ama, io lo so, non dovrei raccontartelo, ma lo farò comunque: è vero io sono qui per conto di un Serafino di nome Paride, il quale adesso sta tentando con tutte le sue forze di far assolvere Bryan dalle accuse di cui è colpevole, per questo lui se ne è andato, non vuole che tu subisca le conseguenze della brutta posizione in cui si trova, e non ti ha detto niente solo perché voleva proteggerti, ma non capisce che se quei cinquanta Serafini vogliono metterti dentro tutta questa faccenda non esiteranno- l'Angelo parlò improvvisamente e con una rabbia che mi fece rabbrividire. 
-Questo vuol dire che lui mi ha lasciato per non...- io dubitavo di lui, invece mi voleva solo proteggere, nuove lacrime cominciarono a scendere sul mi viso, l'avrei dovuto capire, ero soltanto un egoista. 
-Si Giada Bryan ti ha lasciato per proteggerti, e se sapesse che Paride vuole il tuo aiuto lo avrebbe già cacciato, ma solo insieme potrete dimostrare quanto è grande il vostro amore è l'unica possibilità di salvezza per tutti e due- era stata chiara, se moriva Bryan, morivo anche io, ma di me a questo punto non mi importava molto.
-Ah io ho usato i miei poteri solo per farti entrare nella libreria, per il resto non ti ho mai manipolata- un altro errore, Ambra era buona, era mia amica.
-Bene possiamo tornare- no come tornare! Io dovevo fare ancora alcune domande. 
-No aspetta, ma non possono uccidere Bryan, è la legge!- infatti come il Signore non poteva uccidere Lucifero per andare contro le sue leggi, così non poteva uccidere Bryan sarebbe stata un incoerenza. -Infatti, chi ha parlato di uccidere, se risulterà colpevole verrà sottoposto al taglio delle ali, è una pratica molto dolorosa che però di solito non comporta la morte del soggetto, le ali sono la fonte di tutti i nostri poteri in teoria Bryan diventerebbe umano, dipende però dal livello di sopportazione del dolore di un Angelo, c'è chi impazzisce e più raramente chi muore, ma in questi casi la colpa è data al destino- 
Come dire noi sappiamo che potrebbe morire, ma è il destino noi mica lo vogliamo far morire, ipocriti! 
-Non si può eseguire il taglio delle ali anche a Lucifero?- domandai.
-No lui è un Serafino, e i Serafini non hanno ali, esistono pochi modi per fargli del male e ancora meno per ucciderli, adesso torniamo sulla Terra!- disse infine. 
Neanche il tempo di protestare che già mi ritrovavo seduta sullo stesso scatolone di prima, nello stesso squallido magazzino.







  
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