Ero spossata.
Il mio corpo
sembrava gelatina, avrei dovuto aprire gli occhi per vedere dove
quella pazzoide di un Angelo mi aveva portato o cosa mi aveva fatto,
ma gli occhi bruciavano e non riuscivo ad aprirli.
Ma cosa serviva continuare a lamentarsi, cosa serviva
aprire gli occhi?
Quando tutto sembrava non avere più senso, quando
la mia vita si stava trasformando in un mondo parallelo popolato da
creature che avrebbero dovuto aiutarmi e che invece tendevano a farmi
soffrire di più.
Quando
anche quella che sembrava la mia migliore amica non era altro che un
illusione, allora mi chiedo: l'amore che provavo anche esso era una
stupida illusione che mi ero creata per non soffrire troppo. Non
può essere così dolorosa un illusione! Gli occhi
continuavano a non aprirsi e la mia mente annegava nei pensieri
più
assurdi, nelle speranze più inutili e nella dura
realtà.
La crudele realtà, è lei che fa soffrire, lei non
guarda in
faccia a nessuno.
-Giada non puoi aprire gli occhi
qui...- una voce si faceva strada tra i miei pensieri ingarbugliati.
Non mi importava più
di tanto dei mie stupidi occhi, volevo tornare alla mia vita, volevo
tornare in dietro, non avrei mai voluto incontrare Bryan, anche se
mi sarei privata di alcune emozioni uniche, anche se non avrei mai
amato nessun altro come lui.
Mi odiavo, perché sapevo di stare mentendo a me stessa,
sapevo che anche la sofferenza mi ricordava lui e questo mi bastava.
Quando credi che tutto va puttane e proprio in quel momento che
capisci cosa vale davvero, ma è sempre troppo tardi, e
allora si
soffre.
-Giada
mi puoi ascoltare?- la voce fastidiosa di Ambra tornava.
-Sì- nella mia risposta non
c'era alcun entusiasmo. -Siamo nel Regno Supremo, in un posto speciale
che si
chiama la Grotta delle Meraviglie, qui il Signore non ci può
sentire, qui ti posso raccontare tutto- quel
“tutto” mi faceva
ben sperare, forse avrei smesso di vivere nell'illusione, ma allo
stesso tempo avevo paura di Lei: la realtà crudele.
-Vai-
portai le mie mano automaticamente al viso, per proteggermi da una
sberla virtuale che sarebbe arrivata presto.
-Tu sai già
qualcosa del Regno supremo, per esempio le regole su cui è
fondato
da sempre e quando dico sempre faccio rifermento all'inizio della
vita- Ambra si fermò un attimo, poi continuò -Io
faccio parte di
una congrega di ribelli così veniamo definiti dal Signore:
la Setta
degli Angeli Neri, il nome può incutere un po' di paura, ma
in
realtà noi vogliamo soltanto rinnovare queste regole antiche
che non
portano beneficio a nessuno, tu conosci la storia di Lucifero?-Angeli
Neri, congreghe, ribelli, la realtà non era solo crudele, ma
anche
complicata.
-Si conosco la storia, ti riferisci alla cacciata di
Lucifero e alla formazione del Regno del male- dico tentando di non
rendere percepibile la mia instabilità.
-Esatto,
Lucifero è stato cacciato, ma mai definitivamente e ora ci
minaccia,
vorrebbe impossessarsi del Regno Supremo, minaccia il Signore di far
passare dalla sua parte le sue schiere e il Signore ha paura
perché
non è più potente come una volta.
Quindi è entrato in
un circolo vizioso. Per questo sta esaudendo tutte
le richieste di Lucifero, il quale gli chiede di avere peccati per
alimentare il suo Regno e diventare sempre più potente. il
Signore, in tal modo, invece di
proteggere il suo Regno come crede stia facendo si sta distruggendo
con le proprie mani!- che situazione difficile, il Signore credeva di
stare facendo il giusto credeva che tenendosi buono Lucifero, egli si
sarebbe accontentato. Il male è bene sapere che non si
accontenta
mai!
- Capisco, ma io cosa centro in
tutto questo? Dove vuoi arrivare?- Mi dava fastidio quando non si
arrivava al nocciolo della questione.
-La mia setta vuole uccidere Lucifero, ma
questo va contro tutte le regole, come d'altronde va contro tutte le
regole l'amore che tu provi per Bryan e che lui prova per te, se si
può fare un eccezione per il vostro bellissimo amore, si
può fare
un eccezione anche per Lucifero- era una cosa del tipo, se va bene a
voi va bene anche a noi che razza di piano era? Io non volevo di
certo essere presa in giro da una massa di creature alate!
-Io non so cosa avete voi Angeli
nella testa, so solo che io non mi faccio prendere in giro da nessuno
e soprattutto da voi , io Giada non sono un test e tanto meno lo
diventerò, poi c'è un altro problema siete sicuri
che Bryan mi ami
ancora?- non so dove fosse uscita tutta quella grinta improvvisa, ma
per fortuna le mie scorte di forza non erano ancora del tutto
esaurite.
Ambra non rispose subito. Lo sapevo loro mi volevano solo usare come
prova, Bryan
non mi amava, era solo una scusa, a loro serviva solo una piccola e
inutile umana, l'unica che avevano sotto mano e che disgraziatamente
si era innamorata di un Angelo ero io.
-No Giada lui ti ama, io lo so, non dovrei
raccontartelo, ma lo farò comunque: è vero io
sono qui per conto di
un Serafino di nome Paride, il quale adesso sta tentando con tutte le
sue forze di far assolvere Bryan dalle accuse di cui è
colpevole,
per questo lui se ne è andato, non vuole che tu subisca le
conseguenze della brutta posizione in cui si trova, e non ti ha detto
niente solo perché voleva proteggerti, ma non capisce che se
quei
cinquanta Serafini vogliono metterti dentro tutta questa faccenda non
esiteranno- l'Angelo parlò improvvisamente e con una rabbia
che mi
fece rabbrividire.
-Questo vuol dire che lui mi ha lasciato per non...- io dubitavo di
lui, invece mi voleva solo proteggere, nuove lacrime cominciarono a
scendere sul mi viso, l'avrei dovuto capire, ero soltanto un
egoista.
-Si Giada Bryan ti ha lasciato per
proteggerti, e se sapesse che Paride vuole il tuo aiuto lo avrebbe
già cacciato, ma solo insieme potrete dimostrare quanto
è grande il
vostro amore è l'unica possibilità di salvezza
per tutti e due- era
stata chiara, se moriva Bryan, morivo anche io, ma di me a questo
punto non mi importava molto.
-Ah io ho usato i miei poteri solo per farti entrare nella libreria,
per il resto non ti ho mai manipolata- un altro errore, Ambra era
buona, era mia amica.
-Bene
possiamo tornare- no come tornare! Io dovevo fare ancora alcune
domande.
-No aspetta, ma non possono uccidere
Bryan, è la legge!- infatti come il Signore non poteva
uccidere
Lucifero per andare contro le sue leggi, così non poteva
uccidere
Bryan sarebbe stata un incoerenza. -Infatti, chi ha parlato
di uccidere, se risulterà colpevole verrà
sottoposto al taglio
delle ali, è una pratica molto dolorosa che però
di solito non
comporta la morte del soggetto, le ali sono la fonte di tutti i
nostri poteri in teoria Bryan diventerebbe umano, dipende
però dal
livello di sopportazione del dolore di un Angelo, c'è chi
impazzisce
e più raramente chi muore, ma in questi casi la colpa
è data al
destino-
Come dire noi sappiamo che potrebbe morire, ma è il destino
noi mica lo vogliamo far morire, ipocriti!
-Non si può eseguire il taglio delle ali anche a
Lucifero?- domandai.
-No lui è
un Serafino, e i Serafini non hanno ali, esistono pochi modi per
fargli del male e ancora meno per ucciderli, adesso torniamo sulla
Terra!- disse infine.
Neanche il tempo di
protestare che già mi ritrovavo seduta sullo stesso
scatolone di
prima, nello stesso squallido magazzino.