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Autore: _Kimberly    26/02/2012    2 recensioni
Io sono Kimberly Smith, una quindicenne Italiana costretta a trasferirsi dal padre a Londra per volere della madre.
Perché? Perché non sono la figlia perfetta che lei avrebbe voluto; perché invece di andare a studiare pianoforte, inseguo il mio sogno dietro ad un pallone; perché invece di andare alle riunioni di galateo, me ne sto nella palestra a seguire il mister. In poche parole, non sono altro che un maschiaccio per lei e portarmi in giro, sarebbe stata solo una figuraccia, no? 
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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                                                              'Volevo che l'acqua bollente annebbiasse i miei pensieri'.


 
-Smith, quattro. Non ci siamo proprio- disse il professore consegnandomi il compito di geometria.
Beh, devo ammettere che io e tutto ciò che riguardava numeri e segni, non siamo mai andati d'accordo, ma stavo per rischiare la bocciatura: terzo compito andato male.
- Di bene in meglio- bisbigliai sbuffando.
Megan mi guardò e posò la sua mano sulla mia spalla e l'accarezzò.
- Non è che il mio sia andato meglio, eh- mi disse.
- Quanto hai preso?-
- Sei meno meno-
- Almeno sei arrivata alla sufficienza, Meg.- 
- Ma guarda, è pieno di errori- 
Rimanemmo in classe a parlare di quel compito ancora per mezz'ora e a quanto sembrava, era andato male a tutti. Cercammo di convincere il professore ad annullarlo e fortunatamente, dopo una serie di discussioni, ce lo concesse.
Tornai a casa, ma papà non c'era. Andai in cucina e vidi un post-it attaccato al frigo: 
             "Tesoro, ho avuto un'urgenza al lavoro. Non potrò accompagnarti in palestra oggi, dovrai andarci da sola.
                           Ci vediamo stasera, ti voglio bene.
Ps:ho lasciato la pizza nel forno."
'Grandioso' pensai. 
 
 
- Cosa c'è Smith, ti credi la migliore?- disse Zayn, sfilandomi il pallone dalle mani e iniziando a calciare.
- No, ma non sopporto i prepotenti come te- risposi stringendo i pugni. 
Mi ero iscritta in quella scuola-calcio da una settimana, ma quel tizio mi faceva sempre venir voglia di mollare tutto; ero già stanca di lui e dei suoi amichetti. 
- Ah, adesso io sarei un prepotente? Senti bella, perché non te ne torni in Italia?-
- E tu perché non te ne vai a fanculo, Malik?-
- Mi fai ridere, bambina.-
-Senti brutto pezzo di....- il mio tono inziava a farsi cupo e sentivo la rabbia ribollirmi nelle vene. Come si permetteva di trattarmi in quel modo? Cosa voleva da me?
-Dai Kim, non ne vale la pena- mi disse Martina, prendendomi per un braccio e trascinandomi di nuovo nel campo.
Bruscamente, mi liberai dalla presa e mi sedetti sulla panchina.
Sentivo acqua bollente uscire dai miei occhi marroni e posarsi sulle mie ginocchia bianche.
Reazione esagerata? Nah, solo stanca di sentirmi dire cattiverie. Da quando ero lì non ero riuscita a farmi degli amici, a parte Martina e Megan, che oltre ad essere mie compagne di squadra, erano anche amiche di scuola. Le uniche, tra l'altro.
- Non devi dargli retta, è solo un cretino- cercò di consolarmi Megan.
- Solo perché è figo, crede di essere lui a comandare. Lascialo nella sua convinzione.- si unì Marti.
- Per me, oggi, l'allenamento è finito. Vado a farmi la doccia, ci si vede domani a scuola- dissi alzandomi velocemente e prendendo il  borsone.
Le due rimasero a guardarmi perplesse, come facevano tutti, del resto. 
Mi avviai verso il bagno, mi spogliai e corsi nella doccia.
Volevo che l'acqua bollente entrasse nella mia testa e annebbiasse tutti i pensieri, almeno per un po'.
Una volta uscita, mi vestii e mi asciugai i capelli.
Papà non sarebbe venuto a prendermi, quindi sarebbe stato inutile aspettare.
Uscì dalla palestra e mi accorsi che pioveva.
- Dio che merda, non ho nemmeno l'ombrello. Va tutto storto oggi- dissi rientrando, ma qualcuno mi bloccò.
- Cosa c'è Smith, il papino non è venuto ancora a prenderti?-
- Ancora tu? Senti Malik, non mi va di litigare.-
-Sai cosa?- sorrise maliziosamente incrociando le braccia.
-Cosa?- chiesi inarcando un sopracciglio.
- Mi fai tenerezza, quindi ti accampagno. Su, sali in macchina.-
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Spazio autrice:
Ed ecco il primo capitolo. Logicamente, il prossimo sarà più lungo.(:
Spero vi sia piaciuto.
A presto, xx.
 
  
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