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Autore: MellyV    26/02/2012    5 recensioni
Raccolta Vegeta/Bulma.
Momenti di vita quotidiana.
[...]
Cap. 6 - Luce tra le tenebre.
Cap. 7 - Inutili chiacchiere.
Cap. 8 - Gli occhi suoi.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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.Vegeta
&Bulma.

Slice of Life

 Momenti di vita quotidiana }
                                          








Cap. 2
Reazioni imprevedibili.



La calma e il silenzio che regnavano nell'abitazione erano decisamente strani e poco convincenti.
Bulma ci fece caso solo quando, spegnendo il televisore in salotto con una voglia matta di mettere qualcosa sotto i denti, era stata improvvisamente inghiottita da una quietudine del tutto estranea ai suoi sensi.
Di solito - per non dire sempre -, casa Brief era animata da urla, casino ed imprecazioni derivanti dalle litigate tra lei e Vegeta, dalla voce petulante e fastidiosa della Sig. Brief, dai macchinari che suo Padre provava e sperimentava in laboratorio, e molto spesso anche dai pianti del piccolo Trunks.
Quel pomeriggio invece la calma regnava suprema: i coniugi Brief erano usciti a fare quattro passi, e Trunks giocava in giardino con una serie di macchinine in miniatura, sotto la supervisione disinteressata di Vegeta.
Bulma l'aveva abilmente obbligato a darle una mano con il piccolo, promettendogli in cambio un miglioramento della camera gravitazionale ed altri marchingegni in grado di soddisfare il suo bisogno di massacrarsi fino alla morte con un allenamento fuori dal normale.
L'avrebbe fatto, lei manteneva le promesse, ma non quel giorno; ora voleva semplicemente starsene un pò in tranquillità, da sola, e dedicarsi un'oretta di riposo.
Avanzando attraverso l'ampio salotto e varcando la soglia della cucina, la sua attenzione venne catturata da una fugace risata di Trunks, proveniente dal giardino sul retro.
Sorrise affettuosamente quando il tono infantile e cristallino del figlio arrivò flebile alle sue orecchie, riflettendo su cosa avesse potuto divertirlo tanto.
Pensò per un attimo a Vegeta; sicura che non avesse fatto assolutamente nulla per attirare l'attenzione del figlio, l'unica cosa che le venne in mente fu un'ipotetica faccia impacciata del Saiyan che cercava di accontentare il figlioletto e sentendosi costretto a giocare con quelle macchinine in miniatura pur di non sentirlo frignare per il resto della giornata.
E quel pensiero che scaturì l'immediato ampio sorrido sulle sue labbra era stato probabilmente il motivo delle risa di Trunks.
Aprì un anta ed estrasse una ciotola di plastica trasparente, che poggiò sul ripiano in marmo bianco davanti a lei.
Dal cesto posto al centro del grande tavolo di legno prese qualche fresco frutto di stagione, gustando già con la mente la meravigliosa macedonia che da lì a poco le avrebbe appagato il languorino. Buona e dietetica, pensò.
Mentre si accingeva a sbucciare una mela, sentì Trunks ridere nuovamente, ma questa volta con più trasporto.
Sorrise serenamente, mentre passava a tagliuzzare in quadratini gli spicchi di mela.
Vegeta doveva proprio divertirlo. Nonostante pensarlo fu davvero difficile, le risa di Trunks non potevano che confermarlo.
Fantasticò per un tempo indeterminato, durante la quale la mente aveva rivolto i pensieri esclusivamente al Saiyan, quando d'improvviso si sentì tirare la gonna a motivi floreali rigorosamente indossata per quella calda giornata d'estate, ispirata dall'aria intrisa di un dolce profumo che voleva dire "vacanza", assai simile a quello che emanava la frutta fresca che tagliuzzava attentamente sul bancone in cucina.
I suoi occhi si posarono sulla  piccola figura che stringeva tra la manina paffuta il lembo dell'indumento fresco di bucato, stroppicciandolo rovinosamente nella zona interessata.
- Dimmi, tesoro. - aveva esordito, incontrando gli occhi cerulei del figlioletto ancora troppo piccolo per parlare decentemente ma abbastanza capace di farsi capire dalla madre, che lo fissava interrogatorio senza però abbandonare quell'aria spenzierata che aveva sin dalla mattina, alimentando l'incomprensione e la successiva indifferenza del Saiyan, disposto a dare attenzioni al figlio pur di evitare di assistere a tali subdoli terrestri comportamenti.
Il piccolo agitò la manina libera, indicando con un dito il giardino dietro l'abitazione, appena visibile dall'uscio aperto su un lato del soggiorno, da cui entrava la calda luce del sole estivo.
Bulma asciugò le mani bagnate ed odorate di frutta fresca in un panno che trovò lì vicino, ponendo poi il coltello utilizzato all'interno del lavabo.
Raccolse la frutta in un contenitore di plastica trasparente, mettendolo al sicuro nel frigorifero e ricordandosi di zuccherarla una volta tornata.
Interpretando lo sguardo di Trunks come una supplica silenziosa di attenzione, lo prese per la manina lasciandosi guidare e sorreggendolo ancora nell'incertezza dei suoi passi instabili.
Il piccolo muoveva frenetico dei passetti rapidi e pesanti, che rimbombavano tonfi sul pavimento, e il rumore di quei colpi veniva ammorbidito dai calzini in lino chiaro che avvolgevano i piedini del bambino.
Bulma stava curva con la schiena e ripiegata sulle gambe, una postura inevitabile se voleva insegnare al piccolo come camminare. Ma mentre si sentiva trascinare energicamente da quel corpicino ancora paffuto e morbido, già contenitore di chissà quanta forza aliena ereditata dal padre, le sfuggì una tenera risata soffocata.
Emettendo qualche strana parola incomprensibile in un tono di voce che doveva imitare quella di una bambina, ma che al contrario risultò decisamente squillante e ridicola, Bulma e suo figlio varcarono la soglia della porta del giardino sul retro.
Le iridi celesti furono violentemente colpite dalla luce del sole estivo, che quella giornata splendeva alto e rovente.
Mentre la reazione a quell'impatto si dissolveva e la vista ritornava nitida, i suoi occhi vennero catturati dalla schiena incurvata di Vegeta, che se ne stava seduto sull'erba con le gambe incrociate, intento a maneggiare qualcosa.
Bulma avanzò silenziosamente, ma prima che potesse avvicinarsi a lui, il Saiyan avvertì la sua presenza.
- Cosa vuoi? - sbottò infastidito, voltando il capo quel pò che basta per intravedere lo sguardo curioso di Bulma.
Lei inarcò un sopracciglio confusa; cercò di sporgersi al di là della possente schiena dell'uomo, ma Vegeta ritirò le braccia nascondendo abilmente l'oggetto che maneggiava con tanta frustazione e gelosia.
Bulma, che perdeva le staffe anche con molto meno, appoggiò la mano libera sul fianco, prossima all'esasperazione.
- Si può sapere che diavolo stai facendo? -
Il piccolo Trunks rivolgeva i suoi occhioni curiosi da un genitori all'altro, stringendo forte la mano della madre.
- Niente che ti interessi. Sono affari miei! - le rispose il Saiyan con ira, senza voltarsi e continuando a maneggiare l'oggetto.
Bulma si domandò mentalmente cosa lo stesse preoccupando con tanto impegno e frustazione, tanto da indurlo ad un simile comportamento. Non diverso da quello di tutti i giorni, si capisce, ma comunque molto sospettoso, se si andava analizzando il contesto.
Le balenò poi un pensiero nella mente, fugace e molto probabilmente azzeccato.
Guardò Vegeta, e lo fulminò dapprima con lo sguardo; poi, con molta calma, sorrise furbamente conscia che con le sue prossime parole avrebbe colto nel segno l'uomo che le mostrava le spalle.
- Cosa c'è, il Principe dei Saiyan non riesce a giocare con delle macchinine in miniatura? -
Come una lama affilata, Vegeta si sentì squarciare l'orgoglio in due parti e i suoi maneggiamenti terminarono all'istante.
Si alzò rapidamente dall'erba fresca e si voltò, mostrando tra le mani una macchinina rossa divisa in due parti uguali.
Silenziosamente avanzò diretto alla porta del soggiorno, ma arrivato a fiancheggiare Bulma e Trunks, diede il giocattolo rotto alla scienziata dicendole di ripararlo.
Guardò poi il figlio con sguardo torvo ed indignato, al chè il piccolo si strinse alle gambe della madre con forza e timore.
- Scordati di giocare ancora con me, piccolo spione! - sbottò infine, dirigendosi a grandi passi verso la casa e borbottando qualche frase senza senso.
Bulma sospirò; seguì con gli occhi la schiena di Vegeta allontanarsi, e un lieve sorriso le sfuggì dal controllo, illuminandole il viso e cancellando ogni residuo di rancore.
Piegò le gambe per arrivare all'altezza di Trunks, e gli accarezzò teneramente la testa senza abbandonare quel sorriso dolce.
- Hai fame? - gli disse poi, ottenendo in risposta il consenso del piccolo.
Notando lo sguardo spento e pieno di collera del figlio, Bulma lo strinse forte a sè.
- Tuo padre non diceva sul serio; voleva solo aggiustartela. - gli disse poi, cercando di confortarlo e dandogli un piccolo bacio sulla fronte.
- Andiamo a mangiare qualcosa, su. - propose, alzandosi e dirigendosi in cucina.
- Alla macchinina pensiamo dopo; lo so anche io che è la tua preferita. -




















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Si vabbè, boh.
Non state a pensare sul senso di questo capitolo, perchè non ne ha.
L'ho messo perchè pensavo troppo di voler continuare questa cosa della raccolta, quindi... eccolo qui.
Siccome ho notato che l'opera è nei preferiti di un considerevole numero di persone, vi invito a dire cosa ne pensate, perchè è grazie alle opinioni che posso migliorare.
E poi mi danno la giusta spinta per continuare a sfornare idee per nuovi capitoli.
Ricordo che rispondo a tutte tramite messaggio privato :)
Beh, a questo punto non posso che augurarmi di dire... alla prossima! ;)
MellyVegeta
  
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