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Autore: bacinaru    05/03/2012    6 recensioni
"Alla verità non si può fuggire in eterno e Gregory la trovò a casa, ad aspettarlo tra le lenzuola del letto disfatto. Non fu tanto la vista di sua moglie che si scopava allegramente il vicino di casa – neanche si erano accorti della sua presenza sulla porta, tanto erano forti (e volgari!) i loro gemiti di piacere – ma piuttosto la triste consapevolezza di aver sempre saputo e non aver mai fatto nulla a riguardo, che lo fece voltare ed uscire fuori dall'appartamento di corsa, senza una parola."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lestrade , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nickname: bacinaru
Titolo: One step closer
Fandom: Sherlock BBC
Personaggi: Lestrade, Sherlock Holmes
Rating: Arancione
Avvertimenti: Pre-series, riferimento ad uso di droghe
Beta-reading: Un grazie enorme a OperationFailed che mi ha gentilmente betato questo primo capitolo/prologo nonostante l'ora e si è offerta di continuare, tanti cuoricini tutti per te <3
Note: La storia è ambientata circa cinque anni prima dell'effettivo inizio della serie. Ho in testa una certa idea di come dovrebbe finire, ma in effetti non so ancora bene dove andrà a parare, con la speranza che l'ispirazione non mi abbandoni. Spero comunque che l'incipt (un pò povero, sorry) vi sia piaciuto e magari, dopo aver coccolato a dovere quel cucciolo dii Lestrade, mi lasciate anche un commentino, che dite? Giusto per sapere le prime impressioni XD Ora la smetto di rompere, anzi, sarebbe tempo di andare a nanna, e vi auguro buona lettura! (e anche buona notte XD)





One step closer




“Come se tu mi avessi teso una mano,
facendomi superare il confine oltre il quale si trova la luce.”
{"Che tu sia per me il coltello" di David Grossman}




PROLOGO




Stava ascoltando, ma il suo cervello aveva già smesso di analizzare le parole di quel discorso troppo complicato. Non capiva la metà di ciò che l'uomo col camice gli stava dicendo. Non era un medico, lui, ma non era neanche poi così stupido e quello che c'era da capire lo aveva capito. Il resto era superfluo.
La denotazione scientifica di una qualche sorta di imperfezione gli diceva poco o niente, ma la frase “infertilità femminile” era piuttosto eloquente.
Così fu anche lo scivolare dolce, impercettibile, delle dita della moglie dalla stretta della sua mano.
Solo che a questo, Gregory, decise di non fare caso.

La situazione sembrò migliorare. Sua moglie era spesso fuori, da amiche – diceva lei – e Gregory, promosso da poco ispettore, finse di crederle, mentendo persino a se stesso.
All'inizio Cecilia era stata furiosa con lui, come se quello che le era capitato potesse essere colpa sua. Spesso lui le dava semplicemente corda: era l'uomo di casa, doveva mostrarsi forte per la donna che amava. Poi, alla fine, sembrò che il problema fosse scomparso: in fondo non avevamo mai progettato di avere dei figli. Sua moglie sembrava di nuovo felice e il suo lavoro andava a gonfie vele; nulla sembrava fuori posto, era tutto perfetto.
Quasi non si accorse del freddo che piano piano si era insinuato tra le lenzuola del letto, ma con il passare del tempo esaurì le scuse per giustificare l'assenza della moglie al proprio fianco.
E ogni volta un pezzo del suo cuore cadeva giù, in frantumi.

Alla verità non si può fuggire in eterno e Gregory la trovò a casa, ad aspettarlo tra le lenzuola del letto disfatto. Non fu tanto la vista di sua moglie che si scopava allegramente il vicino di casa – neanche si erano accorti della sua presenza sulla porta, tanto erano forti (e volgari!) i loro gemiti di piacere – ma piuttosto la triste consapevolezza di aver sempre saputo e non aver mai fatto nulla a riguardo, che lo fece voltare ed uscire fuori dall'appartamento di corsa, senza una parola.

L'ispettore Lestrade non ne parlò mai con nessuno, né con la moglie, né con gli amici a Scotland Yard. Si immerse profondamente nel proprio lavoro. Spesso non tornava a casa e quando lo faceva era troppo stanco per pensare. Si limitava a cambiarsi, a volte neanche quello, e a sprofondare addormentato sul divano. Al letto non osava nemmeno avvicinarsi.

Senza accorgersene, era caduto in un pozzo freddo e buio, dove la luce si stagliava lontana e irraggiungibile. Fu proprio lì, nel bel mezzo dell'oscurità, che Lestrade incontrò per la prima volta Sherlock Holmes.


  
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