The beauty and the beast
Titolo: The beauty and the
Beast [Who could ever learn to love a
beast?]
Autore: hotaTERU
Fandom: One Piece
Personaggi: Zoro Roronoa, Nico Robin
Rating: Giallo
Disclaimer: One Piece non mi appartiene, bensì è opera di Eichiro Oda © (infatti Paulie non è ancora ritornato!).
Prompt: 25. Risveglio
Note: Fanfiction partecipante alla
“Mezza Tabella Maledetta” .
Genere: Vagamente fluff; generale
25. Risveglio.
Quella mattina Robin aprì gli occhi e c’era il sole. Un sole abbagliante, che
penetrava attraverso le ante spalancate e illuminava il suo corpo nudo,
avvolgendolo in un tepore più rilassante di qualsiasi massaggio, insieme ad un
respiro pesante e regolare sul suo collo. Zoro sonnecchiava ancora, come al
solito, un braccio dietro la schiena a mo’ di cuscino e un altro ad avvolgerla
in una stretta che aveva, a modo suo, tutto l’amore del mondo.
«Mh».
Il mugugno quasi incomprensibile fuoriuscì, roco, dalle labbra di Zoro, e le
provocò un brivido soffiandole sul collo scoperto. Il ragazzo, svegliatosi
probabilmente dopo aver percepito i suoi movimenti, ancora non del tutto desto,
tentò di stiracchiarsi per quanto la posizione delle sue braccia gli
permettesse.
«Ciao» rispose Robin, le labbra piegate in un sorriso, «pensavo avessi
intenzione di fare un’unica tirata fino a stasera».
Zoro emise un grugnito e, insieme un sonoro sbadiglio, biascicò parole
incomprensibili, dal tono palesemente offensivo.
Robin rise ancora; quando era con Zoro le sembrava che sorridere fosse la cosa
più naturale del mondo, e sentiva avrebbe potuto non smettere più.
«Come mai non sei già in piedi, vestita, preparata e quelle cose lì?» domandò
lui.
«Se ti dicessi che ho voglia di restare ancora così?» rispose Robin, col tono
di sfida che lo faceva impazzire. Lo spadaccino sbuffò, seccato, con l’aria di
un bambino curioso che tenta di comprendere i discorsi degli adulti e prova
irritazione nel non riuscirci.
«Non rispondermi ad una domanda con’altra domanda» protestò, e proprio come un
bambino si vendicò arruffandole i capelli nel modo che lei detestava, ottenendo
di conseguenza un sonoro schiaffo da un braccio radicato nel pavimento.
Era tutt’altro che dolce, Zoro. Non avrebbe saputo dire perché o come si fosse
innamorata di quel bambino, più basso e piccolo di lei, ma se c’era una cosa di
cui era certa era che, da quando era successo, ogni suo risveglio, ogni sua
notte erano stati perfetti. Il profumo dello spadaccino, forte e familiare, l’avvolgeva
totalmente ed era ovunque, così come
il calore del su abbraccio. E c’era un altro odore nell’aria, che sapeva di
terra bagnata, odore di campo di fiori e muschio dopo una notte di pioggia. Era
gradevole.
Nel corso della sua infanzia, Robin aveva sempre detestato i temporali. La
costringevano a restar nascosta troppo a lungo o, al contrario, a vagar interi
giorni senza alcun riparo. Se avesse dovuto scegliere, avrebbe preferito
tornare in quella casetta che sapeva di prigione, a lavare i piatti e il pavimento
alla stregua di una schiava, piuttosto che subire quel freddo.
Adesso, riguardava al temporale della notte precedente col sorriso sulle labbra
e un vago senso di soddisfazione personale.
Quella mattina, Robin aprì gli occhi e c’era il sole.
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Giusto per aggiungere
qualcosa.
Niente, non so che dire. In realtà questa fanfiction non è
che mi piaccia così tanto, tutt’altro, non avevo più intenzione di continuare
la raccolta XD non so perché ieri ho buttato giù queste parole, ma mi è uscita
questa schifezza e ho deciso di postarla, perché altrimenti non avrei mai
aggiornato ù_ù eh bè, spero
questa schifezzuola non deluda le vostre aspettative u_u i prossimi capitoli saranno migliori, I promise.
E ora torno a guardare Real Time,
che c’è quel figone di Chris e dovrei studiare per il
compito di domani (AH AH AH).
A l’anno prossimo il prossimo capitolo :D