TERZO TENTATIVO: NUDI COME NEONATI
Già dai primi due dialoghi LS aveva capito tre cose, la prima è quanto i bambini fossero terribilmente sinceri. Una qualità che aveva intuito ma, per quanto fosse pura, faceva fatica ad accettare: era come accettare di essere stato tutta la vita un ipocrita, e questa era la seconda. La terza cosa era che salutarli non serviva a nulla, quindi il terzo dialogo ebbe inizio in questo modo:LS: Sai cos’è la morte?
B: no
LS: è la fine dell’esistenza, tutti moriamo nessuno è mai fuggito alla morte a parte qualche eccezione folcloristica.
B: quindi nasciamo… per morire?
LS: beh non proprio, da una parte è l’unica certezza della vita però tutti abbiamo uno scopo.
B: ah si? E qual è?
LS: dal lato scientifico è quello di mandare avanti la specie, da quello più spirituale dicono sia la salvezza dell’anima, invece nessuno sa quale sia quello reale…
B: non può essere semplicemente uno dei due?
LS: no sarebbe troppo semplice…
B: (silenzio)
LS: siamo fatti di bisogni, i quali, una volta soddisfatti, vengono sostituiti da altri bisogni. Bisogni e obiettivi spesso sono sinonimi, altrettanto spesso gli obiettivi li confondiamo con lo scopo…
B: e che differenza c’è?
LS: Un obiettivo è come la cima di una montagna: appena la raggiungi ti sentirai appagato e felice, ma prima dell’orizzonte ne vedrai sempre un’altra. Lo scopo invece è il motivo per il quale si vive. Tornando alla metafora si puo dire che sia il motivo della scalata.
B: Quindi se nessuno sa perché scaliamo, nessuno ha uno scopo…
LS: in realtà credo che nessuno nasca con uno scopo preciso, ma vivendo si ha la possibilità di sceglierlo…
B: ma tanto alla fine tutti moriamo e nell’oblio ci entriamo nudi come dei neonati…
LS: è vero ma un uomo senza scopo è come un morto vivente…
B: io non ho scopi e sto bene.
LS: tu sei piccola e al momento la tua esistenza è fine a se stessa.
B: se lo dici tu… Ora però ho fame.
LS: tua mamma è già qui.
B: ok… ciao
LS: (silenzio)