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Autore: Aniel_    15/03/2012    8 recensioni
Sequel di "Babysitter per ventiquattro ore". Bobby è costretto a prendersi cura di Cas, Dean e Sam versione bimbi a causa dell'ennesimo effetto collaterale delle armi di Balthazar. Per fortuna il vecchio cacciatore potrà trovare manforte in Jody Mills e Ellen Harvelle, pronte ad aiutarlo con quelle piccole pesti.
Genere: Comico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Fandom: Supernatural.
Pairing: nessuno.
Rating: verde.
Charapter: 3/3.
Genere: Introspettivo, Fluff, comico.
Warning: baby!Cas, baby!Dean, baby!Sam, dad!Bobby
Summary: in una dimensione in cui Balthazar si diverte a giocare con le armi del Paradiso...danni collaterali li chiama lui. Fatto sta che Bobby è alle prese con dei minuscoli Dean, Sam e Cas. Un salto nel passato per lui, quando ancora doveva prendersi cura di quei piccoli mocciosetti. Menomale che c'è Ellen, Dio la benedica!
Note: dato che ho ricevuto un discreto successo con quest'idea, ho deciso di scrivere il sequel di Babysitter per ventiquattro ore. Vi invito a leggerlo prima di iniziare questa lettura, poiché vi sono diversi riferimenti nonché l'imput dell'intera vicenda!
DISCLAIMER: i personaggi non mi appartengono. Non ci guadagno nulla!


3. Fine dei giochi.



Quando la stramba famiglia felice rientrò in casa, Bobby si caricò lentamente Dean sulle spalle, il quale non ne aveva proprio voluto saperne di svegliarsi, mentre Castiel e Sam, intontiti ma svegli, si lasciavano andare sul divano davanti alla TV.
Passarono all'incirca una decina di minuti, che la figura di Gabriel si materializzò in cucina davanti a Bobby, con le braccia conserte e lo sguardo preoccupato. Il cacciatore gli fece cenno di seguirlo nel seminterrato mentre continuava a stringere un Dean addormentato tra le braccia, avvinghiato a Gnoni peeee.
Il seminterrato era freddo e umido, condizioni che portarono Bobby a sfilarsi il giubbotto per avvolgervi il piccolo Dean: questi parve apprezzare stringendosi ancor più nel tessuto e facendo schioccare la lingua contro il proprio palato. Il cacciatore lo poggiò delicatamente sul letto prima di prestare la completa attenzione sull'angelo di fronte a lui.

- Perché quella faccia?- chiese Bobby, burbero, notando un cipiglio curioso sul viso di Gabriel.
- Niente, niente- rispose quest'ultimo, misurando a grandi passi la stanza, - non ti facevo tipo da Gilmore Girls, tenero e apprensivo.-
- Posso prenderti a calci in culo, così da eliminare i tuoi dubbi!- ironizzò il cacciatore, facendolo così scoppiare a ridere.
- No, preferisco di no. Vengo in pace, quante volte devo dirtelo?- domandò Gabriel con la bocca ancora piegata in un sorriso.
- Fin quando sarà necessario.- rispose Bobby, seccamente.

Seguirono alcuni minuti di silenzio, in cui gli unici rumori percepibili erano il suono sommesso della TV al piano di sopra, gli spifferi oltre la finestre e il respiro tranquillo di Dean.
Bobby odiava Gabriel.
Lo detestava.
Gabriel era la prova vivente che gli stronzi stavano ovunque: all'inferno, in terra e persino in cielo. Si chiese solo se l'Arcangelo si fosse accorto delle sue occhiate furenti ogni qualvolta posava il suo sguardo burlone sul piccolo Dean. Non gli importava che quel cazzone alla fine avesse deciso di rendersi utile facendosi piantare un pugnale angelico nel cuore da Lucifer.
Una buona azione non cancella tutti i peccati di una vita.
Se poi i peccati erano attribuiti ad un Arcangelo, la cosa non poteva che farlo incazzare ancora di più.
Bobby si chiese ancora per quale motivo Dio o chissà chi avesse deciso di riportarlo indietro. Si, forse l'industria dei dolciumi aveva subito un netto calo economico ma al diavolo, quel cazzone aveva fatto fuori Dean per mesi, aveva lasciato Sam in preda alla disperazione generale per la bellezza di sei mesi (anche se lui non ricordava affatto l'accaduto) e per quale motivo? Per giocare.
Bobby lo detestava e non poteva fare a meno che essere sospettoso in sua presenza.

- Hai intenzione di rimuginare su quanto mi odi per tutta la sera?- chiese improvvisamente l'Arcangelo, lasciandolo interdetto.
- Tu...tu come hai...?- iniziò a bofonchiare, ma Gabriel lo interruppe.
- Si vede dalla tua faccia. Non ho bisogno di doti da medium per capirlo!-
- Di cosa volevi parlarmi?- gli domandò cercando di smorzare la tensione che andava accumulandosi.
- Come ti ho detto domani torneranno normali, saranno di nuovo grandi e forti. Ma...-
- Ma?-
- Potrebbero presentarsi dei problemi...-
- Problemi di che tipo?-
- Potrebbero diventare nuovamente adulti senza ricordare nulla della loro precedente situazione...- tentò di spiegare al cacciatore, ma quest'ultimo fraintese subito.
- E allora? Non ricorderanno di essere stati bambini negli ultimi due giorni, niente di irreparabile o di così importante...- gli disse, facendo spallucce.
L'espressione sul viso dell'angelo mutò, mentre inchiodava i suoi occhi al pavimento, - Non intendevo gli ultimi due giorni...intendevo tutto quanto.-
- C-cosa?- la voce di Bobby scemò, diventando quasi un impercettibile sussurro.
- Non è certo. Dobbiamo solo...aspettare.-

Ecco.
Questa è la sensazione di avere nella propria testa una boccia di vetro che si distrugge al suolo.
O forse si tratta semplicemente di un cuore strappato in mille pezzi dai morsi della realtà? Bobby proprio non lo sapeva.
Ma la sensazione era inequivocabile.
Cosa sarebbe successo se quei tre, una volta tornati adulti, avessero dovuto fare i conti con una perdita di memoria a lungo termine? Come avrebbe fatto Bobby a rincollare in loro tutti i ricordi passati, restituendogli così una vita?
E con Castiel? Un angelo millenario senza memoria?
Le domande si accalcarono le une sulle altre, occupando qualsiasi angolo della mentre di Bobby, il quale non si accorse nemmeno che Gabriel se n'era andato o che Dean aveva appena spalancato i suoi occhioni verdi in cerca di attenzione.
Bobby scosse la propria testa nel tentativo di allontanare problemi che non erano ancora da definirsi tali e si sedette accanto al bambino, il quale si era raggomitolato su se stesso, abbracciando le proprie gambe con le ginocchia strette al petto.

- Dici che alla fine di tutta questa storia mi racconterai come, di fatto, è successo tutto questo casino? Mmm?- domandò a Dean, il quale sorrise appena.

Il piccolo fece uno slancio verso il vecchio cacciatore, piombandogli tra le braccia e stringendolo in un abbraccio affettuoso.
E no, cazzo no, a Bobby non erano venute le lacrime agli occhi, assolutamente no! Strinse quel corpicino tutto vestiti e bava per qualche secondo, prima di tirarsi su in piedi per portarlo via dal seminterrato.

- Hai finito di fare la donnicciola?- gli chiese con un sorriso.

Pernacchia.
Bobby la prese per un sì.


Il resto della serata proseguì incredibilmente bene, persino troppo tranquillo per essere vero.
Castiel si rivelò un bambino particolarmente attento ai dettagli: ogniqualvolta uno dei presenti si allontanava, spostava qualche oggetto lui prontamente rimetteva in ordine.
Oppure afferrava chi era in procinto di allontanarsi e lo riconduceva nella posizione originaria.
Buffo.
Forse quel piccolo angelo temeva l'abbandono?
I cambiamenti? Sarebbe stato tipico di Cas.
Sam, dal canto suo, parve attivarsi all'improvviso, rendendosi così il più insopportabile dei tre.
Dean aveva semplicemente le pile scariche.
Bobby non si stupì quando i tre mocciosetti crollarono sul letto, abbracciati gli uni agli altri (Dean, prevedibilmente, ancorato a Gnogni peeee, fedelissimo amico) in un sonno profondo.
Adorabili, pensò, dormendo sono davvero adorabili.
E il cacciatore lì seguì poco dopo, crollando su una sedia scomoda e ricurva che lo avrebbe fatto svegliare con un gran mal di schiena.



La mattina parve arrivare in fretta mentre i raggi solari iniziavano a filtrare dalla persiana della camera da letto di Bobby. Questi aprì gli occhi pigramente, avvertendo il solito e fastidioso scricchiolio delle ossa del collo. Alzò lo sguardo in direzione del letto e contemplò le tre figure addormentate.
Quel latte ha fatto effetto, sono più alti...
Il cacciatore iniziò a sbattere le palpebre violentemente, scacciando via i rimasugli del sonno, nel tentativo di arieggiare il cervello considerando il fatto che non riusciva ancora a costruire una frase sensata nella propria testa.
Che io sia dannato...
Bobby premette con quanta più forza possibile il proprio pugno sulla bocca, soffocando una risata che avrebbe svegliato gli ormai adulti uomini che si erano impadroniti del suo letto una sera prima.
Cercò di fissare l'immagine che gli si parava davanti agli occhi: la testa di Sam penzolava oltre il bordo del letto e le sue gambe erano comodamente poggiate sulla schiena di Castiel, il quale a sua volta stringeva in una sorta di abbraccio Dean, con la testa poggiata sopra il suo petto; Dean invece aveva un braccio dietro la nuca e con l'altro stringeva Gnogni Peee e parte dei capelli di Cas.
E' la cosa più equivoca e tenera che abbia mai visto in vita mia.
Il vecchio cacciatore avvertì l'impulso di afferrare la macchina fotografica per immortalare il momento, ma questo desiderio fu reso vano da un Sam che iniziava pigramente a svegliarsi. Bobby si chiese come mai fossero tornati adulti così in fretta e cosa peggiore se ricordassero o meno le loro vite. Così rimase in piedi davanti a loro, in silenzio, in attesa.
Dean schiuse gli occhi lentamente, probabilmente non ancora consapevole di dove si trovasse, ma non appena vide la guancia di Castiel premere sul suo petto, riuscì a stento a soffocare un urlo ben poco virile.

- Cas!? Maledizione, ma che diavolo...- sbraitò tirandosi a sedere.
- Ma che ci fate nel mio letto? Fuori su...- bofonchiò Dean, ancora intontito.
- Mmmm?- si limitò a mugugnare Castiel, illuminando la stanza con quegli occhi blu elettrici.
- Mmmm? Ma dico che diamine di risposta è? Perché mi stai addosso, togliti, Cas, togliti!- continuò Dean.
- Balthazar! Dov'è? Che è successo?- domandò a raffica l'angelo, dimostrando così a Bobby che ricordavano tutto perfettamente.

Questo lo aveva compreso dalla reazione di Dean, ma non voleva interrompere quell'idillio.
Quando i tre ragazzi si resero conto che Bobby si ergeva sopra di loro con un cipiglio divertito, parlottarono insieme in cerca di spiegazioni.
Ovviamente il cacciatore sapeva bene che sarebbe incappato in una moltitudine di "Non può essere!" "Io non lo farei mai!" "Ma figuriamoci!" ma era lieto di avere testimoni femminili che avrebbero giurato il contrario.

- Dean...- lo chiamò quando si ritrovarono da soli, - chi è Gnogni Peee?-
- Scusami?- domandò scettico Dean.
- Non fare l'idiota, hai capito!- lo battibeccò Bobby mentre il viso di Dean si coloriva di un rossore violento.
- Quando era piccolo, intendo davvero piccolo, mia madre mi ripeteva un sacco di roba per farmi parlare. Allora non dicevo granché, ma quando lei mi chiedeva "tesoro, dì John Winchester! J-O-H-N-W-I-N-C-H-E-S-T-E-R...Johnny Wincheeeeeee-ster" io sapevo solo ripetere "Gnogni peee".- concluse, fissando un punto imprecisato della stanza.
- Ehi ragazzo, sono contento che siate tornati come prima!- gli rispose Bobby, ricevendo così un'amichevole pacca sulla spalla.
- Forza Bobby, so bene che da bambino ero assolutamente adorabile, mi avrai amato come minimo.- gli disse, prima di sparire oltre l'uscio.

Bobby sorrise appena, afferrando il piccolo Gnogni Peee che adesso giaceva sul letto, abbandonato, ma un rumore di passi lo fece trasalire e in quel momento Dean era riapparso e si era riappropriato di Gnogni Peee.

- Ad Ellen non dispiacerà se lo tengo io.- disse, con voce virile assolutamente fuori luogo, prima di sparire nuovamente dalla stanza.

E allora Bobby rise, osservando la porta aperta.
Idioti.

Fine.





Spazio dell'autrice: e siamo arrivati al finale! Questa è più che altro una conclusione piuttosto che un capitolo vero e proprio! Ma passiamo ai ringraziamenti: meraviglie del cielo (che Castiel vi baci tutte) che avete recensito GRAZIE GRAZIE GRAZIE! Ovviamente anche chi ha solo letto merita un abbraccio e un bacio (Dean? Sam? Chi di voi si propone?). Scusatemi, ho qualche rotella fuori posto, lo so-.- Spero che questo finale sia stato soddisfacente! Un bacione a tutti e a presto! E.
   
 
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