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Autore: Luna_R    19/10/2006    3 recensioni
Lo sfogo di una ragazza, ossessionata dall'amore che prova per un ragazzo arcigno e senza sentimenti.
Continuerà a farsi del male?
O abbandonerà questo folle intreccio putrido?
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(¯`•

`•.¸ IL PUNTO. E LA SFERA ¸.•´¯)

 

 

 

Blue tiger_ cara.. per scoprirlo, non ti resta che leggerlo nel prossimo chap, capitolo conclusivo di questa fic! ^^’

Keyra_ ti ringrazio per la recensione! La storia si evolve sì, non potevo lasciarvi a bocca asciutta ti pare! ^^

Zietta_ come non posso darti ragione, è molto difficile buttarsi nel torbido, ma ancora più difficile avere il coraggio di tirarsene fuori, già-già!

Valentina, da sempre lossessione di Clio; infatti come hai ben colto, in tutta la storia non fa altro che compatirsi per la sottomissione nei confronti di Tiziano, ma diventa una furia quando lo spettro dell’altra la riporta alla realtà, facendole aprire gli occhi su ciò che è realmente.

D’accordo con te anche per quanto riguarda l’amicizia e Dalila.

La verità alla fine ripaga sempre, e con il tempo piano- piano anche la fiducia si riconquista.

Infondo l’amicizia non credo si fondi solo su sorrisi falsi e felicità utopica; più è difficile il percorso, più si ha la controprova di quanto sia forte e duratura.

Arwis_ giuro che quando ho letto la tua recensione sono rimasta così à O.o

Addirittura paragonarmi a “Tre metri sopra al cielo” ?

Anzi no, giudicare la mia storia, molto più interessante?

Guarda per me è un onore, davvero! ^____^

Non solo perché comunque quel libro mi è piaciuto molto, ma perché come hai detto tu stessa essendo molto commercializzato e popolare, non mi ritenevo proprio all’altezza! ^^’

Non pecco di modestia assolutamente, quando scrivo sono sempre un po’ titubante; fortuna che ci sono persone sempre pronte a dimostrarmi il contrario e a darmi coraggio. Grazie!

Parentesi perdono: sì, è davvero molto difficile perdonare qualcuno, di qualsiasi torto si sia macchiato.

Ma sai spesso nella vita frenetica di oggi, si è più abituati a lasciarsi andare, cancellarsi con un colpo di spugna, darsi addosso.

Il perdono è sempre la scelta meno ovvia.

Perché è più semplice, scappare.

Qualcuno insegna, che al mondo esistono le eccezioni. Ed io mi ci metto in mezzo, se non proprio offesa e ferita nell’animo, preferisco sempre il perdono al rancore.

Per gli errori ortografici, ahimè non finirò mai di scusarmi!

Molto spesso aggiorno tardi la sera, o comunque scrivo tardi, capace qualcosa nel testo mi salti!

Grazie comunque per le annotazioni ^^

Vi lascio,

LuNaDrEaMy

 

 

 

`·.¸ VERY VALENTINA ¸.·´¯)

Chap n.9

 

Sono sotto casa sua.

Oh mamma, quanti ricordi questo portone, suscita in me.

Tiziano, abita poco dietro l’angolo della strada.

Ho il cuore in gola.

 

“Signora, può mandarmi giù Valentina? Sono una sua amica.”

 

Amica.

Gran bel parolone.

Mi sono fatta il suo ragazzo, non mi definirei proprio amica, ma posso aiutarla.

Lo voglio.

E allora alcuni appellativi, possono anche andar giù lisci.

Scende in strada, dopo un po’.

E’ ben vestita, ha i capelli raccolti da un foulard, le guance appena-appena colorate di rosa.

Non fa una piega, quando mi vede.

Anzi sorride, richiudendo il portone alle sue spalle.

 

“T’avrei chiamata io, guarda.”

 

Rimango stupita.

Mi ha spiazzata.

Insomma un colpo mortale può ben bastare, non so a cosa le servirebbe un secondo round.

 

“Sì, non ti ho lasciata il tempo per insultarmi, l’altra sera.

“Dalila lo diceva, che eri molto simpatica.

“Dalila dice molte cose giuste.”

 

Ride, si scioglie un attimo.

Non serra più i pugni, scesi sui fianchi come vecchi arbusti abbattuti dal vento.

Non sorride più, come un robot impostato.

Ora il viso è sereno, disteso.

 

“Tu invece, cosa hai da dirmi, Clio?!

“Scusa, innanzitutto.”

“Scusa ?!Non ti sembra troppo, inarrivabile Clio?”

“Valentina io… cioè per me già è difficile…”

“Lo so che è difficile. Non è mai facile per le persone egocentriche, ammettere d’aver sbagliato.

“Io non sono egocentrica.”

“Sì, tu sei come lui, amate soltanto voi stessi.”

“E’ qui che ti sbagli. Io l’amavo.”

 

Mi prende per il gomito, portandomi verso la sua auto.

La apre di forza.

Dal cassettino anteriore, tira fuori un anello e un bigliettino.

 

“E’così che l’amavi?!

 

Me li mette in mano, di prepotenza.

E’ una lettera d’amore scritta di suo pugno, con la calligrafia arrotondata, proprio da signorina; l’anello, è una fedina impreziosita dal suo nome.

Valentina. Nove lettere, d’oro brillante.

Rimango basita.

Ed anche piuttosto scossa.

 

“Non ho fatto in tempo a dargliele. Non so se è un bene o no…”

 

E scoppia a piangere.

Vorrebbe trattenersi, ma poi guarda verso me; non sto meglio di lei, per questo deduco si sia lasciata andare.

La prendo per le spalle, scuotendola.

 

“Lo sai perché non l’amavo così?! Perché non me lo ha permesso! Ma cosa credi? Che io ero nel suo olimpo? O che forse stavo meglio di te, gettata nell’angolo a guardare e vivere sulla vostra felicità, come una parassita?! Pensi lui mi abbia mai amata, come ha amato te? Pensi sia stata felice nel sapere di te? Ma tu lo sai da quanto io gli muoio dietro?!”

 

Non sa da dove cominciare.

Ed io non la mollo, continuo a scuoterla.

Per un attimo, ho temuto di spezzarla; spaventata l’ho lasciata arretrare, di rimbalzo.

 

Ho passato due anni di inferno, sperando che prendesse una decisione. Non è mai arrivata, quella decisione non è mai arrivata, Valentina. Ed ho continuato a farlo, ho continuato a devastarmi. Solo per lui. Solo per lui.”

 

Sto delirando.

E piango, maledette lacrime di frustrazione.

Credeva fossi io la principessa.

Tse, io ho solo preso il marcio di tutto ciò

Lei almeno era ignara, io la verità l’ho guardata ad occhi aperti. Spalancati.

 

“Io come faccio a sapere come ti ha trattata, me lo spieghi? Io so solo che la verità mi è piombata addosso, senza preavvisi, nel momento più felice della mia vita!”

“Ecco, tu eri felice, Tu eri sua,  tu hai goduto del suo amore! Io sono stata la sua bambolina da manovrare a piacimento,. Vuoi sapere come mi trattava? Sette giorni su sette, mi rinchiudeva nel suo bilocale, rigorosamente dopo le sette di sera, sempre soli, sempre a consumare un rapporto clandestino, a svuotarsi delle frustrazioni della vita, con la convinzione che io non l’avrei abbandonato mai. Mi ha presa, usata, rigirata, sempre in nome della mia fedeltà. Tu almeno, hai assaggiato il buono di lui, io nemmeno quello.

“Perché lo facevi? Perché ti davi a lui, se eri insoddisfatta?!

“Perché è l’uomo più spregevole che io conosca sulla faccia della terra, ma lo amavo. L’ho sempre fatto.”

“Anche io lo amavo. Avete distrutto la mia vita.”

“Tu sei ancora salva, Valentina. Quella che dovrà passare le pene dell’inferno, per il resto della vita, quella lì sono io. Ho annullato la mia essenza, ho deriso me stessa, vendendomi in nome di un amore immaginario. Ed io sapevo, sapevo che non ne sarei mai venuta a capo. Eppure, imperterrita ho proseguito per la mia via. Sai, credo che la mia anima, non tornerà mai completamente pulita.

 

Piccole gocce, bagnano le mie guance ormai arrossate dalla foga.

Potrò liberami di lui.

Potrò tornare ad una vita normale.

Potrò sorridere ancora alla vita.

Ma la mia anima, questa sì, che resterà macchiata a vita.

 

“Io, non potevo immaginare tutto questo.”

“Ne sei proprio sicura? Tu eri la sua ragazza, lo conosci meglio di me. Sai che persona è.

“Ho scoperto un mostro Clio, ed io Tiziano non l’ho mai saputo così spietato.

“Cosa ti aspettavi? Ristorantini? Cinema? Forse passeggiate al chiaro di luna? No, niente di tutto ciò.”

“O persino creduto che fossi io il motivo, dei suoi sorrisi in certi giorni, in cui sembrava non ascoltarmi e con la mente viaggiava in una dimensione lontana da me.

“Rideva di me, Vale. Della mia ingenuità. Infondo sono rimasta la sciocca ragazzina di undici anni, che gli sbavava dietro, quasi fosse una celebrità. Ma tu sei ancora in tempo, non fare come me, non buttarne altro. Non buttare te stessa.”

“Non lo so.”

“Ti ha richiamata, vero?!

 

Come faccio a saperlo?

Una volta tentai di mandarlo al diavolo.

Mi richiamò subito.

Mi deliziò con vane promesse.

Mi promise cielo sulla testa e terra sotto ai piedi.

Non fece mai nulla di tutto ciò.

Ma la mia ossessione non si affievolì, anzi divenne ancora più forte.

Non c’è nulla di più forte del desiderio e dell’ostinazione, quando tutto sembra girare al contrario.

E Valentina, lei ha lo stesso mio sguardo da vittima tentata dal peccato.

Mi guarda, sbiancando.

E non c’è bisogno di sua risposta, so che è così.

 

“Non volevo essere invadente, scusa. Infondo che diritto ho, io proprio io, di impicciarmi dei cavoli tuoi.

“Nessuno, appunto.”

 

Le sue parole, mi trafiggono il cuore.

Mi sento morire.

Ma cosa hai capito, Valentina ?

Io non voglio portartelo via.

Non un’altra volta.

Ero qui per te. E per me sì certo.

Mi sto scaricando la coscienza, lo so.

Pensavo comunque servisse anche a te, per liberarti.

Ma tu non vuoi.

E allora, chi è causa del suo mal, pianga se stesso.

 

Non ti dico una parola; mi volto, per andarmene via da qui.

Cammino piano, alla rinfusa, perché adesso non so davvero dove andare o cosa fare.

Mi hai spiazzata, piccola Valentina.

E’ la tua puntigliosa rivincita. Brava!

 

“…ma so che se non ti do retta, io ci ricasco con tutte le scarpe. Aiutami ti prego.”

 

Mi giro dalla tua parte.

Sei qui, che mi tieni per la manica della maglia e mi fissi con quegli occhi innocenti, da bambina, verdi come un prato la mattina presto:

Annegati di rugiada.

 

“Cosa vuoi che faccia, per te?!

“Dimmi che è tutto vero. Che sta mentendo, che è un bugiardo, bastardo.

“Se stai qui a pensarci, sai che lo è! Altrimenti adesso staresti con lui ,al posto di perdere tempo qui con me.”

 

Si butta fra le mie braccia, quasi come non aspettasse altro che udire queste parole.

L’abbraccio forte, come si stringe un figlio al proprio petto.

Oscuro mi è il motivo.

So solo, che non potrei mai più odiarla.

 

“La faresti una cosa per me?!

“Perché ho paura, Valentina?!

“Perché non c’è niente di meglio, di un ex ragazza, e un ex amante, sul piano di battaglia.

 

Questa ragazza è incredibile!

E perfida, almeno quanto me!

Ma posso capirla meglio di chiunque altro, in questa situazione; quando il silenzio e il tempo non bastano a guarirti dall’ansia, è il momento di agire e muoversi da sé, per liberarsi di tutto il veleno che ostruisce le arterie.

 

“Sono tutta orecchi, spara!”

 

Cela un sorriso, dal viso ancora bagnato dalle lacrime.

Guarda lontano, e piano, con voce quasi sibilante, mi sciorina tutto il suo piano diabolico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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