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Autore: Elpis Aldebaran    23/03/2012    3 recensioni
[...] Mentre i due stavano per aprire bocca, una ragazza bionda si era buttata su Tenten, scuotendole violentemente un braccio.
«Stanno arrivando i professori per fare il controllo degli studenti. Dobbiamo svignarcela, Tennie!».
Mentre la ragazza bionda spariva all’improvviso come era arrivata, Tenten aveva fatto un occhiolino a Neji, mordendosi il labbro inferiore.
«Ci vediamo presto, Neji Hyuuga. È stato un piacere».
Lui avrebbe voluto risponderle allo stesso modo, ma sia lei che il suo sorriso erano già spariti, lasciandolo solo come mai lo era stato fino a quel momento.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Neji Hyuuga, Shikamaru Nara, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Highway Unicorn (Road to Love)

[NejiTen. Accenni ShikaIno - NaruSaku]

 

 

 

 

 

 

 

Parte Seconda

 

 

 

Get your hot rods ready to rumble

‘cuz we’re gonna fall in love tonight

Get your hot rods ready to rumble

‘cuz we’re gonna drink until we die

 

 

 

 

 

 

 

 

Un dettaglio che differenziava nettamente le feste clandestine da quelle autorizzate dal corpo docenti, era senz’altro l’ingente flusso di alcool.

Alla festa della settimana prima, Tenten aveva notato come tutti più o meno, raggiunta la mezzanotte, erano arrivati sobri, o comunque soltanto un po’ più allegri del solito.

Invece, alle undici di quella sera, i tre quarti dei presenti non sapeva neanche più il proprio nome.

Poco distante da lei, Ino stava civettando con un ragazzo, che nel frattempo se la stava mangiando con gli occhi. Tenten era sicura che quel tipo non stesse neanche ascoltando la metà di quello che l’amica stava dicendo, troppo impegnato a buttare fugaci occhiate alla sua scollatura.

Mentre era indecisa sul da farsi, se far notare a Ino quel comportamento o lasciarla che si rovinasse da sola, un ragazzo alto e magro le si avvicinò, osservando anche lui la stessa scena.

«Ritardo di qualche minuto e già pensa a come rimpiazzarmi» borbottò quello, sbuffando annoiato.

Tenten osservò curiosa la sua pettinatura, che le ricordava troppo un ananas maturo, e d’un colpo ricordò dove aveva già visto la faccia del suo interlocutore.

«Tu devi essere Shikamaru».

«Già. Ci conosciamo?».

«Sono un’amica di Ino. Ci siamo incrociati qualche volta… mentre uscivi in mutande dal nostro dormitorio all’universitaria, all’alba».

Shikamaru la guardò scioccato, mentre la ragazza gli sorrideva comprensiva: non lo avrebbe certo raccontato a qualcuno.

«Immagino che tu ci sia abituata, a vedere uomini che entrano ed escono da camera sua» insinuò il ragazzo, indicando con la testa nella direzione di Ino.

«Non direi, invece. Ino è una gran civetta, ma sono in pochi quelli che riescono ad averla tutta per sé», rispose Tenten maliziosa, notando soddisfatta Shikamaru che voltava il viso dall’altra parte, probabilmente imbarazzato.

In quell’esatto momento, Ino tirò uno schiaffo al ragazzo con cui stava parlando, urlandogli addosso qualcosa di incomprensibile che finì per essere coperto dalla musica ad alto volume.

Indispettita si guardò attorno, notando poi Tenten e Shikamaru che l’osservavano stupiti.

«Ha allungato troppo le mani, ho dovuto difendermi da sola dato che il mio accompagnatore se ne sta sempre con le mani in mano!» sbottò quella, in direzione del giovane Nara.

Il ragazzo non si scompose per quell’accusa, anzi. Girò gli occhi al soffitto, borbottando quanto fastidiosa potesse essere Ino. Poi senza aggiungere altro le mise una mano intorno alle spalle e con lei si allontanò, cercando un posto per stare un po’ più tranquilli e soprattutto da soli.

Tenten tornò ad osservare la sala davanti a sé, adocchiando qualche ragazzo e salutando qualche conoscente che le passava vicino.

Da quando era arrivata alla festa, non aveva fatto altro che cercare tra la folla un paio di occhi chiari, senza successo.

Che non fosse venuto? Poteva darsi. Aveva dato per scontato che Neji frequentasse sempre quel tipo di posti; forse era in camera, o era uscito con degli altri amici. Forse con qualche ragazza.

Stava seriamente per prendere in considerazione quell’ultima ipotesi, quando il ragazzo in questione le toccò leggermente un fianco, attirando la sua attenzione.

«Ci rivendiamo».

«Così pare. Che coincidenza» fece Tenten, arrossendo tutta d’un colpo.

Entrambi restarono in silenzio e la ragazza quasi tremava per quella loro vicinanza.

Aveva passato una settimana intera a fantasticare sul loro incontro, convincendosi che per lui non provava niente, che era stato solo un felice incontro tra due persone che casualmente erano state in classe insieme dieci anni prima.

Ma Neji era così… Neji. Non parlava mai a sproposito, era fiero, atletico, aveva negli occhi quella giusta arroganza che bastava per far uscire le ragazze fuori di testa.

Aveva passato tutta la sua vita a immaginare il ragazzo dei suoi sogni, e adesso che se lo ritrovava davanti, era del tutto paralizzata.

Proprio lei, che i maschi di solito li faceva scappare a gambe levate. Perché invece di essere femminile, le piaceva giocare a pallavolo durante le pause pranzo e sporcarsi di terra, fregandosene del trucco o dei capelli.

Le gonne le davano noia e le calze le pizzicavano la pelle; per non parlare dei tacchi, che le infliggevano un male atroce ai suoi poveri piedi.

«Senti, qui c’è troppo casino. Ti va di fare un giro?» le chiese Neji ad un tratto, senza guardarla neanche.

Tenten provò un brivido lungo la schiena. Da una parte era tentata da quell’offerta – uno come lui l’avrebbe seguito anche in capo al mondo; ma dall’altra era preoccupata su quello che sarebbe potuto succedere. Non era esperta in quelle cose, nonostante sembrasse sicura di sé in qualsiasi situazione.

«Ti riaccompagno io poi al dormitorio, non ti farò fare tardi» continuò Neji, non ricevendo risposta.

Tenten posò il suo bicchiere di coca-cola, annuendo con la testa.

«Perché no?».

 

 

 

«Mi stai dicendo che Rock Lee è arrivato ai Nazionali di judo?».

«Esatto. È stato battuto in semifinale, purtroppo. C’era rimasto malissimo, all’inizio, ma quando poi è tornato a casa, ha subito iniziato ad allenarsi ancora. E’ instancabile».

Una volta concluse le elementari, Neji era stato mandato dalla propria famiglia in un sacco di scuole private, affinché ricevesse un’educazione esemplare.

Tenten e Rock Lee, invece, avevano fatto tutte le scuole pubbliche insieme e si erano diplomati alla stessa scuola superiore, due anni prima.

«Sai, non avrei mai detto che ci saremmo rivisti, un giorno. Ammetto di averti pensato, qualche volta, in tutti questi anni».

Neji non poté fare a meno di abbozzare un sorriso a quelle parole, perché lui, in realtà, non ci aveva pensato affatto. Non ricordava nessuno dei suoi compagni di scuola, tutti avevano preso strade diverse.

Tenten era seduta sul cofano dell’auto di Neji, mentre si mangiava tranquilla una coppetta di gelato alla fragola; maggio era quasi alle porte e stare fuori all’aperto a quell’ora così tarda era una goduria, perché non faceva per niente freddo.

Erano andati su una collinetta appena in periferia, dove si vedeva parte della città illuminata e il mare.

«Sei sicuro che non vuoi assaggiare?» gli chiese Tenten, porgendogli il cucchiaio di plastica con il gelato.

Neji esitò un attimo a quella richiesta così innocente, ma che nella sua testa voleva dire ben altro. Fin da quando aveva incontrato quella ragazza, era come se il sangue dentro al suo corpo fosse aumentato di qualche grado centigrado, se lo sentiva bruciare ovunque.

Non sapeva come definirla, ma sentiva come una connessione fra sé e quella ragazza, un’attrazione travolgente che mai aveva sentito per nessun altra.

Si sporse in avanti, prendendo fra le labbra il cucchiaino e guastano la freschezza del gelato.

Era buono, ma non sapeva se quella bontà veniva dalla fragola o dal fatto che glielo avesse offerto lei.

«Sai, ci venivo spesso qui» disse all’improvviso Tenten, saltando giù dal cofano e andando a buttare la coppetta vuota.

«Ah sì, con gli altri tuoi ragazzi?».

«E chi ha mai avuto tempo per quelli! Venivo qui ad allenarmi con la mia squadra di pallavolo, alle superiori» rispose lei, tornando a sedersi sul cofano.

Neji fu pienamente soddisfatto di quelle parole, ma di certo non glielo diede a vedere.

«Tu invece? Ci porti spesso le ragazze?».

«Sempre» le rispose, non guardandola negli occhi per non scoppiare a ridere.

Tenten rimase un attimo sorpresa e un po’ turbata da quella risposta; quando poi si rese conto di essere stata presa in giro, gli tirò un pugno sulla spalla, come segno di protesta.

«Non ti ricordavo così, spiritoso, Hyuuga. Vuol dire che quella bella bottiglia di liquore dovrò berla tutta da sola!».

«Quale bottiglia?».

Tenten andò verso il portabagagli con un sorriso sornione dipinto sul viso, tirando fuori una bottiglia piena di un liquido ambrato, che doveva avere un tasso alcolico non indifferente.

«Ho pensato che non potevo lasciare tutto il divertimento agli altri. Vuoi favorire?» chiese, togliendo il tappo.

«Per quanto mi piacerebbe, non posso. Altrimenti chi ti riporta indietro?».

«Neanche un goccio?» chiese la ragazza, prima di berne una generosa dose, che le fece scuotere la testa e tossire più volte.

Neji le fece un sorriso sghembo, osservando come incantato un rivolo di liquore che le percorreva il mento.

«Cavoli, è proprio forte!».

Tenten chiuse un attimo gli occhi per riprendersi da quella botta di vita che aveva appena ricevuto. Non beveva spesso, ma per affrontare quella serata in compagnia di Neji aveva bisogno di più coraggio del solito.

Ne bevve un altro sorso, questa volta senza tossire, abituandosi pian piano al dolce bruciore che le correva lungo la gola.

Si avvicinò di più al ragazzo, che si ostinava a guardarle le labbra.

Si sentiva accaldata, con la testa leggera e i pensieri inesistenti.

«Sei sicuro di non voler assaggiarlo neanche un po’?» insistette Tenten, ma questa volta la sua voce non era più chiara e decisa, perché non era questa la sua vera richiesta.

Si guardarono per qualche secondo negli occhi, cercando entrambi delle conferme a quella strana voglia che gli stava crescendo dentro, iniziata la prima volta che si erano rivisti.

E Neji non aspettò più.

Prese il viso di Tenten tra le mani e la baciò con foga, chiudendola fra il proprio corpo e il cofano della macchina.

La ragazza non si aspettava una mossa così repentina e lasciò scivolare a terra la bottiglia di liquore, che rompendosi annaffiò la terra con il suo contenuto. Le sue mani andarono a posarsi su quelle di lui, intrecciandone le dita, approfondendo quel bacio che entrambi avevano desiderato da una settimana e che finalmente aveva in parte appagato le loro voglie.

Neji si staccò di scatto, ancora incredulo per quello che aveva fatto.

Non era da lui perdere il controllo a quel modo.

«Scusa, non volevo», fece, allontanandosi di qualche passo.

«Dove vai, idiota!».

Tente rise, riprendendolo per la camicia e riportandolo su di sé, sulle sue labbra, perché a lei non era bastata quella toccata e fuga.

Le loro lingue si contorcevano frenetiche, le salive si mescolavano, le mani viaggiavano, percorrendo centimetri di pelle bollente.

Neji la fece sdraiare sul cofano, mordendole le labbra, accarezzandole i capelli castani e perdendosi in quella ragazza che l’aveva posseduto fin dal primo momento.

Ma la sua voglia di lei, della sua genuinità, del suo essere così sincera, non avrebbe trovato soddisfazione quella sera.

 

 

 

 

Neji fermò la macchina a pochi metri dal cancello del dormitorio femminile.

Si tolse la cintura e si sporse verso Tenten, che accolse ancora una volta le sue labbra e la sua lingua.

«Sei un bugiardo, avevi promesso che mi avresti riportata indietro presto».

«E’ presto» replicò Neji, baciandole la linea del collo.

«Sono le quattro e mezzo del mattino».

Tenten non attese una replica, tornando a baciarlo con foga, come se non si dovessero rivedere per chissà quanto tempo.

Parecchi minuti più tardi uscì dall’auto, correndo furtiva verso il cancello d’ingresso.

Neji non ripartì subito, ma aspettò di vederla entrare nel dormitorio.

Quella sera, forse aveva trovato la ragazza giusta e per questo ci sarebbe andato con i piedi di piombo.

Non riusciva ancora a capire la dinamica che li aveva fatti unire quella notte, era stato come se entrambi fossero legati indissolubilmente dal filo rosso del destino.

Fino a una settimana prima neanche si ricordava dell’esistenza di quella ragazza, e adesso tutti i suoi pensieri giravano intorno a lei, a tutte quelle sensazione che gli provocava.

Sentiva come se tutte le ragazze con cui era uscito prima fossero state dei passaggi, tappe obbligate verso Tenten; un percorso fatto di passioni e ossessioni in attesa di quell’unica ragazza.

Per la prima volta in vita sua si era sentito completo e coinvolto in qualcosa di più grande, una forza che non capiva e che gli faceva perdere l’orientamento.

Quando quella sera aveva baciato Tenten all’improvviso, aveva smesso definitivamente di pensare.

Sì, avrebbe fatto le cose con calma, senza fretta, assaporando ogni momento che avrebbero passato insieme.

D’altra parte, lui l’aveva aspettata per più di dieci anni.

Qualche altra settimana non l’avrebbe certo ucciso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note

Se dovessi descrivere il Neji Hyuuga di questa fan fiction, userei la parola onesto.

Perché lui è davvero onesto: tralasciando il pazzo delirante che è stato prima di battersi con Naruto nel manga, il Neji dello Shippuden lo trovo maturo, cosciente delle sue capacità e di quelle degli altri, pronto ad aiutare, onesto, appunto.

E mi piace.

La fine poi (che ho riscritto adesso, prima di postare) sottolinea il fattore Destino: Neji crede nel Destino, che tutto sia già scritto e deciso. Quindi non so, mi piaceva questo aspetto della cosa, pensare che quei due davvero si siano incontrati a distanza di anni solo per stare insieme, come se un’Entità superiore li avesse già accoppiati tempo addietro.

Personalmente non credo nel Destino, ma è una teoria che mi ha incuriosita.

Be’, non ho nient’altro da dire, se non ringraziare chi ha recensito (non ho risposto a tutti, mi spiace, sono stata occupata!) e ringraziare chi recensirà e leggerà questa fic in un futuro più o meno prossimo.

Alla prossima!

 

Elpis A-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Naruto © Masashi Kishimoto

Highway Unicorn (Road to Love) – dall’album Born This Way, 2011 © Lady GaGa

Highway Unicorn (Road to Love) – fanfiction © Elpis Aldebaran

   
 
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