Si irrigidì non poco, cercando inizialmente di ignorarlo mentre veniva assalito da un migliaio di domande dalla dubbia intelligenza - come poteva averne ancora voglia dopo quella notte!?
" Non penso sia il tuo ombrello quello che preme contro di me!", borbottò Greg a quel punto, incapace di ignorare l'erezione del maggiore degli Holmes e cercando di versare il suo caffè nella tazzina nonostante la ferrea stretta dell'altro.
" Acuta osservazione.", lo lodò Mycroft per poi aggiungere un: " E per colazione gradirei del tea accompagnato da dei croissant con confettura d'albicocca."

Storia a tematica Gay, ossia una BoyxBoy, ambientata in Germania, o meglio nelle prigionie della Germania. 1940, un periodo di grande caos per l'America, tanto che i soldati tedeschi riescono a far prigioniero un mitragliere americano, Baker. Quest'ultimo viene affidato a Fisher, fuciliere tedesco, che si occupa di far parlare a qualsiasi costo il nemico. Ma con il passare dei giorni, rischia di provare qualcosa per l'americano, tanto che si deprime ogni giorno di più, sentendo rimorsi divorargli il petto.

"«D'accordo, Ispettore, qui abbiamo finito, se ci vuole scusare, noi andremmo. Forza, Sherlock».
«Arrivo!», rispose il ragazzo, uscendo dalla porta con pollice ed indice a mimare un telefono. Sulle labbra un sorriso e due parole: mi chiami.
E Greg lo fece."

"«Dimmi. Cosa. Vuoi», ripeté ancora una volta, mantenendo tutta la fermezza e la calma possibili.
Lo spaventoso sorriso sul volto di Moriarty si allargò. Schiuse le labbra, arricciando la lingua nell'aria per poi passarla sul mento di Mycroft, salendo fino alla punta del naso. «Lei»."
Alta presenza di Crack! Mycroft/Moriarty e Mycroft/Lestrade. Poi non dite che non vi avevo avvertito.

Greg era quasi completamente assopito, quando sentì il materasso abbassarsi ed un leggero bacio posarsi sulla sua nuca, appena sotto l’attaccatura dei capelli.
“Dormi?”
L’ispettore mugugnò pigramente. “Non più,” rispose.
“Bene...”

Lestrade doveva ammetterlo, Sherlock Holmes gli era stato davvero utile nel gettare luce su alcuni casi oscuri. L’ispettore ammetteva anche che gli servisse, quel ragazzo, lui e il suo dottore.
Ma il prezzo da pagare per quel cervello formidabile era dover sopportare anche tutto il resto.
Tuttavia, si rese presto conto che Sherlock non era il solo con un cervello straordinario e un ego altrettanto smisurato. Bé, se dapprima Lestrade trovava pesante stare dietro a Sherlock, non aveva fatto i conti col maggiore degli Holmes.
[Mystrade]

«Non sei un numero.»
Un'affermazione normalmente ovvia.
Forse a Mauthausen nel 1944 non era poi così ovvia.

Questo è un vecchio racconto, scritto quasi 10 anni fa,così come mi apparve in un sogno. Io l'ho solo trascritto fedelmente. E ormai 8232 è quasi una persona reale per me, e per chi ha letto il mio racconto.
Grazie a tutti quelli che leggeranno di lui.
Aily