Ero bella, ero giovane ed ero ebrea.
Se fossi nata in un periodo diverso della Storia, probabilmente questa mia ultima caratteristica non sarebbe sembrata poi così rilevante.
Invece, per mia sfortuna nacqui nel 1923 a Buchenwald nella Germania orientale.
La storia di Heike, giovane ebrea tedesca deportata nel campo di Buchenwald, che sarà protagonista suo malgrado di un amore malsano.

La nonna dice che è meglio avere paura ogni tanto che non averne mai, ma io non lo conoscevo, questo bambino, così mi ha raccontato la sua storia.
Si chiamava Umberto.
Primavera 1944: Umberto ha otto anni e una bicicletta con cui andare a prendere le uova da rivendere in bottega. Fa freddo, c'è la nebbia, ma lui non ha paura.
Più o meno.