"Ma ti sei bevuta il cervello Granger?" Draco la stava guardando come avesse detto la cosa peggiore al mondo. "Innanzitutto non parlarmi così. E poi non ti ho chiesto di avere un figlio con me, ti ho chiesto solo di aiutarmi ad adottarlo, tu poi potrai tornare a fare la tua vita di sempre." Spiegò precisa Hermione. Niente di più, niente di meno. "E io cosa ci guadagno?" Hermione fece spallucce, sapeva che lo avrebbe detto. Se c'era uno che non faceva mai nulla senza un proprio tornaconto era Malfoy. "Quello che vuoi." "Perfetto." Draco sorrise con un lampo di malizia. Aveva già in mente cosa chiederle.

Stesa sul letto a pancia in su, ripensò a quello strano incontro avvenuto dopo il suo spettacolo.
Se una volta al pensiero di Malfoy avrebbe fatto una smorfia disgustata e rabbiosa, ora le sorse un sorriso.
Il tempo, cambia davvero molte cose.

"Sennò cosa mi fai Mezzosangue?", rispose lui con tono sprezzante e con quel fastidioso ghigno stampato in volto.
"Stupeficium!". Draco, che non si era nemmeno accorto che lei avesse estratto la bacchetta, volò a terra.
Hermione raccolse il suo libro e se ne andò.
Quando il ragazzo si tirò in piedi la vide che si allontanava di corsa.
Rimase fermo a fissarla mentre si allontanava.
Ma aveva sempre avuto quelle gambe la Mezzosangue?
Non le staccò gli occhi di dosso fino a quando non scomparve dalla sua visuale.

"Forse la sfortuna aveva deciso di farle visita ancora prima di mettere piede al Castello, nel fatidico giorno in cui si decideva la buona sorte che uno studente avrebbe avuto per tutto il resto dell'anno. O almeno, così si diceva in giro.
Perché l'evidente delusione nel tono del suo presunto salvatore era appena paragonabile a quella provata da lei in quel momento.
-Malfoy.-"