[IMPORTANTE: Non leggere senza prima aver letto "LET'S BLAME ON SEPTEMBER"]
[Sequel di "Let's blame it on September"]
Andrea e Gaia si sono lasciati, in tutti i sensi, al matrimonio dell'amica di lei, Serena.
Sono passati quattro anni da quando Andrea e Gaia hanno vissuto la loro breve ma intensa, a modo loro, storia d'amore; tre da quando nessuno dei due ha più provato a cercare l'altro.
Ognuno ha la sua vita e le vecchie ferite sembrano essere state rimarginate. Sembrano....
[Dal capitolo 11]
"«Non conosco il suo indirizzo»
«Ti accompagno, se vuoi»
«Si, andiamo» dico annuendo e, prendendo chiavi e cellulare, esco di casa.
Mi rendo conto che il tragitto è breve e non posso davvero credere che, per tutto questo tempo, sono stato a pochi metri da casa sua.
Davanti al suo portone, mi fermo, incerto se salire o no.
«Cosa fai?»
«E’ sicura che io sia la scelta giusta? Soprattutto vorrà vedermi?»
«Sei la persona che ama e che crede di aver perso. Sei quello che può starle vicino»
Non dovrei perché mi ha preso in giro quella sera, ma posso davvero abbandonarla?
Ovviamente no.

Stavo per andare via, quando mi si piazzò davanti una ragazzina che aveva al massimo quattordici anni. Era così bassina che non arrivava neanche ai miei pettorali, nascosti dalla mia maglia preferita. Aveva i capelli rossi e ricci, il suo viso era ricoperte di lentiggini adorabili. I suoi occhi erano verdi, ma erano privi di quella luce che sarebbe dovuta esserci in ogni persona felice.
Il suo sguardo era vuoto. Mi vennero i brividi al sol pensare che una ragazzina così piccola aveva perso l’innocenza che avrebbe dovuto avere alla sua età. E del resto i suoi vestiti, il suo gruppo di amici, il trucco marcato, l’espressione sfrontata, lo dimostravano.
Ad un tratto, la ragazzina mi porse la mano e contemporaneamente esclamò: “In realtà ho chiesto io a tuo fratello Alec di chiamarti! Piacere, io sono Clarissa, ma per gli amici, Clary. Perciò chiamami pure Clary!” Il suo viso si dipinse di un sorriso così falso che non riuscii neanche a stringerle la mano, anzi le dissi solamente: “Dici a mio fratello che la smettesse di farsela con delle ragazzine” e corsi via.