Quando si perde la persona che si ama, ci si sente come se il cuore venisse strappato via dal petto, straziato in più parti, calpestato e distrutto fino a quando non ne rimane più nulla. Non esiste sensazione peggiore. Come si può imparare ad amare di nuovo dopo un'esperienza del genere? Eppure né Izuku né Katsuki, in fondo ai loro cuori, vogliono lasciare che un ricordo, bellissimo ma oramai sbiadito, condizioni le loro esistenze.
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Izuku chiuse gli occhi, godendosi il silenzio giunto in seguito all’amplesso. Attese pazientemente di udire Kacchan alzarsi e rivestirsi, dopodiché lo avrebbe accompagnato alla porta e si sarebbero salutati come se nulla di tutto ciò fosse successo, promettendosi tacitamente di rivedersi presto. Oramai era diventata un’abitudine per lui. Per questo si sorprese quando la voce di Katsuki raggiunse le sue orecchie.
- Avrebbe scelto te.
[BakuDeku, (hints of) past Kacchako, IzuOcha; angst]

P0rnFest#11
Coppia: Izuku Midoriya/Shoto Todoroki
Prompt: "Todoroki, il tuo pene va' a fuoco!
Avvertenze: PWP
Note: Ambientato al loro terzo anno della Yuuei, entrambi i ragazzi sono diciottenni... Godetevela!
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Midoriya era lentamente impazzito nel periodo in cui si era trovato a cogliere ogni più piccolo aspetto di Todoroki, accumulando informazioni su informazioni al punto da sentirsi quasi uno stalker nei suoi confronti. Aveva persino cominciato a tenere uno dei proprio quaderni per scriverci tutte le annotazioni che lo riguardavano. Che presto su quelle stesse pagine avessero cominciato ad apparire fantasie libidinosi e desideri lussuriosi era un altro conto, l'importante era che ora Izuku avesse modo di mettere in pratica le sue teorie. Ed era motivo d'orgoglio per lui vedere come tutto quello studio, quell'attesa, stesse dando i suoi frutti.

{Omega!verse: non è indispensabile sapere cosa sia di preciso per capire la storia, ma nelle note ho inserito un link comunque}
{AominexKuroko, all'inizio - AominexKise e KagamixKuroko in seguito}
“Strano. Non hai quell’odore acre tipico dei Beta, anzi…” Si avvicina ancora di più. Il suo respiro caldo gli lambisce il collo. Kuroko è pietrificato sul sedile posteriore dell’auto. Il cuore sembra che gli stia per scoppiare in petto come dopo una lunga corsa. Serra le labbra secche, lasciandosi esaminare come una cavia da laboratorio.
“Il tuo odore è così flebile che persino io stento a sentirlo. E quel po’ che sento non è rivoltante come quello di un Beta, ma neanche delizioso come quello di un Omega.”
Kuroko deglutisce. La conversazione sta minando tutte le sue certezze: la sua identità è messa in discussione; il suo posto nel mondo vacilla. È un terremoto che scuote le fondamenta della sua esistenza. “Cosa sono allora?” chiede, con un filo di voce.
L’Alpha lo fissa, muto, immobile. “Mi permetti di assaggiarti?”

Naruto Uzumaki è un ragazzo come tanti altri di diciassette anni, frequenta il terzo superiore, nella sua città natale Konoha City, questa è solo un lato della sua vita, l'altro che pochissime persone conoscono è completamente diverso.
UN AVVISO: KYUUBI in questa fic, ha un linguaggio molto sboccato.
Naruto è un card captor, infatti per errore ha liberato delle potentissime carte magiche create secoli addietro dal mago Madara, ora è suo compito, con l'aiuto della volpe a nove code chiamata Kyuubi, recuperarle tutte. Prima che un triste destino si abbatta su questo mondo...

Akashi x Kuroko
Ten Count!AU: la storia si basa sull'omonimo manga yaoi, non è necessario però averlo letto per comprenderla, potete considerarla come una semplice AU.
Tutto in questo mondo è sporco: le maniglie delle porte, i corrimano delle metro, le cornette dei telefoni, l’aria respirata dalle altre persone. Se si esce fuori, ci sono solo un mucchio di cose disgustose.
È difficile respirare, ma non intendo morire soffocato.

{Aomine Daiki x Kise Ryouta, PWP}
“La ringrazio” rispose Kise con il suo più smagliante sorriso. Erano passati mesi dal primo giorno in cui, assieme ad Aomine, si erano ritrovati a chiedere alla reception quanto costava prenotare una stanza e qual era il tempo minimo (“Solo 2600 yen per due ore! E la stanza non è affatto male, vero, Aominecchi?”). C’era stato molto imbarazzo davanti la signora che aveva mostrato loro il dépliant con le camere e il listino prezzi, ma il desiderio bruciante aveva ottenuto una vittoria schiacciante su ogni altra cosa. Ora, invece, parlava con scioltezza e senza la minima vergogna.
Prese la chiave e salì le scale che conducevano al primo piano, nella mano destra portava una busta nera lucida che dondolava al ritmo dei suoi passi. Conosceva il percorso per giungere alla camera a memoria, tanto che quando arrivò alla porta non si curò neanche di controllare il numero.
La stanza numero otto dell’Hotel Silk era diventata quello che nel linguaggio dei fidanzati (“Te lo ripeto: non siamo fidanzati!”) viene comunemente chiamato nido d’amore.