Il suo viso sembra stanco, smunto. Occhiaie profonde gli cerchiano gli occhi. Il livido sulla guancia è quasi svanito, ma deturpa ancora la sua pelle altrimenti perfetta. I capelli gli sfiorano le spalle, morbidi e lisci. I suoi occhi scivolano in basso, lungo il collo sottile, il petto magro e giù sul ventre piatto. Solleva la maglia lentamente.[...]La sua mano scivola giù, le dita tremano. Esita per un secondo prima di sfiorarsi la pancia. È un tocco delicato, incerto, quasi maldestro. È troppo presto per sentire qualcosa, qualsiasi cosa. Ma lui lo sa. Lo sa che lì c'è una vita, un cuore che pulsa. Gli sembra di essere in un sogno, oppure in un incubo dal quale deve decidere se svegliarsi o continuare a sognare.

Il giovane Billy, originario di un paesello della provincia americana, è cinico, spregiudicato e senza scrupoli. Il suo sogno è quello di diventare un pezzo grosso in un'importante ditta farmaceutica, e di fare più soldi che può, e per ottenere quanto si prefigge non intende fermarsi davanti a nulla.
Fino a che non si renderà conto che forse non è poi così cinico e amorale come credeva di essere.
Prima classificata al contest “Feste+Alcol = guai!” Indetto da Hermit_ sul Forum di EFP e giudicato da Missredlights. Premio speciale "Oh, it's insane!" per la storia più lunga nello stesso contest.

Lia fugge dalla sua città per cercare qualcosa per cui valga la pena ricominciare; Edwin spera di trovare il coraggio di crescere, affrancandosi dalle relazioni morbose che lo ingabbiano in un’eterna adolescenza; Jack affida il suo desiderio di sentirsi meno cinico, ad una sfida che non ha mai giocato; Sonia intesse ragnatele fatte di verità e di sesso in cui intrappola le sue vittime.
Una storia inquieta e disturbata, corale e sfaccettata, ambientata in un mondo disincantato e assuefatto, dove le regole e le convenzioni vacillano e nuovi desideri si fanno largo tra le paure e le viltà di sempre.
Una storia di possibili o impossibili cambiamenti.

Fine ottocento, siamo in un sanatorio sull'Erzgebirge, in Sassonia. A un medico della struttura, il dottor Thellmann, viene affidato un giovane ammalato di tubercolosi. Il paziente esercita da subito un prepotente fascino sul dottore, ma purtroppo la sua patologia è già in una fase troppo avanzata per avere speranze di guarigione. Il medico proverà qualsiasi rimedio e alla fine, disperato all'idea di perdere il giovane amato, si addentrerà nel pericoloso campo dell'esoterismo, ma quelle sono vie che non è bene percorrere, se non si hanno la saggezza e la forza d'animo necessarie per farlo.
Seconda classificata al contest "Echi dell’occulto” Indetto da Dollarbaby sul forum di EFP. Premio speciale "Una storia da incubo" per lo stile migliore nello stesso contest.

Una storia piena di empatia per i maschi, soprattutto quelli privi di potere, senza voce se non quella della violenza.
"Sai una cosa, Stiles? Puzzi di vomito. È meglio che ti sciacqui la bocca" Quanto odio nella sua voce! Sembrava che il volto avesse mutato forma, adesso era quello triangolare di un cobra. Con un gesto rude, Derek gli si appoggiò dietro, inchiodandolo contro il bordo duro del lavandino, e riempì di acqua fredda una tazza di plastica rosa fucsia che aveva preso dal davanzale, forse Laura vi teneva lo spazzolino da denti. L'orlo era incrostato di rossetto, ma quando Derek glielo avvicinò alla labbra non si ritrasse schifato, come un bambino diligente che spera di evitare la punizione si sciacquò obbediente per poi sputare l'acqua sporca nel lavandino. Dalla bocca gli colava sangue, misto a saliva e ad acqua tiepida. Chiuse gli occhi e appoggiò la fronte sul lavandino, voleva scivolare nel sonno e dormire sullo sporco pavimento di linoleum, ma Derek lo scrollò di nuovo. "Dannazione! Ho detto di no!" lo sgridò.