“E' appena sorto un nuovo anno. Il 1971. Siamo ad una svolta, ormai. Succederà qualcosa, me lo sento, anche se cosa ancora non lo so. Ma c'è profumo di novità nell'aria. Tutto cambia, tutto scorre. La mia vita come la loro. E saremo grandi, oh sì che lo saremo. Più luminosi dell'aurora. Aspettate e vedrete!” - R.T.

Una ragazza. Un incubo. Una famiglia distrutta. Un ragazzo le stravolgerà la vita. Un'inconveniente li separerà. Un viaggio per affrontare il suo incubo.
Come finirà?
Seguite la storia e lo scoprirete! Fatemi sapere se vi piace! :3 :)

-anche tu sei bellissima,piccola, soprattutto adesso che sei tutta rossa-
lo guardai imbambolata, era troppo tempo che non ricevevo questo tipo di complimenti... la mia bocca
era a pochissimi centimetri dalla sua, quando quella buia stanza venne illuminata da una luce più forte:
-mi raccomando,con la lingua!-
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-comunque,se non eri mia sorella ti avrei sverginato io già da un po' -
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-facciamolo-
sussurrai
-non dovrei, ma approfitto della situazione-
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-loro sanno che non devono guardarti i posti privati-
-ah no? E che stanno facendo adesso?-
risi
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-dimmi stellina-
feci una faccia disgustata e disse
-scusami miss “no romanticismo” -
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-è la stessa troia della festa?-
-si...-
-porca puttana!!!-
sbattei un pugno sul tavolo,nei messaggi non è solo un'amica, gli amici non si chiamano amore. Tanto basta.
-noi abbiamo chiuso,ciao Josh-
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Attenzione:tutte le parole scritte male del tipo “secsi” al posto di “sexy” sono fatte di proposito per rendere il tutto un po più divertente,buona lettura

In questa storia ho provato a ricostruire il passato di Christian Grey, lasciato troppo ai margini dall’autrice nell’intera trilogia…
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'Mi sveglio in ospedale, tutti vanno di corsa. Una dottoressa mi avvicina dolce e mi sorride. Sembra un angelo, ma forse non lo è. La guardo spaventato e cerco di capire se devo ringhiare per difendermi, ma non mi picchia, quindi decido di non mordere. Si avvicina a me e fa per toccarmi ma mi ritraggo, non voglio, mi dà fastidio, ho paura.'
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'...Quei maschietti noiosi, sempre a giocare con le loro macchinine o a schiccherar le biglie di vetro colorato lungo il pavimento, diventavano di colpo soldatini obbedienti ai miei comandi, mentre le femminucce, che per qualche ignota ragione mi attraevano, da petulanti chiacchierone divenivano come la mamma, mute ed arrendevoli, pronte a cedere ad ogni mio capriccio…'
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'< Bravo ragazzo > mi dice voltandosi lentamente ed allontanandosi da me.
Una smorfia di dolore mi serra la bocca, ho bisogno di raggiungere quel momento di pace che lei non mi concede e resto imprigionato in quella pesante sensazione di inadeguatezza...`