Bucky è meticoloso, passa il panno sul metallo, infila lo scovolo nella canna e si immerge mente e corpo in quel rito che lo mantiene calmo, concentrato e, agli occhi di Steve, maledettamente sexy.
Quando solleva lo sguardo sul biondo, lo scopre a guardarlo. Gli angoli della bocca si arricciano, il sorriso è felino (è una promessa sconcia nascosta in bella vista), schiocca un occhiolino, ammicca e, davvero, basta solo quello per far arrossire l’eroe più amato d’America.
{ stucky } [ scritta per il P0rn Fest #11 ]

Steve lo guardò negli occhi: questa volta era sincero, al cento per cento. Si sentì improvvisamente scaldare sulle guance e su tutta la pelle. Era... sorpreso da ciò che gli aveva detto. Bucky non parlava mai d’amore nel senso sentimentale con lui, era più propenso nel descrivere l’attrazione fisica. Discutevano veramente di tutto, dalle curiosità alle stupidaggini, dai problemi che affliggevano l’uomo ai desideri idioti, ma di sentimenti mai. Era curioso, morbosamente curioso di sapere le sue opinioni a proposito di questo sentimento. “e che significa amare... per te?”
Bucky rimase in silenzio alcuni secondi, guardando il suo amico e pensando a come avrebbe voluto non spiegarglielo a parole ma solo in un modo. Non poteva spiegarglielo. Era assurdo. Era una follia. Avrebbe voluto dirgli tante cose ... avrebbe voluto dirgli tutto e basta.
“beh ...essere innamorati significa ...” cominciò Bucky con voce che tremava, guardando in basso e poi Steve. Significa il tuo nome per me. Zitto, controllati, cerca di mantenerti stabile. Spiegaglielo senza mentire, ma senza rivelare nulla del tuo amore verso lui. Riprese “significa devozione....

Riesce a sentirlo rimbombare nelle orecchie ed è come se ancora stesse accadendo: il clangore metallico con cui lo scudo è caduto a terra non cessa, a ricoprirlo un mulinello di colori irriconoscibili scrostati dalla battaglia e Captain America abbandona la presa – la torre d'avorio a difesa dei più deboli crolla ai piedi di Ironman.
{ stucky }

La maggior parte degli istanti di questa sua nuova vita Bucky non crede che ci sia qualcosa da poter salvare in lui.
Qualcosa che valga la pena di curare.
Ma Steve ha abbastanza ostinazione per entrambi.
[Post-Captain America: Civil War (Movie) | Not Mid-Credits Scene Compliant | Stucky]

Quando resti ibernato per una settantina d’anni è naturale rimanere un po’ indietro in fatto di ultime tendenze – non importa quante volte Tony ti abbia dato consigli di stile – ma questo i tabloid non sembrano capirlo.
A quanto pare a Steve serve un cambio di look, ma Bucky sembra avere un'idea un po' sbagliata sull'esatto utilizzo dei camerini di prova.

ATTENZIONE:
Questa OS contiene spoiler dal film "Capitan America: Civil War"!!! Se non l'avete ancora visto vi consiglio di non leggere questa storia, ma...A VOI LA SCELTA, FANFICTIONERS!
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Dal testo:
"Una leggera brezza accarezzò le sue spalle nude, la canottiera bianca svolazzò per pochi istanti.
Bucky guardò il suo braccio metallico; con qualche profonda medicazione tecnica l'arto sembrava tornato alle solite funzioni, ma qualche leggera ammaccatura rifletteva con i raggi della luna, ricordandogli la lotta che lui e Steve avevano fatto con Tony Stark."

Fissò la propria immagine riflessa nello specchio per alcuni istanti, mentre il suo volto gocciolava un po’.
Quand’è che si era arreso, quand’è che l’aveva fatto?
Certo, lui continuava a dire e a ripetere di essere sulle trace di Bucky, di volerlo trovare, ma da quanto tempo era che non aveva trovato più indizi riconducibili a lui?
Quel pensiero lo faceva stare male, giorno dopo giorno.

Tutto quello che esce dalla bocca spalancata di Steve sono versi che un tempo erano parole, ora ridotti a vergognosi gemiti acuti che sgorgano senza freno.
{ stucky }

Dal prompt commissionatomi da BuFr:
Stucky, rating rosso, Steve per Natale ha l'idea di fare dei regali a Bucky confezionati nella speranza di fargli recuperare la memoria. Oggetti che rimandano a momenti insieme, ma anche altro volendo.

Accadde tutto nella prima era. La guerra portò la stirpe degli elfi alla distruzione, la morte del re Fëanor lasciò una grande vuoto ai suoi figli e a re Oropher, il suo migliore amico. Re Oropher, per paura di perdere Thranduil, il suo unico figlio, decise di nasconderlo a Doriath a nord-ovest della Terra di Mezzo, nel Beleriad.

Lo guardava e provava emozioni che sapeva di aver già avuto nel cuore. Qualcosa di profondo, anche un po’ spaventoso, che era certo di aver provato per lui. Un sentimento che era frustrazione e vergogna, ma anche gioia e orgoglio. Tutto nascosto sotto gli sguardi e i sorrisi che quei due giovani soldati si scambiavano su una pellicola vecchia di settant’anni.

«Ma non provare a mentirmi!».
«Non lo farei mai. Buck, io sono dalla tua parte». E nel dirlo vorrebbe abbracciarlo, offrirgli ricordi di pelle e di battito di cuore, ma si trattiene, tutto quello che può fare è aprire i palmi delle mani come un prestigiatore che vuole mostrare che non c’è alcun trucco.
Forse il Soldato di Inverno fa fatica a credere che Bucky Barnes possa essere stato tanto amato da una persona in quel passato che gli sfugge via dai pensieri.
[Stucky] [Post-TWS]