Accosta le sue labbra alle mie, ma non le unisce. « Posso provare una cosa? »
No. Vorrei gridare di no, che non puo' baciarmi. Che io non bacio nessuno, che odio baciare. Vorrei spostarmi, ma non lo faccio. Resto immobile. Lui lo prende come un sì ed annulla le distanze.
Appoggia la sua bocca sulla mia. Combaciano.
Poi scende, piano, morde l’interno del mio labbro inferiore, ed infine lo succhia. Io sono rimasta immobile.
Inerte.
Si stacca da me. Nei suoi occhi sono riapparsi i colori. Quelli veri.
Giallo ambra. Giallo di Napoli chiaro.
Blu polvere chiarissimo.
Verde menta, verde bambù.
« Avevi ragione anche stavolta. »
« Eh? »
« La panna ci sta decisamente bene con la cioccolata. » E se ne va.

-Aspetta…..Magnus….- si sorprese di averlo chiamato così, con voce chiara, quasi lo conoscesse da una vita.
Il ragazzo si voltò, accarezzando con la mano la tazza bianca e fumante: il corpo snello e slanciato, le unghie laccate di nero, gli anelli argentei che brillavano lievemente, accarezzati dalla luce artificiale proveniente dall’altra stanza. I tratti erano seri, fini, ma non arrabbiati o seccati: si rese conto di averlo lasciato sulle spine una manciata di secondi, mentre lo osservava, quindi si affrettò ad aggiungere qualcosa.
-Non hai….paura di me?-

Si, l'ultima volta che stava andando a letto con una ragazza non era riuscito a...beh diciamo che il suo James non era molto contento e attizzato,anche se la ragazza era bellissima e aveva fatto di tutto per procurarsela. La cosa lo infastidiva e lo rendeva nervoso. Aveva cercato su internet qualcosa da prendere ma, aveva bisogno della prescrizione medica e non sapeva proprio come procurarsela. Di andare dal medico nemmeno ci pensava! Tutti ne sarebbero venuti a conoscenza e non aveva voglia di spargere la notizia in giro. Forse avrebbe dovuto chiedere consiglio a qualcuno. Subito gli balenò in mente Louis. Lui non lo avrebbe preso in giro e gli avrebbe dato qualche consiglio.