Hichigo lo sapeva che era una brutta idea assecondare quei due stupidi di Shinji e Renji. Non poteva di certo immaginare che il nuovo bibliotecario, di cui da parecchi giorni le sue compagne di classe non facevano che parlare, fosse effettivamente così figo.
Non avrebbe di certo potuto pensare o anche solo immaginare che sarebbe stato l'inizio di una vera e propria ossessione verso quell'uomo così maledettamente sexy dai capelli blu.

[...]La luna ne illuminò il volto. Aveva i capelli color della neve, così come la pelle. Una tripla cicatrice gli rigava la guancia sinistra, quasi fosse stato graffiato da un leone.
Un albino. [...] “Mossa sbagliata” ringhiò, appoggiando il piede sulla ferita dell'altro, che urlò di dolore.
“Te lo ripeterò solo un'altra volta: dimmi ciò che sai. Mi hai già fatto perdere abbastanza tempo”.
“Puoi andare a farti fottere umano!” ringhiò l'altro, sostenendo il suo sguardo.
L'albino lo guardò per qualche secondo, soffermandosi in particolare sull'orribile maschera d'osso che gli ricopriva metà del volto, poi sospirò “Come vuoi” disse estraendo una pistola d'argento da sotto il mantello.[...]“Allora non abbiamo più nulla da dirci” tagliò corto.
Il suono dello sparo esplose nel silenzio della notte, facendo volare via spaventati alcuni uccelli.
A qualche metro di distanza una figura avvolta in un mantello scuro si allontanò con un sorriso sulle labbra. Aveva finalmente trovato ciò che stava cercando.

“Guarda bene, ragazzo.” Tyki sollevò entrambe le carte verso Allen, permettendogli di vedere l’asso di picche affiancato da quello di cuori. Non ne era certo, ma aveva la netta sensazione che l’uomo volesse indurlo a fare un confronto tra le due figure. “Non ti sei mai accorto che le picche non sono altro che cuori neri rovesciati?”
{Spoiler sul 14esimo fino al cap 197 del manga}

Cercò di guardare altrove.
Ma quella vena.
Sentiva il sangue scorrere sotto la pelle.
Lo stava provocando, e lui non riusciva ad accettarlo.
Inoltre, ci stava riuscendo più che bene.
Aprì lentamente la bocca, scoprendo le zanne candide.
Leccò piano la carotide, pigiando leggermente alla sua base per farla risaltare sulla pelle bianca.
- ovviamente, dopo anche tu mi dovrai dare qualcosa, in cambio...-