Ci pensarono un attimo, poi Belle rise
-Sapete, mi è venuto in mente quando Sora ha scambiato quel tizio per una donna-
-Ma… non è stata colpa mia!-
-Sì, mi ricordo- rise Axel -E chi se lo scorda più quel giorno… perché, quando Demyx si è perso per fare una consegna? L’abbiamo cercato ore intere!-
-L’indirizzo era sbagliato! Come se tu poi fossi meglio di me! Se non erro, sei tu quello che ha scambiato il pacco con il preziosissimo regalo per Kairi!-
-Infatti, per colpa tua abbiamo seguito un uomo per tutta la giornata- commentò Dilan
-Questo perché Lea mi aveva fatto sbattere contro quel signore!-
-Quante storie, sei tu che non guardi dove cammini- rispose il fratello, ridacchiando.
Calò il silenzio e si guardarono negli occhi per un po’ di tempo, poi fu proprio Axel a parlare spezzandolo.
-Ne abbiamo passate tante, eh?-
-Troppe.- sbottò Braig, accendendosi una sigaretta.
-Già. Tra sfiga, litigi, incomprensioni e… Amori- precisò Luxord.
Pensandoci, non avevano mai avuto un momento di pace per un bel po’ di tempo.
[AkuRoku] - [DemAriel] - [BelleDilan] - [CloudTifa] - [Sorpresa!]

«Oh, ragazzino, aspetta» il ragazzo lo fermò, correndogli dietro e bloccandolo a qualche metro dal Blanc et Noir; infilò una mano in tasca, tirandone fuori una cannuccia verde «Ne ho trovata una, tieni» fece porgendogliela, poi lo salutò sventolando una mano e rientrando nel bar.
Saïx, alle sue spalle, non poteva far a meno di ridere, ed anche Zexion in realtà sorrideva, ma per un motivo ben differente: era la prima volta che qualcuno provvedeva ai suoi capricci col sorriso sulle labbra e con l’aria di chi è terribilmente soddisfatto.

I libri contengono molto più delle parole che ci sono scritte, gli aveva detto una volta Zexion e un attimo dopo a Demyx tornò il sorriso.

Tredici guardiani, tredici eletti. Le porte che conducevano fino al centro dell’Inferno, dove le fiamme eterne nascevano, erano sotto il loro controllo. Adibiti a far cadere nella tentazione, pronti ad uccidere ed arpionare le anime sporche.
Immortali, dotati di poteri strabilianti. Nemmeno i candidi Angeli del Paradiso erano riusciti a sconfiggere quei tredici demoni, nonostante avessero dalla loro armi più potenti.
Una lotta eterna, fra bene e male, che non aveva mai trovato fine in tutti quei millenni. Solo altri morti, solo altre anime reclutate per prendere parte a quella battaglia senza fine, le due sponde che si fronteggiavano ogni qual volta le cose degeneravano, senza mai riuscire a distruggere l’altra, mai.
Eppure, forse – e solo forse –, le cose stavano per cambiare.

Le cicatrici non se ne sarebbero andate, i polmoni non sarebbero guariti mai del tutto. Quasi inutile smettere di continuare, anzi, era del tutto inutile. Però entrambi preferivano essere dipendenti l’uno dall’altro, perché non sarebbero mai stati nocivi, non avrebbero mai portato del male.

E camminava, camminava senza fermarsi, imboccando strade che non aveva mai preso. Voleva lasciarsi andare, non voleva pensare, si sentiva leggero come non mai, si sentiva in pace con sé stesso. Al diavolo tutto. Al diavolo ogni cosa. Finalmente si sentiva vivo.

Era gay, bene, ed era innamorato di una persona che aveva odiato fino a poco tempo prima. Meglio ancora. "And so the prince bite the princess and they lived happily forever"