So
Sono Veronica, ma preferisco Ronnie per non essere monotona
*anche se alla fine sono un grosso insieme di clichè*.
Trovo pezzi di me stessa nelle parole degli altri, nelle canzoni che riempiono il mio vuoto, e, a volte, mi
ricostruisco attraverso gli sputacchi che diventano le mie storie (che sono tempestate da e(o)rrori di battitura, dato che è
maledettamente probabile che io stessi cantato a squarciagola mentre scrivevo).
La realtà mi puzza troppo, così viaggio attraverso la fantasia nella mia piccola bolla fatta di
bands, libri e cose fantasy, youtubers e Marvel.
Ragioni per cui sono un casino ambulante:
Le uniche parole che trovo per descrivermi essenzialmente sono
w e i r d o (stramboide) e d i s a s t r o, che è meno poetico *nonostante tutta la romanticizzazione del termine*.
Quando entro in contatto con altre persone faccio pasticci che la mia mente mi riproporrà molteplici volte al giorno per farmi sentire un'idiota.
Scrivo per evadere, per non essere me, per vivere tutto ciò che la mia testa bacata mi suggerisce di evitare;
creo un mondo dove sono le parole a plasmare la bellezza e non lo sguardo.
“Imagination is the only weapon in the war against reality.” -Lewis Carroll