PROFILO
    
Età: 1832, contando anche le incarnazioni precedenti.
Altezza: 1.80 m.
Peso: 58 Kg.
Capelli: al momento lunghi e neri.
Occhi: in realtà castani, poi dipende dalle lenti cosmetiche.
Professione: per campare faccio l’operaia, ma arrotondo con la lettura dei tarocchi nei locali quando c’è qualche festa, specialmente Halloween.
Orientamento sessuale: dipende…
Religione: Antica Religione (Wicca).
Letteratura preferita (in ordine di pubblicazione):
“Le Opere" di Le marquis de Sade (fine ‘700).
“Christabel” di Samuel Taylor Coleridge (1800).
“Il corvo” di Edgar Allan Poe (1845).
“I fiori del male” di Charles Baudelaire (1857).
“Carmilla” di Joseph Sheridan Le Fanu (1871).
“Il castello dei destini incrociati” di Italo Calvino (1973).
“American Gods” di Neil Gaiman (2002).
“V.M. 18” di Isabella Santacroce (2007).
Musica preferita:
Black metal: Sargeist – Gorgoroth – Darkthrone – Cradle of filth.
Gothic metal: Sirenia – Inner Shrine – My Dying Bride – The sins of thy beloved
Dark metal: Katatonia – Lacrimas profondere– Saltatio Mortis
Gothic melodico: Dark Sanctuary – Gothica – Sopor Aeternus & The Ensemble of Shadows – AutumnTears – Dead Can Dance – Persephone – Unto Ashes
Dark: Christian Death – The Cure – Bauhaus – The Cult – Artica – Ataraxia
Neo medievale (melodico o rock): In extremo – Corvus Corax - Finisterra
Classica: Rachmaninov – Shubert – Musorgskij – tutta la musica barocca e medievale
Fumetti preferiti: Dylan Dog – Sandman – Dampyr
Film preferiti (in ordine di uscita):
“Il settimo sigillo” di Ingmar Bergman (1956)
“Miriam si sveglia a mezzanotte” di Tony Scott (1983)
“Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders (1987)
“L’arcano incantatore” di Pupi Avati (1996)
“La sposa cadavere” di Tim Burton (2005)
Inoltre mi piacciono: le bambole di porcellana, il gelato alla soya, l’arte preraffaellita, i cimiteri antichi o monumentali, i temporali, dipingere (acrilici e acquarelli), Tilda Swinton (perché sembra un uomo), Bill Kaulitz (perché sembra una donna), colleziono mazzi di Tarocchi, sono vegetariana, sono viva.

 A PROPOSITO DEL MIO NICK-NAME

“[…] Melusina, fece un salto e balzando si lanciò fuori dalla finestra e diventò di nuovo in un baleno, dalla vita in giù, uno spaventoso, ostile serpente e tutti si meravigliarono assai poiché nessuno l’aveva mai vista prima così…”1

Melusina, la donna che cela sotto la grazia delle fattezze femminili l’aguzza coda serpentina,
non ha mai cessato di esercitare fin dal lontano Medioevo il suo fascino ambiguo e primitivo.
Il forzato connubio della sua natura al contempo maschile e femminile ne ha delineato i nebulosi contorni
che da sempre sono fonte di un innegabile magnetismo.
Tutto nasce dal divieto che Melusina impone a Raimondino suo marito e che riguarda il
fatto che esso mai di sabato dovrà cercarla né sapere cosa fa. Ma il povero Raimondino pungolato
dal fratello non poté resistere e scoprì spiandola dal buco della serratura che la sua
sposa sedeva nuda nel bagno ed era, al di sopra dell’ombelico una bella immagine femminile
ma dall’ombelico in giù era una mostruosa e lunga coda vermiforme. La rottura
del patto costrinse Melusina ad abbandonare urlante la sua dimora terrestre, ma a tornarvi
ogni notte spinta dall’affetto che nutriva per i suoi numerosi figli, udita unicamente dalla nutrice che amabilmente li vegliava.
Questo tormentato personaggio, rispecchia notevolmente la concezione medievale della donna, intimamente legata alla figura del serpente simbolo di sensualità e di peccato; Melusina è addirittura serpente e ciò accentua in maniera determinante tale concezione. 
Resta comunque vivo il dualismo tra la parte umana e quella féerique che, a differenza di altri personaggi fatati, in Melusina genera un conflitto devastante. Del resto ben nota è la condanna perpetuata dal cristianesimo nei confronti del “buio Medioevo”, dei suoi culti pagani, e quindi anche di un emblema di peccaminosa prolificità come la nostra fata, relegandola tra gli esseri diabolici per eccellenza, affibiandole senza esitazioni la sua spaventevole natura serpentina; perdipiù la sciagurata metamorfosi prendeva vita proprio nel giorno in cui Dio nella Genesi creo’ i rettili , il sabato momento che come se non bastasse è notoriamente consacrato ai raduni di stregoneria, i “sabba” appunto.

Quindi, non stupiamoci se, in un’epoca oscurantista, quale è il Medioevo, si è arrivati alla demonizzazione
Di un essere tanto dolce e generoso che rimarrà sempre, per dirla con Le Goff, “...un démon succube,
une fée assimilée aux anges déchus”. Se è vero che esiste tra Melusina e il demonio un patto, come annunciato da Paracelso e confermato anche da Laurence Harf Lancner, appare altrettanto certo che Melusina avrebbe voluto non farlo. Le doti magiche, proprie di ogni essere fatato, si annientano di fronte ai problemi insormontabili di quel vivere quotidiano cui Melusina aspirava. 

(Cinzia Di Loreto)

Per contattarmi direttamente: adperpetuamreimemoriam@hotmail.it oppure roby.zwischen@gmail.com oppure melusina@leonardo.it