( kaisoo ↠ Side! chanbaek)
-La purezza. Chi la possiede può accedere, è come una chiave. Solo le anime pure che muoiono nel tuo mondo possono entrare nel mio. L'unico requisito è un corpo. La carne in cambio del sole eterno-.
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Il fatto è che Jongin è opale. Lo sa. Lo sa come ha sempre saputo di non poter essere una stella ma solo una piccola nana nera. E lo accetta perché non può che essere così. Ma Kyungsoo parla e il continuum di tutti i mondi possibili si ferma lasciando spazio solo ad una voragine. Kyungsoo splende senza che esista qualcosa che lo possa oscurare. E forse è Jongin ad essere un riflesso nello specchio, perché se c'è qualcosa su cui si sente in grado di giurare senza alcun timore è che Kyungsoo è davvero, infinitamente, diamante.

( chanbaek )
-Chanyeol, se io fossi cieco cosa faresti?-
-Dipingerei con le parole-.
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Baekhyun lo bacia e Chanyeol finisce fuori dall’universo, naviga su galassie viola nella costellazione spaziale, corre attraverso la via lattea e su un ponte che porta alla fine del mondo.

( kaisoo )
Il ragazzo si posa un dito dinanzi alla bocca e Jongin ammutolisce immediatamente. Perché non c’è davvero bisogno di nessuna parola per comprendere il significato che il suo gesto ha sapientemente esposto.
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Non dirlo. Non dire che sono malato. No.

( chanbaek ↠ Side! hunhan, kaisoo )
I sogni di Baekhyun sono sempre disturbati, come da un’interferenza radio che si inserisce nei meandri della sua psiche labile.
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Byun Baekhyun sogna il bianco dei suoi neuroni, sogna di sibili profondi e di morti atroci. Il mondo che vede intorno a sé è un mondo ostile e crudele, pronto a ferirlo per ogni cosa, fatto per cui ha sviluppato una seconda quanto immaginaria corteccia cerebrale: corteccia che in termini clinici si chiama schizofrenia e che è l’essenza stessa della sua vita.

( kaisoo )
È solo un sussurro quello di Kyungsoo. Quattro parole spezzate in un vicolo umido e stretto, una periferia di una città di cui non ricorda il nome, respiri spezzati che gli pungolano il cervello.
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Non sa come sia arrivato lì, i suoi ricordi più recenti cominciano poche ore prima. E vorrebbe davvero si fermassero lì. Invece - ed è in quel momento che comprende che ciò che sta vivendo è terribilmente reale - è ancora inginocchiato per terra, viscidi ciottoli a sfregargli contro la suola dei mocassini in pelle, aria appiccicosa che gli divide la frangia in ciocche scomposte, buio che gli sfregia la vista.