In qualche modo non si sentì sorpreso dalla persona che si ritrovò davanti.
-Hey Harry- lo salutò Louis, stranamente raggiante.
-Ma sai che ore sono?!- sbottò l'altro.
-Se devo dire la verità... No.-
Harry sospirò. -E' mezzanotte. Si può sapere cosa vuoi?-
-Se mi fai entrare te lo dico- rispose.
Il riccio si sentì costretto a lasciargli libero il passaggio, infatti con uno sbuffo si fece da parte e gli indicò il piccolo divano in fondo alla stanza. Louis lo raggiunse e Harry fece lo stesso dopo aver chiuso la porta.
-Allora, cosa vuoi?- ripetè.
-Voglio venire a letto con te- rispose il più basso, con uno strano sorriso sulle labbra.
Harry forzò una risata. Non poteva credere che volesse davvero scopare con lui e, per quanto avrebbe voluto accettare, quella era una situazione ridicola.
-Ti rendi conto che sei venuto a casa mia a mezzanotte per dirmi che hai gli ormoni mossi e vuoi scoparmi?- rise Harry.
Il sorriso di Louis era chiaramente irritato. -Sugli ormoni mossi avrei qualcosa da ridire, ma in pratica sì, me ne rendo conto. E so che pure tu vuoi scoparmi.-
(Larry OS)

-Penso che dovremmo fare sesso.-
La domanda risultò talmente irreale alle orecchie della ragazza che si limitò a girare il volto verso di lui.
-Cosa?-
-Dovremmo fare sesso.-
Ora che sapeva che aveva capito bene si girò di nuovo e si ritrovò a fissare il nulla.
-Sono tua sorella- affermò.
-No- disse subito lui. -Non lo sei e lo sai benissimo. Dentro di te senti davvero uno spirito fraterno nei miei confronti?-
Georgia non rispose perchè non voleva dargli ragione, ma il suo silenzio era una risposta più che sufficiente per Zayn.
-Non ci lega il sangue, secondo te farei davvero sesso con mia sorella?-
-Zayn, viviamo nella stessa casa con gli stessi genitori...-
-Neanche loro sono i tuoi genitori, perciò smettila e facciamo sesso perchè sono cinque mesi che ho voglia di farlo con te.-

-Non alzare mai più la voce con me.-
Fece scattare la sua mano attorno al mio collo, ma questa volta strinse. Lentamente la trachea veniva compressa e mi aggrappai al suo braccio, stringendolo per pregarlo di smetterla.
-Capito?- ringhiò.
Boccheggiai per un po’ d’aria e strinsi gli occhi.
-Z-Zayn… mi fai male…-
La mia presa al suo braccio aumentò, fino ad avere le falangi bianche, poi lui aprì il palmo della mano e mi lasciò cadere sul pavimento freddo. Mi portai una mano alla gola e iniziai a respirare avidamente. Tossii un paio di volte e, quando mi ristabilizzai, mi alzai velocemente e raggiunsi l’attaccapanni vicino all’ingresso.
-E ora dove vai in pigiama, francesina?- chiese, stufo.
-Me ne vado da te. E’ finita, Zayn. Non toccarmi mai più.-