"A una bambola rotta non resta che l'odio verso colui che la ruppe e solo una volta portata a termine la vendetta si rende conto che non ha più nessun motivo per vivere e muore... Non l'ho saputo capire subito" diceva con l'occhio pieno di lacrime.
Se Takano l'avesse aiutato niente di tutto ciò sarebbe successo. Se Takano l'avesse aiutato, ora Ritsu non sarebbe quella bambola.

Ha sedici anni e non sopporta praticamente niente, ma ama alla follia Giacomo Leopardi.
Teresa Cristaldi, infatti, non vorrebbe essere nata adesso, bensì cinquant'anni fa, quando John Lennon e i Beatles cantavano Twist and Shut e Axl Rose faceva impazzire le ragazzine della sua età con tutti quei disegni tatuati sulle braccia. Con una madre che non la comprende e un fratello praticamente assente, Teresa è quella che tutti chiamerebbero un'asociale. D'altronde, passa tutto il tempo a leggere. Le scarpe che porta, i vestiti che indossa, i pensieri e le idee che ha, non rispecchiano quelli di una normale adolescente del XXI secolo. Eppure, a far parte di questo mondo c'è anche Giacomo. Non è Leopardi, ma il nome è lo stesso. Ed è pure bello.
Giacomo infatti è il desiderio proibito di tutte le sue amiche. Ma anche lui, a modo suo, è diverso. Perchè, come Teresa, odia Facebook, non sopporta Whatsapp, ai cellulari touch preferisce il vecchio Nokia, e filosofeggia su Harry Potter giorno e notte. Ed è l'unico, a parte il padre, a saperla conquistare con le sue parole e che l'aiuterà, almeno per una volta, a lasciarsi trovare.

Un battito.
Ho bisogno di un battito.
Ho bisogno di un battito del mio cuore per provare a me stessa che sono viva.
Ma questo battito non lo sento. Dentro sono morta davvero. Sono solo un involucro di pelle senza anima che si trascina avanti tutti i giorni da ormai un mese. Uno schifoso mese che avrei preferito passare con la mia famiglia.
Credo che ormai non ci sia nulla da fare. Non penso che ritroverò mai la felicità. [...]
«Come ti chiami?» Mi chiede inclinando la testa da un lato.
«A cosa ti serve sapere il mio nome se domani lo avrai già dimenticato, insieme al nostro incontro?» Domando seria.
«Non ti dimenticherò facilmente. Sei impressa nella mia mente da ieri.»
________________________________________________________________
STORIA SOSPESA PER MOTIVI PERSONALI. SCUSATE.