Lei lo sapeva, lo sentiva che la stava aspettando.
Era un ragazzo.
Un demone.
Il suo viso appuntito, il suoi occhi spenti, le sue lunghe ciglia.
Lei se lo ricordava benissimo nei minimi dettagli.
I suoi morbidi capelli biondo cenere, le sue iridi verdi chiare, il suo naso allungato.
Le sue importanti corna da cervo, che partivano direttamente dalla fronte.
Il suo largo sorriso formato da denti aguzzi.
Al solo pensiero, Mirabelle rabbrividì...

-Sono entrato dentro di te, io sono solo un'anima, non posso fare questo senza qualcuno che mi presti un corpo.
La voce era la mia. Ma non stavo parlando io, era una voce dentro di me... Ma non la comandavo io.
-Siamo la stessa cosa ormai. Mi sono impossessato di te. Ti comando io. Sei debole, lo sei sempre stato. Sei venuto da me ed eri una preda facile. E io avevo fame di umani.

Pioggia. É incredibile. Piccole gocce che si appoggiano sulla mia pelle umana, lasciandola bagnata, per poi sparire. Mi piace la pioggia. Non la sento spesso, non la sento quasi mai. Ecco perchè questo giorno è più speciale degli altri.