[Coppia Daniel Feuerriegel/Pana Hema Taylor]
Com’è cominciata quella strana telefonata?
Un nome sul display dello smartphone.
Quattro lettere.
Un nome semplice eppure insolito.
Un saluto altrettanto semplice…

[Coppia Daniel Feuerriegel/Pana Hema Taylor]
[Coppia Daniel Feuerriegel/Pana Hema Taylor]Questa storia vuole mostrare un amalgama dei caratteri di Agron e Nasir e di Pana e Dan (da quello almeno che ho intuito da ciò che ho letto... Non è che li conosca personalmente XD... Magari!).
Location: Los Angeles.
Protagonisti: Il Duo Perfezione.
I due si conoscono in circostanze tali per cui le loro rispettive posizioni li rendono lontani l'uno dall'altro. Sapranno mettere da parte la diffidenza e i preconcetti e avvicinarsi? Io farò di tutto perché sia così... Ma si sa, a volte i personaggi prendono vita e vanno dove vogliono loro... Nel caso specifico, in quale direzione vorranno andare Pana e Dan? Ai posteri l'ardua sentenza!

Sequel di Ombre: per capire questa storia è necessario leggere la precedente.
Dal capitolo 50:
Avevo fatto sesso con un uomo vecchio, ma non mi aveva fatto sentire vecchio.
Leddicus.
Avevo fatto sesso con un uomo che mi aveva disprezzato, insultato, picchiato… amato, ma ci avevo fatto all’amore.
Si, all’amore vero.
Agron.
Avevo fatto sesso con un uomo cattivo, ma non mi aveva fatto sentire cattivo.
Karim.
Avevo fatto sesso con un uomo giovane, ma non mi aveva fatto sentire giovane.
Tariq.
Avevo fatto sesso con un uomo che era un pirata, ma non mi aveva fatto sentire libero.
Si, perché le mie OSSA sarebbero rimaste per sempre sepolte in quella terra, che ora mi accingevo ad abbandonare, cullato dal fluttuo delle onde.
Castus.

[ATTENZIONE: QUESTA ONE-SHOT SI INSERISCE NEL CONTESTO NARRATIVO DI OCCHI BUI. Sarebbe preferibile averla letta per proseguire.] Nella vita di Nasir, Elena, la schiava romana che lo ha allevato come Tiberio nei suoi primi anni di vita, è una figura importante. Crescendolo, seppur con l'intenzione di proteggerlo, lei è stata fautrice e partecipe della sua trasformazione nello schiavo Tiberio. La sua vita si è però spenta presto, troppo forse, lasciando quello che considerava il suo bambino da solo, senza la sua guida. Vittima di violenze inaudite, Tiberio ha finito col diventare quello che abbiamo conosciuto all'inizio di 'Occhi Bui'; lo schiavo carnale, obbediente e 'vuoto', del suo Dominus. Ora che Nasir e Agron sono felici insieme, nelle terre della Germania celtica, dopo la fine delle battaglie e la morte di Spartacus, l'unica donna che lui ha conosciuto come madre, torna a parlargli nei suoi sogni. Buona lettura ;) [Post Spartacus]

Questa Fanfiction è ispirata a ''A Knock Upon the Door'' e precisamente è quello che io immagino sia successo dopo la prima notte d'amore di Nasir con Agron.
Abbiate pietà,questa è la prima Fanfiction che scrivo in assoluto!

[Nagron - Nasir POV] C’è stato un tempo in cui Tiberio era l’unico nome che ricordassi di aver mai avuto. Un collare di cuoio nero e un tatuaggio sulla spalla mostravano a tutti quale era il mio posto. Il collare stringeva e lasciava segni che invece lo ricordavano a me, ogni giorno.
Da fanciullo pensavo spesso a cosa si provasse senza indossarlo. Cercavo di immaginare il tocco dell’aria fresca su quel tratto di pelle che non ne ricordava più la sensazione.
Chiudevo gli occhi e inspiravo l’odore di sesso e sudore, ormai famigliari e quasi rassicuranti, tramutandoli con la mente in profumi che ricordavo appena di aver mai sentito. Terra, aria secca e calda, sole... pioggia.

Salve a tutti... Su su non lasciatevi spaventare dal primo capitolo! La storia è completamente Nagron!
Dal capitolo 20:
Quella sera, dopo aver fatto all’amore, mentre aspettavamo che i nostri corpi tornassero a essere due, mi disse: “Ci sono tante cose che già ti ho detto. Che ogni volta che ti vedo il mio cuore trema, già te l’ho detto. Che ogni volta che siamo lontani ti penso ogni secondo, già te l’ho detto. Che senza di te non riesco a respirare, già te l’ho detto. Che sei bellissimo, già te l’ho detto. Che sei una parte di me, già te l’ho detto…”.
[…]
“Ma… ma ti ho mai detto che ti amo?”.
“Uhm… Ehm… Oh…”, boccheggiai, quasi incredulo. “Oh… no… no… non me l’hai mai detto…”.
Sorrise e puntò gli occhi dritti nei miei. “Ti amo”.
Mi girava la testa.
Lo strinsi più forte.
“Mi amerai anche domani?”.
La mia voce era sottile e incerta.
Mi sfiorò gli occhi con la punta delle dita.
Li chiusi.
Mi baciò le palpebre.
Un gesto che amavo.
Mi faceva sentire sicuro e protetto.
“Ti amerò per sempre, Nasir”.