-Mi è giunta voce- disse Lord Voldemort -che uno dei miei servitori, oltre a non essersi presentato, ha ucciso senza il mio ordine, e per di più il signore e la signora Piton, genitori di Mary, sottoponendo la ragazza stessa alla maledizione Cruciatus- . Qui fece una pausa, rivolgendo i suoi occhi cremisi sui Mangiamorte. - Philip Norgree si nasconde nelle campagne della Scozia, va ucciso per infedeltà al suo Signore e tortura ad una sua pari! Chi si offre per compiere la missione?- Ci fu un minuto di silenzio e i miei occhi rividero la scena. I corpi delle due persone a me più care senza vita sul pavimento immacolato, lo sguardo assassino di quell’uomo, il dolore di mille lame che mi trafiggevano, la stretta di mille corde intorno al corpo, il dolore di una vera lama che affondava nel mio braccio, il caldo del sangue che cola, l’urlo disperato e battagliero di Draco. Mi toccai la ferita e con decisione mi alzai e dissi con voce ferma - Lo faccio io!- -Ed io vengo con te!- disse Draco con eguale coraggio mentre sul volto del Signore Oscuro si dipingeva un’espressione di totale soddisfazione.

Ma in tutto quell'inferno, io dopotutto un piccolo angolo di paradiso lo avevo costruito, anche se piccolo, e poi, si erano aggiunti anche Ania, Laura e Daniel, eravamo riusciti a ritagliarci un piccolo spazio di mondo, dove "giocare a tutti i nostri giochi proibiti". Non era niente di che, avevamo ricavato una piccola stanza da un pollaio fuori uso da ormai anni, nessuno era mai venuto a cercarci lì, e nessuno ci aveva mai scoperti. Ed era lì che noi cinque, si, anche Bia, coltivavamo i nostri sogni, e dopo giornate terribili, quello, per me era davvero il paradiso in terra. [...] Quando rimanevamo senza cena era lì che andavamo a rifocillarci, magari guardando un film di Johnny Depp, Tim Burton e Helena Bonham Carter. Erano loro la mia salvezza, mi permettevano di staccare per un pò i piedi da quella terra arida e di andare magari nella Londra dell'Ottocento, o a Halloween Town, o nei Mari dei Caraibi. E leggere un libro era una delle migliori esperienze che io abbia mai fatto durante la mia permanenza lì, era come una droga, se inizi, non finisci più, e ti senti bene, puoi vivere tutte le vite che vuoi.